(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Una sentenza della Corte d'Appello di Palermo ha sancito la restituzione di parte dello stipendio per 36 docenti precari, con un ammontare previsto di circa 300 mila euro: lo sottolinea l'Anief in una nota, segnalando che la sentenza riguarda supplenti con oltre 10 anni anni di servizio svolto. In questo modo "è stata accolta la richiesta di tutela del diritto dei supplenti a percepire la stessa progressione stipendiale riconosciuta ai docenti di ruolo; viene così bocciato l'operato del Ministero dell'Istruzione, che da tre lustri si ostina a discriminare i lavoratori precari, eludendo la normativa comunitaria sull'abuso del precariato". "Dopo la Corte di Giustizia Europea, anche la Cassazione ci ha dato ragione", afferma il presidente di Anief e Cisal Marcello Pacifico. "Gli scatti di anzianità per i lavoratori a termine sono una realtà ormai indiscutibile. Il Miur non può più indugiare e deve riconoscere ai precari le medesime prerogative dei lavoratori a tempo indeterminato. Come sindacato chiediamo a gran voce una modifica della normativa e del contratto, che riconoscano pari dignità a tutti i precari della scuola, ad iniziare dallo stipendio". Il sindacato Anief, viene ricordato, "ha posto la battaglia in favore dei lavoratori della scuola come punto cruciale della sua politica di azione sindacale e attende dall'amministrazione una presa di coscienza nei confronti dei precari che da anni sono sfruttati e discriminati. Al momento, l'unica via per il riconoscimento del diritto agli scatti di anzianità rimane quella del ricorso in tribunale"