Anticipare l’uscita dal lavoro a 63 anni e riscatto gratuito della laurea: è la doppia richiesta che l’Anief formula ai rappresentanti del Governo nel giorno dell’incontro tecnico, previsto oggi alle ore 18, con le organizzazioni sindacali. La parte pubblica sembrerebbe intenzionata a venire incontro alle richieste dei sindacati proponendo la formula di ‘Opzione per tutti’, non più solo per le donne, perché con taglio medio sull’assegno di 600 euro al mese: è una risposta al dopo ‘Quota 100’ che il giovane sindacato respinge da subito. Per i lavoratori della scuola, ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’agenzia Teleborsa, "chiediamo che il Governo permetta di riscattare gratuitamente gli anni di laurea, visto che ormai è considerata come titolo di accesso alla professione, e che adeguai l'età pensionabile, attualmente è di 67 anni, per riportarla a 63 anni senza penalizzazioni, come in molti Paesi europei".
IL PARERE DEL SINDACALISTA
"Il tema delle pensioni è importante e decisivo per 1,3 milioni di lavoratori della scuola e per loro – ha ribadito il sindacalista autonomo – c’è sempre più estremo bisogno di una specifica finestra che sia adeguata a proporzionale al più alto rischio burnout, che viene riscontrato, fra i dipendenti pubblici, proprio per chi lavora negli istituti scolastici". Il sindacato ricorda che l’incidenza tumorale di chi lavora a scuola è maggoore rispetto ad altri comparti pubblici e privati. Ecco perché, ha concluso Pacifico, chiediamo "l’ètà pensionabile anticipata per il personale della scuola e riscatto degli anni di laurea e, comunque, un tetto in uscita a 63 anni".
I COSTI DEL RISCATTO DELLA LAUREA
Far valere per la previdenza gli anni di studio universitario per raggiungere il diploma di laurea oggi ha un costo altissimo: con la formula agevolata bisogna spendere “sui 5.200 euro per ogni anno riscattato, per un totale che oscilla tra i 21 e i 26mila euro se si riscattano quattro o cinque anni di studi. Il riscatto ordinario può superare invece i 100mila euro”, scrive la stampa specializzata. Accordarne invece il riscatto gratuito permetterebbe a tantissimi laureati che lavorano nella scuola di avvicinare la soglia minima per l’accesso pensionistico, senza essere costretti ad indebitarsi.
LE INDENNITÀ MANCATE
Anief ricorda infine che gli assegni pensionistici risultano sempre meno all’altezza del costo della vita, ancora di più perché si continua a negare l’indennità di rischio biologico, invece assegnati ad altri professionisti, come nell’area medica. Invece, gli assegni di pensioni di chi esce dalla Scuola, quindi di insegnanti, maestri e personale Ata, si vanno a determinare sempre più spesso (con il tempo diventerà la regola) con contributi considerati interamente con il sistema contributivo e sempre meno con quello ‘misto’ più favorevole al dipendente: è ora di andare incontro a chi ha lavorato una vita e rivendica il diritto ad una pensione almeno dignitosa.
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