Ma soltanto la metà delle scuole ha riunito gli organi collegiali in teleconferenza. In attesa del monitoraggio richiesto ai dirigenti scolastici da Viale Trastevere rimane confermata la sospensione delle lezioni fino a che il rischio epidemiologico non sarà annullato. A cosa serve pubblicare i bandi di concorso quando gli stessi sono bloccati? Se lo chiede Anief che ha invitato il ministro ad aprire un tavolo tecnico sul precariato.
Marcello Pacifico (Anief): Bisogna capire cosa sta facendo ogni scuola, dare indicazioni chiare sugli scrutini e al più presto spiegare se si intendono fare Esami di Stato a distanza come per le lauree in alcuni atenei. E poi bisogna prendere atto che i concorsi ancorché banditi non porteranno in cattedra nessuno prima di un anno. E noi abbiamo il dovere di far iniziare il prossimo anno scolastico non con il record della supplentite, ma con una risposte emergenziale allo stato di precarietà della scuola Italiana.
Continua a far discutere il lungo discorso fatto ieri dalla ministra dell’Istruzione sulle disposizioni che si accinge a prendere il Governo per portare avanti la scuola e la didattica; in questi giorni sempre più contrassegnati dal contagio del Coronavirus, si è passati dall’assistenza alle scuole alla sicura validità dell’anno in corso; dall’alta adesione alle lezioni da casa, agli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo con commissari solo interni e prove commisurate alla situazione. Su tutto pesa il dubbio sui tempi di rientro a scuola, legati a doppio filo allo sviluppo epidemiologico del contagio da Covid-19.
Pacifico, presidente nazionale Anief: “Fare didattica a distanza, significa che tutti gli alunni stanno partecipando alle lezioni, stanno recependo spiegazioni e dei compiti on line, stanno elaborando e consegnando gli elaborati ai loro docenti? A noi risulta che la situazione si sta realizzando in questi termini in modo disomogeneo: non ci sono realtà territoriali felici ed altre meno, ma si tratta di una condizione che si caratterizza a macchia di leopardo. Il quadro è addirittura diversificato a livello di singolo istituto scolastico, dove spesso manca anche l’intervento chiaro degli organi collegiali, invece indispensabile per definire la valutazione da adottare nelle prossime settimane”.
Ha citato "La peste" del Decameron di Boccaccio la ministra dell’Istruzione, come ha scritto La Repubblica, per illustrare il concetto di emergenza scolastica globale: "Più di tre quarti degli studenti nel mondo sono interessati a questa crisi, 1,5 miliardi, una sfida senza precedenti". In Italia sono 8,3 milioni. Dopo aver confermato che l'anno scolastico in corso è salvo, "in deroga al limite dei 200 giorni minimi", Azzolina ha assicurato che sta lavorando alla ridefinizione del calendario, alla valutazione, al recupero e agli esami di Stato per le scuole medie e superiori.
Quindi, la ministra è entrata nei dettagli. Si tornerà a scuola, se e quando, sulla base di quanto sarà stabilito dalle autorità sanitarie. Abbiamo attivato forme di didattica a distanza, aperto una pagina web con webinar per docenti e dirigenti, in collaborazione con Indire e materiali utili per le lezioni. Abbiamo inserito anche una sezione per l’inclusione scolastica, dato indicazioni, a partire dalla necessità di interazione con gli studenti.
GLI AIUTI A SCUOLE E STUDENTI
Attiveremo un help desk per le istituzioni scolastiche. Il 48% (solo) delle scuole ha realizzato riunioni collegiali online. Stiamo stanziando 10 milioni per piattaforme digitali alle scuole, 70 milioni per studenti meno abbienti daremo in comodato d’uso strumenti e connessioni internet. 5 milioni di euro per formare il personale scolastico. In serata è poi arrivata la firma al decreto ministeriale, che stabilisce i dettagli su come suddividere i finanziamenti. Poi, ci sono 8,2 milioni per gli animatori digitali: "Molti Paesi europei sono più attrezzati di noi sulle attrezzature tecnologiche, lo sappiamo".
A QUANDO LA RIAPERTURA?
“I bandi di concorso potranno essere emanati, non si potranno svolgere le prove concorsuali”, ha ricordato la ministra. Ha quindi ricordato che, per ora, le scuole resteranno chiuse fino al 3 aprile e che il decreto firmato ieri dal governo consente nuove misure restrittive "per periodi non superiori a trenta giorni". Sugli esami di maturità, la ministra ha annunciato la composizione delle commissioni d’esame per la scuola secondaria di II grado.
COMMISSARI TUTTI INTERNI
“Il mio orientamento - ha detto - è di proporre una commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni. Da un lato, ciò vale a tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti. Dall’altro, un presidente esterno si fa garante della regolarità dell’intero percorso d’esame”. Le motivazioni sarebbero però anche legate “a questioni legate alla sicurezza sanitaria”, commenta Orizzonte Scuola. Inoltre, in questo modo, “si vorrebbe venire incontro agli studenti che sarebbero così giudicati su quanto effettivamente svolto e da docenti che ne conoscono a fondo il curriculum scolastico”.
PROVE SEMPLIFICATE
Sull’esame conclusivo delle superiori, quindi, si va verso una modalità “più semplice” pur mantenendo la dovuta serietà: sembra quasi certa pure la somministrazione di prove semplificate, già battezzate come delle verifiche in “versione Coronavurus”. Allo stesso modo, anche i requisiti di accesso dovrebbero essere meno rigorosi: è quasi certo, ad esempio, che cadrà l’obbligo di svolgimento delle prove Invalsi (iniziate il 2 marzo e poi interrotte); ma anche di completare il monte orario minimo previsto negli ultimi tre anni per i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (l’ex alternanza scuola-lavoro, con 210 ore negli istituti professionali, 150 negli istituti tecnici e 90 ore nei licei).
ESAMI AD AGOSTO?
Anief prende atto della volontà del ministro dell’Istruzione di prendere i dovuti accorgimenti sull’esame di maturità, anche se continua a non escludere che possano svolgersi in modalità telematica, considerando pure che l’ultimo decreto del consiglio dei ministri estende potenzialmente le misure restrittive fino al prossimo 31 luglio. La domanda da fare, allora, è: se la chiusura delle scuole dovesse protrarsi fino a quella data, possiamo escludere sin d’ora la possibilità che si possano fare gli esami nel mese di agosto? Secondo il sindacato non è una possibilità così remota.
CONCORSI IN ALTO MARE
Come non è da escludere, anzi è assai probabile, che i concorsi possano slittare ancora, mettendo ancora più a repentaglio il regolare svolgimento del prossimo anno scolastico, a meno che il Parlamento non si decida ad accogliere i 15 emendamenti Anief al DL n. 18 del 17 marzo 2020, presentati alla V commissione del Senato, tra cui anche quello di assumere a tempo indeterminato, a partire dal prossimo 1° settembre, il personale docente, educativo ed Ata della scuola impiegato su posti vacanti, qualora abbia svolto oltre 36 mesi di servizio.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
Sulla didattica a distanza, occorra recuperare al più presto numero e dati per essere più dettagliati nell’analisi: “Quello che ci spaventa – dice Marcello Pacifico, leader dell’Anief - non è di certo la mancanza di uniformità nella scelta delle piattaforme telematiche e dei contenuti da trattare, poiché rimangono a totale appannaggio del docente e della sua piena libertà d’insegnamento, ma la difformità di incidenza a livello formativo, e il parziale conseguimento degli organi collegiali, dai dipartimenti ai consigli di classe. Spesso, poi sono gli stessi alunni che non hanno accesso alla didattica online: pertanto il ministero deve dare chiare indicazioni nazionali su come procedere alla valutazione per la validazione dell'anno scolastico e il superamento degli esami di Stato. Sul precariato poi, abbiamo fatto una richiesta ben precisa. Vogliamo le assunzioni in ruolo non i bandi."
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