° Anno internazionale della Chimica. Concorso nazionale
Il Miur, bandisce (4 marzo 2011), in collaborazione con Società Chimica Italiana e Federchimica, un concorso nazionale rivolto agli studenti e ai docenti delle scuole secondarie di 2° grado, statali e paritarie, che nell’a.s. in corso stanno partecipando alle attività del Piano Lauree Scientifiche per l’area Chimica.
Il concorso, indetto dal Dipartimento per l’Istruzione, D.G. per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione, la Comunicazione, costituisce per gli studenti un’opportunità di approfondire tematiche rilevanti della ricerca chimica, e di avere notizie sugli sbocchi lavorativi offerti dalla chimica, attraverso un’attività sperimentale diretta; per i docenti è un’occasione di sviluppo professionale e di timolo alla ricerca didattica, attraverso la progettazione delle esperienze in collaborazione con le sedi universitarie locali. Il bando del concorso è reperibile nel sito Mur; gli elaborati finali dovranno essere inviati al referente PLS – Area Chimica della sede universitaria, in collaborazione con la quale è stata svolta l’attività PLS, entro e non oltre il 20 maggio 2011.
Per ulteriori chiarimenti: 06 - 58492456 o all’indirizzo e-mail:
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° Forse in autunno, il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie
La decisione sarà presa il prossimo 21 marzo, in un incontro tra l’Aran e i sindacati del pubblico impiego.
Le RSU sono già scadute da tempo ma, per avviare a conclusione la dilazione dell’appuntamento elettorale, c’è voluto il pronunciamento del CdS (non è consentito sospendere la normale dinamica della rappresentanza sindacale, in attesa - attesa alla quale non è posto un terminus ad quem - della definizione delle nuove aree di contrattazione previste dal decreto 150/2009).
(Fonte: ItaliaOggi - 8 marzo 2011)

 
° La scuola che funziona, la scuola che aiuta
L’esperienza scolastica di una bambina con la sindrome di Down, raccolta in un testo didattico che potrà essere di molto aiuto a molti.
"Il quaderno di Eleonora" è la raccolta dei compiti che Eleonora Serci, cagliaritana, 26 anni, ha fatto per gli studi scolastici, dalle elementari al diploma (specializzazione in "sala bar" e "ricevimento" conseguita all'Istituto alberghiero di Monserrato).
In questa raccolta, lunga 13 anni, Eleonora Serci è stata aiutata dalla madre che, in tale modo ha certamente guidato Eleonora verso un obiettivo che non solo è di stimolo all’autostima della ragazza ma che è, altresì, un percorso didattico utile per genitori i cui figli hanno tale malattia.
Notevoli sono gli spunti presenti nelle 200 pagine del libro che si conclude con una lettera dedicata ai docenti di Sostegno, un grazie che può ripagarli del lavoro impegnativo: "Mi avete fatto fare i compiti, le gite, i laboratori e la ginnastica - scrive Eleonora, rivolgendosi ai docenti Anna, Bruna, Gemma e Donatella che l'hanno seguita negli anni - quando sono diventata grande, la scuola per me è finita ed ero triste. Vi ricordo e vi voglio sempre bene".
(Fonte: Press-IN, anno III / n. 710 - Redattore Sociale del 04-03-2011)

 
° Quanti più, le donne laureate !
A ridosso dell’8 marzo, come di consueto, la stampa si è soffermata sulla condizione femminile in Italia; eccone alcuni dati, incrociati con quelli che si ricavano dal XIII Rapporto Alma Laurea sulla condizione occupazionale dei laureati
Corso di studi universitario: le studentesse sono più celeri a completare gli studi accademici.
Titolo di studio: Le ragazze sono il 60% dei laureati e conseguono il titolo con medie più alte (il 104, piuttosto che il 101 dei colleghi; Fonte: Alma Laurea).
Occupazione: tra le donne, è più alta la percentuale di disoccupazione, di lavoro precario (al 60% del totale) e di lavoro in nero.
Magistratura: al concorso del 2004 per entrare in magistratura, il 60% dei vincitori è stato di sesso femminile.
Carriera: le lavoratrici salgono più lentamente la gerarchia nei posti di lavoro, ricevono retribuzioni inferiori, a parità di finzione, e fanno parte del management solo per il 20% (Fonte: Il Sole 24Ore del 7 marzo).
Maternità/lavoro: alla nascita del primo figlio si ritira dal lavoro fuori casa, una lavoratrice su 4.

° Esami di Stato conclusivi dei corsi di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole italiane statali e paritarie all’estero. Nomine per commissario d’esame.
Riportiamo alcuni passi della nota (22 febbraio) Ministero Esteri. Interessa i docenti che hanno prestato servizio in Italia nell’a.s. 2010/2011. La domanda va presentata entro il 21 marzo 2011 utilizzando in allegato gli appositi modelli B (Domanda) e D (Curriculum), e va accompagnata da attestazione e Nulla Osta del competente D.S., espressi su carta intesta della scuola, come da facsimile allegato C (Attestazione).
Il Ministero degli Affari Esteri rende disponibile il conferimento di incarichi anche a personale docente a tempo indeterminato in servizio nelle scuole in Italia. Sono ammessi a presentare domanda i soli docenti titolari delle classi di concorso indicate nell'allegato A, e che non abbiano svolto l'incarico di commissario presso scuole italiane all'estero nell'a.s. 2009/2010. Altri requisiti: • Non aver subito condanne penali né aver procedimenti penali in corso; • Non aver subito provvedimenti disciplinari né averne in corso; • Essere muniti, all'atto della nomina, di documento valido per l'espatrio, con eventuale Visto per il Paese di destinazione; • Non trovarsi, all'atto della nomina, in posizione di qualsiasi tipo di congedo o assenza; • Non aver modificato, all'atto della nomina, la propria posizione giuridica rispetto al momento della presentazione della domanda (es.: sopraggiunta nomina all'estero, collocamento a riposo). La
individuazione dei docenti da nominare segue la medesima procedura amministrativa sia per il calendario boreale sia per il calendario australe, rimanendo fissato in date diverse l'espletamento dell'incarico. Le sedi di Buenos Aires, La Piata, Lima, Montevideo, Olivos, Santiago e Villa Adelina osservano il calendario australe (esami a novembre - dicembre).
Gli aspiranti appartenenti alle categorie aventi titolo alla nomina e in possesso dei requisiti prescritti, debbono inoltrare domanda esclusivamente a mezzo raccomandata ordinaria o posta certificata (PEC), entro e non oltre il 21 marzo 2011 (farà fede il timbro postale di spedizione); con raccomandata, all’indirizzo: Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese - Ufficio V - U.O. Ordinamenti ed Esami di Stato - Piazzale della Farnesina 1,00194 Roma;oppure a mezzo PEC all’indirizzo: d q p c 0 4 @ c e r t . e s t e r i . it
Il curriculum contenente le dichiarazioni relative al possesso dei titoli di servizio, culturali e professionali deve essere redatto utilizzando esclusivamente l'allegato modello D. Per i titoli di cultura, di cui ai punti c, d va allegata fotocopia di certificazione attestante il conseguimento. Non sono ammesse integrazioni di titoli, dopo la presentazione della domanda. La nomina è conferita dal Ministero degli Affari Esteri - DGSP - Uff. V con telegramma. L'accettazione, incondizionata, deve essere comunicata via fax (06-36913728) entro 2 giorni lavorativi; la mancata accettazione, motivata e documentata, va ugualmente comunicata nei modi su detti al Ministero degli esteri, e comunicata anche all'Autorità che ha concesso il Nulla osta. Per l’importanza che l’all. E (Titoli e punteggi) riveste in funzione della eventuale decisione di presentare la domanda, ne segnaliamo il contenuto.
Titoli di servizio: a) Anzianità nel ruolo della scuola secondaria di II grado (1) Punti 0,50 per ogni anno di servizio nel ruolo, sino a un massimo di punti 10; b) Servizio di ruolo prestato all'estero Punti 0,50 per ogni anno (da sommarsi al punteggio dato all'anzianità di cui al punto a, e per un massimo di punti 2,5); c) Servizio prestato in qualità di collocato fuori ruolo ai sensi art. 626 del D.L.vo n. 297/94 (2) Punti 0,50 per ogni anno (da sommarsi al punteggio dato dall'anzianità di cui al punto a, e per un massimo di punti 2,5).
Titoli culturali e professionali: a) Dottorato di ricerca Punti 3; b) Diploma di laurea oltre quello che ha dato accesso all'attuale ruolo di appartenenza Punti 2; c) Diploma di specializzazione post lauream di durata biennale (3) Punti 2; d) Master post lauream di durata annuale o biennale (3) Punti 1; e) Superamento delle prove di accertamento linguistico per la destinazione all'estero del personale della scuola Punti 2; f) Abilitazione all'insegnamento per classi di concorso diverse da quella di attuale titolarità Punti 1.

 
(1) L'anzianità si computa dalla data di effettiva assunzione in servizio, e quindi dalla decorrenza economica e non da quella giuridica. Tale anzianità è relativa al servizio a tempo indeterminato nella scuola secondaria di li grado, indipendentemente dalla classe di concorso. (2)11 punteggio di cui alle lettere b e c dei titoli di servizio non può, se cumulato, comunque superare i 2,5 punti complessivi. (3)Per diploma di specializzazione biennale si intende quello rilasciato al termine di studi accademici post lauream di pari durata, a seguito di superamento di esami espressi in
trentesimi e a seguito di dissertazione finale. Per il diploma di specializzazione e il master va acclusa fotocopia della certificazione che ne attesta il conseguimento.

° Il 12 marzo, a Roma e nella maggiori città italiane si svolgerà la manifestazione  "Se Non Ora Quando", indetta dal PD "A difesa della Costituzione”. Riportiamo alcuni passi del manifesto degli organizzatori.
A Palermo, l’appuntamento è a piazza Verdi (ore 16,30); saranno anche letti articoli della Costituzione. In una nota, sul sito del CIDI, il Direttivo di Palermo invita tutti gli insegnanti ed i dirigenti ad aderire alla manifestazione, in difesa della Scuola.
Noi non pensiamo che un Presidente del Consiglio che dice “questa volta nessuno mi potrà fermare” abbia ragione…. Noi, i nostri dubbi, le nostre paure, ma anche le nostre speranze, la nostra sofferta aspirazione ad un paese in cui il domani non sia un orizzonte carico di angoscia e l’oggi una cappa asfissiante… Si può pensare che le manifestazioni non servano, che non serva mobilitarsi, perché manifestare, protestare sono altra cosa rispetto alla politica. Ditelo agli egiziani. Ditelo ai tunisini, agli albanesi. Ditelo a chi è dovuto arrivare alla disperazione più nera e totale, prima di trovare la forza di superare le divisioni, le perplessità e i dubbi, peraltro legittimi, anzi. Perché non si tratta, ora, di stare dalla parte giusta, di capire chi sono i buoni e chi i cattivi, come se esistesse una linea netta che li separa. Si tratta, più semplicemente, di immaginarci da qui a venti, trent’anni, e di immaginare quale Italia vorremo raccontare ai nostri figli e ai nostri nipoti, e di pensare a che cosa risponderemo quando ci verrà chiesto “tu dov’eri?”, “che cosa facevi?”.

 
° Cresce il numero degli studenti stranieri nelle scuole italiane
Un dato di fatto: a scuola, l’integrazione degli extracomunitari è efficace e massiccia
Possono trovarsi in difficoltà, specie per il gap economico con i residenti nativi e per le diversità culturali, ma gli immigrati all’istruzione dei figli ci tengono. E la Scuola dimostra di sapere essere un ambiente quanto mai efficace e naturale di integrazione; e basterebbe solo questo a qualificarne l’immagine, a fronte di ogni altra istituzione italiana. Dal quadro statistico del Miur, relativo all’a.s. 2019/10, si evince che ogni 10 studenti uno non è nativo italiano, e che gli immigrati di seconda generazione sono sempre meno rari nelle scuole secondarie superiori (gli istituti tecnici e professionali ma anche i licei scientifici e, per le ragazze, i licei psicosociopedagogici) e nell’istruzione postsecondaria. Punta di diamante del servizio scolastico agli immigrati: la Lombardia (164mila iscritti nelle scuole pubbliche, statali e/o paritarie).

 
° Timori e proteste di studenti e famiglie del liceo classico “Garibaldi”di Napoli
La stampa locale ha dato notizia della reazione degli utenti all’attribuzione del 5 in condotta, nello scrutinio intermedio, a 170 alunni assentatisi alle lezioni durante l’occupazione studentesca (con danneggiamenti) della scuola
Gli insegnanti che hanno così esercitato la funzione valutativa in applicazione delle norme, lo faranno ancora all’atto dello scrutinio conclusivo dell’a.s.; è questo che crea allarme, specie nelle famiglie di studenti delle classi terminali che temono la non ammissione all’esame.

° Artt. 2 e 14 DPR 122/2009: studenti timorosi, proteste, ricorsi.
Il Miur è tassativo (C.M. n.20 dello scorso 4 marzo) sul criterio della validità dell’a.s. al fine della valutazione degli alunni nella scuola secondaria (artt. 2 e 14 del DPR 122/2009). I dd.ss. e i consigli di classe conformarsi, in sede di scrutinio conclusivo.
Riportiamo passi della C.M. n.20 sulla validità dell’a.s. nella secondaria di II grado.
la disposizione di cui all’articolo 14, comma 7, del Regolamento di coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni di cui al DPR 22 giugno 2009, n. 122 prevede che “… ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato”… la medesima disposizione… era già prevista per gli studenti della scuola secondaria di I grado.... per la determinazione del limite minimo di presenza, il monte ore annuale delle lezioni consiste nell’orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di ciascuna disciplina.In tale prospettiva risulta improprio e fonte di possibili equivoci il riferimento ai giorni complessivi di lezione previsti dai calendari scolastici regionali, anziché alle ore definite dagli ordinamenti della scuola secondaria di primo grado e dai quadri-orario dei singoli percorsi del secondo ciclo. Infatti va precisato che il numero dei giorni di lezione previsto dai calendari scolastici regionali costituisce l’offerta del servizio scolastico che deve essere assicurato alle famiglie, mentre il limite minimo di frequenza richiesto dalle menzionate disposizioni inerisce alla regolarità didattica e alla valutabilità del percorso svolto dal singolo studente. Per le stesse ragioni, considerato il riferimento al monte ore annuale, è ininfluente il fatto che l’orario settimanale delle lezioni sia organizzato su sei o cinque giorni. … devono essere considerate, a tutti gli effetti, come rientranti nel monte ore annuale del curricolo di ciascun allievo tutte le attività oggetto di formale valutazione intermedia e finale da parte del consiglio di classe … le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite [dei tre quarti di presenza del monte ore annuale]. Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Spetta, dunque, al collegio dei docenti definire i criteri generali e le fattispecie che legittimano la deroga al limite minimo di presenza. Tale deroga è prevista per casi eccezionali, certi e documentati. È compito del consiglio di classe verificare, nel rispetto dei criteri definiti dal collegio dei docenti e delle indicazioni della presente nota, se il singolo allievo abbia superato il limite massimo consentito di assenze e se tali assenze, pur rientrando nelle deroghe previste dal collegio dei docenti, impediscano di procedere alla fase valutativa, considerata la insufficiente permanenza del rapporto educativo.
Ad ogni buon conto, a mero titolo indicativo e fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche, si ritiene che rientrino fra le casistiche apprezzabili ai fini delle deroghe previste, le assenze dovute a: - gravi motivi di salute adeguatamente documentati; - terapie e/o cure programmate; - donazioni di sangue; - partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.; - adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo… L’istituzione scolastica comunica all’inizio dell’a.s. ad ogni studente e alla famiglia il relativo orario annuale personalizzato e il limite minimo delle ore di presenza complessive da assicurare per la validità dell’anno; pubblica all’albo della scuola le deroghe a tale limite previste dal collegio dei docenti.
Si segnala inoltre la necessità di dare, secondo una periodicità definita autonomamente da ciascuna istituzione scolastica e comunque prima degli scrutini intermedi e finali, informazioni puntuali ad ogni studente e alla sua famiglia perché sia loro possibile avere aggiornata conoscenza della quantità oraria di assenze accumulate. … Va, infine, ricordato che l’art. 14, comma 7, del Regolamento prevede in ogni caso che “Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo.” Di tale accertamento e della eventuale impossibilità di procedere alla valutazione per l’ammissione alla classe successiva o all’esame si dà atto mediante redazione di apposito verbale da parte del consiglio di classe. Per le assenze dovute allo svolgimento della pratica sportiva agonistica , si fa rinvio alla specifica nota n 2065 del 2 marzo u.s. Dir.Gen. per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione…

° Si parla e straparla della Scuola
Berlusconi ha straparlato sulla scuola pubblica, lo scorso 27 febbraio. Il Cardinale Bagnasco e il vescovo di Piazza Armerina Pennisi hanno mostrato di non gradire l’appoggio del governo alla scuola privata, se il premier penalizza la scuola pubblica. Generale compiacimento, a Sinistra. Il 12 marzo, il PD si mobilita in difesa della Scuola; riportiamo dichiarazioni di rappresentanti PD in VII Commissione del Senato.
Marilena Adamo: “Commentare le parole di Berlusconi contro la scuola pubblica… sarebbe perfino superfluo, soprattutto dopo la ferma presa di posizione del cardinale Bagnasco, se esse non fossero esemplificative del degrado a cui sta portando il discorso politico in Italia“. Vittoria Franco: "Le dichiarazioni di Berlusconi sono offensive della scuola pubblica e umilianti per i suoi insegnanti… Fa inorridire che il ministro dell'Istruzione non senta l'esigenza di difendere gli insegnanti e la scuola pubblica, ma difenda invece il Presidente del Consiglio… Si capisce finalmente anche il senso dei tagli praticati dal governo in questi anni: lo scopo finale era ed è la demolizione della scuola pubblica". Giuseppe Lumia: “Il prossimo 12 marzo bisogna scendere tutti in piazza per difendere la scuola pubblica dagli attacchi del Presidente del Consiglio”. Albertina Soliani: "In tutti i paesi del mondo viene potenziata la conoscenza e anche la formazione dei giovani, non riducendo i corsi degli studi ma qualificandoli. Il Ministro Gelmini vuole tornare all'avviamento scolastico: giovani poco istruiti e subito a lavoro". Le autorità religiose hanno auspicato una “alleanza educativa” tra servizio statale e privato:“Bisogna superare la contrapposizione tra scuola pubblica e scuola cattolica”, ha detto a Radio Vaticana monsignor Michele Pennisi delegato CEI per l’educazione cattolica, la scuola e l’università: “Vogliamo che lo Sato investa di più, anche dal punto di vista economico, in tutta la scuola, sia nella scuola statale come in quella paritaria, per garantire effettiva libertà di educazione”. E’ ragionevole che la CEI voglia il bene della scuola pubblica; meno lineare e ragionevole è l’espressione di compiacimento de il Manifesto (2 Marzo) che plaude alla CEI come al baluardo della difesa della scuola pubblica (e le polemiche contro la legge Berlinguer sul finanziamento ? E le campagne sul finanziamento regionale in Lombardia e altre regioni ?). Così si fa confusione; si rischia di confondere le idee perfino a gente con 50 anni di studi storici e politici. Compiacimento strumentale ? Eccesso di diligenza aziendalistica ? Lo speriamo (e lo comprenderemmo); in alternativa, resterebbe il gioco cinico delle parti… Ma speriamo di no.

 
° Mobilità - Personale della Scuola. Errata corrige. Qualche chance per i trasferimenti
Nel sito del Miur è stata pubblicata la Nota prot. n. 1571 del 3 marzo 2011.
Occorre fare attenzione a qualche errore, segnalato dal Ministero, relativo alla normativa sulle domande di mobilità per l'a.s. 2011/2012. Può capitare che si sbagli ma di recente gli errori del Miur non sono stati infrequenti. Per gli insegnati che aspirano al trasferimento, qualche buona notizia arriva dai dati sulle domande di pensionamento che sono state in numero superiore rispetto agli anni precedenti; i dati dicono che una metà circa dei richiedenti sarebbero potuti restare in servizio ancora qualche anno ma non lo hanno ritenuto vantaggioso. Tra le ragioni che hanno incentivato a presentare le dimissioni, la nuova normativa sul limite d’età per le donne, la paura che nel futuro i benefici previdenziali perdano consistenza, e la delusione per le crescenti difficoltà di lavoro; qualcuno ha dichiarato – e ci fa piacere – di aver preso la decisione anche per far posto ai giovani, in questi anni di grande disoccupazione. Le regioni nelle quali più alto è stato il numero delle dimissioni sono Lombardia, Campania e Sicilia (circa 4mila domande), seguono Puglia e Lazio (3 mila). Molte le domande di pensionamento a Palermo (oltre seicento, con un incremento del 22% rispetto allo scorso anno).

 
° L’andamento paradossale di un’iniziativa “salva precari” in Liguria
Ma non ci sorprende, perché la “salvaprecari” è stata assurda fin dall’origine.
L’iniziativa, progettata da Regione Liguria e da USR-Liguria, era stata decisa nello scorso novembre e finanziata dal Fondo Sociale Europeo con una dote di 3 milioni. Ne sarà utilizzato, si prevede, per un trentesimo perché, a fronte delle decine di migliaia di precari della scuola che si progettava di coinvolgere (160 docenti e per il resto assistenti amministrativi e tecnici), da impiegare per il potenziamento dell’offerta formativa e per l’orientamento scolastico, sono pervenute soltanto una ventina di domande, per cui basteranno 100000 euro di finanziamento.
(Fonte: Corriere mercantile di Genova, 4 marzo)