Si tratta di due temi di forte attualità: il primo riguarda il blocco stipendiale, varato nel 2010, nel comparto scuola dal 2009, per oltre 3 milioni e 200mila di dipendenti pubblici; il secondo la “stretta” sulle pensioni, che porterà nel volgere di qualche decennio a degli assegni di quiescenza poco superiori all’attuale pensione sociale. Sul primo, si attende il giudizio della Corte Costituzionale, previsto per il 23 giugno. Sulle pensioni il Governo ha fatto sapere di essere intenzionato a modificare le regole per l’accesso, prevedendo un ritorno della flessibilità in uscita.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): l’Esecutivo non può decidere per decreto il blocco della contrattazione e l’aggiramento del confronto con i rappresentanti dei lavoratori danneggiati da questo provvedimento unilaterale. E anche sulle pensioni, la Consulta è stata chiara: la soluzione forfettaria prospettata dal Governo non è di certo esauriente. Se non ci penserà presto il legislatore, toccherà ai tribunali fare giustizia.