“Chi governa l’Istruzione continua a fermarsi alle promesse: ecco perché domani ci fermiamo. Questa Legge di Bilancio non si cura dei problemi della scuola, dei suoi studenti e del milione e mezzo dei lavoratori che ogni giorno la mandano avanti: domani scioperiamo per far sapere al Governo che il personale scolastico non è d’accordo”. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla vigilia dello sciopero nazionale della scuola che vede quasi tutti i sindacati, rappresentativi e non, schierati contro l’inerzia dell’Esecutivo Draghi.
Assieme agli altri sindacati, Anief parteciperà al sit-in davanti al ministero dell'Istruzione e al corteo che partirà alle 10.30 dalla Piramide Cestia verso viale Trastevere insieme alle altre sigle sindacali per fare fronte comune contro le politiche di un Governo sordo alle richieste del sindacato, dei lavoratori, degli studenti e delle famiglie: perché si sta portando avanti un altro anno scolastico con gli alunni ammassati in aule piccole e prive di ventilazione meccanica, si cerca di illudere tutti che la sicurezza passa per il vaccino obbligatorio imposto a personale per il 95% già vaccinati, si procede con assurdi licenziamenti del personale, la conferma dei blocchi della mobilità, si mantiene una percentuale di precarietà che non ha eguali in alcun comparti, si continua con la logica del taglio degli organici e delle sedi, si rimanda a chissà quando quel rinnovo del contratto che doveva servire ad allineare all’UE gli stipendi dei docenti e Ata, tra i più bassi d’Europa, e che invece non regge nemmeno all’inflazione ed è pure privo dell’indennità di rischio che andrebbe assegnata d’ufficio. Il sindacato ha detto ‘basta’.
“Lo diremo a gran voce per le strade di Roma, partendo da Piramide, e sotto il ministero dell’Istruzione, perché – ha spiegato il leader dell’Anief Marcello Pacifico - dalla manovra ci aspettavamo sostegno economico e provvedimenti normativi, invece non è arrivato nulla: abbiamo presentato oltre 30 emendamenti e ci rivolgiamo anche al Parlamento perché si possa approvarli e rilanciare finalmente l’istruzione pubblica. La nostra pretesta, però, è allargata anche all’insensata imposizione del vaccino obbligatorio anti Covid19 nei confronti della categoria che aveva risposto quasi all’unanimità, oltre nel 95% dei casi, alla vaccinazione: tanti docenti e Ata si sono sentiti vessati e discriminati e noi siamo con loro, dopo avere prodotto anche un doppio ricorso contro una misura coatta, inutile e che offende un’intera categoria”.
È tanta la delusione per le decisioni prese dal Governo italiano per il rilancio della scuola, a partire dallo schema della Legge di Bilancio 2022 e dalla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanze 2021, che disattendono totalmente il “Patto per la Scuola al centro del Paese”, sottoscritto lo scorso maggio dal ministro dell’istruzione e dalle Confederazioni sindacali, relativo alla necessità di adottare interventi urgenti, strutturali e organici per rilanciare il sistema nazionale di istruzione: invece, non si ravvisa alcun provvedimento per sdoppiare le classi, aumentare gli stipendi per portarli finalmente ad una dimensione europea, incrementare gli organici, le scuole e il tempo scuola, assumere tutti i precari, a partire dai diplomati magistrale che attendono anche da decenni.
Tra i motivi della protesta di domani c’è anche l’obbligo vaccinale imposto al personale scolastico, a partire dal prossimo 15 dicembre, che peraltro segue l’introduzione dell’obbligo di possesso ed esibizione dal 1° settembre 2021 della certificazione verde Covid-19, procedendo in entrambi i casi alla sospensione dal servizio e della retribuzione, ma violando la normativa comunitaria richiamata nella raccomandazione dell'assemblea del Consiglio d'Europa n. 2361/2021 proprio contro l'obbligo vaccinale. In attesa delle pronunce di merito sull'obbligo del Green pass, il sindacato ha prodotto un nuovo ricorso contro l'estensione dell'obbligo vaccinale sia per i lavoratori della scuola, sia per le forze dell’Ordine e i militari, anche loro obbligati a vaccinarsi a partire dal prossimo 15 dicembre.
PER APPROFONDIMENTI:
Inizio scuola, Anief: con le attuali regole le classi rischiano di diventare focolai per il virus
Classi troppo affollate, già sopra 15 alunni ci sono rischi per sicurezza e salute
PNRR – Previsti 18 miliardi per la scuola, Anief: si usino anche per cancellare la supplentite
DECRETO FISCALE - Prosegue l’esame degli emendamenti, le richieste Anief alla prova del nove
Sciopero del 10 dicembre, il ministero dell’Istruzione lo ufficializza ai dirigenti
Il 10 dicembre Anief sciopera e scende in piazza a Roma: no alla manovra