Il giorno dopo l’annuncio, da parte del Miur, della raggiunta intesa tra ministero dell’Istruzione e ministero dell’Economia sull’attuazione trasformazione di 15.100 posti dell’organico di fatto, assegnati ogni anno a supplenti, il Comitato Europeo dei Diritti Sociali, che agisce in nome e per conto del Segretario Generale del Consiglio d’Europa, pubblica la presa in carico del reclamo collettivo Anief n.146/2017 sull’abuso di precariato scolastico italiano: oltre alla mancata applicazione della sentenza Mascolo del 2014, l’organismo Ue ha ritenuto pertinente il fatto che il Governo italiano abbia negli anni letteralmente nascosto decine di migliaia di cattedre su posti vacanti e disponibili, trasformandole in ‘organico di fatto’ fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), per impedire la realizzazione del piano di stabilizzazione del precariato scolastico ‘storico’ che lo stesso Governo aveva costruito.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): quell’organico nascosto si riduce oggi solo del 15 per cento, così decine di migliaia di posti che continueranno a rimanere vacanti e disponibili. Quindi, da assegnare tramite supplenze di lunga durata. A settembre, ci ritroveremo infatti con 80mila cattedre assegnate a personale precario. Di queste, almeno 35mila saranno di sostegno. Rimane poi irrisolta la stabilizzazione del personale Ata, dimenticato dal piano straordinario delle immissioni in ruolo dell’ultima riforma, come dal ‘potenziamento’, le cui ultime assunzioni risalgono a cinque anni fa, pur in presenza di oltre 30mila posti vacanti. Come continuano a essere nominati solo con contratti a termine gli educatori. Ora si tenta di risolvere il problema introducendo le inutili Grame, le nuove graduatorie regionali, che si aggiungono alle GaE, quelle di merito, d’Istituto e le messe a disposizione. La soluzione non era questa e ora i nodi vengono al pettine.
Anief ricorda che sono ancora aperti i ricorsi per essere stabilizzati, per vedersi assegnati gli scatti di anzianità del personale di ruolo, anche durante il periodo di precariato, per ottenere le mensilità di luglio e agosto in tutti quei casi in cui ai docenti si assegna una supplenza annuale fino al 30 giugno dell’anno successivo, anziché sino al 31 agosto, pur in presenza di posti liberi.