Mancano poco meno di 15 giorni alla conversione della norma che passa all'altro ramo del Parlamento. Anief chiede nuovamente alcune modifiche essenziali per permettere un inizio regolare il prossimo settembre, attuare quelle già previste nell'ultima bozza del Patto per la Scuola e nel PNRR
LE PROPOSTE DEL SINDACATO
L’Anief suggerisce diversi emendamenti: dal divieto di licenziamento nell’amministrazione scolastica all’estensione della tutela al personale fragile; dalla proroga dei contratti del personale dell’organico Covid al 30 giugno alla proroga dei contratti dei supplenti di scuola primaria. Il sindacato chiede anche il reclutamento dalle graduatorie provinciali, l’assunzione con trentasei mesi di supplenze svolte, l’estensione degli sportelli di consulenza per prevenzione burnout, dei giorni di malattia connessi al vaccino. Anief ritiene importante operare pure, per fronteggiare la pandemia, una adeguata revisione degli organici, partendo da quelli di sostegno, la proroga dei contratti organico Covid19 per attività estiva, ma anche degli assistenti tecnici negli IICC per le attività estive. Il sindacato riprova anche l’estensione della card di aggiornamento dei docenti da 500 euro al personale a tempo determinato amministrativo ed educativo, come pure l’abolizione del vincolo quinquennale e la proroga della mobilità straordinaria. Diventa importante poi che si opti per l’assegnazione provvisoria a sostegno del personale scolastico a ristoro dei divieti di spostamento tra le regioni, per la definizione degli organici sulla base delle necessità del territorio e il rinnovo del bonus da 100 euro per dipendenti pubblici già previsto per marzo 2020.
IL TESTO ALL'ESAME DELLA CAMERA
Ha preso il via l’analisi, presso le commissioni di competenza, del maxiemendamento che al Senato è andato a emendare il testo originario pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 22 marzo scorso, l’A.S. 2144 sulle misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19 del decreto legge 22 marzo 2021, n. 41 con 207 voti favorevoli, 28 contrari, 5 astenuti. Adesso si passa al vaglio della Camera dei Deputati con il proseguo del testo attraverso l’A.C. 3099 per l’approvazione definitiva del testo.
Le modifiche riguardanti l’articolo 31, “Misure per favorire l'attività didattica e per il recupero delle competenze e della socialità delle studentesse e degli studenti nell'emergenza COVID-19”, di interesse al comparto scuola, nello specifico diverse: il comma 1 rimane identico e tratta dell’incremento del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche per l’acquisto di dispositivi di igiene e protezione legati all’emergenza COVID; viene introdotto il comma 1 bis che, vista l’emergenza epidemiologica in atto, estende i collegi universitari di merito i quali manterranno il proprio status a prescindere dal rispetto, nell’a.a. 20/21, dei requisiti di riconoscimento ed accreditamento; i commi 2 (monitoraggio e ripartizione del fondo di cui al comma 1), 3 (ripartizione del fondo di cui al comma 1 per l’espletamento degli interventi entro il 31/12/2021) e comma 4 (controllo sull’utilizzo del suddetto fondo) rimangono invariati; il comma 5 estende l’assenza per somministrazione del vaccino COVID giustificata e non determina alcuna decurtazione del trattamento economico, né fondamentale, né accessorio anche alle scuole comunali, paritarie e del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni, nonché degli enti universitarie e dell’Afam; il comma 6 rimane identico e introduce un Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi degli studenti e del personale scolastico tutto nel periodo estivo.
Vengono infine introdotti i commi 6 bis e 6 ter che rispettivamente stabiliscono che per le medesime finalità del comma 6 viene stanziato un ulteriore fondo per le provincie autonome di Trento e Bolzano e per la regione autonoma della Valle D’Aosta e la riduzione dello stesso fondo in caso di esigenze inderogabili legate all’emergenza epidemiologica.
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