Rassegna stampa

 

Superando.it - 28 ottobre 2010
"Non stanchiamoci di ripeterlo: la scuola è luogo e patrimonio di tutti
Lo scorso 22 ottobre, il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini aveva sostenuto, durante un convegno di studi a Palmanova, che le persone disabili inserite nel mondo della scuola ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici («In Germania, dove ci sono percorsi differenziati per ragazzi con problemi, le cose funzionano meglio». Con questa dichiarazione, il segretario regionale della Lega Nord si è attirato una valanga di critiche (riportiamo la lettera aperta indirizzatagli da Marina Cometto, presidente dell'Associazione "Claudia Bottigelli" per la Difesa dei Diritti Umani e l'Aiuto alle Famiglie con Figli Disabili Gravissimi.
Gentile Dottor Fontanini, Ho letto su numerosi quotidiani italiani, la sua affermazione: «I disabili nella scuola? Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati». Ad essa è seguita… la sua smentita: «Quello che ho detto è che, rispetto al modello italiano che prevede l'insegnante di sostegno, si potrebbe pensare a quello in vigore in altri Paesi europei: la classe differenziata».Come genitore e come presidente di associazione che si occupa di disabilità,sono molto dispiaciuta e preoccupata da queste sue parole… Ho sempre pensato e continuo a pensare… che l’uguaglianza dei diritti e dei doveri fosse alla base di una democrazia vera, seria e onesta… le sue parole dimostrano che ancora in questo nostro “bel Paese”, in fatto di civiltà culturale e di pensiero, siamo molto indietro… I bambini devono stare con i bambini, gli studenti sui banchi di scuola non devono solo imparare nozioni, ma devono anche conoscere la vita… I ragazzi con disabilità non solo traggono giovamenti, ma offrono opportunità ai propri compagni… C’è molta disinformazione e discriminazione nella nostra politica, Dottor Fontanini, e questo non è certo un fatto positivo né per chi queste forme discriminatorie le mette in atto né per chi dovrebbe subirle, e le assicuro che chiunque ci proverà troverà una marea di persone che si opporranno…”.

 
Il Fatto Quotidiano - 28 ottobre 2010
"Niente soldi ai libri di scuola”
Come già nel 2009, il fondo da 103 milioni per la gratuità dei libri scolasticitarda a materializzarsi; nella Legge di stabilità per il 2011 (che produrrà effetti dal 1° gennaio 2011) non c’è. Lo scorso anno comparve col Decreto c.d. Mille proroghe di Natale. Intanto, il fondo per il Diritto allo studio è stato drasticamente ridotto. Tremonti è assediato dalle richieste di finanziamento ai vari ministeri
Nel 2011 il governo non ha previsto i fondi per rendere gratuiti i libri testo delle scuole dell’obbligo…. Una delle misure caratteristiche della scuola pubblica dal 1967, cioè il Fondo per i libri destinato ai bambini provenienti da famiglie meno abbienti, serve a garantire il diritto allo studio a tutti i ragazzi. Il capitolo di bilancio della legge Finanziaria che prevede lo stanziamento di 103 milioni per la gratuità dei libri scolastici è stato nuovamente tagliato… Se le cose resteranno come sono, e non ci sarà uno stanziamento ulteriore nell’annunciato decreto di Natale, tutte le famiglie che mandano i bambini alle primarie (o che sfruttano il comodato d’uso gratuito nella scuola superiore) saranno costrette a sborsare i soldi per i libri… Il Fondo per il diritto allo studio nelle scuole dell’obbligo viene ridotto di oltre il 70 per cento. In questo modo solo il 30 per cento di chi non può permettersi di studiare potrà farlo, per i bambini delle altre famiglie in difficoltà economiche l’istruzione sarà a rischio. Nello stato di previsione del ministero dell’Economia, alla voce “sostegno all’istruzione” sono calcolati solo 33,1 milioni di euro tra le somme da trasferire alle Regioni per le borse di studio. La riduzione rispetto all’anno scorso è quindi di 84,2 milioni di euro. Mentre in quello del ministero dell’Università e la Ricerca, il diritto allo studio nell’istruzione universitaria viene ridotto a 25,7 milioni da 100, tagliando 74 milioni…. Il computo dei tagli che la Finanziaria porterà a scuola e università è stato calcolato dai deputati del Partito democratico che fanno parte della commissione Cultura… Nello specifico hanno registrato una riduzione di 123,3 milioni di euro per l’istruzione prescolastica e di 780,1 milioni di euro per l’istruzione primaria. Per l’istruzione secondaria di primo grado e di secondo grado vengono ridotte rispettivamente di 208,3 milioni e di 841,6 milioni di euro, mentre per l’istruzione post-secondaria, (quella per gli adulti) il taglio è di 7,8 milioni di euro….“Con un colpo secco – dice la capogruppo PD in commissione Cultura Manuela Ghizzoni – il governo ha abolito la gratuità dei libri di testo nella scuola elementare per il 2011 e ridotto di oltre il 75 per cento i fondi per le borse di studio nelle università…”. Anche lo scorso anno le proteste erano state analoghe e, sotto pressione, alla fine il governo aveva trovato i 103 milioni di euro mancanti nel decreto milleproroghe natalizio. Questa volta sarà più difficile, perché il decreto di fine anno varrà sette miliardi ma gran parte di questi soldi sono già stati promessi in quello che Tremonti definisce “Piano sviluppo”. Al ministro della Cultura Sandro Bondi servono soldi per il fondo per lo spettacolo, Stefania Prestigiacomo reclama 100 milioni per il dicastero dell’Ambiente, poi ci dovranno essere gli 800 milioni di copertura finanziaria della riforma universitaria. E trovare le risorse per i libri di testo gratuiti sarà ancora più arduo che nel 2009.

 
ItaliaOggi - 29 ottobre 2010
"Badge contro gli alunni fannulloni”
Alessandra Ricciardi ragguaglia sulla conferenza stampa tenuta ieri a Palazzo Chigi, nella quale i ministri Gelmini e Brunetta hanno enunciato la svolta digitale della scuola: collegamento scuola-famiglia on line e via sms, per le informazioni su profitto e assenze degli alunni. Si avvieranno, altresì, modalità informatizzate e chiamata via sms per i supplenti; il ministro Brunetta e il Ministro Gelmini hanno presentato un progetto per avvisare “in tempo reale”, su pc e cellulari, gli insegnanti precari comunicando loro un incarico di supplenza. In telefonate e telegrammi, in atto, si ha una spesa annua di 20 milioni che sarebbe evitata dal 2011 convocando i supplenti con mail sulla casella Pec dell’aspirante supplente.
Da novembre, le scuole che aderiranno alla sperimentazione potranno dare un tesserino elettronico, uno School-pass, agli studenti che ne registrerà entrate e uscite. Comunicando poi le relative assenze direttamente ai genitori, via sms…. Per gli insegnanti e i dirigenti scolastici non po’ essere reso obbligatorio l’uso del marcatempo…. Il Badge servirà anche ad accedere ai servizi quali la mensa, la biblioteca, la fotocopiatrice. Sono già circa tre milioni gli studenti in possesso dei tesserini nominativi…. Entro la fine dell’anno, i dirigenti scolastici saranno dotati, al pari di tutti gli altri dipendenti pubblici, della loro posta certificata; questo consentirà di stipulare on line i contratti con i supplenti, aventi valore legale…. Per le scuole superiori che si doteranno del portale dei servizi alle famiglie, è previsto un contributo di mille euro.

 
ModenaQui - 29 ottobre 2010
"Brunetta: trecentomila dipendenti pubblici in meno, entro il 2013”
La sforbiciata negli organici sarebbe dell’8,4%.
Niente licenziamenti di massa, si intende, ma un lento lavoro ai fianchi, effetto dei contratti di lavoro flessibile, e soprattutto del blocco del turn over. Oggi, infatti, salvo alcune eccezioni, è possibile sostituire solo il 20% dei pubblici dipendenti andati in pensione. “Negli anni 2008/2009”, indica poi il documento presentato da Brunetta ieri nel corso di un convegno,”il personale si è ridotto di quasi 72.000 occupati scendendo a circa 5,5 milioni di unità”.

 
IL MATTINO - 30 ottobre 2010
"Stipendi ai prof.? Scatti di merito, non per anzianità”
Intervista rilasciata al Ministro Gelmini ad Antonio Troie: la Gelmini difende la linea Tremonti (Abbiamo evitato di fare la fine della Grecia), e la riforma scolastica. Nessuna preoccupazione per le proteste degli studenti (in autunno sono una consuetudine). La cultura del ’68 ha distrutto la Scuola, e la Sinistra non fa che difendere il passato. E’ ora di cambiare. Annuncia: Abbiamo sbloccato 1 miliardo per la ricerca al Sud.
Non è per niente scoraggiata dalle proteste che un giorno sì e un altro pure la prendono di mira per le sue riforme. No, Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione va avanti per la sua strada…. Ha appena terminato il suo intervento al convegno (a Capri)dei giovani industriali, e nell’intervista al Mattino annunzia di avere appena sbloccato 1 miliardo per la ricerca nel Sud. “Nel 2012, con il rinnovo del contratto nazionale, vogliamo finalmente superare il meccanismo obsoleto degli scatti di anzianità, che non ci consente di distinguere tra i professori bravi e quelli meno bravi. Vogliamo invece introdurre un sistema che premi il merito… Non si può nascondere la polvere sotto il tappeto continuando a difendere un sistema che non funziona…. Abbiamo appena fatto partire il bando per i distretti tecnologici. Si tratta di un investimento di 900 milioni concentrato nelle quattro regioni dell’Obiettivo di Convergenza (Campania, Calabria, Puglie e Sicilia). C’è poi uno stanziamento di 50 milioni riservato ai giovani ricercatori italiani. Anche qui vogliamo premiare i migliori progetti e riportare in Italia i cervelli fuggiti… Non possiamo continuare ad alimentare la speranza di avere un esercito di ricercatori a vita. Bisogna mettere la parola fine ad una sorta di precarizzazione di questi giovani e offrire una prospettiva reale di lavoro e ricerca, superando una situazione di stallo che dura da decenni: l falso egualitarismo alimentato dalla cultura del ‘68….

 
Il Manifesto - 30 ottobre 2010
"Gli insegnanti perdono fino a 1800 euro all’anno”
In un articolo di Roberto Ciccarelli alcun aspetti della prossima manovra (Legge di Stabilità; la ex Finanziaria) che riguardano Scuola e Università.
Chi prende seriamente le sorti della finanza pubblica teme che nel Milleproghe non verrà ridiscusso il blocco degli automatismi stipendiali stabilito dalla finanziaria estiva. Era stato questo l’impegno preso dalla stessa Gelmini quando la riforma dell’Università è stata approvata a Giugno al Senato. E con questo lasciapassare aveva ottenuto il voto dei finiani….Nella bozza di bilancio in discussione nelle commissioni della Camera, i tagli previsti dalla manovra estiva restano intatti, mentre i risparmi ottenuti dal massiccio pensionamento nella scuola e università verranno incamerati dal Ministero dell’Economia. Se così fosse, per gli insegnamenti dell’elementare a metà carriera, reddito lordo 23mila euro, alcuni studi hanno quantificato la perdita in 1823mila euro all’anno. Per i ricercatori e i professori universitari la perdita media complessiva prevista per il prossimo triennio varierà dai due a cinque mila euro annui… Il Fondo per il diritto allo studio è passato, in due anni, da 246 a 25 milioni di euro. L’università dovrà forse accontentarsi di 800 milioni per pagare gli stipendi e le tredicesime. Più qualche spicciolo per finanziare 4500 assaggi di ruolo a professore associato, da parte dei ricercatori…

 
Il Giornale di Sicilia - 30 ottobre 2010
"La protesta al balcone”
Gli studenti di Palermo stendono uno striscione dal balcone del Comune.
Sono scesi in strada per una nuova protesta contro la riforma della Scuola. Ma poi sono anche riusciti a “violare” Palazzo delle Aquile, sede del Comune e a esporre per pochi minuti al balcone principale uno striscione polemico contro i pochi stanziamenti dell’amministrazione municipale per gli istituti cittadini, prima che l’intervento dei vigili urbani li inducesse a desistere, non senza qualche momento di tensione…

 
Il Mattino - 2 novembre 2010
"Italiano e matematica. Test anche nei licei”
Una recente Direttiva ministeriale per l’a.s. 2010/2011 fissa i nuovi compiti dell’INVALSI, ampliandone le attività d’istituto: dovrà predisporre per le seconde classi superiori prove di valutazione degli apprendimenti relative a grammatica, comprensione del testo e matematica; saranno somministrate nel prossimo maggio. Nel 2012, le prove oggettive standard per tutto il territorio nazionale saranno introdotte anche agli esami di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado.
Test Invalsi in italiano e matematica anche per i ragazzi delle superiori. A maggio, i 15enni delle classi seconde dovranno cimentarsi per la prima volta con le prove nazionali che hanno già coinvolto, negli scorsi anni, i ragazzini di primaria e medie. Dovranno dimostrare come se la cavano con i numeri, la grammatica, la comprensione del testo, sottoponendosi a test uguali in tutta Italia. I risultati non faranno media ma saranno utili al Miur e all’INVALSI per capire qual è il livello di apprendimento… Gli ultimi rilevamenti sulle conoscenze dei 15enni li ha fatti l’Ocse, che ha bocciato sonoramente l’Italia….Per i test di primavera, l’Invalsi deve stampare e consegnare 4 milioni di questionari per i piccoli e un altro milione per i più grandi. Ma quanto costa rilevare gli apprendimenti? Poco più di 2 euro per studente… La legge del 2004 che ha istituito l’Invalsi ha assegnato all’Istituto un finanziamento di quasi 11 milioni andato scemando negli anni …. la situazione finanziaria generale rischia di mettere un freno all’attività dell’Invalsi: per il 2011, la Finanziaria ha tagliato… un altro milione di euro all’Invalsi e all’Ansas… Quest’anno scolastico sono in programma anche le nuove rilevazioni internazionali OCSE sui quindicenni e sulle capacità di lettura e matematica dei piccoli.

 
la Repubblica.it - 2 novembre 2010
"Addio alle borse di studio. Tagliato il 90% dei soldi”
Ridotti i fondi per gli atenei: per il 2011 la Gelmini prevede solo 26 milioni. Oltre 180mila studenti hanno diritto all’assegno ma 8 su 10 non lo riceveranno.
Arrivano tagli che sono colpi d'accetta e servono a celebrare nuove amputazioni nella scuola italiana. Con un passaggio della manovra finanziaria fin qui rimasto nascosto il ministro Maria Stella Gelmini, sotto la scorta del suo tutore Giulio Tremonti, ha decretato la fine dell'istituto della borsa di studio. Un taglio ai finanziamenti del 90%. Un'altra morte per mancanza fondi, nella scuola ai tempi della Gelmini, dopo la riduzione del tempo pieno, la cancellazione delle graduatorie dei ricercatori, la soppressione di alcuni atenei. È nata con la liberazione d'Italia, Regio decreto 574 del 1946, la borsa di studio universitaria e ha accompagnato l'evoluzione della democrazia scolastica offrendo fino al 2001 una possibilità di mantenimento a studenti in corso, fuori sede, sotto le soglie dell'Isee, meritevoli. In due anni, con il colpo d'accetta tirato lo scorso 14 ottobre sul tavolo del penultimo Consiglio dei ministri, l'ammontare in euro delle borse da erogare è passato da 246 milioni a 25,7. Un -89,55% che peggio di così c'è solo la loro soppressione. E nel 2012 si arriverà a 13 milioni scarsi trasformando la borsa universitaria in un premio per élite scelte. Questa - 25,7 milioni - è la quota di finanziamento governativo per il 2011 all'interno di un sistema, quello delle università, fortemente regionalizzato. Già. Lo stato di crisi generale delle Regioni italiane, in particolare al Sud, abbatte le residue speranze. Così oggi su una platea di 184.034 aventi diritto, l'80 per cento non prenderà quei mille, a volte duemila euro (si decide per bandi regionali) che spesso rappresentano una necessità per gli studenti che li ricevono… Gli iper tagli dell'assegno universitario dicono come il fragile welfare studentesco italiano stia franando e contribuisca ad acuire le distanze tra università del Sud e del Nord: è sempre più intensa, infatti, la salita di ventenni meridionali alla ricerca di università dalla borsa di studio possibile. Piemonte, Toscana, Emilia sono regioni che ancora possono dare concretezza alle promesse scritte sui bandi annuali. Chi ha un reddito familiare (della famiglia di provenienza) sotto i 17mila euro, oggi può accedere alla possibilità di un finanziamento pubblico. E se ottiene medie scolastiche sopra la media, può entrare nella graduatoria degli aventi diritto. Nella maggior parte dei casi inutilmente: per otto studenti su dieci non ci sono soldi. Tra l'altro, le graduatorie regionali del 2010 sono per definizione amministrativa "definitive non confermate". Cioè, non valgono nulla fin qui: l'autunno è inoltrato e gli studenti d'ateneo ancora non sanno a chi toccherà lo scalpo della borsa di studio. Dall'assegno universitario istituito nel 1963 e immaginato come un pre-salario - 200mila lire per gli studenti che vivevano nella loro città, 360mila lire per i fuori sede - alle norme del 1991, scritte per "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che di fatto limitano l'uguaglianza dei cittadini nell'accesso all'istruzione superiore e per consentire ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi", alle ultime definizioni legislative dell'aprile 2001 la borsa di studio ha seguito, e a volte anticipato, le conquiste lavorative e civili del paese. Nelle ultime due stagioni il governo Berlusconi ha smantellato tutto. E se, come rileva una tesi presentata quest'anno a Scienze politiche della Sapienza, "Il diritto allo studio universitario in Italia", l'80 per cento dei meritevoli e bisognosi studenti italiani non percepisce l'assegno meritato, in Francia si scende al 70%, in Germania al 60%, in Olanda addirittura al 4%. D'altronde l'Italia, appare sempre meno un caso, resta il paese con il tasso d'abbandono universitario più alto.

 
ItaliaOggi - 2 novembre 2010
"L’Italia alla sfida della valutazione”
Sulla valutazione di sistema, da un punto di vista dottrinale, l’articolo di Antonio Cocozza, docente presso Luiss Guido Carli e Università Roma Tre.
Il tema della valutazione, finalizzato al miglioramento dei risultati, rappresenta ormai un obiettivo non più rinviabile. Con l’esplosione della globalizzazione dell’economia… l’adeguatezza dei processi e la qualità degli output dei sistemi educativa svolgono un ruolo primario ai fini della capacità di innovare per migliorare i risultati sociali ed economici complessivi. A questi tre livelli bisognerebbe aggiungere un quarto livello di valutazione, che è quello nazionale di sistema scolastico ed educativa, che attiene alla misurazione dell’adeguatezza dei risultati di apprendimento degli studenti, rispetto agli standard internazionali Ocse-Pisa, Iea-Pirls, o analizzati nei report Education at a Glance, ma anche quello dell’efficacia delle politiche educative… L’elaborazione di un’efficace valutazione di sistema dovrebbe essere basato su un percorso aperto ma orientato strategicamente a prendere in esame e a delineare le seguenti cinque variabili: strategia e finalità della valutazione; tipologia dei soggetti coinvolti e grado di appropriatezza delle modalità di coinvolgimento; livello di strutturazione degli strumenti impiegati nella ricerca dei dati; congruenza dell’utilizzo dei risultati derivanti dal sistema di valutazione; azioni di miglioramento attivate sulla base della valutazione dei risultati … .In questi ultimi anni, a livello europeo sono state assunte molte iniziative… Sulla questione più calda, relativa alla valutazione dell’attività degli insegnanti, sulla base di una ricerca comparativa finanziata dalla Commissione europea, svolta negli ultimi anni da Eurydice,… troviamo le seguenti modalità: ispezione degli insegnanti a titolo individuale o collettivo (in quasi tutti i Paesi europei, salvo che in Italia e Lussemburgo); autovalutazione dell’istituto (Repubblica Ceca, Portogallo, Islanda, Regno Unito); valutazione individuale effettuata dal capo d’istituto (Belgio, Bulgaria, Francia, Olanda, Polonia); valutazione individuale effettuata da pari (Grecia, Lettonia, Slovenia, Slovacchia). In quest’ambito, la Svezia e la Finlandia hanno adottato un sistema di valutazione in cui è prevista una procedura contrattuale nazionale che coinvolge le OO.SS., la cui gestione è affidata al D.S. o al comune di appartenenza della scuola, che premiano i docenti in base ai risultati e nell’ambito di un budget prestabilito… Il datore di lavoro (il Comune) prevede 3 giorni di formazione obbligatoria all’anno, per ciascun docente…

 
Il Messaggero - 3 novembre 2010
"Finanziaria, si cercano i fondi per le scuole paritarie”
C’era da giurarci: Tremonti reintegrerà i finanziamenti per le scuole paritarie a breve, probabilmente mediante il “decreto Sviluppo”: quello che nella Legge di Stabilità (nuova denominazione della Legge Finanziaria) era sembrato un ridimensionamento, era soltanto un memento: pulvis es…. D’altra parte, in questo scenario para-elettorale, il consenso va coltivato.
Si allunga la lista dei bisogni da finanziare con nuove misure, entro la fine dell’anno. E’ il caso, per es., delle scuole paritarie per le quali ci saranno “provvedimenti ad hoc”, garantisce il ministro dell’Economia… Si cercano risorse anche per alcune voci del welfare, come il fondo non autosufficienti che ha visto un taglio di 400 milioni di euro. Il PD evidenzia anche il taglio alle borse di studio e chiede fondi per la difesa del territorio… Il fondo alle scuole statali, ha ricordato il Tesoro, è stato sistematicamente reintegrato… Sarà così anche nel 2011”.

 
Il Secolo XIX - 3 novembre 2010
"Destinati a 383 precari tre milioni per il sociale”
La Regione Liguria destina una quota del FSE per i precari della scuola.
La Regione Liguria utilizzerà 3 milioni di euro per collocare 383 precari della scuola, tra insegnanti, amministrativi e tecnici (riconosciuti con il decreto 68 del 2010) che verranno impiegati in progetti di lavoro sull’integrazione degli immigrati, sul rapporto scuola-extrascuola, sull’orientamento, sul rafforzamento dei processi legati alle forme di alternanza scuola-lavoro.
Libero Quotidiano - 4 novembre 2010
"Scuola privata: Giulio trova i soldi”
Segnali di fumo: Il titolare dell’Economia incontra i vertici vaticani e risponde con i fatti alle accuse di Avvenire. Il commento di Franco Bechis: Giulio accontenta la Chiesa aumentando i fondi alle scuole private… Prove per far andare avanti la legislatura ?
Perfino Gianni Letta, gentiluomo di Sua Santità, è rimasto sorpreso. Da mesi nel governo il punto di riferimento centrale per il Vaticano è il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti E’ stato il presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi ad annodare il rapporto con pazienza, a presentare Tremonti prima al cardinale Tarcisio Bertone, e poi a papa Benedetto XVI….Il ministro dell’Economia, da qualche giorno, era bersagliato da una raffica di articoli critici del quotidiano dei vescovi italiano Avvenire, per i tagli in tabella alla scuola cattolica….Il bel gesto è arrivato direttamente dal ministro: in un comunicato ha ufficializzato il reintegro dei 200 milioni per il 2011.

 
Il Tempo - 5 novembre 2010
"La Gelmini premia 34 studenti eccellenti”
Roma, Accademia dei Lincei, la Gelmini ha una soddisfazione.
Oggi è davvero una bella giornata per la scuola italiana, mi riempie di gioia e soddisfazione perché i risultati raggiunti da questi ragazzi mettono in evidenza tutta la potenzialità della scuola del nostro Paese”.
Lo ha detto il Ministro Gelmini… nel premiare 34 studenti eccellenti, di ogni parte d’Italia, che sono risultati tra i finalisti delle olimpiadi internazionali di matematica, informatica e scienza della terra.

 

 

Education 2.0 (rivista telematica) - 18 ottobre 2010
"I nuovi licei: chi ci libera da Gentile ?”
░ Le indicazioni di Maurizio Tiriticco circa la necessità di superare il discrimine studi elitari / studi tecnico-professionali, per dare un impianto unitario alla scuola secondaria superiore.
Si è svolto lo scorso 11 ottobre, nell’aula magna della Luiss di Roma, il convegno “Nuovi licei: l’avventura della conoscenza”, organizzato dalla Fondazione per la Scuola, Compagnia di San Paolo. Le relazioni sono state tutte di alto profilo… . Ha introdotto i lavori Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione; li ha conclusi Max Bruschi, consigliere del Ministro Gelmini… Il tutto estremamente ricco e stimolante, però... il volare alto nel campo della conoscenza è sempre un’ottima impresa, altra cosa, invece, è il volare “basso” nel campo dei concreti apprendimenti e della loro organizzazione in termini di istituzioni scolastiche. Ho quindi avvertito questo profondo iato tra le suggestioni colte della ricerca e la realtà di un riordino del secondo ciclo di istruzione che qualcuno ci rappresenta come una riforma epocale! Il nodo del mancato riordino è nelle sue stesse definizioni. Nel Regolamento dei licei leggiamo: “I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro” (art. 2, c. 2). Nel Regolamento degli istituti tecnici leggiamo che questi si propongono “l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione tecnica superiore” (art. 2, c. 1). Nel Regolamento degli istituti professionali leggiamo che la loro identità “si caratterizza per una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica per un rapido inserimenti nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore” (art. 1, c. 1). Nulla di nuovo sotto il sole: le canne d’organo tradizionali della nostra istruzione secondaria sono chiaramente replicate… Dov’è la riforma epocale che avrebbe dovuto offrire ai nostri giovani percorsi senz’altro “diversi”, ma non così puntualmente “diversificati”? Dov’è l’eguaglianza dei cittadini nei confronti della cultura o, se si vuole, del diritto all’istruzione? Una “riforma epocale” avrebbe dovuto proporre per tutti in primo luogo obiettivi comuni di alto profilo, e solo in seconda istanza obiettivi differenziati, a seconda della tipologia degli studi. Il fatto è che si ha ancora della cosiddetta cultura una visione verticale, non orizzontale: esiste una cultura alta, per pochi, e poi a scendere una sorta di sottoculture, quella tecnica, professionale…
Un Paese avanzato, o che si dice tale, non può più ragionare in questi termini né in tali termini costruire il suo sistema di istruzione. Si tratta di quella stratificazione sociale, dal più al meno, che un sistema educativo di istruzione e formazione dovrebbe contrastare, non legittimare. In effetti, i tre percorsi dell’istruzione secondaria, così differenziati, non fanno altro che riprodurre i condizionamenti sociali proposti ed imposti dal sistema socio-economico. E che la scuola possa dare a tutti tutto è sempre l’auspicio dei Comenio, Don Milani, Paulo Freire, Bruner…
E’un impegno costituzionale, poi tradotto nel Regolamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, quello di garantire il “successo formativo” a tutti i soggetti in apprendimento. E tale successo può essere garantito almeno a due condizioni: a) che le competenze terminali dell’obbligo di istruzione decennale siano raggiunte da tutti gli studenti dei singoli bienni secondari in forza di quella “equivalenza formativa di tutti i percorsi”, di cui al dm 139/07; b) che le competenze terminali dei successivi trienni, per quanto riguarda sia l’esercizio della cittadinanza attiva che la dimensione culturale, costituiscano un unicum inscindibile e comune a tutti gli studenti… Dei tre Regolamenti citati, il primo procede spedito per la sua strada neogentiliana: e non è un caso che il referente normativo a cui attinge è quel d.lgs 226/05, con cui il Ministro Moratti aveva disegnato ben otto licei, mandando a carte quarantotto sia l’istruzione tecnica che quella professionale… Gli altri due Regolamenti hanno il loro referente nella legge 40/07 con cui il Governo Prodi volle restaurare la statalità dell’istruzione tecnica e professionale, pur forzando la lettura del citato Titolo V. Il fatto è che ancora sono in molti ad essere prigionieri, e partecipi, di uno stereotipo: che esista una cultura con la C maiuscola che sia appannaggio di pochi, una palestra in cui si discute e ci si “diverte”, si cercano approcci e soluzioni “diverse”; mentre per i più siano sufficienti conoscenze semplicemente acquisite e che siano “utili” in una immediata applicazione lavorativa. 
 
Il Secolo XIX - 22 ottobre 2010
"E il cavaliere gelò la Gelmini”
░ Nella rubrica “retroscena”, Giovanni Palombo ipotizza il perché della rivolta degli “emergenti” contro il Ministro dell’economia (che le avrebbe appellate “massaie isteriche”),e il perché della difesa che il premier ha fatto di Tremonti.
Due giorni fa Silvio Berlusconi ha cercato di compattare il partito, e durante l’ufficio di presidenza ha predicato unità vietando cene, riunioni separatiste e incontri carbonari, Ma sotto traccia il PDL appare sempre più spaccato, con conseguenza anche sul governo. E’ capitato che al termine della riunione a Palazzo Grazioli Maria Stella Gelmini abbia cercato di salutare il presidente del Consiglio; i due, oltre che da un rapporto di collaborazione sono legati da tempo da una amicizia strettissima. Raccontano però che il Cavaliere abbia tenuto un atteggiamento freddo, allungando a stento la mano. Il ministro è l’ideatore di “Liberamente”, la fondazione che…  Dietro la freddezza dell’inquilino di Arcore nei confronti della Gelmini si cela un altro motivo. La spaccatura tra Tremonti e la maggior parte dei ministri del Governo. Durante le ultime riunioni del cdm, il responsabile dell’economia ha avuto duri scontri con la Gelmini, chiamandola una volta “massaia”, mentre altri epiteti sono stati usati per la Prestigiscomo che, a detta del professore di Sondrio, si fa prendere troppo di frequente da atteggiamenti isterici. Risaputi i duelli verbali con Bondi, cui Tremonti non ha mai risparmiato punture di spillo anche particolarmente colorite. Ebbene, molti ministri hanno chiesto l’intervento censorio di Berlusconi che non c’è stato…  
 
Avvenire - 23 ottobre 2010
"Scuola: si dal governo a 16.5oo assunzioni”
░ Nella seduta del 22 ottobre il CdM ha autorizzato formalmente l’assunzione degli insegnanti, ATA e dirigenti scolastici (erano già stati nominati a fine agosto scorso per l’anno scolastico in corso). In Lombardia il numero maggiore delle immissioni in ruolo. Ben 5mila, in tutta Italia, le assunzioni a tempo indeterminato per il Sostegno. I sindacati sollecitano al governo un’inversione di tendenza, nelle assunzioni, perché le necessità del comparto diventano vieppiù pressanti di anno in anno, e non è detto che il Ministero di Viale Trastevere potrà continuare, sotto esame da parte della giustizia amministrativa, a risparmiare nominando i supplenti e non il personale a tempo indeterminato.
Ieri dal Consiglio dei Ministri è arrivata l’autorizzazione ad assumere 170 dirigenti scolastici, 10mila docenti e 6500 persone con la qualifica ATA… In totale sono 232.048 gli insegnanti iscritti alle GaE della scuola… Nell’a.s. 2007/2008 le immissioni in ruolo furono 50mila, praticamente dimezzate nei due anni successivi, e ridotte a 10mila con l’attuale a.s. Per la prima volta ci sono molte province (27) e tre regioni (Campania, Puglia e Sicilia) che a livello di scuola primaria non avranno nemmeno una nomina…. Buona parte dei posti andranno ai docenti di sostegno… a seguito dell’attuazione di quanto disposto dalla legge finanziaria 2008 che aveva introdotto la copertura graduale, fino al 70% del totale, dei posti a supporto degli alunni diversamente abili… Saranno impiegati come insegnanti di sostegno 5.022 nominati; il resto suddiviso tra scuola dell’infanzia (1680), elementari (790), medie (1740), e superiori (726). Tra gli ATA, 1232 saranno gli assistenti amministrativi, 402 gli assistenti tecnici, 60 i cuochi, 4553 i collaboratori scolastici, più altre figure specializzate.
 
L’Unità - 23 ottobre 2010
"Più di 100 scuole in agitazione, protesta sempre più estesa”
░ Il quadro della protesta studentesca in tutta Italia.
L’Unione degli studenti ha fornito ieri un quadro riassuntivo delle agitazioni già avviate, da cui scaturisce ce sarebbero oltre 100 le scuole dove sono in corso assemblee straordinarie, periodi di didattica alternativa, autogestioni ed in certi casi vere e proprie occupazioni. “Solo in Campania – fa sapere l’”Associazione studenti medi” – sono 400 le scuole in agitazione, 30 in Toscana, soprattutto a Firenze e Viareggio, 20 in Calabria e a macchia d’olio l’agitazione studentesca si sta spandendo in tute le regioni.  
 
Corriere dell’Umbria - 25 ottobre 2010
"Fra quattro anni serviranno 3000 prof per insegnare una materia “nuova” in lingua straniera”
Il numero dei insegnanti necessari a coprire il fabbisogno delle 21.000 classi di liceo che tra quattro anni saranno impegnate nella “CLIL”, cioè nell’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera ammonta a 3000. Al momento – riferisce la UIL-Scuola – ci sono 625 scuole con 1000 docenti che insegnano già la loro disciplina con questo metodo. Ulteriori 1000 docenti con un livello medio-basso di conoscenze linguistiche potranno  consolidarle attraverso la frequenza di corsi.. E un’ulteriore quota sarà invece formata  attraverso percorsi formativi di carattere universitario con accordi specifici e collocazioni sui centri linguistici di ateneo.
 
IL TIRRENO - 25 ottobre 2010
"Dovrà risarcire 718MILA Euro”
░ Ex dsga che dal 1987 al 2002 ha sottratto alla cassa scolastica costantemente cifre dai pagamenti di gite e fornitori, dovrà risarcire.
Per almeno 15 anni aveva fatto la cresta sui pagamenti delle gite scolastiche e dei fornitori. Dopo la magistrature ordinaria tocca ora a quella contabile punire ‘ex dirigente, Rosa Rita Macaluso, 56 anni…., colpevole di aver procurato un danno erariale e di immagine allo Stato: la Corte dei Conti l’ha condannata a risarcire 718mila euro a favore del Miur. All’epoca dei fatti rivestiva il ruolo di direttrice dei servizi generali e amministrativi del Liceo scientifico Salutati di Montecatini. Chiusa il 6 dicembre 2006 la vicenda giudiziaria con un patteggiamento a 2 anni e 8 mesi di reclusione per falsità ideologica in atti pubblici, soppressione, distruzione e occultamento di atti e peculato, la dirigente era finita sotto la lente della giustizia contabile per essersi intascata un fiume di denaro… 
 
IL SOLE24ORE - 25 ottobre 2010
"Scuola lassista”
░ Dalla rubrica “Lettere”. L’autore, evidentemente, ritiene che un concorso a cattedre sia più efficace, nel preparare e selezionare gli insegnanti, rispetto a una prova selettiva in entrata, più un corso di 1200 ore e una prova conclusiva con valore concorsuale; e addebita a ciò la crisi di l’autorevolezza dei docenti. Ad ogni modo, questa è la percezione non raramente che la pubblica opinione ha della scuola, e non va sottovalutata.
I diplomati usciti dalla scuola secondaria sono la quasi totalità degli studenti in Italia, a solo il 68% in Francia e il 66% in Germania. All’inflazione di promozioni e voti alti non sempre corrisponde una preparazione approfondita.. In Italia, le più recenti tecniche di reclutamento degli insegnanti escludono normalmente il concorso selettivo. Si sono via via indeboliti sia gli obiettivi di trasmissione del sapere che l’autorevolezza e le prerogative dei docenti… L’antico autoritarismo è stato sostituito dall’”alunnocentrismo” con eventuale lassismo. Alcuni dei diplomati, poco flessibili e non allenati allo studio duro e all’eventualità di sconfitte – stentano ad occuparsi, qualora temano le alee del lavoro autonomo e pretendano il posto tranquillo e sicuro.
 
ItaliaOggi - 26 ottobre 2010
"Per le 150 ore di formazione è il momento della richiesta”
Il personale docente e quello amministrativo, tecnico e ausiliario… in servizio con contratto a t.i. o a t.d. di durata annuale o al termine delle attività didattiche può chiedere di tornare ad essere studente utilizzando le 150 ore di permesso retribuito di cui all’art. 3 del dpr 23 agosto 1988 n. 395. la specifica domanda va presentata per via gerarchica al dirigente dell’Ufficio scolastico della provincia in cui si presta servizio, entro il 15 novembre. I permessi, di durata annuale possono essere utilizzati dal primo gennaio al 31 dicembre e, pertanto, in un periodo a cavallo di 2 anni scolastici. Le 150 ore di permesso possono essere autorizzate per frequentare corsi finalizzati al conseguimento di un diploma di laurea triennale o specialistica e di un diploma di scuola secondaria di pari grado a quello già posseduto (per il personale ATA) finalizzato al conseguimento del titolo di studio proprio della qualifica di appartenenza. … Tra gli obblighi cui è tenuto il personale che fruisce delle ore di permesso, quello di maggior rilievo riguarda la presentazione al proprio d.s. di idonea certificazione i n ordine alla iscrizione e alla frequenza dei corsi, nonché agli esami sostenuti…. Tutte le ore di permesso utilmente fruite sono considerate di sevizio effettivo sia sotto il profilo retributivo che previdenziale. 
 
ItaliaOggi - 26 ottobre 2010
"Sanzioni fino al licenziamento”
░ Gli UU.SS.RR stanno definendo il codice di disciplina per i dirigenti scolastici, in attuazione dell’art.16 del contratto della dirigenza scolastica. 
Le punizioni previste vanno dalle sanzioni pecuniarie alla sospensione dal servizio, fino al licenziamento disciplinare. Le sanzioni più lievi comportano l’esborso di denaro da parte dei dirigenti da un minimo di 150 a un massimo di 350 euro. Le situazioni antidoverose punite in questo modo riguardano prevalentemente i comportamenti non conformi alla buona educazione. Per esempio gli alterchi e le scorrettezze sia nei riguardi dei superiori che dei dipendenti e degli utenti. Oppure l’accettazione di regali di non modico valore o l’inosservanza non grave dei doveri d’ufficio. Idem per l’inosservanza degli obblighi previsti in materia prevenzione degli infortuni e di sicurezza sul lavoro… La sospensione dal servizio, senza retribuzione, fino a 15 giorni è prevista per i comportamenti reticenti circa un procedimento disciplinare in corso. Che sale fino al massimo di tre mesi con la mancata attribuzione della retribuzione di risultato, per un importo pari a quello spettante per il doppio del periodo di durata della sospensione, nel caso di inadempienze o inerzie a seguito di condotte antidoverose dei dipendenti. La sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di tre giorni fino ad un massimo di tre mesi è prevista nel caso in cui la condotta del dirigente abbia esposto l’amministrazione a condanna al risarcimento danni….  E’ prevista invece la sospensione da un minimo di tre a un massimo di sei mesi, con sospensione della retribuzione, in caso di comportamenti anche di rilievo penale… Il licenziamento disciplinare è previsto, infine, in una serie di ipotesi gravi, anche di rilievo penale.
 
ItaliaOggi - 26 ottobre 2010
"Sanatoria, il caso Sicilia fa legge”
░ I candidati bocciati sono stati rimessi in gioco da un decreto (primo firmatario l’on.Siragusa del PD) votato in VII commissione permanente della Camera da deputati di PD,PDl, Fli,Lega,UDC. Analogo consenso bipartisan è preannunciato in VII commissione del Senato, e il voto verrebbe espresso in sede legislativa, quindi conclusiva.
Dirigenti siciliani alla rinnovazione del concorso a Preside. Lo dovranno rifare perché l’intera procedura concorsuale alla quale hanno partecipato è stata travolta da due decisioni del 2009 della Corte di giustizia amministrativa di Sicilia. non dovranno tuttavia sostenere lo stesso numero di prove e non tutti dovranno sostenere un altro corso di formazione. Beneficeranno di una procedura semplificata. Sta per essere varata, infatti una legge che autorizza il Ministro dell’Istruzione a emanare, entro 30 giorni dall’entrata in vigore un decreto che stabilisca nuove modalità di svolgimento del concorso, limitatamente al caso della Sicilia. Dovranno sottoporsi a un altro esame, una prova scritta sull’esperienza maturata in questi tre anni di servizio, i dirigenti al quarto anno lavorativo, che l’amministrazione scolastica avrebbe dovuto licenziare ma che ha potuto trattenere in servizio grazie a un intervento legislativo ad hoc (l’art.1 comma 2 bis della legge 190/2009 di conversione del d.l. 170/2009)sono 426…. Se supereranno la prova scritta saranno confermati sulle sedi nelle quali sono ora assegnati, senza ulteriori passaggi concorsuali. Gli altri concorrenti, quelli che a suo tempo hanno superato le due prove scritte, partecipato al corso di formazione e superato l’esame finale dovranno anche essi affrontare una prova scritta su materia affrontata nel corso se vorranno mantenere, in caso di esito positivo, la loro posizione nella graduatoria generale di merito…. Infine, i concorrenti che nel 2004 avevano 
completato e consegnato gli elaborati delle due prove scritte, ma sono stati bocciati, sono ammessi alla rinnovazione della procedura concorsuale che avrà luogo… attraverso una nuova valutazione degli elaborati consegnati all’epoca; sono oltre mille. Se la nuova commissione li valuterà positivamente, potranno partecipare a un corso di formazione che dovrà concludersi con un colloquio selettivo. Gli uni e gli altri potranno essere assunti sui posti vacanti e disponibili che si libereranno negli anni 2010/2012, durante l’arco di validità delle rispettive graduatorie fissato in 24 mesi. E solo in Sicilia.
 
Il Messaggero - 27 ottobre 2010
"Valutazione, piace ai presidi la proposta della Gelmini”
░ Introduzione del merito nella carriera retributiva dei docenti, confronto di qualità tra le scuole, estensione del numero di alunni da sottoporre ai test INVALSI: la Gelmini è decisa a puntare in questa direzione. 
Si alla diffusione massiccia nelle classi dei test di valutazione INVALSI e alla pubblicazione dei risultati ottenuti dagli studenti, purché non si espongano i singoli voti ma i miglioramenti progressivi ottenuti dalle scuole. I presidi aprono alla proposta lanciata ieri dal ministro Gelmini….Sono anni che aspettiamo provvedimenti di questo tipo”, sottolinea Mario Rusconi, d.s. del Liceo Newton di Roma, nonché vicepresidente dell’ANP, “….Vogliamo poter contare su criteri standard di valutazione anche per mettere fine al caos dei giudizi dei singoli docenti che non sempre sono confrontabili tra loro”…. “L’idea mi trova d’accordo – conferma la preside Micaela Ricciardi - … E comunque andranno pubblicati i risultati “di sistema”, quelli d’istituto e non di singoli alunni o classi… Ma su queste novità si spaccano gli esperti. Per il pedagogista Benedetto Vertecchi: “Sono anni che si lanciano slogan senza arrivare mai ad un punto, anche perché c’è un dato di fondo che rende impossibile realizzare, ad oggi, certi progetti: la mancanza di risorse”.
 
Avvenire - 28 ottobre 2010
"Genitori all’attacco: operazione verità sui soldi alle scuole statali
░ In prima linea troviamo i genitori, nel quartiere generale intravediamo i gestori delle scuole paritarie. Ci sarebbe piaciuto un titolo esplicito. L’articolo di Paolo Ferrario prende spunto dalla notizia che la Commissione cultura della Camera ha deliberato, per il 2011, un taglio drastico (quasi metà) del finanziamento pubblico alle scuole, paritarie; fin qui lo stanziamento era stato costante negli ultimi 10 anni (534 milioni). Non si capisce bene come questo fatto possa avere sollecitato le “famiglie” a curiosare nei finanziamenti alle statali. Non bastano i tagli, ci si mettono pure Agesc, Fism e Fidae.
“Quello che sta succedendo non è né onesto nè corretto”. E’ semplicemente vergognoso”…. Maria Grazia Colombo, presidente dell’Agesc, l’associazione dei genitori delle scuole cattoliche, commenta così la notizia dei nuovi tagli per 253 milioni di euro, a partire del prossimo anno, per il sistema nazionale delle scuole paritarie. In pratica, se sarà confermato l’indirizzo emerso martedì in Commissione Cultura della Camera, rispetto ai 534 milioni erogati nel 2000 (e mai rivisti al rialzo da ormai 10 anni, con una perdita secca di potere d’acquisto pari ad almeno il 18%), la nuova sforbiciata sarebbe nell’ordine del 47%. Un palazzo per l’intero sistema che le famiglie non sono disposte a subire. “E’ troppo facile tagliare i fondi alle scuole paritarie – sottolinea Colombo, che ricorda come uno studente delle scuole libere costi allo Stato 3500 euro all’anno, contro i 7500 della scuola statale… Bastano poche cifre per dare la misura dell’aggravio di spesa per lo Stato: un bambino della scuola materna statale richiede, in media, un impegno finanziario di circa 6mila euro l’anno, contro i 500 euro di un bimbo dell’asilo paritario. “questi nuovi tagli”, ricorda Roberto Pisolini, presidente del Comitato politico scolastico Scuole non statali (CPS) -.arrivano quando le scuole hanno già stabilito le rette, anche calcolando il contributo statale. Se  adesso questo viene meno, i conti non tornano più. Tra altro, stiamo ancora aspettando la firma del ministro Tremonti che sblocchi finalmente i 130 milioni di euro cui la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera il 7 ottobre”… 
 
Il Fatto Quotidiano - 28 ottobre 2010
"Scuola, ecco che cosa propone il Pd”
░ La responsabile Scuola del PD, Francesca Puglisi, replicando a un precedente articolo di Marina Boscaino pubblicato su Il Fatto Quotidiano , puntualizza le prospettive programmatiche per la scuola.
L’articolo di Marina Boscaino accusa il PD di non avere una visione propria sulla scuola e di “tubare” con il Ministro Gelmini sulla pelle di studenti e insegnanti, attraverso lo scambio epistolare ospitato dal Corriere con l’ex ministro Fioroni. Invece è con le proposte programmatiche votate dall’Assemblea nazionale del PD che il Ministro deve confrontarsi…. La scuola autonoma, per assolvere pienamente il proprio mandato educativo, dev’essere libera di organizzare la didattica per raggiungere l’obiettivo del successo scolastico. Per questo ha bisogno di una stabilità pluriennale di risorse finanziarie e professionali. Proponiamo quindi il superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto per passare all’assegnazione ad ogni scuola di un organico funzionale che includa, per reti di scuole, anche una quota di personale stabile per le supplenze brevi e professionalità specializzate a supporto degli alunni con bisogni speciali. Questo sistema comporterebbe….. vantaggi enormi come il superamento del precariato scolastico, la programmazione certa dei bisogni 
Di insegnanti e conseguente piano di reclutamento, la piena autonomia delle scuole. Questa piena autonomia necessità di un sistema nazionale di valutazione , indipendente dal ministero e responsabile verso il Parlamento, che includa la valutazione dell’intero sistema scolastico, delle scuole, dei dirigenti, dei docenti – su base volontaria in relazione all’avanzamento di carriera…. Occorre rendere immediatamente disponibili per le immissioni in ruolo a tempo indeterminato i posi attualmente ricoperti con incarico annuale… Tagliare i fondi all’istruzione significa tagliare il futuro al nostro Paese.
 

 

 Il Sole 24 ORE - 16 ottobre 2010

"Quotidiano in classe, adesioni da record”
░ Con 1,8 milioni di studenti, potenziali lettori, il quotidiano è un efficace strumento didattico. Resta da capire quante siano le copie effettivamente lette, e quante in aula con relativa attività didattica. Sono 17 le prestigiose testate coinvolte; da quest’anno anche l’Osservatore romano.
Sempre più giornali a scuola, per capire l’attualità con l’occhio puntato al digitale. E’ stata presentata ieri la XI edizione de “Il quotidiano in classe”, il progetto dell’Osservatorio permanente giovani editori, che raggiungerà quest’anno oltre 1,8 milioni di studenti degli istituti superiori…  E in più un novità tra finanza e hi-tech: la costituzione di un fondo privato al quale parteciperanno editori e imprese per portare una lavagna elettronica nelle oltre 4 mila scuole superiori italiane…. A fronte della crescita fatta registrare dal numero degli studenti coinvolti (che erano poco più di 97mila nell’edizione 200-2001), anche sul versante degli insegnanti si evidenziano grandi numeri… E poi, in maggio, al termine dell’undicesima edizione, si svolgerà un convegno a Borgo la Bagnaia (Siena) dedicato all’analisi dei risultati della ricerca che monitora le valutazioni dei giovani sulla qualità dei giornali.
 
l’Unità - 16 ottobre 2010
"COBAS SCUOLA, LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE. Tutta Italia in piazza contro la Gelmini”
░ Il 15 ottobre, in 13 città è stato giorno di protesta dei Cobas della scuola contro la gestione Gelmini dei tagli agli organici didattici. Gli studenti hanno manifestato a fianco dei precari; si calcola che centomila persone abbiamo sfilato per chiedere le dimissioni del ministro. Tensioni a Napoli;a Roma la manifestazione fin sotto le finestre  del ministro. 
La scuola deve diventare un bene comune da difendere. Proprio come l’acqua pubblica… Non basta la piazza, quella che servirebbe a questo scopo è una piccola rivoluzione culturale… I tagli hanno lasciato a casa almeno 25 mila supplenti annuali, per lo più nelle regioni del centro-sud.  E infatti ieri le piazza più partecipate sono state quelle di Palermo, Cagliari e Napoli. Roma, ovviamente, con il sit-in sotto il Miur, e i cortei…. Tutti insieme, studenti, ATA, docenti sotto al ministero, finché i Cobas non chiedono di potere sfilare fino al Montecitorio. Richiesta non accolta dalla Questura.
Gli organizzatori, a fine giornata, dicono che l’adesione allo sciopero è stata del 30% (ma il ministero dice del 3,1%), e che in tutta Italia in 100 mila hanno manifestato… A Napoli gli universitari hanno manifestato insieme a docenti e ATA; con loro anche qualche lavoratore delle società a partecipazione regionale, in crisi. Quando qualcuno prova ad allontanarsi dal concentramento autorizzato di Piazza Matteotti per raggiungere la prefettura, sono scontri con la polizia; un ricercatore precario viene fermato e oggi sarà processato, per direttisima, uno studente e tre poliziotti restano feriti.
 
La Repubblica - 16 ottobre 2010
"Le tute blu sfilano con gli studenti e i ricercatori precari”
░ Tomaso Clavarino riferisce della protesta a Torino: in migliaia per lo sciopero Cobas. Il prorettore Roda respinge la richiesta per lo stop alle lezioni. 
Ad appena 24 ore dai cortei spontanei di giovedì organizzati da studenti e ricercatori universitari, , il mondo della scuola ieri è tornato in piazza per protestare contro i tagli di risorse alle scuole pubbliche imposti dal governo. Il motivo ? Lo sciopero generale indetto dalla Cub scuola e dai Cobas…… A dar man forte a insegnanti, personale ATA e studenti medi e universitari, anche una delegazione di operai di Mirafiori e degli stabilimenti New Holland…
 
CORRIERE DELLA SERA - 18 ottobre 2010
"Ecco perché chi ha talento oggi fatica a emergere”
░ Francesco Alberini laudator temporis acti, per la sua rubrica Pubblico&Privato. Parola di sociologo.
Ci sono luoghi in cui, per un certo periodo, fioriscono i geni, in seguito torna la mediocrità….In tutta Europa la cultura sembra avvizzita… Quand’è che fioriscono i geni ? quanto la società ha slancio, ottimismo, fame di futuro e quindi di persone competenti e geniali. Come in Italia nel dopoguerra, quando tutti volevano lasciarsi alle spalle la miseria e creare prosperità. Ed erano pronti a lavorare duramente, a prodigarsi. Gli operai lottavano per diventare piccoli imprenditori, gli studenti facevano a gara per sapere di più. I più bravi erano subito richiesti dalle imprese…. Poi è venuta la globalizzazione e una crisi dei sentimenti morali collettivi; abbiamo una popolazione invecchiata, un’economia stagnante, una scuola scadente, un’università satellite di quelle anglosassoni, con studenti che non hanno più la passione di sapere. Tra cui si è radicato il devastante convincimento che chi fa bene, chi si prodiga, chi lavora duramente, chi merita non verrà ricompensato, non avrà successo. Mentre riuscirà chi è spregiudicato, chi appare in televisione, chi trova protezioni politiche.
Si è diffusa l’opinione che siamo in una “società liquida”, in cui non conta ciò che hai fatto, non valgono la lealtà, la parola data. Cosa non vera, perché se non resistessero questi valori, la società smetterebbe di funzionare. E anche nel lavoro vediamo che i giovani preparati, pronti ad adattarsi, lo trovano, ma con più fatica. Come fa più fatica chi ha grandi doti e si trova in un ambiente culturale che non lo aiuta e non lo capisce. Per riuscire deve avere na grande fede, un grande ideale… 
 
L’Unità - 18 ottobre 2010
"Gentile Ministro”
░ Concita De Gregorio, per la rubrica “Filo rosso”, invia una lettera aperta alla Gelmini. La strategia politica del centrodestra è puerile.
Parola di direttore.
Il patetico tentativo è questo: un centrodestra arrogante, protervo, sovente violento e ottuso, spesso corrotto e nel migliore dei casi servile. Una classe governativa incapace di concepire il bene comune come mandato, capace solo di fare il bene proprio…. Basta insinuare; la gente resterà col rovello. Così fan tutti. E’ un metodo al quale non sono estranei certi giornali… L’obiettivo è dimostrare che a Sinistra e a Destra sono uguali….
Il copyright è del centrodestra; non dimentichiamolo. Vediamo la sola cronaca di ieri: il Ministro Gelmini ha mandato gli ispettori a controllare una lapide e una bandiera che la onora. Dev’essere andata così: insieme alla colazione ha letto il Giornale, ha visto che anche a Livorno… c’è una bandiera rossa all’ingresso della scuola, e con sprezzo del riposo festivo ha inviato i suoi uomini a controllare che in quel coso di comunisti “l’istruzione sia garantita in modo imparziale da qualsiasi orientamento politico”. Gentile Ministro. Il teatro San marco di Livorno è un edificio storico in cui il 21 gennaio del 1921 Andrea Bordiga e Antonio Gramsci fondarono il Partito comunista. Quella lapide e quella bandiera lo ricordano. … In quello stesso isolato, da via laterale, si accede all’ asilo “l’Alveare”.
 
ItaliaOggi - 19 ottobre 2010
"Accessorio, serve il contratto”
░ Una nota inviata dalla Ragioneria dello Stato chiarisce che senza contratto, le ore eccedenti degli insegnanti di ruolo non possono essere assegnate.
L’assegnazione di ore eccedenti di insegnamento ai docenti a t.i. deve avvenire tramite la stipula di un contratto. E tale contratto va inviato alla Ragioneria territorialmente competente, per il controllo di legittimità, previsto dalla legge per gli atti negoziali che determinano l’insorgere di crediti retributivi, che devono essere liquidati dal Tesoro. Se le ore eccedenti vengono attribuita al personale a t.d., va applicata invece la procedura dematerializzata. Lo ha ricordato la Ragioneria territoriale dello Stato, di Milano con una nota inviata a tutti i dirigenti scolastici della provincia (n.90060). Il provvedimento, di cui si è avuta notizia solo in questi giorni, reca anche un fac simile di contratto che può essere utile a tutti i dirigenti scolastici, che proprio in queste ore stanno ultimando le procedure di assegnazione delle ore eccedenti. La procedura indicata dalla Ragioneria territoriale si applica a tutto il territorio nazionale, e dunque si tratta di un provvedimento applicabile oltre i confini della provincia di Milano… Le ore eccedenti vengono pagate dal Tesoro, e dunque gli atti negoziali che sottendono all’insorgenza dei crediti retributivi dei docenti interessati sono soggetti al controllo di legittimità degli uffici periferici del ministero dell’economia. Le ore di lavoro supplementare qualificate alla stregua di attività aggiuntive di insegnamento, funzionali all’insegnamento, ore complementari di educazione fisica, ore prestate nella Terza area di professionalizzazione negli istituti professionali, ore di insegnamento prestate in sostituzione di colleghi assenti, e le ore di insegnamento nei corsi integrativi sono, invece, retribuiti direttamente dalle scuole. Ciò non vuol dire che tali attività non debbano essere contrattualizzate. Più semplicemente esse non rientrano nella disciplina prevista per le ore eccedenti. 
 
ItaliaOggi - 19 ottobre 2010
"Non c’è prescrizione, per il riscatto”
░ Dopo 18 anni l’Inpdap è stata condannata per un errore commesso sulla pratica di una professoressa.
L’Inpdap risponde degli errori commessi 18 anni fa dall’Enpas. Potrebbe fare giurisprudenza la decisione n.7284 del 5 ottobre 2010 con la quale la sezione sesta del Consiglio di Stato, nell’accogliere  un ricorso in appello presentato avverso una sentenza del TAR di Reggio Calabria, ha affermato che in caso di errore imputabile all’ente previdenziale non può trovare applicazione l’art.2946 del Codice civile, secondo il quale i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di 10 anni. Questi i fatti. Nel 1966 una docente aveva presentato domanda di riscatto ai fini della buonuscita, sia ai fini degli anni di servizio di pre-ruolo che quelli del corso di laurea. Dopo 9 anni, con delibera del 30 aprile 1975 l’Enpas, l’istituto di previdenza successivamente incorporato dall’Inpdap, aveva ammesso al riscatto sette anni. Il Provveditore agli studi, con provvedimento del 19 maggio 1975, aveva autorizzato la ritenuta mensile a scomputo del contributo di riscatto, come deliberato dall’Enpas. Il provvedimento non era stato impugnato dalla docente. Accortasi, prima di andare in pensione, il 1 settembre 1993, che nella delibera di riscatto non erano stati conteggiati gli anni universitari, come espressamente richiesto nella domanda presentata nel 1966, aveva inoltrato formale richiesta all’istituto di una rettifica del provvedimento. Rettifica negata. Avverso tale diniego, la docente aveva presentato ricorso al TAR di Reggio Calabria, con il quale chiedeva il riconoscimento del diritto all’accoglimento integrale della domanda originari, con la misura del contributo di riscatto riferito all’epoca della presentazione della domanda. Il tribunale amministrativo respingeva il ricorso  accogliendo la tesi sostenuta dall’Inpdap  secondo la quale la pretesa della docente non poteva trovare accoglimento, essendo intervenuta, trascorsi 10 anni dal ricevimento della delibera dell’Enpas, la prescrizione. I giudici della sezione VI del CdS non sono stati, invece, dello stesso avviso. Dopo avere respinto l’eccezione di intervenuta prescrizione sollevata dall’Inpdap, in quanto non presentata in sede di prima istanza, hanno sottolineato come in punto di fatto non era possibile parlare di decorso di  una eventuale prescrizione poiché i provvedimenti che aveva ricevuto la docente nel corso del rapporto di lavoro non erano tali da farle percepire l’effettivo contenuto lesivo del provvedimento. Pertanto, avendo la docente fatto regolare richiesta di riscatto degli anni di laurea nel 1966, il suo diritto doveva essere riconosciuto unitamente all’applicazione delle tabelle di riscatto previste all’epoca della domanda.
 
ItaliaOggi - 19 ottobre 2010
"Salve le compresenza programmate, se ci sono ore eccedenti da utilizzare.
░ Il Tribunale di Firenze ha condannato una preside che destinava a supplenza le ore programmate di compresenza, pur residuando nella scuola ore eccedenti da utilizzare.
L’Istituto comprensivo “Oltrarno” di Firenze, dopo i tagli del Ministro Gelmini e del collega Tremonti, dispone ancora di ore eccedenti l’attività frontale di insegnamento e di assistenza alla mensa, impropriamente dette compresenze. E le può così destinare alle attività programmate dal collegio dei docenti di “arricchimento dell’offerta formativa e di recupero individualizzato, o per gruppi ristretti di alunni con ritardo nei processi di apprendimento”, e non a sostituzioni di insegnanti assenti (art.28, quinto comma del contratto nazionale di lavoro del personale della scuola (29 novembre 2007). Peccato che nel corso dell’a.s. 2009/10, la d.s. le abbia quasi sistematicamente utilizzate, si potrebbe dire sprecate, proprio nelle supplenze, invece che nelle attività formative che il Collegio docenti, ritenendole prioritarie, aveva programmato….Con sentenza del 14 luglio scorso, il Tribunale di Firenze, sezione lavoro, ha accertato l’antisindacalità della sua condotta… La vicenda è approdata al Tribunale del lavoro su richiesta del sindacato scuola della Cgil e dei Cobas della scuola.. La d.s. avrebbe violato il contratto d’istituto, con il quale, sulla scorta della programmazione di attività didattiche durante le compresenze, aveva assunto l’impegno di nominare supplenti fin dal primo giorno di assenza del personale docente…. Le difficoltà finanziarie non potevano giustificare la disapplicazione, sostiene il giudice, ma richiedevano comportamenti più responsabili, come quello di riconvocare il tavolo negoziale al quale portare i fatti nuovi che postulavano la revisione del contratto.
 
ItaliaOggi - 19 ottobre 2010
"Tar inadatto per l’ingresso a pettine”
░ Riportiamo la informazione che ItaliaOggi ha fornito circa le “conclusioni” del procuratore della Corte di Cassazione, e, in calce, la replica dell’ANIEF. Ad ogni modo, tutto sarà deciso il 16 novembre-
Per chiedere l’inserimento “a pettine” nelle GaE di altre province bisogna andare dal giudice ordinario e non dal TAR. Parola del Procuratore generale della Corte di Cassazione, che lo ha scritto nero su bianco nelle conclusioni che preludono alla discussione finale di un ricorso (n.27750/2009)davanti alle Sezioni unite della Suprema Corte. Le conclusioni sono state depositate il 21 luglio ma sono state notificate alle parti soltanto il 21 settembre.. E per conoscere il responso definitivo delle Sezioni occorrerà attendere il 16 novembre prossimo.  Il ricorso è stato patrocinato dalla Gilda per consentire a un gruppo di docenti di resistere all’inserimento a pettine delle GaE, dei precari delle graduatorie di coda…. Nel caso in discussione, le Sezioni unite sono state richieste di pronunciarsi su quale sia il giudice munito di giurisdizione, in materia di inserimento a pettine dei precari… L’alto magistrato ha evidenziato la natura di diritti soggettivi degli interessi in gioco, e ha ricordato che trattandosi di diritti di graduatoria, essi non rientrano nella sfera di giurisdizione del TAR…. Tesi che non è condivisa né dal TAR del Lazio né dal Consiglio di Stato… L’ultima parola spetterà ai giudici del Palazzaccio che si pronunceranno sulla questione il 16 novembre… Se vinceranno coloro che affermano che per queste cose bisogna andare dal giudice ordinario, l’effetto sarà la cancellazione di tutte le pronunce del giudice amministrativo fin qui emesse sulla questione, e i diretti interessati dovranno ricominciare tutto daccapo, dinanzi ai giudici ordinari delle diverse circoscrizioni. 
Replica dell’anief:  “Graduatorie: è competente il TAR, parola del PG della Cassazione”.
Per il procuratore generale della Corte di Cassazione, il giudice amministrativo è il solo competente in merito all’elaborazione legittima di graduatorie. Per ciò, ha espresso parere contrario alla richiesta di parte appellante che ha sollevato il difetto di giurisdizione al Tar Lazio contro un ricorso ANIEF.
L’ANIEF così risponde all’articolo pubblicato da Italia oggi del 19.10.2010, citando testualmente la relazione del procuratore generale depositata il 14 giugno 2010 su un ricorso già discusso in udienza pubblica presso le Sezioni Unite (ruolo n. 22166/09). Il P. G. ha sottolineato che diverse sentenze della suprema corte, non per ultimo, la n. 3409/08 e la n. 1989/04, hanno confermato la giurisdizione del giudice amministrativo in tutti i casi in cui la controversia investa le singole procedure concorsuali o tenda ad inficiare la graduatoria disconoscendone la legittimità e chiedendone la modifica, così rigettando la richiesta di chi aveva sollevato di fronte all’ordinanza cautelare ottenuta dall’ANIEF in merito all’annullamento delle graduatorie previa valutazione dello spostamento dei 24 punti SSIS da una graduatoria all’altra, difetto di giurisdizione ai sensi dell’art. 41 del codice di procedura civile. 
L’orientamento, pertanto, in vista del ricorso promosso - sembra dalla Gilda - contro le ordinanze del TAR di inserimento a pettine nelle GaE, che sarà deciso nel merito il 16 novembre 2010, è quanto mai chiaro, parecchio discordante dalla relazione dell’altro P.G. citata nell’articolo di giornale. 
Pertanto - commenta a caldo il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico -, aspettiamo con serenità e fiducia il giudizio della corte suprema, fermo restando, comunque, che tutta la questione sul merito della legittimità della norma (c. 4-bis, art. 1, l. 167/09) pende all’esame dei giudici della corte costituzionale, e che in caso di esito positivo, consentirà sempre ai ricorrenti di reclamare il petitum richiesto. Chi fa Sindacato - conclude con amarezza il presidente ANIEF - dovrebbe sempre anteporre il diritto oggettivo agli interessi di parte mossi da qualche iscritto in più o dalla tutela dei propri iscritti, e non già cercare qualche cavillo per ritardare di poco il corso della giustizia illudendo migliaia di colleghi. Forse per questo migliaia di colleghi chiedono sempre più all’ANIEF di continuare la propria politica sindacale.
 
IL TEMPO - 20 ottobre 2010
"Negli atenei, docenti di qualità e concorsi rigorosi”
░ Il Ministro Mariastella Gelmini invia una sua lettera al Direttore.
“Caro Direttore, … Accanto a indubbi punti di eccellenza esistono sacche di inefficienza e di cattivo uso delle risorse. C’è quindi bisogno di razionalizzare e qualificare la spesa. Su questo fronte abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto. Abbiamo ridotto di un terzo le scuole di specializzazione di medicina, i corsi di laurea sono scesi del 20% e continueranno a scendere grazie a parametri di qualità che ho ulteriormente rafforzato; le sedi decentrate stanno diminuendo e devono continuare  a farlo… Il disegno di legge imposta su basi molto severe un sistema di abilitazione scientifica nazionale e soprattutto chiama ciascuna università a rispondere direttamente, per la prima volta, della qualità dei docenti che assume o promuove. Esiste però un problema che non possiamo eludere: i pochi anni perderemo quasi 15 mila docenti, un quarto del totale con effetti molto pesanti sulla funzionalità del sistema. Meglio dunque puntare da subito su concorsi rigorosi per ricercatore e associato ai quali possano accedere giovani studiosi di valore…”.
 
Il Sole24 ORE -21 ottobre 2010
"Le scuole in gara sulle idee d’impresa”
░ E’ un progetto per le scuole secondarie superiori, lanciato dalla Confindustria. La presidente Marcegaglia auspica riforme coraggiose che spingano la meritocrazia e alzino il livello qualitativo della produzione.
Una gara tra i ragazzi delle scuole per elaborare idee imprenditoriali e avvicinare i giovani al mondo delle imprese. Parte con questo anno scolastico l’iniziativa dei Servizi formativi di Confindustria coinvolgendo  in questo primo esperimento  10 associazioni territoriali… “La tua idea impresa” è lo slogan del progetto… Le idee vengono divulgate sull’omonimo portale… A fine anno scolastico i migliori progetti saranno premiati a livello locale e i primi tre parteciperanno alla selezione nazionale…. Le associazioni sono comunque libere di implementare i rapporti con i ragazzi, con stage nelle aziende e progetti di formazione… In questa direzione si sta muovendo Confindustria: dall’adozione degli istituti tecnici da parte di alcune associazioni industriale, alla partecipazione degli imprenditori nei comitati tecnico scientifici previsti dalla Riforma Gelmini, al potenziamento degli stage, ad Orientagiovani….
 
IL TEMPO -21 ottobre 2010
"Senza regole”
░ Arriva in libreria il trattato di Roger Abravanel e Luca D’Agnese. Hanno una loro ricetta per rilanciare l‘economia italiana. La diagnosi ? Nel Bel Paese tutti fanno di testa loro, ed anche la scuola insegna ad essere un po’ anarchici. La soluzione ? Una riforma condivisa partendo da una Magna Charta riscritta all’italiana. 
Il poderoso saggio “Regole”… arrivato nelle librerie… un testo economico-scientifico di altissimo livello e, impresa difficile ma riuscita, anche un libro scorrevole e godibile… Dato per scontato che l’Italia economicamente e socialmente e è in crisi, e che la crisi in molte situazioni si trasforma in tragedia, per sfociare infine nell’ultima fase, la farsa, i due autori hanno cercato di capire il come e il perché. Abravanel e D’Agnese puntano il loro obiettivo su un problema scientifico: quello delle regole. Definiscono la crisi italiana, che è sì economica e sociale, ma ha anche risvolti in tutti i campi dello scibile umano, “il circolo vizioso delle regole” che rende impossibile qualunque serio progetto di riforma. Insomma, la vera iattura italiana è prima di tutto che ci sono troppe regole. Per lo più sono inutili; generalmente sono sbagliate… Con regole sbagliate, l’economia non si sviluppa, perché le imprese “piccole, brutte, bruttissime” fanno concorrenza sleale a quelle innovative. I due, con vari esempi, dimostrano che seguire regole non solo è giusto ma evita sanzioni di vario tipom e soprattutto avanzano alcune proposte… Dobbiamo innescare un circolo virtuoso delle regole in tutta la società: in processo che coinvolga i cittadini, che devono essere informati e partecipare alla definizione e al miglioramento delle regole, grazie a una scuola che non deve solo trasmettere  nozioni, ma formare le “competenze della vita” necessarie per interagire efficacemente con gli altri. Ci servono: una giustizia civile veloce; un sistema dell’informazione indipendente dalla politica e dagli affari, e tante altre cosette… La scuola e l’università, che dovrebbero essere il baluardo del sapere, va a finire che invece sono  un termitaio di concezioni vecchie, muffite”.
 
AVVENIRE -21 ottobre 2010
"Su Facebook: Uccidiamo la Gelmini. Al ministro solidarietà trasversale”
░ Riportiamo da AVVENIRE la notizia della minaccia riportata in quasi tutti i quotidiani.
Mariastella Gelmini seduta su un divano, legata mani e piedi, imbavagliata. E’ l’immagine che il gruppo “Uccidiamo la Gelmini” ha messo si Facebook, raccogliendo fino a metà pomeriggio oltre 400 adepti. Esplicita l’intenzione – condivisa anche da altri gruppi comparsi in rete con intestazioni simili – e immediata la solidarietà del mondo politico, anche di opposizione. “Ritengo che nessuna forma di critica - scrive Antonio Rusconi a nome di tutti i senatori del PD nel messaggio di solidarietà inviato al Ministro – possa degenerare nel non rispetto alle persone che a pieno titolo rappresentano le istituzioni”. La maggioranza fa quadrato. Maria cerfagna, titolare del dicastero delle Pari opportunità, sottolinea che “tuttle le grandi riforme e i grandi riformatori, in ogni tempo, sono stati bersaglio di critiche, quando no, come in questo caso, di attenzioni violente che spesso scadono nell’insulto e nella minaccia”. 
 
Repubblica.it (ed.Bologna) -22 ottobre 2010
"Manca la firma del ministro Gelmini, niente laurea per Imprudente”
░ Rimini, lo scrittore disabile avrebbe ricevuto domani il titolo honoris causa in Scienze della Formazione. Tutto rinviato in primavera: "Sarà comunque una festa, voglio dare un segnale forte, accendere un faro sull'integrazione delle persone come me". Imprudente, 50 anni compiuti a marzo, ha pubblicato una decina di libri, fra cui "Una vita imprudente" e scritto migliaia di articoli. È direttore editoriale della rivista "Accaparlante" e presidente del Centro di documentazione handicap di Bologna. Ha partecipato a decine di trasmissioni televisive e centinaia di convegni, ha dato impulso al "Progetto Calamaio", rivolto alle scuole e mirato a creare una nuova cultura dell'handicap.
Manca la firma del ministro Maria Stella Gelmini e allora la laurea honoris causa di Claudio Imprudente, scrittore bolognese affetto da una grave lesione cerebrale, viene rinviata alla prossima primavera. Era tutto pronto per domani, quando a Rimini Imprudente sarebbe diventato dottore in Scienze della Formazione. "Non sono il tipo che si fa buttare giù da queste cose", commenta a caldo Imprudente. "Del resto non mi hanno mica tolto dei meriti: la laurea arriverà e sarà un segnale importante non tanto per me, ma per tutte le persone che in qualche modo 'rappresento'. Io scrivendo sono riuscito ad avere un po' di visibilità in più, ma sono solo la punta dell'iceberg, il frutto di tanti contesti che hanno avuto fiducia in me"…. La laurea, quando avverrà, "sarà comunque una festa: mi piacerebbe dare un segnale forte, accendere un faro sull'integrazione delle persone con disabilità, soprattutto in questo momento storico". Imprudente non si dispera, ma è palpabile che "c'è un po' di amarezza- confida Imprudente- perché la laurea coincideva con il congedo dall'insegnamento del professor Andrea Canevaro (uno dei primi pedagogisti a puntare in maniera decisa sull'integrazione delle persone con disabilità): le nostre storie sono legate a doppio filo, e sarebbe stato un bel passaggio di consegne".
 

LA RASSEGNA STAMPA - al 15 ottobre

 

 Giornale di Sicilia 9 ottobre 2010

"Studenti in piazza contro la riforma. La Gelmini: idee vecchie, vado avanti”

░ Centinaia di migliaia di dimostranti in tutta Italia (90 i cortei): in massima parte studenti, ma anche personale scolastico e universitari (il Miur segnala un’astensione del 5,5% dei dipendenti) organizzato dalla Flc-Cgil e da Unicobas.

Oltre 300 mila studenti sono scesi in piazza in tutta Italia per dire no alle riforme della scuola targate Gelmini. Assieme ai liceali hanno sfilato in corteo anche tanti universitari, ricercatori e precari dell’istruzione: Una saldatura che potrebbe non esaurirsi con la giornata di ieri, a sentire le associazioni studentesche – UDS-Link, IDA, Rete degli studenti, FDS, RUN – che hanno promosso la mobilitazione preannunciando un “autunno caldo” se il governo persisterà nella sua sordità. Poco indulgente il ministro Gelmini secondo la quale la protesta ripropone “vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo”… Cerano sul tappeto anche lo sciopero di un’ora in tutto il comparto della conoscenza promosso dala Flc-Cgil e il NO BERLUSCONI DAY promosso da Unicobas.

 

CORRIERE DELLA SERA 9 ottobre 2010

"La vittoria della supplente: il ministero le paghi le ferie”

░ Giulio Benedetti riporta la notizia della sentenza emessa dalla Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Brescia, con la quale si condanna il Ministero a pagare alla ricorrente (una supplente di lungo corso) gli stipendi che non le erano stati riconosciuti per le settimane estive dal termine delle attività didattiche al 31 agosto.

Decine di migliaia di precari (intervistato, Marcello Pacifico ne stima il numero in oltre 40mila), sono nella condizione giuridica della ricorrente, e potrebbero dunque chiedere il riconoscimento dello stipendio.

L’amministrazione scolastica per cinque anni non l’ha pagata nei mesi di Luglio e Agosto. E lei, docente precaria delle superiori si è rivolta al giudice, che ha condannato il Miur a rifonderle, tra danni e arretrati, 13 mila euro… I docenti precari, quando sostituiscono un docente che ha lasciato temporaneamente il suo posto devono contentarsi di due mesi in meno di retribuzione rispetto ai colleghi, sempre precari, che ricoprono un posto resosi vacante in organico…. La UIL come altri sindacati dei prof. ha assistito tanti insegnanti precari che hanno deciso di contestare l’operato della propria scuole, e hanno ottenuto, in sede di conciliazione, i due mesi di stipendio. Secondo l’Anief, che ha attivato dieci conciliazioni e sta raccogliendo numerose richieste da parte di insegnanti precari, gli abusi in materia di durata contrattuale sarebbero molto diffusi. “Se i docenti precari che hanno un contratto di 10 mesi sono oltre 90mila e le cattedre vacanti e disponibili, cioè vuote, senza il docente titolare, sono più di 40mila – sostiene Marcello Pacifico, presidente dell’associazione, poiché sono solo 50mila i docenti di ruolo che hanno ottenuto di insegnare in un’altra sede conservando il posto di origine, risulta evidente che quasi metà dei posti dati in supplenza per dieci mesi, ai sensi di legge dovrebbe essere assegnata per 12”.

 

Italia Oggi 9 ottobre 2010

"Giallo sui curricula dei prof, che la Gelmini vuole on line”

░ Alessandra Ricciardi riferisce sulla disposizione – che sembra non sia stata perfezionata nell’iter consultivo di legge – e su essa raccoglie il parere di alcuni sindacalisti (l’Anief si dichiara contraria).

E’ giallo sulla decisione del ministro Mariastella Gelmini di mettere on line i curricula di circa 800 docenti, La riforma… sarebbe inserita

in un documento sul quale si sarebbe già pronunziato il CNPI … L’articolo del mistero sarebbe il numero 4, non presente nel regolamento uscito dal Consiglio dei Ministri su cui il CNPI da mesi era stato messo al lavoro. Recita: “E’ costituita l’anagrafe nazionale telematica dei docenti, pubblicata sul sito del MIUR. Detta anagrafe comprende, oltre ai dati anagrafici, i titoli di studio, le abilitazioni, le sedi di servizio, il servizio prestato, le pubblicazioni, le specializzazioni, le certificazioni possedute con particolare riferimento alle lingue straniere e alle competenze informatiche. A detta anagrafe è iscritto il personale docente di ruolo e i docenti non di ruolo abilitati e idonei per le specifiche classi di concorso e posti d’insegnamento”. La schedatura consentirebbe ai genitori di conoscere i docenti assegnati ai propri figli. Le prime reazioni non sono state del tutto negative…. L’associazione Anief, invece già annuncia un ricorso abrogativo.

 

CORRIERE DELLA SERA - 11 ottobre 2010

"Nuove scuole al Sud. L’ipotesi di una Spa aperta ai privati”

░ Il governo intende coinvolgere enti previdenziali e banche, alleggerendo la spesa pubblica e accelerando in tempi rapidi. Polemica la FlC-Cgil, secondo la quale il governo dovrebbe stanziare i soldi e non consentire ai  privati di condizionare il servizio scolastico, “riducendo la scuola  a mercato”, protesta il segretario generale Mimmo Pantaleo: “Ben vengano Inps e Inail, ma non i privati”.

“Una società per azioni con l’obiettivo di costruire nuove scuole al Sud. Coinvolgendo anche i privati. Sarebbe questo il progetto allo studio del Governo, al quale stanno lavorando i ministri dell’Economia, delle Infrastrutture e dell’Istruzione. Il piano è ancora ai primi passi e sono diverse le ipotesi esaminate. La proposta iniziale era trasferire alla nuova Spa la proprietà e la gestione dei 42 mila edifici scolastici italiani, oggi nelle mani di comuni e province…. Espropriando di fatto gli EE.LL. si andrebbe in direzione opposta al federalismo. Per questo si sarebbe deciso di limitare l’attività della Spa alla costruzione degli edifici nuovi. E di concentrare l’azione nelle regioni del Sud, dove a situazione è più pesante. Nelle intenzioni del governo la “Scuola Spa” dovrebbe servire a ottimizzare i flussi di spesa… Una logica simile a quella sella Protezione civile Spa, il progetto il governo ha poi rinunciato nel pieno della bufera su Guido Bertolaso…. Nel progetto sarebbero coinvolti gli enti previdenziali e le fondazioni bancarie. Ma il grosso delle risorse potrebbe arrivare da quei 416 milioni di euro già destinati e non ancora spesi per la messa in sicurezza degli edifici esistenti.

 

l’Unità - 11 ottobre 2010

"A scuola con lo sponsor”

░ La scrittrice Silvia Balestra fa sentire la sua voce allarmata a proposito di un aspetto minore della presenza dei privati che finanziano l’istruzione: la pubblicità sugli arredi scolastici.

Vale la pena di ricordare la triste storia di Mike Cameron, studente (correvano gli anni Novanta) della Greenbrian High School di Evans, in Georgia. La scuola pubblica era sponsorizzata dalla Coca Cola, ed era tanto affamata di fondi da appaltare allo sponsor un’intera giornata: un Coke-day durante il quale gli studenti, con magliette della Coca Cola, seguirono le lezioni tenute dai dirigenti della multinazionale con le bollicine. Mike Cameron, diciannovenne in vena di sfide, si presentò con la maglietta della Pepsi Cola. Orrore e raccapriccio. Lo scandalo fu grande e Mike fu sospeso dalle lezioni per una settimana. Sospeso per leso sponsor… La storia la raccontò Naomi Klein nel suo best seller mondiale NO LOGO, leggendola ci sembrò di vedere un mondo di marchi trionfanti e di scuole succubi. Ora che quello spettro si avvicina, non c’è più molto da scuotere la testa. E anzi viene da chiedersi: che cosa succederà quando una ricerca, uno studio risulteranno sgraditi allo sponsor ? Aperte le porte ai mercanti, avremo forse banchi nuovi ma saremo più liberi ?

 

Domani Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 11 ottobre 2010

"La scuola ai tempi della Gelmini: supplente costretto a dormire in tenda”

░ Non sembri una forzatura la storia di questo lavoratore della scuola che dalla Calabria s’è spostato in Romagna per trovare lavoro, e ha difficoltà, innanzitutto economica ma non solo, a trovare casa: chi affitta una stanza a un precario che è stato nominato per pochi giorni: non resta che la stanza d’albergo, ma coma pagarla? E, finita la supplenza, speriamo arrivi una convocazione ancora. La casa non importa: ci si arrangia; importante è la nomina.

Euristeo proviene da un paese della Calabria (Rossano Calabro) e da circa 10 anni lavora nella scuola come precario tra Forlì e Cesena. Fino allo scorso anno è sempre stato nominato con incarico annuale e quindi riusciva ad organizzarsi di conseguenza. Quest’anno grazie ai disastrosi tagli “Gelmini” ha ottenuto solo 26 giorni di supplenza e questo gli ha comportato un disagio enorme. Con 26 giorni di supplenza pagati a 40€ al giorno netti è impensabile andare in albergo (il più economico è almeno di 30€ al giorno) ma del resto nessuno affitta una camera per un periodo di tempo così breve. Quindi l’unica sistemazione che gli è rimasta è stata quella di accamparsi in una tenda, con il freddo e tutti i disagi che comporta un alloggio di fortuna come quello che ha trovato. Oggi questa è la situazione della maggior parte dei lavoratori precari della scuola che a vario titolo non sono stati messi in condizione di poter lavorare in modo tranquillo e sereno. Euristeo Ceraolo tiene a precisare che nei suoi confronti è scattata una corsa di solidarietà tra i colleghi… Ora si trova nella sede Caritas di Forlì, che ha risposto prontamente alla sua richiesta di aiuto e che ringrazia. Il suo contratto presso l’ Istituto Tecnico per Geometri di Cesena scadrà il 16 ottobre. Poi il problema sarà sempre lì, alla prossima chiamata, sperando che sia più lunga di un mese.

 

LA STAMPA 12 ottobre 2010

"La scommessa azzardata del ministro Gelmini”

Luigi La Spina propone fa un’analisi dell’attuale fase della politica scolastica che vede il ministro imperturbabile alle critiche (e alla contestazione che è giunta al punto di maggiore calore, da anni). E’ accusata di affossare il servizio di istruzione pubblica, ma procede dritta nella realizzazione del suo modello di scuola ,e l’articolista le concede le attenuanti: due caste di intoccabili zavorrano da 20 anni il Ministero.

E’ sicuramente il ministro più contestato del IV governo Berlusconi. Il bersaglio preferito della satira in tv che si accanisce contro la sua giovanile intransigenza, dipingendo la Gelmini come una zelante esecutrice dei tagli di bilancio imposti da Tremonti. Accusata, nelle assemblee scolastiche e nei cortei in piazza, di volere addirittura affossare l’istruzione pubblica… In realtà Mariastella Gelmini ha ambizioni più modeste e intenzioni meno luciferine ma sconta un’eredità pesantissima e lo scotto di una scommessa azzardata. Con indubbia intrepidezza, si è trovata a guidare il dicastero più difficile dell’amministrazione dello Stato. Una struttura burocratica nella quale da decenni spadroneggiano dua caste di “intoccabili”. La prima è quella dei sindacalisti che hanno trasformato un’istituzione al servizio di studenti e famiglie in un organismo di surrettizio welfare per la disoccupazione giovanile nel nostro Paese. La seconda è quella dei pedagogisti che, in nome di una pseudo moderna filosofia del metodo hanno incoraggiato l’ignoranza specifica… In contraddizione con l’impegno di distinguere tra scuole meritevoli e scuole allo sbando, tra atenei virtuosi e fabbriche di illusioni, la scure della riduzione della spesa si è abbattuta con cieca uniformità sull’intero territorio dell’istruzione pubblica. Con il risultato inevitabile di accomunar, sia nella protesta risonante, sia nel più insidioso muro di gomma della resistenza passiva, l’intero fronte degli addetti ai lavori… A metà della legislatura, il bilancio della sua guida al dicastero segna un divario notevole tra le enunciazioni di principio, in genere apprezzabili, e i risultai concreti, davvero ridotti. … Lo scarto tra il trasformismo, un po’ febbrile, della Gelmini e gli effetti ancora modesti della sua azione, al di là delle proteste dei tanti precari ai quali non è stato rinnovato l’incarico e delle agitazioni per il futuro status dei ricercatori universitari, a rischio della stessa sorte, deriva anche da un’altra sua “illusione”. I rivoluzionari, quelli veri, non mantengono alla testa della rivolta gli stessi leader dei regimi che si vorrebbero abbattere. Perché il trasformismo di tutte le burocrazie è prontissimo ad adeguare le proprie idee a quelle dei nuovi padroni, ma è prontissimo anche a realizzarle come fossero le vecchie; con effetti gattopardeschi.

 

CORRIERE DELLA SERA 12 ottobre 2010

"Cento licei per osservare gli effetti della riforma”

░ Il Miur organizza una rilevazione a campione su cento istituti, e una serie di seminari sui singoli indirizzi previsti dalla riforma dei licei (il primo appuntamento è per il 21 a Bologna (si parlerà del liceo scientifico); i due annunzi sono stati dati da Max Bruschi, nel corso di un convegno organizzato dalla Compagnia di San Paolo.

Cento licei per verificare gli effetti della riforma delle superiori, in modo da correggere il tiro dove necessario, e trovare buone pratiche da diffondere negli altri istituti. E’ questa la proposta del mInistro dell’istruzione, annunciata ieri da Max Bruschi, nel corso di un convegno organizzato dalla Compagnia di San Paolo, che si è tenuto all’università Luiss “Guido Carli” di Roma… L’idea è di fare partire la verifica il più presto possibile, in modo da avere un quadro della situazione entro la fine dell’a.s. in corso. “Invitiamo le scuole che vogliono partecipare al progetto  - spiega Bruschi – a comunicarci la loro disponibilità”. Gli istituti saranno selezionati in modo da essere un campione credibile delle esigenze e differenze del mondo dell’istruzione in Italia, comprendendo tutto il territorio, sia nelle grandi città che nei piccoli centri.

 

EUROPA - 13 ottobre 2010

"La crescita sostenibile? Passa dalla riforma dell’istruzione”

░ Lazzaro Pietragnoli dà notizia di un convegno promosso da Luigi Berlinguer e dal gruppo S§D del parlamento europeo.

Un nuovo modello educativo come presupposto di un nuovo modello economico e sociale: è questa la sfida con cui il gruppo dei socialisti e democratici del parlamento europeo ha deciso di confrontarsi nell’incontro , promosso dall’ex ministro dell’istruzione e parlamentare del gruppo europeo Luigi Berlinguer, che si svolgerà giovedì alla Camera di Commercio di Modena… In una società della conoscenza, qual è quella europea del XXI secolo, le forze socialiste e progressiste devono essere capaci di fuoriuscire dai loro tradizionali confini, dalle loro radici nel mondo del lavoro e confrontarsi con una realtà in cui la piena affermazione dei cittadini avviene attraverso il più ampio accesso al sapere grazie all’uso delle nuove tecnologie e delle opportunità offerte dal web.

 

 

CORRIERE DELLA SERA 13 ottobre 2010

"Perché nella scuola avanzano i privati”

░ Michele Salvati interviene sulla scarsa fiducia delle famiglie verso la scuola pubblica, che le spinge a iscrivere i figli negli istituti privati.

Che in Italica tiri un’aria di sconforto e rassegnazione, che sia diffuso un giudizio di declino economico … è un’impressione che io ed Ernesto Galli della Loggia condividiamo… Non so però se è giusto stabilire un legame tra questa impressione e la crescente frequenza di ragazzi appartenenti a ceti sociali elevati in scuole medie straniere, in Italia o direttamente all’estero… della qualità, di alternative alla scuola pubblica, da parte delle famiglie che se lo possono permettere…… L’iscrizione alle scuole straniere è una manifestazione di ricerca della qualità …In un contesto di declino ben più grave del nostro, questo è il motivo che ha indotto, negli USA, a una radicale separazione tra un sistema scolastico pubblico, di massa e degradato, e un sistema di scuole private (e di poche scuole pubbliche) di alta qualità…. Il mio timore è che, senza interventi seri, ci avvieremo nella stessa direzione…  Da noi il fenomeno è ancora agli inizi e arrestarlo prima che degeneri, prima che si crei un apartheid intollerabile, rientra ancora nelle nostre possibilità.

 

La Repubblica 14 ottobre 2010

"Noci. A lezioni di diritto ma pagano le famiglie”

░ In un liceo sono gli utenti a finanziare l’ampliamento dell’offerta formativa: cento euro a testa.

Un’ora di scuola a spese delle famiglie. Nello storico liceo Leonardo da Vinci di Noci, il taglio dell’organico docenti sarà pagato dai genitori dei ragazzi: con 100 euro a testa garantiranno ai propri figli di  poter studiare diritto per un’ora la settimana. “Un episodio che rivela lo stato di crisi della scuola pubblica” – denuncia la Flc-Cgil. Nel modulo di iscrizione al primo anno, gli studenti dello scientifico potevano scegliere tra quattro possibilità: legge, musica, informatica, o una lingua straniera in aggiunta a quella curricolare. Tutta la classe ha scelto di fare Legge. Ma all’arrivo tra i banchi, a settembre, i ragazzi hanno scoperto che il professore non c’era: l’organico dei docenti non era sufficiente. Agli alunni erano garantite le 27 ore settimanali, ma non la lezione di Diritto, diventata aggiuntiva. Così, la presidenza ha deciso di rivolgersi alle famiglie: a loro la decisione se pagare o meno l’insegnante….Le famiglie hanno comunque scelto di versare 100 euro per un professore che per trenta ore, quest’anno, farà lezione di Diritto ai ragazzi: una volta a settimana potranno restare tra i banchi un’ora in più. “E’ un forte segnale di fiducia da parte dei genitori: il problema sta nella modalità dell’episodio”. La scuola dovrebbe poter garantire quello che propone nel modulo dell’iscrizione: il fatto che questo non avvenga è grave..” riflette Mimma Palmisano, coordinatrice della Cgil di Noci.

 

La Repubblica (ed.Palermo) 14 ottobre 2010

"Se dimentichiamo il valore della legalità”

░ In un liceo di Palermo, gravi scontri tra studenti; il commento di Enrico Bellavia

Questa è la città che ha imparato sul proprio sangue che il poliziotto non è un nemico ma un uomo dello Stato che rischia la vita. Sull´orrore delle stragi del 1992 è stata costruita una consapevolezza che è anche e soprattutto nelle giovani generazioni. Che si appassionano all´impegno dei ragazzi della catturandi, che si ritrovano a festeggiare sotto la Squadra mobile all´arresto di un latitante, che per vocazione e convinzione contemplano la possibilità di vestire una divisa, forti anche del retaggio di quegli anni. La lezione che ci impartisce la vicenda dei ragazzi ingiustamente - così ha stabilito un giudice - arrestati davanti all´Umberto, con un contorno di gratuita rudezza, se non di violenza, dimostra però alcune cose che, date queste premesse, converrà rimarcare. Questi ragazzi, nel 1992, non erano neppure nati ma di quella consapevolezza sono comunque figli. Hanno però vissuto nel dopo e sono cresciuti coltivando, oltre a uno spirito legalitario, il dissenso su altri temi, sentendosi raccontare delle bombe di Palermo dai padri e dai fratelli. Forse sono andati anche loro ad applaudire talvolta sotto la questura e avranno partecipato a una delle tante iniziative antimafia. Anche se quel che hanno visto di questo mondo passa per il G8, Aldrovandi, Sandri e Cucchi, specchio di un clima pesante, creato ad arte da chi ha avuto responsabilità di governo in questi anni. Che si è tradotto nella risposta poliziesca come unico antidoto alle emergenze sociali. In questo stesso tempo hanno vissuto anche i poliziotti che stavano davanti agli studenti. Con questi stessi stimoli, sono cresciuti quei ragazzi che in via Filippo Parlatore stavano dall´altra parte, con i tesserini e le manette. E proprio per questo, gli uni e gli altri, non avrebbero dovuto guardarsi in cagnesco. Non avrebbero dovuto percepirsi come avversari. I poliziotti non avrebbero dovuto immaginare di trovarsi di fronte a una minaccia da disinnescare in fretta, né i ragazzi avrebbero dovuto avvertirli come ostili e perciò da tenere a distanza. Così non è stato. La manifestazione degli universitari davanti al liceo Umberto era pacifica: avrebbe potuto degenerare solo se esponenti della fazione opposta, "i fascisti", si fossero fatti vivi, ma non è successo. Il sit-in non era autorizzato, vero. Ma dopotutto si trattava di un volantinaggio e non di un corteo. E infatti non è in questo l´errore che si può contestare ai ragazzi. Lo sbaglio sta semmai nel rifiuto di esibire i documenti. Risiede nell´atto di sottrarsi all´identificazione che è una prassi, forse non piacevole, ma prevista da quelle stesse leggi a cui ci si richiama con diritto quando si rivendica la libertà di esporre liberamente il proprio pensiero e che i poliziotti sono chiamati a far rispettare. Nel momento stesso in cui si pretende il rispetto delle regole di democrazia non ci si sottrae all´obbligo di rispettarle. Solo così quelle idee assumono dignità e sottolineano, quando è necessario, se gli ambiti per esprimerle sono angusti o agevoli. Se le condizioni per dire la propria sono minacciate da qualcuno o qualcosa. La trincea del limite del lecito non la si difende sconfinando. Ma in nessun modo questo da solo basta a condurre gli eventi nella direzione che hanno preso. La consapevolezza da parte degli agenti di non essere andati lì a reprimere ma a vigilare, metodi meno sbrigativi e un maggiore buon senso avrebbero senz´altro evitato una contrapposizione che a parole nessuno voleva alimentare. E sarebbe stato giusto evitarla, in nome di quel capitale di coscienza civile, di coesione sociale conseguito a fatica e tra i lutti. E che è fragile e non è dato per sempre. Perché scendere in piazza a manifestare, reclamare diritti e regole, elencare i bisogni, rimarcare valori sui quali si fonda il nostro patto costituzionale è un esercizio di cittadinanza del quale Palermo ha avvertito un disperato bisogno. Un balsamo di cui per prime le istituzioni, fatte della carne e del sudore degli uomini, hanno tratto beneficio. Un patrimonio che è la misura della crescita di una città che troppo spesso è stata sorda, indolente, muta e apatica. Proprio per la storia della polizia a Palermo, ci si aspettava, forse sbagliando, che davanti a quel liceo ci fosse uno scarto culturale in più. Ci si aspettava che si mettesse sul piatto il proprio patrimonio di credibilità che ha in questa terra la quota maggioritaria, prima di avventurarsi in una sterile prova di muscoli.

 

Il manifesto - 14 ottobre 2010

"Domani sciopero e cortei”

░ Docenti e ATA di Scuola-Cobas venerdì 15 manifestano in tredici città; tra altro, chiedono al governo l’assunzione stabile dei precari e il recupero integrale degli scatti di anzianità per il personale tutto.

Nelle tredici manifestazioni, oltre al personale, ci saranno studenti medi e universitari, operai metalmeccanici, chimici e pubblico impiego, nonché quei Comitati e Coordinamenti dei precari e dei genitori che si oppongono alla scuola-miseria di Gelmini e Tremonti, ma non dimenticano il ruolo svolto da quei partiti di Centrosinistra che furono in posizione dominante nei governi Prodi.

 

L’Unità - 15 ottobre 2010

"Scuola, le tre esperienze modenesi che affascinano l’Europa”

░ Servizio di Paola Benedetta Manca sul Convegno del PD che studia la riforma del sistema educativo, partendo dai migliori esempi continentali.

La scuola, ieri, è stata la protagonista, a Modena, di un’importante giornata di studio, di respiro europeo, organizzata dal Gruppo dei parlamentari socialisti e democratici europei…. Tra i presenti, Adriana Querzè, assessore all’istruzione di Modena, Mariangela Bastico senatrice modenese del PD, già viceministro dell’Istruzione, l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo PD in commissione istruzione alla Camera, la responsabile Scuola del PD, Francesca Puglisi. E ancora, l’euro parlamentare Luigi Berlinguer… Il congresso ha parlato di riforma del sistema educativo partendo dall’analisi di alcune sperimentazioni avviate in Europa. Tra le esperienza presentate, ben tre erano modenesi… L’esperienza “Cittadini si diventa” ha coinvolto le scuole medie in percorsi di contenimento del disagio scolastico, attraverso laboratori che insegnano ai ragazzi attività creative e manuali, come la riparazione della bicicletta, o il cucinare. “Officina Emilia” è un progetto dell’università di Reggio Emilia rivolta a tutte le scuole per stimolare l’orientamento e l’interesse verso la meccanica.

Gelmini dichiara di rispettare le sentenze ma non nella scuola.

E poi difende chi le sentenze non le applica come nella FIAT. Almeno è coerente dopo quello che sta avvenendo con la questione coda-pettine nelle graduatorie.

Il ministro Gelmini dichiara in un’intervista al Corriere della Sera sulla questione Fiat-Stabilimento di Melfi che le sentenze vanno rispettate ma anche le aziende e giustifica la scelta di Marchionne di non fare entrare gli operai della Fiat reintegrati in servizio dal giudice. E come avrebbe potuto affermare il contrario dopo che ha dato il buon esempio nella gestione delle graduatorie ad esaurimento del personale precario: da brillante avvocatessa ha sostenuto in un’intervista pubblica, mai smentita, che i giudici sono chiamati a eseguire le leggi e non a interpretarle, ha festeggiato l’approvazione di un emendamento alla legge salva-precari che avrebbe dovuto bloccare il suo commissariamento, continua a impedire l’inserimento a pettine disposto dai giudici per più di 20.000 docenti nelle graduatorie di coda di tutta Italia, e ora dichiara che fanno bene i dirigenti FIAT a tutelare gli interessi dell’azienda a discapito del dispositivo della giustizia.

Non è un buon esempio educativo, né rende onore a chi ha giurato sulla costituzione oltre ad essere inserita nell’albo degli avvocati. Se almeno fosse coerente, avrebbe il coraggio di dichiarare che le sentenze non devono essere rispettate…, cambieremmo qualche articolo del nostro ordinamento ma almeno dormiremmo sogni tranquilla e non assisteremmo alla mortificazione quotidiana della giustizia e alla conseguente cattiva amministrazione della scuola e dell’università pubblica.

 

Pubblichiamo a seguire i link agli articoli apparsi su diversi organi di stampa e di informazione sulla scuola di formazione quadri sindacali recentemente svoltasi ad Agrigento.

Agrigentonotizie.it 

 

Agrigentoweb.it

 

Sicilia24h.it  (qui disponibile anche un fotoreportage della giornata)

 

Sicilia24h.it (link 2) 

 

Agrigentoflash.it

 

Canicattiweb.com

 

Pubblichiamo a seguire i link agli articoli apparsi su diversi organi di stampa e di informazione sulla conferma del commissariamento ai danni del MIUR per i ricorsi contro le code patrocinati dall’ANIEF.


Apcom: Scuole a rischio caos, Cons. Stato a Miur, rivedere graduatorie

Leggi anche L’Unità - Il Riformista


Il Sole 24 Ore: per i precari graduatorie a rischio 

Tecnica della Scuola: Graduatorie precari, il Consiglio di Stato riabilita il commissariamento del Miur

Tuttoscuola: un vizio di procedura riporta in alto mare gli inserimenti in coda

Repubblica: precari, inserimento in coda o a pettine è caos per un errore di procedura


“Tempo pieno alle elementari, è caos. Non c’è posto per 150 mila bambini”

“Immigrazione, Gelmini: Con Accordo Integrazione,

ruolo centrale alla scuola”

“UCIIM: rischio confusione”

“Scuole, scrutini bloccati: così i prof contestano i tagli”

“Esami di terza media al via con il metodo anticopiatura”

“Pensioni, boomerang per 30mila”

“Pizze, scrutini, amicizie sprecate,e mamme sull’orlo di una crisi di nervi”

“Scrutini bloccati. Scontro sui numeri”

“La scuola sopravvive alla Gelmini. Con i soldi della fiction Mediaset”

“Terza media, è il giorno della prova nazionale”

 

la Repubblica - 8 giugno

“Tempo pieno alle elementari, è caos. Non c’è posto per 150 mila bambini”

░ Salvo Intravaia fa il quadro, regione per regione, della situazione di carenza dei posti e di protesta delle famiglie per i tagli delle prime classi a tempo pieno, in tutta Italia.

… “saranno attivate 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37275 classi, e per il secondo anno consecutivo aumentano gli alunni che potranno fruire di questo orario”. In effetti, come sostiene la Ministra, le classi a tempo pieno aumenteranno, ma le prime (quelle che condizionano le scelte per gli anni successivi), in molte realtà sono in netto calo. Così le proteste non si placano… A Milano, per due giorni, insegnanti e famiglie hanno dato vita alla “protesta festosa anti-Gelmini”… saranno almeno tremila i piccoli fuori dal tempo lungo. A Roma le famiglie deluse saranno 4mila. A Firenze, il comune pensa a un servizio di “custodia” postscuola per i bambini cui sarà negato il tempo prolungato…A Palermo, trovare una prima a tempo prolungato sarà una specie di lotteria: nove in tutto.

 

Ufficio Stampa Ministero - 10 giugno

“Immigrazione, Gelmini: Con Accordo Integrazione,

ruolo centrale alla scuola”

░ In un comunicato stampa, il Ministero vanta l’esclusiva competenza della scuola per l’integrazione dei ragazzi.

“L’Accordo di Integrazione approvato oggi dal Consiglio dei Ministri riconosce alla scuola e all’istruzione un ruolo centrale. Il provvedimento stabilisce che ogni cittadino straniero tra i 16 e i 65 anni che presenti per la prima volta la richiesta di permesso di soggiorno sottoscriva un accordo che lo impegna ad imparare l’Italiano, ad apprendere i principi fondamentali della Costituzione e a mandare i figli a scuola. L’accordo quindi non si applica ai minori di 16 anni, poiché per loro è già in vigore l’obbligo d’istruzione. Il progetto dunque stabilisce l’esclusiva competenza della scuola per l’integrazione dei ragazzi stranieri, legando la possibilità di risiedere nel nostro Paese e richiedere il permesso di soggiorno a precisi doveri a cui adempiere, tra i quali conoscere la lingua e garantire l’istruzione scolastica ai propri figli. Si tratta di misure estremamente efficaci che mettono al centro l’educazione, perché non c’è vera integrazione senza istruzione e conoscenza. Un fenomeno complesso come l’immigrazione può essere affrontato solo in questo modo, lasciando da parte gli approcci ideologici e quel buonismo inutile che già tanti danni ha provocato all’Italia. Il governo ancora una volta ha scelto la via della concretezza per rispondere alle esigenze dei cittadini e trasformare l’immigrazione in un’opportunità positiva per il nostro Paese”.

 

Avvenire - 10 giugno

“UCIIM: rischio confusione”

░ Pur promuovendo l’anno che sta per concludersi, l’UCIIM critica la mancanza di un linguaggio uniforme, del Miur, standard per i programmi.

Impegnativo, con alti e bassi, e che “alla fine arriva a conquistare un 6 stiracchiato”… l’anno scolastico che si chiude arriva comunque alla promozione. “Di certo è stato intenso di novità – commenta il presidente dell’UCIIM – soprattutto per il cammino che riguarda la riforma della secondaria superiore”. Il riferimento è alle Indicazioni nazionali che riguardano licei, tecnici e professionali che “abbiamo esaminato, valutato, e cercato di modificare”. E proprio ieri l’UCIIM, come le altre associazioni professionali, ha ascoltato al MIUR le linee guida per i tecnici e i professionali. Ci lascia perplessi la mancanza di un linguaggio comune per tutti i segmenti della nuova secondaria, aggiunge Villarosa. Nei licei si parla di Indicazioni nazionali, per gli altri due si parla di linee-guida. Il rischio di confusione esiste”. Ma non è soltanto una questione semantica. “In realtà questi documenti lasciano ancora aperto il problema tra contenuti e competenze, il vero dilemma nel quale ci stiamo dibattendo”. Un dilemma “che coinvolge anche il mondo dell’editoria scolastica” che si trova spiazzato dai nuovi programmi e dai nuovi contenuti per le classi prime delle superiori per il prossimo a.s….. Non abbiamo condiviso la decisione di considerare anche l’apprendistato come percorso per ottemperare all’obbligo di istruzione, mentre sulla norma che ha introdotto il tetto del 30% di alunni stranieri in ogni scuola, abbiamo invitato a far prevalere il principio di accoglienza e la valorizzazione dell’autonoma scolastica nell’affrontare e gestire il fenomeno gli alunni con nazionalità non italiana”. Note positive ? “Abbiamo assistito a una maggiore attenzione verso la scuola, e anche in Parlamento siamo stati spesso ascoltati e consultati”.

 

La Repubblica - 12 giugno

“Scuole, scrutini bloccati: così i prof contestano i tagli”

░ Salvo Intravaia riporta il quadro della contestazione che ha bloccato gli scrutini in diverse zone della penisola: stop alle valutazioni finali in 4mila classi delle superiori, e la protesta dei docenti proseguirà anche lunedì e martedì. A rischio le prove d’esame: quella nazionale per gli alunni delle scuole medie e la maturità.

Centinaia di scrutini deserti anche ieri in Puglia, Marche, Veneto, Umbria e Sardegna. Oggi si replica. Per fare saltare una riunione basta l’assenza di un solo professore, e lo sciopero di Cobas e precari per denunziare i tagli a stipendi e organici scolastici sta avendo un successo insospettato. “E’ andata molto bene e siamo solo al primo tempo: la maggior parte sciopererà lunedì e martedì”, spiega Piero Bernocchi, leader dei Cobas, “….complessivamente sono oltre 4mila le classi superiori dove non è stato possibile tenere gli scrutini”.L’iniziativa proseguirà lunedì e martedì, in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano. E a questo punto, che possa essere intralciata la prova nazionale Invalsi del 17 giugno, per gli allievi di terza media, o l’esame di maturità, al via il 22 giugno con il compito d’italiano, è un’ipotesi tutt’altro che remota. Lo sciopero potrebbe far slittare tutto in avanti. Complessivamente – tra elementari, medie e superiori – le classi da scrutinare quest’anno sono oltre 207 mila…. Tre gli effetti sugli stipendi di prof., maestri e personale non docente: niente rinnovo del contratto, blocco degli automatismi stipendiali, e pesanti ripercussioni sulle pensioni. E’ la stessa relazione tecnica allegata alla legge di conversione del decreto che chiarisce i termini della questione. Il blocco degli scatti automatici (ogni 6 anni) peserà per quasi 19 milioni di euro e produrrà effetti fino al 2048. Ogni addetto alla scuola, docente e no, perderà dal 2011 a fine carriera dai 29mila ai 42mila euro che non potrà più recuperare, e avrà una pensione più “leggera”.

 

Corriere della sera - 14 giugno

“Esami di terza media al via con il metodo anticopiatura”

░ Oggi la prima prova, giovedì i quiz dell’Invalsi (30 quesiti d’italiano e 21 di matematica) che incidono sul voto finale. Intanto, alle superiori, i Cobas cercano di bloccare gli scrutini per tutta la settimana, e oltre (un articolo di Giulio Benedetti).

Oggi iniziano gli esami di terza media, una prova di Stato per 575mila ragazzi. Con una grossa novità: il risultato della prova Invalsi, un quiz di Italiano e una di Matematica, da quest’anno sarà espresso in decimi e farà media aritmetica col voto di ammissione, i tre scritti (Italiano, Matematica, Inglese) e con il voto degli orali. Trattandosi di una prova nazionale e oggettiva, i genitori e i ragazzi potranno divertirsi a confrontare il risultato con quello conseguito dagli altri studenti in ogni parte del Paese. Salvo comportamenti “opportunistici”, cioè prof che lasciano copiare (ma questa volta rischiano un po’ di più), l’esame di terza media fornirà un’occasione per paragonare i risultati su due materie chiave (al netto dell’inevitabile discrezionalità che caratterizza la correzione tradizionale. La prova Invalsi inoltre offrirà, anche questa volta, una nitida istantanea di quanto ne sanno i nostri ragazzi alla fine del primo ciclo. I quesiti di Italiano (30 domande, con punteggio da 0 a 40) saranno composti da esercizi di grammatica, comprensione del testo e capacità di argomentazione. Quelli di Matematica (21 domande, con punteggio da 0 a 27) prevedono la risoluzione di equazioni, esercizi di geometria e di logica. I due quiz si svolgeranno in tutte le scuole il 17 giugno, secondo le nuove regole anticopiatura volute dal Miur: i commissari dovranno tenere spenti i telefonini, prof vigilantes faranno la spola tra i banchi per evitare che qualcuno tenti di copiare. Nuovi criteri per l’apertura delle buste. Nel 2009, con l’esito della prova che concorreva alla votazione finale solo se previsto dai docenti, gli alunni del Nord hanno ottenuto nella prova di Italiano un punteggio medio di 27,9, contro 25,1 degli studenti del Sud e il 26,8 degli studenti del Centro. In Matematica, il punteggio degli alunni del Centro-Nord è stato pari, sempre in media, a 18,5, contro il 15,5 degli studenti del Meridione. Altri 7 giorni, durante i quali i Cobas e altri sindacati di base cercheranno di bloccare quanti più scrutini possibile, e sarà la volta dell’altra prova di Stato, la Maturità, che inizierà martedì 22 giugno con il tema di Italiano, per 500 mila ragazzi. Finora la protesta contro la politica del Governo si è svolta nei limiti consentiti dalla legge: massimo 2 giorni, e mai “blocco” nelle classi terminali. Secondo “radio Cobas”, in 7 regioni finora sarebbero slittate 5000 sedute dei consigli di classe, per mancanza di numero legale. Oggi e domani si replicherà nelle regioni dove le lezioni si sono concluse sabato scorso…

 

ItaliaOggi - 15 giugno

“Pensioni, boomerang per 30mila”

░ Nicola Mandelli pubblica una prima stima degli effetti nella scuola (prof e ATA), dell’innalzamento a 65 anni dell’età delle donne.

L’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne dipendenti pubbliche, imposta dalla UE, con effetto dall’1.1.2012 anzi ché dall’1.1.2018 come invece disponeva una legge varata dal parlamento italiano, diverrà legge dello Stato dopo la pubblicazione nella G.U. del D.L. n.78 del 31 maggio 2010… L’obiettivo di equiparare l’età… a quella degli uomini verrà conseguito tra due anni. E a pagarne le conseguenze nella scuola potrebbero essere circa 30.000 lavoratrici. Anche se per il momento non si conoscono i contenuti dell’emendamento che il governo si appresta a predisporre per…rendere esecutiva la decisione… lo scenario entro il quale si verranno a trovare le insegnanti e il personale ATA..., a partire dal primo settembre 2011 (inizio dei termini di pensionamento della domanda di pensionamento avente effetti dal primo settembre 2012)… non dovrebbe discostarsi molto da quello che si illustra di seguito…. Per il personale della scuola, la sola finestra di uscita resta quella del primo settembre di ogni anno (C.9 art.59 Legge n.449/1997).

PENSIONI DI VECCHIAIA. Il primo settembre 2011 potranno accedere al trattamento pensionistico di vecchia, previa formale presentazione della domanda di dimissioni volontarie entro i termini annualmente fissati dal ministro dell’istruzione, le donne che entro il 31 dicembre 2011 potranno fare valere almeno 61 anni di età e non meno di 19 anni 11 mesi e 16 giorni di contribuzione utile a pensione. Secondo i dati in possesso di Azienda Scuola, al 31 dicembre 2011 potrebbero fare valere almeno 61 anni di età ma non più di 64: 3500 docenti della scuola dell’infanzia; 5mila docenti di scuola primaria; 8mila docenti di scuola media; 10mila docenti di scuola secondaria superiore, e 13mila ATA, unitamente a una anzianità contributiva non inferiore appunto ai 19 anni 11 mesi e 16 giorni. E’ auspicabile… che l’emendamento preannunciato dal governo… consenta a quante avranno maturato entro il 31 dicembre 2011 i requisiti richiesti dall’art.22 ter della Legge 3 agosto 2009 di potere continuare ad accedere alla pensione di vecchia anche prima del compimento del 65mo anno d’età… la deroga di cui sopra andrebbe estesa anche al personale che chieda di cessare dal servizio dal primo settembre 2012.

PENSIONI DI ANZIANITà. L’innalzamento dell’età del personale femminile del comparto scuola… non modifica, almeno per il momento, i requisiti anagrafici e contributivi richiesti (nel 2011 e 2012, quota 96, che può essere costituita da 60 anni di età e 36 di contributi, oppure 61 di età e 35 di contributi; nel 2013 e 2014 ma salvo verifica) quota 97 che po’ essere costituita da 61 anni di età e 36 di contribuzione, oppure 62 di età e 35 di contribuzione.

 

Avvenire - 16 giugno

“Pizze, scrutini, amicizie sprecate,e mamme sull’orlo di una crisi di nervi”

░ L’occhiello dell’articolo di Davide Rondoni ironizza: “Anno scolastico addio, con un inno speciale al bocciato”; e anche il titolo annunzia un pezzo “di costume”.

…va in scena il grande show di giugno: la fine della scuola. Non mi riferisco solo ai tanti appuntamenti di natura più o meno teatrale: quei saggi fine anno, tra il delizioso, il grottesco e lo straziante, che commuovono e affliggono famiglie e giovanissimi. Spesso le recite di fine ano, volute da zelanti insegnanti….sono cose da lacrimucce ottocentesche mixate con stramberie all’ultima moda… Non solo le recite, le commedie spesso più simpatiche e surreali avvengono nelle sale degli scrutini… E se gli scrutini sono spesso i luoghi dove si manifestano oltre a indubbie doti di saggezza e di equilibrio, anche clamorose e micidiali forme di nevrosi e di stress… vorrei alzare un inno speciale al bocciato. A quei ragazzini che hanno ora lo sguardo triste… essere bocciati non vuol dire valere meno degli altri. Vuol dire subire un colpo della realtà che chiede di essere rispettata e mata di più, studiata e curata. Un colpo che è come una sveglia che suona. La cosa peggiore è romperla… restando piccoli.

 

Avvenire - 16 giugno

“Scrutini bloccati. Scontro sui numeri”

░ L’iniziativa di Comitati di base degli insegnanti, che hanno bloccato gli scrutini, ha avuto un successo insperato, ma il Miur polemizza sulla portata del successo, qualificandolo mediatico (come fosse nulla).

Da una parte l’esultanza dei Cobas, dall’altra il Ministero della Istruzione che minimizza… Secondo i dati dei sindacati, gli scrutini bloccati in tutta Italia sarebbero oltre 20 mila. Un successo sminuito, invece, dal Ministero secondo cui quella del blocco è “esclusivamente un’operazione mediatica, che cerca visibilità politica… si sono verificati solo casi isolatissimi nelle scuole, a seguito di una manifestazione davanti al Miur alla quale hanno partecipato non più di trenta persone”.

 

ItaliaOggi - 17 giugno

“La scuola sopravvive alla Gelmini. Con i soldi della fiction Mediaset”

░ Il quotidiano lo ha scelto come “caso del giorno”, nell’articoletto di Antonio Calitri.

I tagli del ministro Maria Stella Gelmini affossano la scuola, Mediaset la salva. O almeno ne salva una, quella che fa da sfondo ai Cesaroni. La fiction di successo di Canale 5, ambientata nel popolare quartiere romano della Garbatella,… aiuta in un certo senso l’opposizione. Protagonista ne è infatti il “comunista dichiarato” Claudio Amendola… E sempre la stessa fiction contribuisce a sopperire a una parte dei tagli del governo e del ministero, nei confronti della scuola elementare “Cesare Battisti”… che è una delle location più importanti della serie. La somma che la Publispei di Carlo Bixio, produttore per Mediaste della fiction, cede al preside della scuola, Marco Olivieri, per l’affitto estivo della scuola, supera di poco i 10mila euro. Piccola cifra ma sufficiente al preside per evitare situazioni incresciose… La Cesare battisti, grazie alle riprese e alla produzione milionaria ottiene anche piccoli lavoretti, dalla pulizia dopo le riprese a qualche rattoppo o pitturazione che servono alle inquadrature ma che poi restano alla scuola…

 

Avvenire - 17 giugno

“Terza media, è il giorno della prova nazionale”

░Enrico Lenzi si sofferma sulla prova Invalsi, che da quest’anno entra ufficialmente a pieno titolo tra quelle che concorrono alla valutazione d’esame. Si accenna anche alla conclusione dell’iter formale legislativo di riforma della scuola secondaria di secondo grado.

E’ il giorno della prova Invalsi per quasi 580mila studenti impegnati nell’esame di terza media. Un test nazionale uguale per tutti che da un paio di anni concorre alla valutazione globale dello studente. E alla vigilia giunge anche la pubblicazione sulla G.U. dei tre decreti del Presidente della Repubblica con i decreti attuativi della riforma Gelmini per la scuola superiore. Di fatto, con il via libera della Corte dei Conti, lo scorso 3 giugno, la riforma delle superiori potrà partire con il prossimo primo settembre per le prime classi di ogni istituto. Si tratta dei regolamenti (DPR del 15 marzo nn.87 – 88 – 89), con la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico di licei,

istituti professionali e tecnici, a norma dell’art.64 comma 4 del decreto-legge 25 giugno 2008 n.133. …… La prossima settimana, mezzo milione di studenti di quinto anno delle superiori inizieranno le prove scritte della maturità… Intanto sono i colleghi più giovani, quelli delle medie inferiori, ad affrontare la prova scritta nazionale. Appuntamento atteso e temuto dagli studenti, che dovranno affrontare il test predisposto dall’Istituto Nazionale per la VALutazione del Sistema di Istruzione, su incarico del Ministero della P.I. Si tratta di una prova semistrutturata, composta da quesiti a risposta multipla e aperta, che punta a verificare, sulla base di parametri standard, il livello di apprendimento conseguito dagli studenti in due materie considerate basilari: la lingua italiana e la matematica.

 

L’Unità - 4 giugno

“Parlando di riforma delle superiori”

░ La CdC ha dato l’ok ai regolamenti concernenti il riordino del II ciclo di istruzione (licei, istituti tecnici e istituti professionali)

La riforma della scuola superiore compie l’ultimo passo prima dell’approdo in gazzetta ufficiale: ieri è stata registrata anche dalla Corte dei Conti.

 

liberal- 4 giugno

“Sfida, nel pdl, sul maestro unico”

░ Giulia Stella accenna al latente dualismo tra le due donne della politica scolastica italiana, la Gelmini e la Aprea, ministro l’una, presidente della VII commissione permanente della Camera Insolitamente numerosi sono stati i rilievi che l’on. Valentina Aprea ha formalizzato, come relatrice di maggioranza, al testo ministeriale.

… Non sono mancate critiche al testo prodotto dagli esperti del ministro Gelmini. Il relatore, la stessa Aprea, che di scuola ne sa eccome (è stata sottosegretario della Moratti, ma anche preside per diversi anni), ha posto oltre 20 condizioni nel suo parere finale su cui, comunque ci sarebbe il sostanziale accordo con il ministero, almeno su alcuni punti.

… dalla camera è arrivata la richiesta di una maggiore chiarezza su quando apriranno i nuovi corsi di laurea necessari per diventare insegnanti. Secondo quanto emerge dal Ministero, on si partirà prima del 2011/12.. mentre sembra che il prossimo autunno potrebbero già essere messi in campo i tirocini formativi attivi, la nuova modalità utili per abilitarsi all’insegnamento, che saranno obbligatori per tutti coloro che vorranno diventare docenti. I primi tirocini, però, non saranno dedicati alle matricole dei nuovi corsi di laurea, ma saranno l’ultimo treno per l’abilitazione (fino all’anno 2012/13) offerto a coloro che già insegnano (servono 360 giorni certificati di cattedra), ma senza questo titolo, o a quanti, ad es., hanno fatto la SSIS ma non l’hanno completata. L’accesso ai tirocini sarà, comunque, condizionato come prevede il regolamento sulla formazione bisognerà superare un apposito test nazionale. Tornando alle condizioni, la relatrice ha chiesto anche di valutare l’attivazione di corsi formativi distinti per lavorare nella scuola dell’infanzia e in quella primaria… Ma su questo punto Viale Trastevere non sembra intenzionato a cedere… La Aprea raccomanda di prevedere, per i docenti della primaria, “la possibilità di acquisire, con un lavoro di approfondimento, la preparazione in una specifica area disciplinare, al fine di delineare un profilo di docente esperto in un’area disciplinare ma in possesso, nel contempo, di una formazione pluridisciplinare”. Insomma, niente “tuttologi”… non sia mai che un domani lo Stato ci ripensi sul maestro unico prevalente…. Nel frattempo resta l’incognita concorsi: la Finanziaria del 2008 indicava la necessità di rimodulare la formazione, ma di procedere, al contempo, anche all’assunzione di nuovi docenti mediante concorsi a cadenza biennale, in attesa dei nuovi laureati. Ferme restando, comunque, le graduatorie. Poiché in queste ultime ci sono 220000 aspiranti, e lo Stato sta immettendo in ruolo una media di 8 – 10 mila docenti all’anno, i nuovi concorsi sembrano una chimera.

 

Il Messaggero - 7 giugno

“Scuola: via agli esami di terza media.Sugli scrutini, la scure degli scioperi”

░ Ilaria Ricci fa il punto sull’attualità esami. Sono 575mila gli studenti coinvolti; il giorno 17 ci sarà il test nazionale Invalsi. Ma per gli esami conclusivi della Secondaria superiore c’è un inedito: in un liceo di Bari, il d.s. chiede alle famiglie dei candidati un prestito (145 euro) per pagare i commissari; restituirà alle famiglie, non appena il Miur accrediterà i fondi. Che cosa gli farà dire la Gelmini ?

“…Per tutti gli altri alunni è tempo di scrutini. E proprio su questi ultimi pende la minaccia dello sciopero indetto dai sindacati Cobas e Unicobas che annunciano due giorni di defezione in ciascuna regione (si procederà a scaglioni, si comincia oggi e domani in Emilia, Calabria e a Trento; il Lazio sarà coinvolto il 14 e 15 giugno, per rallentare le operazioni in segno di protesta… Incognita scrutini, dunque, ma non per chi dovrà sostenere esami di terza media e di maturità. Per le classi finali le operazioni di valutazione si svolgeranno regolarmente anche perché ci sono le prove scritte che incombono. Alla media c’è chi partirà questa settimana… La carica dei 575mila alle prese con le prove di terza già trema. Ma tremano pure i ragazzi della maturità: nei prossimi giorni sapranno se accederanno agli esami. Quest’anno ci vuole il sei in ogni materia, e i presidi annunziano un’impennata di bocciature… La macchina della maturità metterà al lavoro migliaia di commissari, ma per pagarli c’è già chi ricorre a espedienti drastici: al Liceo scientifico “Majorana” di Putignano (BA), il preside ha chiesto un prestito alle famiglie degli esaminandi: 145 euro a testa per pagare i professori delle commissioni. Il motivo ? La cassa della scuola è vuota, e il Ministero paga in ritardo”. Le famiglie saranno risarcite non appena arriveranno i soldi del ministero.

 

Il Piccolo - 7 giugno

“L’ipocrisia della scuola severa”

░ Franco Del Campo dice tutto il suo scetticismo sulle misure di severità docimologica che esordiscono da questa sessione di scrutini

Che la riduzione d’orario delle varie materie non sia un gran male? Ebbene, temo che vi sbagliate. Il sei in condotta non ha cambiato di un millimetro il comportamento degli studenti nelle mie classi. Meno docenti e meno ore a scuola si tradurranno in una drastica riduzione del “tempo formativo”, del tempo cioè che i giovani hanno a disposizione per dare forma alla propria anima e al proprio destino. Così abbiamo sforbiciato con allegra indifferenza – per pagare i nostri debiti – un pezzetto di idee, competenze, curiosità, speranze che entrano nella testa e nel corpo dei giovani proprio in questo periodo “critico”. Meno ore a scuola per imparare e studiare significa più ore davanti alla televisione e a vagare nella rete… Ma questa è la severità e la meritocrazia della scuola pubblica che vi piace ? Adesso, comunque, potremo misurare concretamente questa meritocratica severità… Il ministro Geloni è stata severissima, più severa di Gentile che nel 1923 ha fato l’unica grande riforma della scuola italiana. Secondo Gentile, infatti, gli studi superiori dovevano essere “aristocratici nell’ottimo senso della parola; studi di pochi, dei migliori… cui l’ingegno destina di fatto”. Di conseguenza, non potevano essere ammessi all’esame di Stato - inventato proprio da Gentile – cloro che “non riportino almeno cinque decimi del massimo dei punti da assegnarsi per il profitto (art.38 R.D. n.625/1925)… Fino all’anno scorso, invece, per essere ammessi bisognava avere la media del 6. Adesso, il ministro Gelmini ha battuto tutti. E infatti “potranno sostenere l’esame gli alunni .. che nello scrutinio finale conseguano una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina.. e un voto di condotta non inferiore a sei decimi” (art.6 c.1 D.P.R. 22 giugno 2009 n. 122)….Certo, c’è il rischio che quei fannulloni dei professori facciano i gattopardi e nel segreto del CdC trasformino qualche cinque in un sei umanitario.. in questo modo si passerà dal remoto e esecrato 6 politico al nuovo e postmoderno 6 “ipocrita”.

 

TuttoscuolaNEWS 7 giugno

“La maledizione dei grandi numeri e la regola di Robin Hood…rovesciata”

░ Con una serie di efficaci note, il blog di Tuttoscuola, focalizzando sul personale scolastico, sintetizza gli effetti distorti che la manovra economica correttiva va a produrre sulle retribuzione di varie categorie.

“… Una sorta di regola di Robin Hood rovesciata: togliere di più a chi ha di meno (insegnanti e personale ATA: tra 11 e 15% di minori entrate rispetto a quelle contrattualmente definite, per il prossimo triennio per circa metà del personale), salvaguardando nella sostanza chi ha di più, dai dirigenti dell’amministrazione (meno 2,5% in media) ai direttori generali e ai sottosegretari (meno 6%). Colpisce, in particolare, che il taglio del 5% scatti per chi guadagna tra 90 e 150.000 euro all’anno (quindi fino a 90.000 - che è un ragguardevole stipendio, considerando i 24.000 medi degli insegnanti - il taglio è dello 0%), e che il 10% si applichi solo per l’importo eccedente i 150.000 euro… Certo è che i sacrifici sarebbero più sopportabili se almeno fossero percepiti come equi. Vale per tutti, anche per i magistrati, che dovrebbero spiegare al personale delle aule di giustizia perché decidono di scioperare contro il taglio dei loro consistenti stipendi, che sono colpiti proporzionalmente assai meno delle magre buste paga degli impiegati”.

“Per gli insegnanti un taglio dell’11%, per i sottosegretari del 6%, per i dirigenti del 2,5”%

“… guardando nei meccanismi di dettaglio della manovra si scopre qualcosa di inaspettato: il sacrificio richiesto alla “casta” è in proporzione ben minore di quello chiesto ad altre categorie, come i dipendenti pubblici.

Cosa accadrà nel comparto della scuola? Lo abbiamo calcolato partendo dal personale dipendente fino ad arrivare ai sottosegretari (per quanto riguarda il ministro, essendo anche parlamentare, bisognerà attendere le deliberazioni annunciate dai presidenti di Camera e Senato…): Personale dipendente (docenti, personale amministrativo, bidelli, etc)11 / -15%; Dirigenti ministero -2,5%; Capi dipartimento -5,6%;Sottosegretario -6,0%.

Per il personale dipendente la riduzione si riferisce a quello colpito dal blocco dello scatto di anzianità (circa il 50% del totale) oltre che del contratto, e misura l’impatto in termini di riduzione percentuale rispetto al salario che si sarebbe avuto nel 2011 senza la manovra. Come si vede, ne emerge una piramide rovesciata (e sproporzionata)….

 

Corriere della sera - 9 giugno

“La Gelmini e la Maturità: con un cinque non si boccia”

░ Giulio Benedetti riporta l’invito del ministro ai docenti affinché usino buon senso nell’applicare la norma (O.M. n.44 del 5 maggio scorso) che prescrive tutte sufficienze per l’ammissione agli esami. Il giornalista segnala due fatti che a parere suo dovrebbero tranquillizzare gli studenti: la valutazione finale è collegiale, e l’ordinanza dà ai Consigli di classe la possibilità di adottare “liberamente criteri e modalità.. per la formalizzazione della deliberazione di ammissione”. Con la nostra esperienza (38 anni) di scrutini di classi terminali, saremmo stati più tranquilli se le delucidazioni del ministro fossero state vergate nero su bianco, in una circolare, e non “chiacchierate” alla TV.

“Con un cinque non si boccia nessuno”. Gli scrutini di ammissione alla maturità, appena iniziati, tengono col fiato sospeso tantissimi studenti sul cui collo pende la scure di un’ordinanza ministeriale che esclude dall’esame chi non ha la sufficienza in tutte le discipline. E con provvidenziale tempismo, da PORTA A PORTA, il Ministro dell’istruzione propone ai ragazzi e agli oltre 140 mila commissari una sua valutazione su come un Consiglio di classe dovrebbe interpretare la norma dei sei in tutte le materie. Il ministro, col rispetto dovuto all’autonomia degli insegnanti, li invita ad applicare con senso di responsabilità l’ordinanza… “Rispetto alla prassi di questi anni di ammissione pressoché totale alla maturità –ha affermato il ministro – questa è una delle norme pensate per restituire rigore e maggiore severità alla scuola e alla maturità. Non mi sfugge che laddove c’è l’insufficienza in una materia, il consiglio di classe debba valutare collegialmente se ammettere o no lo studente… L’applicazione delle nuove regole deve essere accompagnata dal buon senso, e quindi con un cinque non si boccia nessuno”. … Quella norma un effetto importante l’ha già ottenuto spingendo tanti ragazzi ad impegnarsi di più nel tentativo di raggiungere almeno la sufficienza in tutte le materie… Da alcune settimane circolavano previsioni catastrofiche: 130mila possibili non ammessi, a fronte degli appena 30mila dello scorso anno, quando bastava avere la media del sei per potere sostenere l’esame….

 

La stampa - 9 giugno

“Pensioni rosa. Tutte a 65 anni già dal 2012”

░ Alessandro Barbera dà i retroscena della decisione: s’è dovuta scartare l’ipotesi dello “scalino” a 63 anni nel 2011, perché bloccherebbe gli esodi di coloro che hanno maturato i requisiti e hanno 61 anni di età. Secondo il Ministero del Tesoro,i risparmi inizialmente saranno irrisori.

“… innalzamento secco dell’età pensionabile, a 65 anni, a partire dal primo gennaio del 2012, accompagnato da una clausola di salvaguardia. Altre strade per rispettare il diktat dell’Europa sull’equiparazione uomo-donna nel pubblico impiego on ce ne sono… Il mondo della scuola è quello che pagherà il prezzo più alto alla equiparazione: gli insegnanti in servizio in Italia sono circa 750 mila, almeno il 70%, circa mezzo milione, sono donne. Molte di esse, soprattutto le insegnanti delle materne e delle elementari, hanno iniziato la carriera lavorativa presto, e arrivano ai 40 anni di contributi prima dei 65 anni di età… Per ammorbidire l’impatto dell’ scalone imposto da Bruxelles, il Governo ha allo studio almeno due soluzioni: la prima è una norma di salvaguardia; ovvero permettere a tutte coloro che hanno maturato i requisiti pr la pensione al 31 dicembre di andarci anche dopo l’entrata in vigore dello scalone. L’altro escamotage è il blocco temporaneo, per le sole donne del settore pubblico, della nuova finestra unica entrata in vigore con l’ultima manovra

 

IL MESSAGGERO - 10 giugno

“La scuola si riforma con il merito e le risorse”

░ Giovanni Sabbatucci ci spiega come non sia possibile avere la botte piena e la moglie ubriaca.

… Maria Stella Gelmini si è ispirata con apprezzabile coerenza a due criteri di fondo: introdurre, o reintrodurre, nella scuola e nell’università, criteri di più rigorosa selezione come auspicato da una larga (anche se non maggioritaria) fascia di pubblica opinione; e realizzare significativi risparmi nel suo settore di competenza come richiesto dai suoi referenti politici, tanto più in tempi di sofferenza dei conti pubblici. Intenti entrambi lodevoli (il secondo non meno del primo) ma non sempre conciliabili tra loro e spesso perseguiti con un certo affanno che tradisce la improvvisazione e mancanza di un disegno organico. Esempio tipico di questo modo di operare, il provvedimento, poi corretto per bocca dello stesso ministro, che imponeva il raggiungimento da parte degli studenti della sufficienza in tutte le materie come condizione indispensabile per l’ammissione all’esame di maturità. Provvedimento discutibile … e troppo facilmente eludibile: gli insegnanti, che già si mostravano largamente inclini alla pratica dell’arrotondamento verso l’alto, o del “perdono” di singole manchevolezze, avrebbero potuto continuare in tale pratica, anzi si sarebbero sentiti autorizzati a intensificarla in risposta al secco automatismo del dispositivo ministeriale (come in effetti è avvenuto nel caso di un liceo milanese, dove tutti i cinque sono stati automaticamente trasformati in sei). Il successivo aggiustamento operato ieri dal ministro.. va dunque accolto come una buona notizia. Ma certo non depone a favore dell’efficienza della burocrazia ministeriale… Anche a prescindere da quest’ultimo caso, un certo sentore di improvvisazione s’è potuto cogliere in altre misure. Ad esempio, nell’ambito di misure in materia di cicli didattici e ordinamenti scolastici… C’è poi la questione delle risorse sempre più scarse. Come ho detto, lo sforzo per ridurre le spese, o quanto meno per contenerne la dinamica, è in sé lodevole…. Può accadere però – e gli esempi recenti anche in questo senso non mancano – che, a forza di tagli indiscriminati, la scuola si trovi nell’impossibilità di assolvere ai suoi compiti primari (che costituiscono fra altro uno dei corrispettivi più importanti forniti dallo Stato a fronte del pagamento delle tasse), e non possa nemmeno perseguire quegli obiettivi di miglioramento qualitativo che sono pure negli obiettivi dichiarati del ministro. Obiettivi che non saranno mai raggiunti senza risorse da destinare all’edilizia scolastica, alla formazione degli insegnanti, e anche agli incentivi per i più meritevoli.

 

Corriere del Mezzogiorno - 10 giugno

“Illegittimo anticipo degli scrutini: Cobas in Procura”

░ L’iniziativa dei Cobas di Napoli, che mettono nelle mani del Procuratore la questione del calendario scrutini antisciopero.

I Cobas della scuola presentano stamani un esposto alla Procura della Repubblica, contro “il boicottaggio dello sciopero degli scrutini”. Vale a dire, contro l’anticipazione degli scrutini operata da alcune scuole del napoletano, giudicata “assolutamente illegittima”. Con una nota, i Cobas del comparto spiegano: “Malgrado le diffide fatte dai Cobas ai dirigenti scolastici, al ministro dell’istruzione e al direttore regionale, continuano a manifestarsi comportamenti dei capi d’istituto che, anticipando illegittimamente gli scrutini a prima del termine delle lezioni, boicottano lo sciopero degli scrutini in Campania, indetto per il 14-15 giugno, limitando anche il diritto degli studenti a verificare l’eventuale recupero di debiti scolastici fino all’ultimo giorno di lezione (12 giugno). Per questa ragione, una delegazione di docenti e personale ATA presenterà alla Procura un esposto-denuncia contro questi comportamenti, chiedendo che siano interrotti e sanzionati…

 

 

“Si sblocca la vicenda della scuola Novelli di Monreale”

“Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»:

“Gli slogan della Gelmini; la realtà dei tagli”

“La scuola non tema le novità”

“Liceo verso lo sciopero degli scrutini”

“Maturità, l’incognita delle ammissioni”

“E’ soltanto un annuncio: La norma sarà aggirata”

“Si torna a un sano rigore, non ci saranno miracoli”

“La scuola è nel caos, il riordino delle superiori mette in forse l’avvio”

“Licei, pronti i nuovi programmi”

“Si avvicina l’esame di terza media.

Giornale di Sicilia - 26 maggio

“Si sblocca la vicenda della scuola Novelli di Monreale”

░ Un problema di ristrutturazione per la messa in sicurezza, risolto. Ne riferisce un articolo di Enzo Gangi.

Il Cipe, nella sua ultima determinazione, ha stilato il piano straordinario di interventi che saranno necessari per effettuare la messa in sicurezza degli edifici scolastici in tutto il Paese. Del provvedimento, che consta di interventi per 358 milioni di euro su scala nazionale, beneficeranno pure le scuole di Monreale. La cittadina potrà godere di un finanziamento di circa un milione e duecentomila euro. Alla scuola Novelli, che ha circa 800 iscritti, saranno stati destinati circa 400 mila euro…. Il Comune, adesso, dovrà predisporre in tempi rapidi un progetto esecutivo per poter avviare i lavori. Per venerdì dovrebbe essere convocata una conferenza di servizio per concertare il piano di intervento. “Mi auguro - afferma il deputato Tonino Russo, componente della commissione Cultura della Camera, che ha istruito il provvedimento - che il Comune sia in grado di predisporre un progetto adeguato, per far sì che la popolazione scolastica monrealese venga risparmiata dai disagi che finora hanno dovuto sopportare”.

 

Superando.it - 27 maggio

“Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»:

complimenti Ministro!”

░ Tra i tanti aspetti della Manovra Finanziaria Correttiva, uno tra i più delicati è quello che attiene l’invalidità civile; riportiamo le dichiarazioni del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, e il commento apparso, a cura della Fish, su Press-IN anno II / n. 1368.

Le parole di Tremonti e le nostre chiose. Qui di seguito i virgolettati del ministro dell'Economia Giulio Tremonti- durante la conferenza stampa di presentazione, il 26 maggio, della manovra correttiva nelle parti in cui si esprime sull'invalidità civile. Abbiamo chiosato con nostre note, per rendere più "comprensibili" le argomentazioni del Ministro….

Ministro: «Sulle Regioni la riduzione è abbastanza consistente. Ma non insostenibile. Si parla di 4, 4.5 miliardi. Beh, lì cosa c’è dietro? Uno dei fenomeni che vi fanno capire perché questo continente e il nostro Paese deve cambiare: le pensioni di invalidità. E’ un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi, su 60 milioni di abitanti… pone la questione se può essere ancora competitivo».Nota: Le prestazioni economiche derivanti da minorazioni civili sono state, nel 2009, 2.637.394. La cifra non corrisponde al numero di invalidi (inferiore) non essendo infrequente che a un cittadino in possesso dei requisiti sanitari vengano riconosciute indennità e pensione.

Ministro:«L’altra cosa impressionante: non è che abbiamo 2.7 milioni di invalidi, ma che il costo delle pensioni di invalidità è salito a 16 miliardi. Un punto di PIL ogni anno vanno agli invalidi…». Nota: L'Italia per l'invalidità (comprese le pensioni di reversibilità) spende l'1,5% del proprio PIL. La Germania spende il 2%, la Francia l'1,8, il Portogallo il 2,3, la Polonia l'1,7, il Regno Unito il 2,4. La media nell’Europa dei 15 è il 2,1%. Spendono meno dell’Italia, Grecia, Bulgaria, Estonia, Romania (Fonte: "Relazione sulla Situazione Economica del Paese - 2009"…, l'evasione fiscale incide per il 22% del PIL)

Ministro:«E questo è stato un effetto negativo del federalismo fiscale inventato dalla Sinistra col Titolo V».Nota: La valutazione degli stati invalidanti viene effettuata ricorrendo a un D.M.(e non a un provvedimento regionale) del 1992 e la composizione delle Commissioni è pure stabilita da norme nazionali. Il controllo sugli atti, sui verbali, sulle certificazioni è rimasto allo Stato… attraverso l'INPS. I requisiti reddituali vengono stabiliti dallo Stato e non dalle Regioni. Nelle cause civili, infine, presenzia lo Stato attraverso l'INPS e non le Regioni. La riforma del Titolo V della Costituzione non è una riforma di natura fiscale.

Ministro:«Cosa è stato? Che le tabelle di invalidità sono state rese più generose, e quindi era invalido non solo uno che aveva una vera invalidità, ma anche delle malattie, dei difetti magari non invalidanti davvero».Nota: Il Decreto del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992 che fissa le percentuali di invalidità e le modalità di valutazione è vigente da 18 anni e non ha subìto alcuna modifica legislativa.

Ministro:«Chessò: il fischio all’orecchio è una causa di invalidità; è molto fastidioso, ma che debba essere causa di pensione di invalidità come se fossi davvero invalido magari è troppo». Nota: Gli "acufeni permanenti o subcontinui di forte intensità e insorti da più di tre anni" ….sono previsti come invalidanti dal citato Decreto Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992. Viene prevista una percentuale fissa di invalidità pari a 2%. Il minimo per essere considerati invalidi è 33%. Il minimo per avere diritto ad assegno è 74%.

Ministro:«Poi c’è una differenza incredibile da Regione a Regione. Ci sono Regioni, chessò [come] l’Umbria che ha 8.5 di invalidi in percentuale; le Marche, la Toscana dice la sua».Nota: In Umbria sono stati rilevati 6,52 invalidi civili ogni 100 abitanti (Fonte: la già citata "Relazione a cura del Ministero dell’Economia).

Ministro: «Non è un fatto Nord-Sud o Destra-Sinistra. La Sicilia è più bassa di altre Regioni. E comunque c’è dietro una realtà che è degenerata negli ultimi anni, perché siamo passati da una spesa di 6 miliardi nel 2001-2002 a 16 miliardi… Cosa può fare il Governo col suo decreto? Non può, deve fare una nuova procedura rigorosa di controlli…. Sanzioni vere, tabelle che tornano ad essere serie e non da non essere convincenti, controlli su chi ha avuto le pensioni per vedere se è iscritto a circoli sportivi, se guida la macchina (e la casistica è impressionante di recuperi). Ma non basta, perché su chi ha preso la pensione di invalidità, pur sulla grande generosità delle nostre Regioni, e sulla generosità delle tabelle, tuttavia non gli puoi chiedere indietro i soldi».Nota: La pensione a un invalido totale è pari a 256,67 euro al mese. L'indennità di accompagnamento a un disabile che non è in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita è di 480,47 euro al mese.

Ministro: «Non puoi andare da uno che ha avuto la pensione vera su una malattia non invalidante - ma la pensione vera […] c’è - non puoi negargli un diritto che ha acquisito. La scelta che abbiamo fatto è chiedere alle Regioni un sacrificio anche in conto pensioni di invalidità. Per il Titolo V della Costituzione le pensioni di invalidità sono materia delle Regioni. Allora invece di chiedere indietro i soldi alle famiglie che hanno preso… - delle pensioni, chiediamo alle Regioni di accollarsi una quota di sacrificio. Tutti devono concorrere. Le Regioni concorrono un pochino in più, perché c’è dietro questa causale».

 

Aprileonline.info – 27 maggio

“Gli slogan della Gelmini; la realtà dei tagli”

░ Sul blog “Quotidiano per la sinistra”, diretto da Carla Ronga, una articolata disamina su università e scuola,proposta da Francesco Scommi

Due mandati al massimo, per i rettori, stop al nepotismo, taglio del 20 per cento dei corsi di laurea per eliminare quelli inutili, fondi per gli studenti meritevoli: Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, anticipa a Panorama, in edicola da domani, i punti cardinali della riforma dell'università, attesa in Senato a metà giugno. Una serie di slogan. …. Parole di cauto incoraggiamento dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: la riforma dell'università "in discussione, seppur timida, va nella giusta direzione. E' essenziale che in Parlamento non venga smontata". Alla Gelmini non sarà parso vero, tanto che subito ha definito quelle della Marcegaglia "parole importanti" ed esortato i parlamentari ad approvare il ddl. Dal Partito democratico è arrivata la stroncatura. Il capogruppo del Pd in Commissione Istruzione al Senato, Antonio Rusconi: … dovendo la riforma passare alla Camera, quanto anticipato dalla Gelmini ai giornali non sarà realizzabile nel prossimo anno accademico, mentre i tagli di un miliardo e 300 milioni di euro, già previsti dalla legge 133/ 2008, saranno attuabili da subito…”. Il ministro deve fronteggiare anche una dura protesta dei Cobas contro i tagli. I Cobas hanno annunciato oggi una manifestazione il 5 giugno, due giorni di sciopero degli scrutini nel periodo compreso tra il 7 e il 15 giugno con modalità diverse nelle regioni, "per bloccare la finanziaria e i tagli nella scuola". "L'ultima tappa del massacro della scuola è la più sanguinosa. Nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli Ata, con una espulsione di massa dei precari"…. Nella scuola, come in tutto il pubblico impiego, "verranno bloccati i contratti per tre anni… Ma in più, nella scuola, si aggiunge il blocco per tre anni degli 'scatti di anzianita', che, sommato al precedente, provoca un furto salariale medio intorno ai 6.000 euro. Per tutti i lavoratori, poi, si sposta di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato al 2016 mentre i dipendenti pubblici verranno derubati della liquidazione, ricevendola non più all'uscita dal lavoro ma diluita in tre anni".

 

LA STAMPA– 28 maggio

“La scuola non tema le novità”

░ Lettera del ministro Gelmini al direttore del giornale, sull’attualità della scuola. L’”ampiamente condivisa” dà la misura del distacco che c’è tra il sentire del governo e il paese reale.

“… Per la prima volta da molti decenni è stata messa a punto una riforma delle superiori ampiamente condivisa e in linea con le esigenze della cultura e della società dei nostri tempi. Con il Ministro Sacconi abbiamo sottoscritto il Piano per l’occupabilità dei Giovani: Italia 2020, che punta ad una piena integrazione tra il sistema educativo e il mondo del lavoro, e una rapida transizione dalla scuola al lavoro. Un piano in sei interventi che darà impulso ad una serie di iniziative volte a rilanciare l’istruzione tecnica e professionale, il contratto di apprendistato, l’utilizzo dei tirocini formativi, il ruolo della formazione universitaria e l’apertura dei dottorati di ricerca al sistema produttivo. Per l’università si prospetta, ora, un’occasione irripetibile, quella di una riforma organica e di ampio respiro in grado di mettere in gioco le energie migliori della nostra ricerca. Nuova governance, bilanci e concorsi più trasparenti, più attenzione ai giovani studiosi. …. La scuola e l’istruzione devono tornare ad una visione rigorosa e – vorrei dire – orgogliosa del loro compito, che è quello di creare e trasmettere conoscenza, anche se questo significa in molti casi abbandonare consuetudini alle quali in molti si erano attaccati. E’ finita un’epoca. Oggi la crisi internazionale ce lo impone: o si cambia o non si è più in grado di reggere la sfida della modernità…”.

 

Bresciaoggi– 28 maggio

“Liceo verso lo sciopero degli scrutini”

░ Maurizio Toscano riferisce del fermento in una scuola di Desenzano sul Garda: la dura presa di posizione, contro i tagli e la riforma, da parte di decine di docenti che aderiscono alle iniziative dei Cobas: sciopero degli scrutini, e il 12 giugno un “sit-in” e un confronto pubblico.

Anche a Desenzano il mondo della scuola è in subbuglio. Nella città dove il ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini si è formata politicamente, è lo storico Liceo Baratta, che tra altro la avuta come studentessa, a tirare la protesta. Allo sciopero degli scrutini, indetto dai COBAS per il 14 e 15 giugno, viene reso noto che hanno manifestato la propria intenzione di partecipare anche numerosi insegnanti del Bagatta… hanno anche deciso di organizzare anche una giornata di incontro con le amministrazioni locali e la stampa per rendere pubbliche le difficoltà nelle quali si troverà il liceo…

 

Corriere della sera– 29 maggio

“Maturità, l’incognita delle ammissioni”

░ di Annachiara Sacchi. Il vista dell’esame, che parte il 22 giugno con la prima prova scritta, studenti.it ha sondato gli umori (e i timori) dei candidati; si calcola che 100,000 circa rischiano di non essere ammessi all’esame, per mancanza del requisito imprescindibile della sufficienza in tutte le materie allo scrutinio di quinta classe; in crescita il numero di coloro che prevedono commissioni più severe che nel passato.

“…secondo l’ordinanza ministeriale n, 44 del 5 maggio scorso, sono ammessi solo gli alunni “che conseguano nello scrutinio finale una votazione non inferiore a 6 decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline”. In sostanza, visto che alla fine del primo quadrimestre si contavano 300,000 insufficienze, tra gli iscritti all’ultimo anno delle scuole superiori, si teme che la non ammissione possa riguardare un esercito di centomila ragazzi. Certo, sempre l’ordinanza spiega che “il consiglio di classe adotta liberamente criteri e modalità da seguire per la formalizzazione delle deliberazioni di ammissione”. Ma resta il fatto: basta un 5 per dire addio all’esame. Terrore. Secondo un sondaggio di Studenti.it il 32% dei maturandi è consapevole del fatto che non ci saranno sconti. Si gioca tutto con le ultime interrogazione. Richiesta disperata: “sei politico”…. Annata dura anche per i 25.800 privatisti: per accedere all’esame dovranno sostenere il test preliminare. E nuovi ostacoli sono previsti per i bravissimi, per i quali la lode diventa quasi un miraggio: potrà essere assegnata solo a chi avrà ottenuto il punteggio massimo in tutte le prove: arriverà a 100 senza usufruire del bonus di cinque punti, e sarà ammesso con la media dell’otto.

 

Corriere della sera– 29 maggio

“E’ soltanto un annuncio: La norma sarà aggirata”

░ Nella stesa pagina del precedente articolo, gli fa da contrappunto il parere bonario dell’”esperto”, il preside Michele D’Elia del Liceo Scientifico “Vittorio Veneto” di Milano.

“E’ solo un annuncio: La norma sarà aggirata come un valzer. Perché il voto non è mai del singolo docente. Lo dice la legge: il professore propone una valutazione di cui è prevista una sintesi collegiale…Se i 5 sono due, saranno portati al 6, perché quei voti potrebbero essere il frutto di un momento di calo. Diverso se si tratta di materie d’indirizzo su cui non si può transigere. Comunque, saremo equilibrati…”.

 

Corriere della sera– 29 maggio

“Si torna a un sano rigore, non ci saranno miracoli”

░ Nella stessa pagina dei due precedenti, ecco la posizione più burbera (ma solo nel tono) del d.s. Ennio Ferrara che dirige il Liceo Umberto I di Napoli.

“Un segnale era necessario, un ritorno a un sano rigore valutativo ci voleva. Rispetteremo la normativa vigente, poi saranno i consigli di classe a valutare. Insomma, per i ragazzi un margine di speranza c’è. Ma se ci sono insufficienze in più materie, allora il miracolo è impossibile. I nostri ragazzi sono stati preparati da tempo alla novità di quest’anno e sanno che chi ha studiato può state tranquillo. La scheda di ogni studente è oggetto di un’attentissima analisi diagnostica.. Non c’è stato mai lassismo nelle nostre valutazioni.. Le regole introdotte dal Ministro Gelmini sono uno stimolo in più ad essere rigorosi”.

 

La Repubblica (ed.Torino)– 31 maggio

“La scuola è nel caos, il riordino delle superiori mette in forse l’avvio”

░ Un articolo di Stefano Parola sugli effetti che i tagli della manovra di aggiustamento produrrà sui bilanci della P.A. in Piemonte, costretta a tagliare i servizi ai cittadini, anche nella scuola. Cresce la protesta.

Nelle Superiori, il prossimo a.s. s’inizierà il 13 settembre. Forse. L’incertezza deriva dal fatto che le operazioni per creare le classi sono ancora in alto mare. “Siamo in ritardo di tre mesi”, denuncia il segretario della Cisl Scuola Piemonte, Enzo Pappalettera. E pure l’assessore provinciale all’Istruzione, Umberto d’Ottavio, concorda….

La colpa è quasi tutta del riordino delle Superiori, varato dal Ministero a inizio anno. La novità ha fatto slittare di due mesi il termine ultimo per le iscrizioni, generando un primo ritardo. Che nelle ultime settimane si sta dilatando ulteriormente. Come spiega Pappaletterra, il Ministero sta valutando se annullare le differenze di organico presenti negli istituti con più tipi di scuole. Finora a quelle che, ad esempio, avevano sia il liceo classico che lo scientifico venivano assegnate due distinte quantità di docenti. Ora negli uffici di Roma stanno valutando di rendere il sistema più flessibile in vista di assorbire meglio i tagli dell’anno prossimo. Un modo per permettere ai prof “di troppo” di trovare un nuovo posto, sempre nello stesso istituto… Altro busillis: chi insegna le materie nuove ? A parte che il decreto che lo stabilisce dev’essere ancora approvato, le scuole avranno comunque bisogno di giorni per ragionare su come salvaguardare il personale sfruttando le nuove possibilità..

 

ItaliaOggi – 1 giugno

“Licei, pronti i nuovi programmi”

░ Mario D’Adamo definitive le indicazioni nazionali, più attenti ai docenti che non alle competenze degli alunni

“…le competenze nazionali, nel loro testo definitivo, sono disponibili dal 26 maggio scorso, sul sito di INDIRE, 415 pagine di regolamento e allegati. Indicazioni elaborate tutte insieme e nel breve volgere di pochi mesi. Il lavoro della commissione, coordinato da Max Bruschi è stato, per altro, facilitato dal patrimonio documentale di decenni di sperimentazioni nelle scuole superiori. Gli esperti hanno dovuto esaminare, prima di concludere la loro attività, gli interventi e i risultati del dibattito culturale e scientifico sviluppatosi intorno alla bozza, resa pubblica non più di tre mesi fa. Il loro lavoro si è inevitabilmente confrontato con i risultati cui erano pervenuti i così detti saggi cui il ministro Berlinguer aveva affidato un analogo compito, quello di individuare i contenuti essenziali della formazione. Le indicazioni stabiliscono che ogni disciplina vada insegnata “con i propri contenuti, le proprie procedure euristiche, il proprio linguaggio”, così da salvaguardare gli “statuti epistemici dei singoli ambiti disciplinari”. Le indicazioni rappresentano la “declinazione disciplinare del profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione dei percorsi liceali”…. I due paragrafi su cui sono costituite le indicazioni sono le competenze attese al termine del percorso, e gli obiettivi specifici in itinere finalizzati al loro raggiungimento.

 

Famiglia Cristiana – 6 giugno

“Si avvicina l’esame di terza media. ”

░ Tutte le novità, a partire dal voto, in un articolo di Rosanna Precchia.

Entra in vigore quest’anno il nuovo sistema di valutazione per l’esame di terza media.. il voto finale sarà frutto della media matematica di: voto di ammissione all’esame, prova scritta di italiano, prova scritta di matematica, prova scritta Invalsi di italiano e matematica, prove scritte di lingue, colloquio. Per uscire con 10 bisognerà ottenere il massimo voto in ognuna, di conseguenza l’esame ha rispetto al passato un’importanza maggiore. Il calendario delle prove è fissato dai dirigenti scolastici, tranne che per quella nazionale, che tutti sosterranno il 17 giugno alle ore 8,30. I test sono preparati dall’Invalsi e consegnati alle singole scuole. Per lo svolgimento, l’alunno ha a disposizione due ore che comprendono consegna, spiegazione e compilazione dei fascicoli con i test.

 

“Rinnovo contratto per 10mila presidi”

“Gli studenti promuovono gli insegnanti”

“Scuola al collasso, il governo sospenda i tagli”

“Un risparmio da sei miliardi”

“Schiaffeggia uno studente. Prof nei guai al Majorana”

“Limina censura presidi e insegnanti”

“Maturità, martedì le commissioni”

“A Palermo, 2500 ragazzi ricordano Falcone”

“Gelmini: Siamo pronti a dare più armi all’esercito degli insegnanti”

“Giusto fare le vacanze lunghe.. meno stanno a scuola e meglio è”

“Scuola a ottobre, bufera sul Pdl. Gelmini:”Un aiuto al turismo”

“Ma quante assurdità negli orari di lezione”

“Il collegio docenti può fare politica ?”

 

Il Sole 24 ORE – 21 maggio

“Rinnovo contratto per 10mila presidi”

░ Nelle Notizie in breve

Sindacati e amministrazione pubblica hanno firmato il rinnovo del contratto ei 10mila dirigenti scolatici di tutta Italia; l’accordo è stato sottoscritto con la parte pubblica presso L’ARAN, dai sindacati di categoria ANP Cida; CISL Scuola, FLC Cgil, SNALS Confsal e UIL Scuola, e riguarda il quadriennio normativo 2006/2009, e i due bienni economici compresi. Per il primo biennio economico verranno corrisposti 2015 euro mensili mentre sul secondo biennio l’aumento sarà di quasi 150 euro.

 

CORRIERE DELLA SERA (ed.Roma) – 21 maggio

“Gli studenti promuovono gli insegnanti”

░ All’Istituto Newton, l’esito di una campionatura della “satisfaction” degli alunni è la seguente: bene la didattica; male la pulizia dell’istituto; bocciate le gite scolastiche.

Collegio dei docenti a porte aperte, ieri, nell’aula magna del liceo scientifico Newton. Normalmente off limits, come vuole la norma, il Consiglio d’istituto si è trasformato in un dibattito a più voci: Professori, genitori e studenti a confronto…. Dialogo schietto, e qualche faccia sorpresa, si sono avuti quando gli studenti hanno esposto i loro voti a prof, scuola preside. Note dolenti, pulizia e stato dell’edificio scolastico… Bene il rapporto con i docenti e i compagni di classe. Ottima la didattica. Non piacciono invece le gite scolastiche (“disorganizzate”). Anche genitori, docenti e personale ATA hanno espresso il loro giudizio sulla scuola, tramite questionario. Al Newton sono, non a caso, campioni di “finanza creativa”: mercatini, concerti, mostre, prof e studenti si impegnano a scovare fondi per finanziare i progetti scolastici. “L’autovalutazione, rilancia il preside Rusconi – e i consigli a porte aperte dovrebbero essere obbligatori”.

 

La Repubblica (ed.Roma) – 21 maggio

“Scuola al collasso, il governo sospenda i tagli”

░ Sara Grattoggi riferisce del sit-in dei docenti in protesta davanti al ministero. Il presidente della Provincia Zingaretti se ne fa interprete “gli studenti sono danneggiati dall’incapacità del governo”. Anche i dd.ss si attivano inviando una lettera a 200 mila famiglie, sui tagli.

La denunzia dei presidi laziali sullo stato di sofferenza della scuola pubblica rilancia la protesta dei coordinamenti romani e trova sponda nel mondo politico. Il documento inviato a 200 mila famiglie, dai dirigenti dell’Associazione scuole autonome del Lazio “conferma che le scelte del governo sino un colpo mortale all’istruzione pubblica”, secondo il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che ha lanciato un appello all’esecutivo perché cambi rotta…. Dopo giorni di mobilitazioni, in serata arriva una buona notizia da viale Trastevere, dove alcune centinaia di insegnanti e di famiglie del Coordinamento permanente delle scuole di Roma hanno protestato ieri pomeriggio. Il direttore generale per il personale della scuola del Ministero, Luciano Chiappetta ha assicurato che il prossimo settembre sarà attivato un numero di classi a tempo pieno pari a quello dell’a.s. 2009-10.

 

AVVENIRE – 22 maggio

“Un risparmio da sei miliardi”

░ Enrico Lenzi riporta i dati Agesc che suggeriscono quanta riconoscenza lo Stato, cioè tutti noi, debba avere nei riguardi della scuola paritaria

Sei miliardi di euro. A tanto ammonta il risparmio che lo Stato ogni anno realizza con la presenza della scuola paritaria. Un conteggio realizzato dall’Associazione Genitori Scuole Cattoliche (Agesc) prendendo in esame quanto lo Stato, cioè tutti noi, spende per l’istruzione per ogni singolo studente, sia nella scuola statale che in quella paritaria. Si scopre così che nella materna statale, lo Stato spende per ogni bambino 6.116 euro, mentre ne stanzia 584 se è iscritto in una paritaria. La differenza: 5.532 euro. Non solo,. Se tutti i bambini delle materne paritarie traslocassero in blocco nella materna statale, lo Stato dovrebbe aumentare la propria spesa di tre miliardi e 436 milioni di euro. Stesso discorso per le elementari: 7.366 euro per studente nella statale e 866 per quello della paritaria. In questo caso, la presenza delle paritarie procura allo Stato un risparmio di un miliardo 202 milioni di euro. Nelle medie inferiori, il risparmio statale si ferma a 496 milioni di euro (7.688 contro 106), mentre per le superiori si supera di poco il miliardo. … Le regioni intervengono prevalentemente nel settore della scuola materna. Quasi tutte, tranne Lazio, Marche e Campania… prevedono contributi (con uno spettro decisamente ampio). Si va dalla completa parità Si va dalla completa parità di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, tra tutte le scuole, indipendentemente dal gestore, agli stanziamenti, anche milionari delle altre regioni…. Lombardia, Veneto e Sicilia si sono dotate di una legge regionale che introduce un buono scuola per le famiglie con i figli iscritti alle paritarie, mentre le altre prevedono contributi inseriti, però, nelle leggi sul diritto allo studio.

 

LA REPUBBLICA – 22 maggio

“Schiaffeggia uno studente. Prof nei guai al Majorana”

░ Un trafiletto amarissimo, nella edizione di Palermo.

Uno schiaffo allo studente che lo aveva insultato ha nesso nei guai un professore di lungo corso dell’ITI Ettore Maiorana. Il d.s. della scuola di via Astorino ha avviato l’iter disciplinare nei confronti del docente. Intanto, ieri mattina il padre del ragazzo – che non ha ancora presentato denuncia - è arrivato davanti all’istituto per avere spiegazioni sull’accaduto. Il dirigente ha deciso di avvertire la polizia, per paura di un’aggressione ai danni dell’insegnante. Secondo una prima ricostruzione, il professore avrebbe reagito con uno schiaffo al volto di uno studente di IV anno che aveva rimproverato e che, per tutta risposta, lo aveva offeso con alcune parolacce.

 

LA REPUBBLICA (ed.Bologna) – 22 maggio

“Limina censura presidi e insegnanti”

░ La Cgil chiede le dimissioni del direttore dell’USR; aveva detto che è dovere dei dipendenti pubblici non criticare l’amministrazione. Ilaria Venturi riferisce della dichiarazione del funzionario e delle reazioni.

No al bavaglio a presidi e insegnanti. E’ bufera sul richiamo di Marcello Limina a non parlare male dell’amministrazione scolastica sulla stampa. Pena, sanzioni disciplinari. Immediata la reazione della FLC Cgil: il segretario nazionale Mimmo Pantaleo e i segretari regionali Danilo Barbi e Raffaella Morsia ieri hanno chiesto le dimissioni del direttore dell’US dell’Emilia Romagna. La replica del direttore: “Ma quale bavaglio. La nota era riservata solo ai miei dirigenti provinciali,

una comunicazione tra me e loro… Per risolvere i problemi ci vuole una comunicazione adeguata, corretta, non urlata e sguaiata ”.

 

La Sicilia – 22 maggio

“Maturità, martedì le commissioni”

░ Un articolo di Mario Castro, riferito alle scuole della provincia di Catania, nell’imminenza della prova più attesa dagli studenti e dalle loro famiglie (e anche dalla Stampa, sempre coinvolta).

Martedì prossimo arriveranno i nomi dei componenti le 292 commissioni (se i in meno dell’ scorso a.s.)degli esami di Stato edizione 2009-10. Successivamente, gli assenti saranno sostituiti dall’USP (coloro i quali non si presenteranno comunicheranno le motivazioni dell’assenza il 21 giugno, all’insediamento delle commissioni)… Il condizionale sulla effettiva presenza dei candidati agli esami deriva dal fatto che essi, in sede di scrutinio finale, dovranno riportare la sufficienza in tutte le discipline. C’è una somiglianza con i vecchi esami di maturità, quando chi non superava la prova scritta d’Italiano non poteva sostenere l’orale. Però solo in detta disciplina (il colloquio era su tutte le altre materie). In questa edizione si è ancora più rigidi, dal momento che basta una insufficienza per non essere ammessi agli esami…. Ovviamente, questo farà aumentare il contenzioso, per cui è necessario che, anche se la valutazione è ormai numerica, e quindi non desta equivoci ci interpretazione, i verbali dovranno essere redatti con precisione, puntualità e opportune motivazioni… Per quanto concerne i privatisti, entro il mese di maggio dovranno sostenere esami di idoneità, per essere ammessi agli esami, e anche loro dovranno riportare la sufficienza in tutte le discipline…

 

Il Gazzettino - 24 maggio

“A Palermo, 2500 ragazzi ricordano Falcone”

░ Li hanno sbarcati nel porto di Palermo, due “navi della legalità” – provenienti da Napoli e Civitavecchia, ribattezzate coi nomi Giovanni e Paolo, dei magistrati simbolo caduti nella lotta alla mafia.

Obiettivo del viaggio, promosso dal Miur e dalla Fondazione Falcone, è stato quello di fare incontrare i coetanei palermitani, in occasione del 18/mo anniversario della strage, e con loro gridare il “no” alla mafia. Ad attenderli sul molo c’erano la sorella di Giovanni Falcone, Maria.. insieme a don Ciotti, presidente di Libera.. e al procuratore antimafia Piero Grasso… in cielo volavano palloncini tricolore e i ragazzi intonavano l’inno d’Italia.

 

il Giornale – 24 maggio

“Gelmini: Siamo pronti a dare più armi all’esercito degli insegnanti”

░ “Patto per la legalità” tra studenti, insegnanti e operatori della giustizia ricordando le vittime della strage di Capaci. La dichiarazione del Ministro nell’aula bunker dell’Ucciardone.

“Aveva ragione Bufalino quando diceva che per sconfiggere la mafia occorre un esercito di maestre, e la nostra intenzione è quella di fornire sempre più armi a questo esercito perché si può sconfiggere Cosa Nostra anche con gli strumenti della conoscenza”.

 

la Repubblica – 24 maggio

“Giusto fare le vacanze lunghe.. meno stanno a scuola e meglio è”

░ Caterina Pasolini firma questo articolo e magari anche lo straordinario titolo. Complimenti, a tutti in redazione; ora so che ho buttato 38 anni in cattedra. Continuateci a giocare con la scuola ! La frase messa nel titolo è tratta dalla intervista alla collega Paola Mastrocola, professoressa-scrittrice, la quale (con una risata enigmatica) auspica che i ragazzi abbiano più tempo “per guardarsi dentro”; giusto giusto il tempo della scuola. Così a lei stessa è accaduto:”Ero una ragazzina timida e solitaria, introversa. Per me stare via dalle aule quattro mesi era un sogno… passavo le ore sul balcone a leggere o giocare”. Ma che li buttiamo a fare questi soldi per la scuola? Viva, ancora e sempre, Deschooling Society, by Ivan Illich).

 

“A scuola il 30 settembre ? Io sarei entusiasta.. tra altro è anche il mio compleanno”. A dirlo senza remore, con una risata che dietro l’ironia nasconde scoramento, è Paola Mastrocola, docente, scrittrice, autrice tra glia altri libri di “La scuola insegnata al mio cane”. “Per come è oggi la scuola, meno ci stanno i ragazzi e meglio è. Come insegnante trovo più giusto che abbiano tempo per riflettere, stare da soli, trovare le passioni che hanno dentro si sé. – Scuola da buttare ? – Ora serve soprattutto come contenitore sociale visto che tutti i genitori lavorano, le famiglie sono desertificate. Comunque, meglio in classe che davanti ai mille schermi che rimbambiscono. Oggi la scuola dà infarinatura, non cultura e poi comunque dipende da chi incontri. Avrebbe bisogno di essere sconvolta, ripensata, altro che riformine, ma mancano le idee e sappiamo solo copiare il modello anglosassone che, tra altro, ha già fallito….

- Chi sarà contrario ?. – Soprattutto i genitori…

 

la Repubblica – 25maggio

“Scuola a ottobre, bufera sul Pdl. Gelmini:”Un aiuto al turismo”

░ Questo curatore della rassegna pregustava già il seguito, nella stessa testata giornalistica che il giorno 24 aveva ammiccato (articolo della Pasolini) al libero pensiero della Mastrocola (…”meno ci stanno i ragazzi e meglio è”). Marina Cavalieri ci informa che la Gelmini i ragazzi li manderebbe non sul balcone a guardarsi dentro, ma in spiaggia a guardare fuori. Aspettiamo, sempre meno pazienti, che di scuola si parli con argomenti pedagogici e non per esprimere giudizi immotivati, nè motivando con esigenze economiche (come ha fatto il ministro fin dal giorno dell’insediamento). Registriamo che la Mastrocola aveva azzeccato (- Chi sarà contrario ?. – Soprattutto i genitori…), perché il fronte dei genitori è compatto: riducendo i 200 giorni di scuola – dicono - si va al di sotto dello standard europeo e si fa cassa sulla pelle delle famiglie.

La Lega liquida tutto come una polemica inutile. I presidi si preoccupano. I sindacati si dividono. I genitori non ne vogliono sentire parlare. Favorevole, invece, il sindacato italiano balneari. La proposta di posticipare l’apertura dell’anno scolastico al 30 settembre, fatta da un senatore del PDL, scatena preoccupazioni e polemiche rituali, ma anche qualche consenso. A cominciare dal ministro Gelmini che, intervistata da Sky TG24 ha detto: “Io sono molto aperta su questo, se ne può discutere. Il nostro Paese vive di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità economiche per le vacanze”…. La paura di avere una scuola ridotta al minimo la esprime anche il PD. Secondo il capogruppo in commissione cultura della Camera… Tra interessi delle famiglie e quelli del turismo c’è però anche la delicata questione dell’apprendimento. “Sarebbe un errore. Il tempo dell’apprendimento è - Spiega Benedetto Vertecchi, pedagogista - il tempo dell’interiorizzazione, per imparare ci voglio tempi lunghi”.

 

la Padania– 26 maggio

“Ma quante assurdità negli orari di lezione”

░ Ancora in tema di calendario scolastico, e ancora una proposta minimalista; questa è argomentata con riferimento all’Europa, dove si fanno, mediamente 20 ore di lezione a settimana. - Perché farne trenta ? Si chiede Sergio Bianchini, presidente dell’Associazione “per una scuola nostra, regionale e federale”. Con i 2 precedenti fanno 3: per questo signore, le ore di scuola sono ore fagocitate ai giovani, dallo Stato

Il dibattito sulla data d’inizio della scuola… ha sicuramente fissato nella mente dei lettori una quantità: 200. Duecento sono i giorni di scuola in Italia. …La riduzione a 5, dei giorni di scuola si può fare ma lasciando inalterato il volume totale delle ore annuali e settimanali, cioè 30 ore (in media) per 33 settimane, pari a 990 ore annue. Quindi, nella scuola in cui si fa la settimana corta bisogna tenere l’alunno in classe sei ore al giorno… Per avere un ritmo ragionevole, pari a 4 ore al giorno per 5 giorni tipici della modernità, il curricolo deve arrivare

A 20 ore settimanali, che non sono un’assurdità bensì corrispondono al peso della scuola di 40 anni fa… Centralismo, meridionalismo, sindacalismo, alleati per la pelle, hanno caricato la vita del giovane di questo peso insostenibile, che è tale anche per la finanza pubblica. In Europa, il curricolo obbligatorio viaggia intorno alle 20 ore settimanali… In Danimarca, le ore annue obbligatorie variano da 600 a 660, e in ogni ora ci sono 15 minuti di pausa ritualizzata. In Finlandia – giudicato il Paese con la massima preparazione degli allievi –le lezioni obbligatorie durano tre ore al giorno.

 

Il Nuovo Corriere viterbese– 27 maggio

“Il collegio docenti può fare politica ?”

░ Cinzia Rossi riferisce della polemica scoppiata tra il sindaco di Viterbo e eurodeputato Pdl, Giulio Marini e un collegio dei docenti auto convocato come assemblea di protesta contro la politica scolastica del governo e alla riforma Gelmini. A questa si è rivolto l’eurodeputato con un’interrogazione a risposta scritta, in sede parlamentare.

Sulla protesta degli insegnanti dell’ISIS di Tarquinia contro la politica scolastica attuata dal governo, interviene il deputato Giulio Marini, che critica aspramente il comportamento del collegio docenti rivolgendosi direttamente al ministro: “Il collegio dei docenti può impartire a genitori e alunni un indirizzo politico?”...L’organo scolastico ha infatti approvato a maggioranza un documento nel quale si illustra la drammatica situazione in cui versa attualmente la scuola, e soprattutto le prospettive per il futuro alla luce della politica dei tagli posta in essere dal governo. Il collegio avrebbe, inoltre, convocato un’assemblea tra genitori e alunni per discutere quella che è stata definita “una dissennata politica di tagli..”. Al Ministro Marini chiede quali provvedimenti riterrà opportuno adottare nel caso venisse accertato un eccesso di competenza e il mancato rispetto di quelle che sono le attribuzioni spettanti all’organo scolastico “

 

 

 

“Opere da 11 mld, ma cantieri solo per le scuole”

“Gentili: Ora una scuola più in sintonia con le esigenze del mercato”

“Lo spezzatino della Gelmini”

“Test INVALSI: ambigui, inutili e perfino pericolosi”

“La babele dei libri di testo: ancora senza programmi”

“La scuola diventa digitale, 800 gli istituti in gara”

“Tempo pieno, nuove proteste. La Gelmini:aumenterà”

“Su Tempo pieno, nuova guerra di cifre”

“Tecnici con più cattedre atipiche”

“A scuola un equivoco tecnico”

“Studenti, alle aziende servono tecnici”

Italia Oggi – 14 maggio

“Opere da 11 mld, ma cantieri solo per le scuole”

░ Un articolo di Simonetta Scarane sul finanziamento CIPE per progetti infrastrutturali; operativi solo i 358 milioni per la messa in sicurezza.

Via libera, ieri, del Cipe a progetti relativi alla realizzazione di infrastrutture per 11 miliardi. Ma a ben guardare, i cantieri tanto attesi dall’industria, in funzione anticrisi, che potranno partire subito saranno soltanto quelli previsti dal piano per le scuole. Interventi straordinari per 358 milioni finalizzati alla messa in sicurezza delle scuole, che hanno ottenuto il plauso dell’Assoviazione dei Comuni, Anci, e dei costruttori, Ance, che insieme faranno opera di tutoraggio sull’attuazione… Ma i progetti licenziati dal CIPE ieri non sono la risposta che si attendono.. per dare subito ossigeno alle imprese.

 

Il Messaggero– 14 maggio

“Gentili: Ora una scuola più in sintonia con le esigenze del mercato”

░ Un’intervista a Claudio Gentili, direttore dell’area Education lascia capire che Confindustria, da sempre il grillo parlante di scuola-Pinocchio, sembra questa volta essere soddisfatta della politica attuata dal ministro Gelmini per una scuola più in sintonia con il mercato.

“Salvo il caso del Classico, il fascino della tradizione comincia a perdere colpi. Le tecnologie e le scienze applicate piacciono ai giovani, ce ne siamo accorti sommando gli iscritti ai percorsi tecnologici e applicativi…. Quest’anno ci sono dati incoraggianti che riguardano gli indirizzi innovativi; la crescita di iscritti nelle scuole che hanno scienze applicate si registra soprattutto a Nord. … Sono 76.000 le posizioni ancora scoperte sul mercato: purtroppo le aziende cercano tecnici che non trovano. Le colpe risalgono al passato: poco dialogo tra il mondo produttivo e quello della scuola.

 

left– 14 maggio

“Lo spezzatino della Gelmini”

░ Un commento di Ilaria Bonaccorsi critica la Gelmini per un impegno sul tempo pieno, non mantenuto.

Ricordate il capannello con le tende degli insegnanti stazionare per mesi su viale Trastevere di fronte al Ministero ?... Una cosa era sfuggita a molti, una cosa che da settembre 2010 sarà, purtroppo, ben chiara ai genitori di quei bambini che si affacceranno alle primarie: il tempo pieno non esiste più. “Levatevelo dalla testa” ha detto oggi la dirigente di una delle più grandi scuole del centro di Roma, ai genitori disorientati. “Il tempo pieno eliminato. Esiste il tempo scuola”. E che cosa vuol dire, in soldoni ? Qual è la differenza tra tempo pieno e tempo scuola ? Il primo prevedeva, per es., alle primarie, 40 ore di scuola, con un organico di due maestre per classe, più due ore di compresenza. Il tempo scuola prevede, quando va bene, sempre 40 ore ma con un organico di una maestra che copre 22 ore di lezione (la famosa “prevalente”) e poi sulle ore restanti si innesca la macchina mortale di quello che è stato definito “lo spezzatino” cioè un turnover di insegnanti che andranno a coprire le ore di buco… L’inganno, va detto, è stato costruito ad arte perché dovete ammettere che celare dietro alle parole tempo “scuola, la sottrazione di insegnanti.. richiede un certo ingegno. L’ingegno dei demolitori.

 

Il manifesto– 14 maggio

“Test INVALSI: ambigui, inutili e perfino pericolosi”

░ Bruno Moretto e Giorgio Tassinari disegnano un ritratto in nero dei test che sono stati somministrati, la settimana scorsa, nelle classi seconda e quinta elementare e nelle prime classi della media.

.... L’esercizio INVALSI 2010 ricade nella categoria delle operazioni politiche dal significato ambiguo, e pertanto pericoloso… Il retroterra ideologico e tecnico dell’operazione Invalsi è in un documento redatto da Daniele Cecchi, Andrea Ichino e Giorgio Cittadini, i quali sostengono che il sistema educativo debba fungere da supporto allo sviluppo economico, e dunque debba essere organizzato in funzione ancillare alle necessità dell’economia…. Se si vuole cercare di misurare l’efficacia delle istituzioni scolastiche, ovvero individuare dove concentrare gli interventi.. una rilevazione totale è ridondante, anche perché gli errori di rilevazione conseguenti (in quanto autogestita dalle scuole con personale non specializzato) si presume saranno assai diffusi. Sarebbe sufficiente e molto meno costosa un’indagine campionaria, come il sistema PISA-OCSE che, infatti, costituisce la base conoscitiva per la messa a punto delle politiche scolastiche in molti paesi. E sarebbe necessario che tutta l’operazione avesse un impianto cooperativo, in modo che lo strumento di rilevazione delle competenze affianchi l’attività della scuola e ne valorizzi l’autonomia…. Infine, poche parole sul questionario somministrato ai bambini che dovrebbe servire ad accertare le condizioni socio-culturali e socio-economiche delle famiglie da cui provengono. Ciò pensiamo derivi dalla volontà positiva di metterle in relazione con i risultati degli studenti. Tuttavia, Piero Cipollone e i tecnici al suo servizio hanno pensato che a tali domande debbano rispondere i bambini stessi e non i genitori. Ancora, qual è il motivo di un approccio così grossolano e al limite della legalità ?.. Ad ogni modo, acquisire il consenso dei genitori parrebbe il minimo. Va ricordato che la decisione di sottoporre i bambini alla rilevazione è frutto di una mera circolare di un direttore generale. Pertanto, le prove Invalsi così concepite non sono obbligatorie e le scuole non sono tenute a somministrarle…

 

CORRIERE DELLA SERA – 15 maggio

“La babele dei libri di testo: ancora senza programmi”

░ Gli editori e i sindacati protestano per lo stato di incertezza che permane nell’editoria e tra i professori (in difficoltà nelle scelte) mentre mancano solo 16 giorni al termine (primo giugno) ultimo entro il quale occorre deliberare le adozioni (e renderle note agli editori che sono in difficoltà, costretti a programmare al buio la linea editoriale). Inutile l’appello dei sindacati al Ministero, per ottenere una proroga.

..Ormai ci siamo. Questione di giorni. Ma non c’è ancora la versione definitiva delle c.d. Indicazioni nazionali, cioè dei nuovi programmi. In sostanza, non è ancora chiaro che cosa ci debba essere in quei testi per il primo anno dei licei, degli istituti tecnici e dei professionali. Le indicazioni non sono state ancora pubblicate in Gazzetta ufficiale; esistono solo delle bozze ancora aperte a modifiche e suggerimenti… “In molti casi, dice Mimmo Pantaleo – segretario generale della Cgil-scuola, i collegi dei professori hanno deciso di rimandare la scelta, tanto più che i libri adesso saranno validi per sei anni.”

 

Avvenire – 15 maggio

“La scuola diventa digitale, 800 gli istituti in gara”

░ In un trafiletto, il quotidiano dà notizia di un concorso promosso dal Forum della P.A. e dai ministeri competenti

Il premio “A scuola d’innovazione”… vuole promuovere e valorizzare l’utilizzo delle tecnologie digitali nelle scuole, incentivando la produzione di materiali multimediali realizzati dai docenti in collaborazione con gli studenti. Cinque le categorie: giochi educativi, lezioni ed esercizi multimediali su specifiche discipline, simulazioni ed esperimenti, sostegni didattici per studenti disabili, sensibilizzazione su temi sociali, interculturali, ambientali, di pari opportunità e di attualità. I migliori saranno sul portale: www.innovazionescuola.gov.it

 

Il Messaggero – 17 maggio

“Tempo pieno, nuove proteste. La Gelmini:aumenterà”

░ Anna Maria Sersale riporta le proteste delle famiglie (che organizzano manifestazioni) e dei sindacati per la difficile situazione del tempo pieno nelle elementari romane. Secondo il Ministro sono state attivate 3000 classi in più.

”Alle elementari, l’anno prossimo ci sarà l’aumento del tempo pieno”, Parola di Ministro. Le rassicurazioni non placano le proteste delle famiglie, che dalle scuole ricevono docce gelate… Roma è una delle città più colpite, affermano i sindacati confederali… Secondo il Ministro, quelle dei genitori sono polemiche strumentali. Viale Trastevere snocciola una serie di dati: “dal 2010-11 saranno attivate nella scuola primaria 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37.275 classi.

Per il secondo anno consecutivo aumentano gli alunni che potranno fruire di questo quadro orario. Nel 2009-10, infatti, sono state attivate 2176 classi a tempo pieno in più rispetto all’anno scolastico 2008-2009. Significa che negli ultimi due anni, grazie all’introduzione del maestro unico e all’abolizione delle compresenze, si è registrato un aumento di 2598 classi a tempo pieno. L’anno prossimo l’aumento riguarderà tutte le regioni d’Italia. Gli incrementi maggiori si registreranno in Puglia, Lombardia, Sardegna e veneto…. La scelta del Ministero di ridurre di due o tre il numero di docenti di ogni scuola a tempo pieno con più di 20 classi, fa sì che l’orario di 40 ore verrà coperto con spezzoni di orario dei docenti di tutte le classi…

 

Avvenire – 18 maggio

“Su Tempo pieno, nuova guerra di cifre”

░ IL balletto delle cifre, tra Ministro, opposizione e sindacati, in un articolo di Enrico Lenzi

Sul tempo pieno alla scuola elementare è ancora guerra di cifre. “A settembre aumenteranno”, annunzia il Ministro della P.I. “A noi risultano solo tagli” replicano all’unisono i sindacati. … In mezzo ci sono migliaia di famiglie che, compiuta la scelta in fase d’iscrizione a gennaio-febbraio scorsi, attendono ora di vedere confermata la propria indicazione del tempo scuola per i propri figli… (Secondo il Ministro) con l’introduzione del maestro unico prevalente vi è stato l’aumento di quasi tremila classi complessive negli ultimi due anni. “E’ un altro impegno che il governo ha mantenuto”. Secca la replica dell’opposizione : “Scambiare il tempo pieno per il tempo lungo a maestro prevalente è come spacciare fondi di bicchiere per diamanti”, afferma Francesca Pugliesi, responsabile scuola del Partito democratico. Sulla stessa linea i sindacati… La parola torna al Ministro, soprattutto al tavolo di confronto con i sindacati, per cercare di fare chiarezza su questa guerra di cifre e dare risposte certe alle famiglie.

 

Italia Oggi – 18 maggio

“Tecnici con più cattedre atipiche”

░ Antimo Di Geronimo spiega come l’operazione classi di concorso atipiche consentirà di contenere l’esubero di docenti, negli istituti tecnici e negli istituti professione (nelle prime classi dei quali, da settembre parte la riforma).

Aumenta il numero delle classi di concorso atipiche negli istituti tecnici e professionali; lo ha fatto sapere il Miur con una Nota emanata il girono 11 maggio scorso. L’ampliamento si è reso necessario per agevolare la possibilità di ricollocazione dei docenti di ruolo, a seguito delle modifiche introdotte dalla Riforma. A differenza che in passato, dunque, una determinata materia o un ceppo di discipline potrà essere insegnato da docenti in possesso di abilitazioni diverse. Per es., la Matematica, negli istituti tecnici di indirizzo amministrativo potrà essere insegnata indifferentemente dai docenti in possesso dell’abilitazione in Matematica (cl. a047), Matematica applicata (cl. a048), e ora, dopo le ultime modifiche, anche dai docenti di Matematica e Fisica (cl. a049)… Sempre negli istituti tecnici, il Ministero ha disposto che, nell’indirizzo Amministrazione, finanza e marketing, la Fisica potrà essere insegnata oltre che dai docenti in possesso dell’abilitazione specifica (cl. a038), anche dai docenti di Scienze (cl. a060), Chimica agraria (cl. a012), Chimica e tecnologie chimiche (cl. a013). Idem per l’indirizzo Turismo. Un’altra integrazione importante riguarda Tecnologie informatiche, che saranno insegnate nel biennio dell’indirizzo agrario dai docenti di Dattilografia (cl. a075) e Trattamento testi. (cl. a076). Sempre nell’indirizzo Agraria, agroalimentare e agroindustria, l’insegnamento di Fisica nelle ore di compresenza è stato esteso anche agli insegnanti tecnicopratici di esercitazione agraria (cl. 5/C). Nei professionali, gli insegnanti della classe 5/C potranno essere impegnati in compresenza anche nelle ore di Chimica. Sempre nei professionali, un forte ampliamento della fungibilità degli impieghi riguarda i docenti di Discipline plastiche (cl. a022), Disegno e Storia dell’Arte (cl. a025), Linguaggi per la cinematografia e per la televisione (cl. a044), Tecnica fotografica (cl. a065) che potranno essere impiegati per insegnare Tecnologie e Tecniche di rappresentazione. Quanto alle regole per la ricollocazione dei docenti, l’Amministrazione ha rimandato alla nota del 21 aprile scorso (prot.1348), con la quale ha spiegato ai dd.ss. che gli insegnamenti che trovano confluenza in più classi di concorso del pregresso ordinamento dovranno essere trattati, appunto, come insegnamenti atipici, la cui assegnazione alle classi di concorso dovrà prioritariamente mirare a salvaguardare la titolarità dei docenti presenti nell’istituzione scolastica, la ottimale determinazione delle cattedre e la continuità didattica. In presenza, nella scuola, di più di un titolare di insegnamenti atipici, i dirigenti dovranno dare la precedenza a colui o a coloro che, in relazione al numero dei posti, risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria d’istituto, unificata incrociando le varie graduatorie, nel rispetto delle precedenze di cui all’art.7 del contratto sulla mobilità del 16 febbraio tenendo presente, dunque, anche l’eventuale possesso dei requisiti di amovibilità previsti dalla legge 104/1992 per i disabili e per chi li assiste. In assenza di titolari da salvaguardare, l’assegnazione dovrà avvenire prioritariamente, previa intesa con USP, attingendo alle classi in esubero.. ,

 

Il Sole 24 Ore – 19 maggio

“A scuola un equivoco tecnico”

░ L’istruzione tecnica e professionale avrebbe, per la collocazione tra scuola e impresa, una sua specificità che la collocherebbe su un piano del tutto differente rispetto ai licei. Accade però che, nonostante il riordino scolastico, le iscrizioni negli istituti non aumentano: l’errore, a parere del commentatore,Andrea Casalegno – che prende spunto da uno studio di TreeLLLe, associazione non profit per il miglioramento della scuola - sta nel fatto che la Riforma li avvicina all’area stessa dei licei, e così collocati, non essendone stato potenziato, anzi !, il livello dell’offerta formativa, cedono, nel confronto con i licei.

Un’immagine dell’Italia di domani: è questo, nulla di meno, che emerge dall’analisi delle domande di iscrizione alla scuola secondaria superiore per il prossimo a.s., anticipata dal Sole 24 Ore, mercoledì 12 maggio. Il delicato passaggio dalla scuola media alle superiori si rifletterà nella preparazione dei giovani che si affacceranno nel mercato del lavoro dal 2016. Ma la loro preparazione corrisponderà, a quella data, alla richiesta delle imprese? I giovani e le famiglie continuano a scegliere, in maniera crescente, l’istruzione liceale. Negli ultimi due anni c’era stata una leggera riscossa degli istituti tecnici, ma questa tendenza sembra essersi fermata con l’approvazione della Riforma Gelmini, che pure aveva tra i suoi obiettivi una svolta verso la professionalizzazione. Le scelte dei giovani e delle famiglie sono dunque criticabili ? Credo siano, al contrario, sostanzialmente equilibrate, poiché riflettono la fisiologica tendenza di tutte le società evolute ad accrescere i livelli di istruzione. Una tendenza che si esprime, da noi, nel calo costante (non però nel crollo) delle iscrizioni agli istituti professionali che oggi ammontano a poco meno del 20%, con flessione del 2,2% rispetto all’anno precedente. Non dimentichiamo, inoltre, che la riforma Gelmini muoverà i primi passi nel prossimo a.s. Oggi le scelte sono state compiute in base a una previsione, non all’esperienza diretta, e nei prossimi anni si potranno correggere, se le novità, per ora esistenti solo sulla carta, si conquisteranno sul campo un profilo solido e convincente. Vediamo dunque perché la fotografia scattata dalle domande d’iscrizione all’a.s. 2010-11 non mi pare equilibrata. Sommando il settore economico (14% gli ex ragionieri) e il settore tecnologico (16,8%), l’istituto tecnico, sia pure in calo dell’1,4% rispetto allo scorso anno, conquista saldamente il primo posto: 31% degli iscritti alle scuole secondarie superiori. E’ vero che i licei nel loro complesso arrivano al 49,3% e sono il lieve crescita, ma le diverse forme di istruzione liceale sono largamente disomogenee, ed ha poco senso sommarle. Gli istituti tecnici, invece, pur nella distinzione tra i vari indirizzi, opportunamente ridotti di numero, con la riforma, sono caratterizzati fortemente in senso unitario. Vediamo i licei uno per uno. Il liceo scientifico, con il 25% delle iscrizioni…, resta saldamente al primo posto ed è in crescita. Il classico è sostanzialmente stabile (8,4%... Cresce il linguistico, ma si ferma al 5,5%, mentre è stabile il liceo delle scienze umane… Il liceo musicale e quello artistico sono due scuole di nicchia, culturalmente importanti ma sommati non raggiungono il 4% delle iscrizioni. Ecco dunque la struttura portante dell’istruzione secondaria superiore nel 2010-11: 31% istituti tecnici, 25% liceo scientifico… Se è vero, come è vero che le aziende italiane, soprattutto quelle più innovative hanno difficoltà a reperire tecnici qualificati, come dovremo agire nei prossimi anni per soddisfare le loro richieste e indirizzare i giovani verso le migliori prospettive d’impiego ? Orientando le loro scelte, si dice. D’accordo, ma l’orientamento può soltanto riequilibrare le tendenze in atto, non capovolgerle… La crescita delle iscrizioni ai .licei è una tendenza sociale progressiva e non è possibile né opportuno cercare di invertirla. All’interno di questa crescita, se i nuovo orientamenti (meno latino, più scienze esatte, più scienze umane) sapranno fornire un’istruzione di qualità, le scelte si orienteranno gradualmente verso di essi. Assisteremo così a un’estensione dei nuovi licei… Per quanto riguarda gli istituti tecnici, l’unico modo per farne salire le iscrizioni non è metterli in concorrenza con i licei e scoraggiare l’iscrizione a questi ultimi (in pratica al liceo scientifico) bensì orientare verso i tecnici il calo fisiologico dei professionali. In altre parole. La riscossa degli istituti tecnici non deve avvenire abbassandone i livelli sociali d’istruzione.

Il Giorno – 20 maggio

“Studenti, alle aziende servono tecnici”

░ Massimo Degli Esposti torna sull’esigenza che le industrie hanno di tecnici specializzati – tale carenza è il principale freno allo viluppo -, e sul loro auspicio per una scuola in grado di formarli. Nella sola Lombardia ne mancano 25 mila.

Il Paese “sta vivendo una situazione estremamente critica, per questo, ogni sforzo deve essere indirizzato nella giusta direzione”. La più giusta di tutte - secondo Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindustria con delega all’Education e presidente della holding del gruppo omonimo -, “è lo sviluppo del capitale umano”…. Il 43% delle iscrizioni a istituti superiori per l’a.s.2010-11 in Lombardia è ancora rivolta ai licei… Dunque, continueranno a mancare molti profili tecnici, e in totale sarebbero 25.000 le professionalità di questo tipo che l’industria non riesce a reperire… (Nella riforma Gelmini)”è apprezzabile lo sforzo di rivalutare il ruolo dell’impresa nella scuola, superando i pregiudizi degli anni Settanta. Questo ha già prodotto un fermento sul territorio, come dimostrano i 15 istituti promossi dalle 15 maggiori associazioni territoriali di Confindustria. Ma la riforma va completata rendendo più fluida la presenza delle imprese negli istituti scolastici e recuperando nelle scuole quelle figure di presidi ingegneri che tanto hanno influito sulla qualità della formazione nel dopoguerra”