Il Tar del Lazio e il Tribunale del Lavoro di Trani si esprimono sulla stessa lunghezza d’onda: l’insegnante andava collocato nella terza fascia, già dalla prima pubblicazione delle graduatorie del 2014 e in base all'effettivo punteggio posseduto. Si dà, così, sempre più credito alla denuncia dell’Anief sulla convinzione che da anni i supplenti siano gestiti e graduati con liste d’attesa sbagliate e da rifare. Per il giudice di Trani un’interpretazione come quella fornita e applicata dal Ministero si pone in netto contrasto col principio meritocratico affermato dalla Consulta (il D. M. 235/2014) e non può che essere ritenuto incostituzionale per violazione dell'art. 3 della Carta costituzionale. L’accesso ai pubblici uffici va garantito a tutti coloro che ne hanno titolo, indipendentemente dal momento in cui l’hanno conseguito. Partono i ricorsi Anief in tutta Italia per ottenere il recupero del ruolo o della supplenza mancata a causa dell'inserimento in quarta Fascia.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): per noi era una situazione palese e l'abbiamo denunciata sin dalla sua creazione. Il Miur non poteva distinguere le Graduatorie a esaurimento e porre in posizione deteriore la cosiddetta ‘fascia aggiuntiva’, docenti aventi maggior punteggio rispetto ad altri che, pur con un punteggio inferiore, sono stati collocati in terza fascia. Per questo procederemo con specifici ricorsi, per ristabilire la legalità attraverso il tribunale: i docenti collocati in quella fascia hanno ora diritto all'immissione in ruolo retroattiva in base al merito. Un motivo in più per aggiornare le GaE sin da subito, assieme alle graduatorie d’istituto, anziché attendere un altro anno.