Nell’anno del Covid rimane immutato, anzi si amplia, il problema della “supplentite”, dei posti vacanti e della conseguente reiterazione dei contratti a termine per più di 200 mila precari nonché quello sulle mancate assunzioni in ruolo a fronte delle autorizzazioni approntate. A ricordarlo, sottolineando tutte le problematiche che sta comportando sull’avvio dell’anno scolastico, ad iniziare dal ‘balletto’ delle cattedre, dai ritardi delle nomine e dalla mancata continuità didattica, è stato ieri il sindacato rappresentativo Anief durante l’incontro con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Il presidente nazionale, Marcello Pacifico, ha spiegato che la soluzione è semplice: basterebbe prevedere la riapertura annuale delle GaE al personale già abilitato ed organizzare dei corsi annuali abilitanti specifici per il personale con 36 mesi di servizio e a numero programmato per i laureati”.
L’Italia continua a non volere affrontare il tema del mancato reclutamento dei tanti precari che ogni anno lo Stato usa per coprire i vuoti in organico: questa situazione è alla base della “spada di Damocle” dei reclami collettivi presentati in Consiglio d’Europa, con la procedura d’infrazione 4231/2014 pendente presso la Commissione europea, nonostante le nuove procedure concorsuali bandite ai sensi dalla legge 20 dicembre 2019 n. 159, analogamente a quelle previste dalla legge 13 luglio 2015, n. 107. Marcello Pacifico ha ribadito, durante l’incontro con la ministra dell’Istruzione, “che per non essere oggetto delle sanzioni dell’Europa, l’unica modalità è quella di assumere tramite il doppio canale di reclutamento. Noi siamo per la strada che ha scelto anche il Parlamento nel 2008 e nel 2012: quella di riaprire le GaE. Trasformare questo concorso da selettivo in una graduazione delle posizioni da realizzare ogni anno, così da assumere tutti i precari e corsi abilitanti e sul sostegno aperti a tutti, anche a distanza”.
Il sindacalista autonomo ha anche chiesto la conferma in ruolo di tutti i partecipanti all’attuale concorso straordinario, con l’eliminazione dell’attuale procedura di accesso ai percorsi abilitanti e la previsione di prove suppletive. Il leader dell’Anief ha chiesto, quindi, di trasformare il concorso straordinario in una procedura utile per la riapertura annuale del doppio canale di reclutamento, senza selezione, ma con la graduazione delle posizioni dei candidati rispetto anche ai titoli posseduti e che preveda l’accesso aperto ai corsi abilitanti che dovranno prevedere anche modalità telematica con tirocinio da effettuarsi anche a distanza per chi ha 36 mesi. Le proposte del sindacato sono state tradotte in una memoria con 15 temi essenziali da affrontare per far ripartire l’intero Paese, consegnata ai vertici del ministero dell’Istruzione al termine dell’incontro.
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