"Non vogliamo discettare sulle ragioni di Fioramonti, sta ai suoi compagni di maggioranza trarne le conseguenze. Chiediamo invece al presidente del Consiglio che agisca con chiarezza: quella a cui non si è mai sottratto. Chiarezza su cosa intende fare il suo governo nel resto della legislatura per la scuola, l'università e la ricerca, settori strategici per il Paese, chiarezza su chi dovrà portare avanti in seno al Consiglio dei ministri questa politica con autorevolezza e con un programma di largo respiro che sia immune dalle continue emergenze economiche". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
"L'Italia non può continuare a costringere a rimanere al lavoro addirittura chi ha versato più di quarant'anni di contributi. Quota 41 anni di contributi è il minimo che si possa approvare. Nella scuola, inoltre, bisogna assolutamente riconoscere il fatto che l'insegnamento comporta in percentuale molto elevata il burnout, con costi sociali in progressiva crescita: ancora di più perché l'Oms ha inserito recentemente il burnout nell'elenco dei disturbi medici". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
"E' bene dunque - sottolinea - che l'insegnamento venga collocato nella lista delle professioni gravose, oggi limitate a 11 lavori, così da fare accedere i docenti all'ape social, la quale permette di anticipare l'accesso al pensionamento di quasi quattro anni, senza particolari decurtazioni, rispetto ai 67 anni introdotti con l'assurda legge Fornero".
"Niente da fare: anche il decreto salva-precari, approvato in via definitiva al Senato, chiude la porta ai maestri con diploma magistrale conseguito fino al 2002. Dopo la mancata soluzione nel decreto Dignità del 2018, il governo cambia colore ma non la sostanza, limitandosi ad assicurare a migliaia di docenti di mantenere solo la supplenza in essere, anche dopo l'eventuale sentenza che dovesse intervenire in corso d'anno, in modo così da garantire la continuità didattica". Ecco quanto si legge in una nota dell'Anief
Si comunica che dal 24 al 27 dicembre la Sede Nazionale Anief sarà chiusa; le normali attività riprenderanno il 30 (dalle ore 9 alle 18) e il 31 dicembre (dalle ore 9 alle ore 13)
Si comunica che la segreteria Nazionale sarà chiusa domani giorno 20 dicembre 2019 per tutto il giorno, le normali attività riprenderanno lunedì 23 dicembre 2019.
''Non è questa la strada. Si assuma in ruolo sui posti vacanti e si favorisca piuttosto la mobilità, per conciliare diritto al lavoro e alla famiglia''. Lo dichiara Anief commentando l'annuncio del ministro Lorenzo Fioramonti sul blocco dei trasferimenti: ''Nel decreto-scuola varato alla Camera, e ora al Senato, abbiamo già inserito un articolo sulla continuità didattica: tutti coloro che vinceranno il concorso ordinario e straordinario dovranno rimanere presso la sede di inserimento per almeno cinque anni''
Emerge un quadro drammatico dal più recente studio dell’Organizzazione per la Cooperazione e per lo Sviluppo Economico. Pacifico (Anief): “Età media altissima, professione usurante. Bisogna aumentare gli stipendi e permettere ai docenti di andare in pensione prima”
"Nella Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, il sindacato Anief si ripropone come baluardo degli studenti disabili e, in generale, per il pieno riconoscimento della dignità e del valore delle persone con problematiche fisiche e cognitive, ma anche contro ogni forma di discriminazione a cominciare da quelle che, purtroppo, ancora si consumano nelle aule scolastiche anche a causa di pregiudizi e di barriere culturali, prima che fisiche, che non riconoscono né rispettano l'unicità e i diritti di ognuno di noi". E' quanto si legge in una nota del sindacato.
PALERMO, 22 NOV - "Siamo abituati a commentare fatti e non promesse tutte da verificare, dobbiamo rimanere fermi a 35 euro netti, consapevoli che le possibilità di vedere aumentare questa cifra media sono davvero ridotte, ancora di più perché dovranno servire pure per finanziare l'elemento perequativo, ovvero gli aumenti da 85 euro lordi medi che il Governo precedente non ha accordato solo per coloro che percepiscono stipendi più bassi. In queste condizioni sarà davvero difficile ridurre il gap con l'Europa, sopra di 9 mila euro annui e recuperare gli oltre mille euro di potere d'acquisto andati persi negli ultimi sette anni". Lo dice il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, con riferimento al rinnovo del contratto, scaduto ormai da quasi un anno, e agli aumenti degli stipendi per il personale della scuola per il quale sarebbero in arrivo "fondi insufficienti la qual cosa scatenerebbe una nuova stagione di proteste e di ricorsi". "Manca poco all'approvazione della legge di bilancio - afferma Pacifico -il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti continua a sperare in un miracolo di fine anno. Anief giudica positivamente gli sforzi del ministro dell'Istruzione, impegnato in una gara contro il tempo e a caccia di risorse, anche alternative, per portare nuovi fondi a un dicastero che da troppi anni viene utilizzato come bancomat per risollevare le sorti del Paese. Come Anief, tuttavia, siamo consapevoli dalle basse possibilità di realizzare l'inversione di tendenza tanto decantata, andando ad incentivare i compensi di una categoria che da troppi anni viene pagata molto meno dei colleghi d'oltre confine". (ANSA).
PALERMO, 22 NOV - Prosegue nelle Commissioni Cultura e Lavoro della Camera la valutazione delle 280 richieste di modifica presentate al decreto salva-precari sulle cosiddette "misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti", il cui approdo in Aula è previsto per lunedì prossimo. Sono ancora presenti diverse delle richieste, seppure per via indiretta, formulate dall'Ufficio legislativo di Anief. "Sono davvero molte le richieste che come Anief abbiamo formulato - spiega il presidente nazionale Marcello Pacifico - che sono state reputate ammissibili dai deputati delle commissioni competenti, anche attraverso richieste di modifica analoghe o dello stesso tenore a quelle formulate dal giovane sindacato". Tra gli emendamenti, uno riguarda la stabilizzazione di 10 mila docenti di religione cattolica, attraverso un concorso ordinario e uno straordinario, con salvaguardia di una "quota non superiore al 35% dei posti del concorso" riservata proprio "al personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall'ordinario diocesano", più l'immissione in ruolo di oltre 2 mila vincitori nella stessa disciplina dell'ultima procedura concorsuale ancora non assunti. Tra le modifiche, vi è un emendamento sull'eliminazione del limite relativa alla valutazione dell'anno scolastico in corso: "in questo modo, giustamente - spiega Pacifico - anche l'anno scolastico 2019/20 sarà utile ai candidati per raggiungere le tre annualità di servizio richieste per partecipare alla sessione concorsuale riservata per complessivi 24 mila posti nella scuola secondaria di primo e secondo grado". Disco verde pure per l'ammissione ai ruoli e la specializzazione su sostegno per chi ha prestato servizio senza titolo: "Il servizio svolto su posto di sostegno in assenza di specializzazione - si legge nell'emendamento approvato - è considerato valido ai fini della partecipazione alla procedura concorsuale per la classe di concorso". Inoltre, prevista anche la possibilità recuperare i posti del contingente annuale delle immissioni in ruolo, quest'anno composto da quasi 30 mila cattedre su circa 57 mila complessive finanziate del Mef, dando facoltà ai "soggetti inseriti nelle graduatorie utili per l'immissione nei ruoli del personale docente o educativo" di "presentare istanza al fine dell'immissione in ruolo in territori diversi da quelli di pertinenza delle medesime graduatorie. A tal fine - si legge nell'emendamento accordato -, i predetti soggetti possono presentare istanza per i posti di una o più province di una medesima regione, per ciascuna graduatoria di provenienza". La procedura andrebbe espletata ogni anno entro il giorno 10 settembre, quindi in corrispondenza dell'avvio delle lezioni. (ANSA).