Si comunica che la sede nazionale Anief sarà chiusa oggi, giovedì 5 novembre, e domani, venerdì 6 novembre. Per consulenza telefonica, vai al seguente link
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Il Dpcm di oggi ferma non solo i concorsi pubblici, compreso quello straordinario della scuola secondaria, ma probabilmente anche le selezioni che si stanno svolgendo in questi giorni per l’ammissione al V ciclo specializzante nel sostegno agli alunni disabili valido per l’anno scolastico 2019/20 e utile a selezione oltre 20 mila candidati. Già il primo lockdown, scrive Orizzonte Scuola, ha costretto il Ministero dell’Istruzione “a rimandare più volte la prova preselettiva, poi svolta dal 24 settembre al 1° ottobre. Alcune Università hanno già svolto anche le prove scritte e si apprestano a concludere le selezioni con le prove orali”.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Alla pari del concorso straordinario, riservato ai docenti della scuola secondaria, anche quello per la specializzazione sul sostegno si sta trasformando in un percorso selettivo sempre più contraddittorio e a ostacoli. Sarebbe bene anche, visto ora che la pandemia obbliga a sospendere gli scritti, che l’amministrazione colga l’occasione per sanare le tante incongruenze, decidendo una volta per tutte di ammettere ai corsi specializzanti sul sostegno tutto il personale che ha svolto 36 mesi di servizio e tutti gli insegnanti interessati, prevedendo il corso specializzante anche in modalità telematica con tirocinio, da effettuarsi pure a distanza. La nostra proposta è di graduare anche le posizioni relative ai risultati delle prove preselettive, saltare gli scritti e ammettere tutti i candidati. A questa ammissione non può certamente mancare chi sta partecipando”.
Stoppa anche i concorsi il nuovo Dpcm anti-Covid che sostituisce le disposizioni del Dpcm del 24 ottobre scorso e che da domani entrerà in vigore fino al prossimo 3 dicembre: si tratta di un fermo momentaneo che riguarda anche il concorso straordinario per la secondaria su posti comuni e di sostegno – introdotto dal DD n. 510 del 23 aprile scorso e bando successivo, partito già dal 22 ottobre - le cui operazioni sono attualmente in via di svolgimento. Detto che restano valide le prove già effettuate dal 60% dei 64 mila candidati, per le quali il Ministero dell’Istruzioni fornirà istruzioni per la correzione, è ormai ufficiale che dal 5 al 16 novembre verrà proposto un nuovo calendario.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “lo stop era inevitabile perché il Covid sta raggiungendo un livello di contagi preoccupante, ma questo concorso rischia di diventare un calvario, perché l’avvio è stato rimandato più volte, anche il bando è stato approvato, pubblicato e poi rivisto; ora arriva anche questa sospensione, nel bel mezzo dello svolgimento delle prove. C’è poi il problema delle mancate prove suppletive, negate anche ai malati e a coloro che sono stati colti dal coronavirus. Sarebbe bene, a questo punto, cogliere l’occasione per ricalendarizzare le prove accogliendo tutti gli esclusi. A meno che l’amministrazione non intenda andare incontro a una marea di ricorsi, con alta possibilità di soccombenza per lo stesso Ministero. Comunque, siamo sempre più convinti che non andava svolta una procedura selettiva, ma solo una graduatoria a scorrimento attraverso la quale assumere a tempo indeterminato tutti coloro che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio anche con supplenza aspecifica rispetto alla propria abilitazione”.
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Il Governo ha deciso come affrontare la nuova ondata di coronavirus: nella notte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm – la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è prevista stamattina - contenente diverse nuove misure restrittive per limitare i contagi che entreranno in vigore da domani fino al 3 dicembre. Sulla base dell’ultima bozza del decreto, sono previsti provvedimenti specifici per le Regioni più ad alto rischio, denominate “zone arancioni e rosse”, ma anche disposizioni nazionali, come il coprifuoco generalizzato tra le 22 e le 5 del mattino. Per quanto riguarda la scuola, si passerà alla didattica a distanza obbligatorio dall’attuale 75% minimo al 100% per tutti. Scuola dell’infanzia e primo ciclo continueranno in presenza, ma con l’obbligo della mascherina anche quando gli alunni saranno seduti al banco. Diventa tassativo il divieto dei viaggi d’istruzione (tranne i Pcto e i tirocini se svolti in sicurezza) e l’organizzazione degli incontri collegiali a distanza, quindi da attuare solo online. Nei territori dove la percentuale di contagiosità è elevata (Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d'Aosta), le attività didattiche fino alla secondaria di primo grado si svolgeranno in presenza, con la possibilità dalla seconda media di svolgere lezioni a scuola solo per gli alunni disabili, Bes o per attività di laboratorio, sempre comunque garantendo “il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”. In queste località “rosse” i genitori potranno accompagnare i figli a scuola. Sempre dal 5 novembre dovrebbero essere sospese anche le prove uniche del concorso straordinario rivolto ai docenti della scuola secondaria.
Anief prende atto della difficile situazione epidemiologica che si è venuta a determinare, soprattutto in alcune aree del Paese dove i contagi e il numero di vittime hanno raggiunto livelli altissimi. Secondo il presidente nazionale del giovane sindacato, Marcello Pacifico, “la didattica a distanza prevista ora per tutte le scuole superiori è una condizione probabilmente inevitabile ma che determinerà problemi negli apprendimenti, perché la dad non può sostituire la didattica in presenza. Di buono c’è, però, che grazie all’ipotesi di contratto sulla didattica a distanza e le conseguenti linee guida emanate dal Ministero si danno indicazioni certe a studenti e lavoratori della scuola, a partire dal mantenimento dell’orario di lezione che si svolgeva in aula, anche nel rispetto delle ore di lavoro dei docenti e dunque dei diritti del personale che opera a scuola. Le non regole non sono una buona condizione, per nessuno. Inoltre, a differenza di marzo, aprile e maggio, verrà utilizzato il registro elettronico, un prezioso strumento per monitorare le attività e ufficializzarne la realizzazione. Superata questa fase, è chiaro più che mai che bisognerà subito intervenire sulle classi pollaio, così come stabilizzare i precari riaprendo le GaE e stabilizzando con il doppio canale. Sul concorso straordinario continuiamo ad essere convinti che andava trasformato in uno strumento che permetta ai docenti di essere immessi in ruolo in modo graduale e non selettivo: ben venga lo stop, perché va a tutela dei candidati”.