È un numero altissimo quello dei partecipanti agli attesi concorsi ordinari della scuola secondaria: oltre 709 mila partecipanti, di cui 602 mila della secondaria e 107 mila di infanzia e primaria. Secondo Tuttoscuola, che è andata a esaminare il censimento delle aule informatiche presso le istituzioni scolastiche nelle quali si svolgeranno le verifiche, “si tratta di un vero e proprio esercito che metterà a dura prova l’organizzazione dell’Amministrazione scolastica, a cominciare dalla predisposizione delle aule informatiche per le prove preselettive, dell’impiego del personale di vigilanza e dell’approntamento di migliaia di computer per consentire lo svolgimento delle prove in modalità digitale computer-based”. Le procedure, tra l’altro, non potranno consentire l’approdo al ruolo per l’inizio del prossimo anno scolastico: se va bene, i primi vincitori di concorso verranno immessi in ruolo non prima del settembre 2022. Una data lontanissima, che secondo Anief stride con i quasi 250 mila posti assegnati quest’anno a supplenza. Nella passata estate solo appena 20 mila cattedre sono state assegnate per le assunzioni a tempo indeterminato, meno di un terzo di quelle autorizzate dal Mef per via delle graduatorie senza più candidatiti. E a settembre scatteranno ulteriori 35 mila pensionamenti. Fa pensare il fatto che, a causa del Covid-19, la situazione rimane ferma al 31 luglio 2020 e che non siano state ancora stabilite le date delle prove preselettive. Come pure dei concorsi abilitanti all’insegnamento non si sa più nulla.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene “evidente a questo punto che i concorsi ordinari rimarranno fermi sino a quando il quadro epidemiologico non si sarà ridotto in modo radicale. Ma a parte il fatto che questi ulteriori rinvii non fanno bene alla scuola, va ricordato che non sarebbero comunque bastati a vincere la supplentite perché le cattedre vacanti sono quattro volte il numero dei vincitori. Servono, infatti, anche gli avvii di corsi abilitanti periodici, senza numero chiuso, come la riapertura annuale delle GaE e le assunzioni da graduatorie d’Istituto. È significativo che il Comitato europeo dei diritti sociali accogliendo il reclamo Anief n. 146/2017 abbia dato il via libera a nuovi concorsi per titoli, così da evitare una dura condanna dell’Italia dall’Ue. Perché vi sono decine di migliaia di diplomati magistrale, tantissimi Itp, docenti delle paritarie, di religione o educatori, che ad oggi non hanno futuro, pur avendo svolto supplenze da una vita per insegnare alle nuove generazioni”.
LA SUDDIVISIONE PER DISCIPLINE
In attesa che prendano il via i concorsi ordinari, si fanno i conti dei tanti aspiranti docenti in attesa. E della loro collocazione per classi di concorsi. Per quel che riguarda la secondaria, rileva Tuttoscuola, al top per il maggior numero di iscritti alla procedura selettiva è la classe di concorso A60 (Tecnologia nella scuola secondaria di I grado) con 43.042 partecipanti (di cui oltre 6mila in Campania e quasi 5.800 in Lombardia), seguita, nell’ordine dalla A28 (matematica e Scienze nel I grado) con 39.159 partecipanti (di cui intorno alle 5.500 unità in Campania e Lombardia), dalla A22 (Italiano, Storia e Geografia nel I grado) con 37.527 partecipanti (di cui oltre 6.600 in Lombardia), dalla A46 (Scienze giuridiche-economiche del II grado) con 31.666 iscritti, dalla A50 (Scienze naturali chimiche biologiche nel II grado) con 29.563, dalla A18 (Filosofia e Scienze umane nel II grado) con 27.195, dalla A12 (Discipline letterarie nel II grado) con 25.593, dalla A01 (Arte e immagine nel I grado) con 22.846, dalla A45 (Scienze economico-aziendali nel II grado) con 22.719 e dalla A49 (Scienze motorie nel I grado) con 20.140 partecipanti.
Per quanto concerne il concorso scuola per il Sostegno, invece, come era già successo nel concorso straordinario, il numero dei candidati è notevolmente ridotto rispetto alla disponibilità dei posti: addirittura in certi casi anche inferiore. Nel primo grado i candidati sono complessivamente 3.585 a fronte di 4.205 posti disponibili; per il secondo grado va un po’ meglio con 4.683 candidati che si contenderanno i 1.559 posti a concorso.
LA DIVISIONE PER REGIONE
Su come si svolgerà la procedura, sempre Tuttoscuola ha pubblicato la suddivisione regionale dei candidati al concorso specifico della secondaria: la prova preselettiva si svolgerà infatti qualora a livello regionale e per ciascuna distinta procedura, il numero dei candidati sarà superiore a quattro volte il numero dei posti messi a concorso e, comunque, non inferiore a 250.
“In Lombardia saranno coinvolti nelle preselezioni circa 83.700 iscritti, nel Lazio 67.800, in Campania 66.200, in Sicilia 50.500, in Emilia R. 42mila, in Puglia circa 41mila e in Toscana 39mila”. Inoltre, “quasi certamente – continua la rivista -, considerato l’elevatissimo numero di partecipanti alle preselezioni del concorso scuola secondaria, saranno necessarie più sessioni, anche perché, alla media di 15 candidati per aule, lo svolgimento contemporaneo di tutte le 500 prove preselettive previste comporterebbe un utilizzo simultaneo di circa 35.600 aule informatiche, la presenza di almeno 72 mila unità di personale per la vigilanza e l’impiego di non meno di 12 mila tecnici d’aula, mettendo a dura prova l’organizzazione da parte della Amministrazione scolastica e delle scuole ospitanti”.
Spetterà agli Uffici scolastici regionali organizzare le verifiche scritte preliminari, prologo alle prove selettive vere e proprio. Complessivamente, saranno quasi 500 le prove preselettive del concorso scuola secondaria che si svolgeranno in tutte le regioni, con la solita Lombardia che dovrà organizzarne ben 49. Avranno compiti organizzativi di predisposizione altrettanto onerosi gli USR di Campania, Lazio e Sicilia che di preselezioni avranno l’incombenza di predisporne 42 ciascuna, e anche quello della Puglia che ne predisporrà 41, l’USR Toscana 38 e quello dell’Emilia Romagna 37. L’USR Molise, invece, sarà facilitato dal dover predisporre una sola prova preselettiva.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
Secondo Marcello Pacifico, leader dell’Anief, “mentre i concorsi ordinari non decollano, ben sapendo che non sono neppure risolutivi, in Italia si continua sistematicamente ad aggirare la direttiva 1999/70/CE del Consiglio dell’UE sulle immissioni in ruolo automatica di chi svolge 36 mesi su posto libero: non c’è da meravigliarsi, poi, se si allargano a macchia d’olio i ricorsi al giudice del lavoro, per recuperare l’indennizzo equo per il danno arrecato. Anief, pertanto, propone l’allestimento di corsi abilitanti periodici, senza più numero chiuso. Serve poi la riapertura annuale delle Graduatorie a esaurimento, ma anche la trasformazione dei concorsi straordinari in non selettivi, così da permettere a tutti i supplenti di parteciparvi, prevedendone stavolta uno anche per la scuola dell’infanzia e primaria, per gli insegnanti di religione cattolica (ancora di più dopo l’intesa di dicembre tra Cei e ministero dell’Istruzione) e delle paritarie, per gli educatori, i diplomati magistrale e pure i dimenticati Insegnanti tecnico-pratici”.
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