(ANSA) - ROMA, 13 DIC - "A Viale Trastevere finalmente un ministro in grado di dialogare con i lavoratori". Così l'Anief commenta la scelta di Valeria Fedeli per il ministero dell'Istruzione. "Dopo un lungo periodo, durante il quale al Miur si sono succeduti professori universitari e rettori, approda alla guida del Dicastero dell'Istruzione, la vice presidente del Senato Valeria Fedeli: visti i suoi trascorsi sindacali, si presume che possa detenere quella sensibilità e volontà di dialogo con le parti sociali totalmente mancate al suo predecessore Stefania Giannini che, non a caso - fa notare il sindacato - è stato l'unico ministro 'silurato' del Governo uscente. Il sindacato Anief rivolge i migliori auguri di buon lavoro al nuovo titolare del Miur, auspicando che sappia intervenire laddove Renzi e il suo esecutivo hanno clamorosamente fallito". "Siamo pronti a riallacciare quel dialogo indispensabile con chi conosce i problemi dell'Istruzione italiana e può fornire un prezioso contributo nel risolverli. Per questo motivo, per avviare da subito un confronto costruttivo, invitiamo pubblicamente il ministro Fedeli - afferma il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - al secondo congresso nazionale Anief, che si svolgerà a Roma sabato e domenica prossimi: pur consapevoli della durata ridotta dell'operato di questo Governo appena insediato, riteniamo che non si possa perdere ulteriore tempo".
La sentenza n. 4706/2016 ha accolto le ragioni di 43 alunni, di cui 5 diversamente abili, che erano stati smistati in sole due classi. Per questioni di sicurezza, trattandosi di un istituto collocato in un’area ad elevata possibilità sismica, il giudice ha disposto un numero inferiore anche ai 20 alunni previsti dalla legge vigente in materia. Secondo Anief, non occorreva arrivare al Tar: sarebbe bastato che il Ds avesse adottato il comma 84 della Legge 107/2015, secondo cui il capo d’istituto, nell'ambito dell'organico dell'autonomia assegnato e delle risorse disponibili, anche logistiche, riduce il numero di alunni e di studenti per classe rispetto a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, allo scopo di migliorare la qualità didattica.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a un Dirigente scolastico conviene avvalersi di questa facoltà, anziché farsi carico di responsabilità enormi, mantenendo gruppi-classi con troppi allievi. La presenza di più disabili, inoltre, in classi già numerose è fuori da qualsiasi logica: dobbiamo nuovamente constatare che le necessità di risparmio pubblico prevalgono sul diritto allo studio e pure sull’handicap per il quale, a livello nazionale, non è garantito neppure il rapporto minimo nazionale di un docente ogni due studenti.
Dopo un lungo periodo, durante il quale al Miur si sono succeduti professori universitari e rettori, approda alla guida del Dicastero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la vice presidente del Senato Valeria Fedeli: visti i suoi trascorsi sindacali, si presume che possa detenere quella sensibilità e volontà di dialogo con le parti sociali totalmente mancate al suo predecessore Stefania Giannini che, non a caso, è stato l’unico ministro “silurato” del Governo uscente. Il sindacato Anief rivolge i migliori auguri di buon lavoro al nuovo titolare del Miur, auspicando che sappia intervenire laddove Renzi e il suo esecutivo hanno clamorosamente fallito.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): siamo pronti a riallacciare quel dialogo indispensabile con chi conosce i problemi dell’Istruzione italiana e può fornire un prezioso contributo nel risolverli. Per questo motivo, per avviare da subito un confronto costruttivo, invitiamo pubblicamente il ministro Fedeli al secondo congresso nazionale Anief, che si svolgerà a Roma sabato e domenica prossimi: pur consapevoli della durata ridotta dell’operato di questo Governo appena insediato, riteniamo che non si possa perdere ulteriore tempo.
Il dirigente responsabile dell’Usr meneghino ha convocato, per dopodomani 14 dicembre, solo i docenti con diploma magistrale che hanno ottenuto dal giudice le ordinanze per l’inclusione nelle graduatorie pre-ruolo e per la conseguente assunzione a tempo indeterminato, prodotte entro l’8 settembre scorso. Viene di fatto creata artificialmente un’altra barriera per arrivare all’immissione in ruolo, nella stessa città dove il tribunale ha disposto l'illegittima decisione del Miur di escludere i docenti abilitati tramite diploma magistrale dal piano straordinario di stabilizzazione riguardante i 90mila precari assunti con la Legge 107/2015.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le assunzioni nello Stato si attuano sulla base delle posizioni in graduatoria e non attraverso convocazioni che fanno riferimento ad un elemento, la temporalità del provvedimento del giudice che, in questo modo, diventa discriminatorio. Per evitare ulteriori ‘code’ in tribunale, con l’amministrazione ancora una volta soccombente e condannata a risarcimenti per danni nei confronti dei precari esclusi, è bene che quella convocazione venga estesa a tutti coloro che hanno beneficiato, sino al giorno della stipula della assunzione a tempo indeterminato, di ordinanze di collocazione nelle GaE.
ROMA, 12 DIC - Gentiloni "valuti con ponderazione a chi affidare il Miur. Serve un Ministro credibile e avulso dalla riforma che ha fatto cadere Renzi". E' quanto afferma l'Anief aggiungendo che il futuro premier "deve avere ben chiaro in mente che il personale della scuola è di gran lunga la categoria più presente nell'amministrazione pubblica: questi lavoratori sono stati determinanti nella débacle a cui è andato incontro il Governo lo scorso 4 dicembre. Ignorare questo risultato inequivocabile nella scelta del nuovo primo 'inquilino' del Miur sarebbe un grave errore". "A viale Trastevere - afferma Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - deve arrivare un esponente capace di realizzare un dialogo costruttivo con chi opera nella scuola ogni giorno, per avere un filo diretto con insegnanti, personale tutto, studenti e famiglie: esattamente il contrario di quanto fatto dall'ultimo esecutivo che si è tenuto stretto le proprie convinzioni sbagliate su meritocrazia e chiamata diretta, salvo rimetterle in discussione quando ormai era troppo tardi. Per questi motivi è indispensabile - prosegue - individuare qualcuno con esperienza diretta nella scuola, oltre che con un alto spessore culturale ed etico, che non abbia condizionamenti nel superare, con una contro-riforma, quei provvedimenti dannosi approvati contro il volere della stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e dell'opinione pubblica: attraverso obiettivi semplici e condivisi, si potrebbe davvero voltare pagina e risollevare un settore chiave per il presente e per il futuro del Paese. Pensare, invece, di rilanciare il sistema d'istruzione senza liberarsi della zavorra delle norme della Legge 107 significherebbe perseverare nello sbaglio".
Il futuro premier deve avere ben chiaro in mente che il personale della scuola è di gran lunga la categoria più presente nell’amministrazione pubblica: questi lavoratori sono stati determinanti nella débâcle a cui è andato incontro il Governo lo scorso 4 dicembre. Ignorare questo risultato inequivocabile nella scelta del nuovo primo “inquilino” del Miur sarebbe un grave errore.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a Viale Trastevere deve arrivare un esponente capace di realizzare un dialogo costruttivo con chi opera nella scuola ogni giorno, per avere un filo diretto con insegnanti, personale tutto, studenti e famiglie: esattamente il contrario di quanto fatto dall’ultimo esecutivo che si è tenuto stretto le proprie convinzioni sbagliate su meritocrazia e chiamata diretta, salvo rimetterle in discussione quando ormai era troppo tardi. Per questi motivi è indispensabile individuare qualcuno con esperienza diretta nella scuola, oltre che con un alto spessore culturale ed etico, che non abbia condizionamenti nel superare, con una contro-riforma, quei provvedimenti dannosi approvati contro il volere della stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica: : attraverso obiettivi semplici e condivisi, si potrebbe davvero voltare pagina e risollevare un settore chiave per il presente e per il futuro del Paese. Pensare, invece, di rilanciare il sistema d’istruzione senza liberarsi della zavorra delle norme della Legge 107 significherebbe perseverare nello sbaglio.
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