Il sindacato giudica inadeguata la decisione del Governo di far diventare solo 25mila cattedre in posti utili per trasferimenti e immissioni in ruolo con i tecnici del Ministero dell’Economia che considerano, pure, troppo oneroso l’impegno per le casse dello Stato e minacciano di portare ad appena 11mila posti la portata della manovra. Per questo e altri motivi, domani si svolgerà uno sciopero nazionale per l’intera giornata: tutto il personale scolastico potrà aderire. I Dirigenti scolastici hanno comunicato a studenti e famiglie che le lezioni potrebbero non svolgersi con regolarità. A Roma, dalle 8.00 alle 13.00, è prevista la manifestazione nazionale: davanti al palazzo di Montecitorio, si recheranno i lavoratori, provenienti da tutta la Penisola, che intendono sensibilizzare i parlamentari per cambiare la Legge di Stabilità.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): abbiamo presentato alla Camera 70 emendamenti, tra cui uno specifico per risolvere il problema delle poche cattedre aggiuntive. Serve, però, che anche il Miur avvii un’indagine nazionale, utile a conoscere la natura delle supplenze conferite fino al 30 giugno 2017: si scoprirebbe che almeno il 70 per cento sono senza titolare, dando così il là immediato al piano triennale di assunzioni da 80mila posti; acquisendo, inoltre, i candidati della seconda fascia delle graduatorie d’istituto, dove sono inseriti tantissimi docenti abilitati ma destinati da una legge sbagliata a rimanere supplenti a vita. L’unico modo per “salvarli” rimane quello di cambiare le norme o chiedere l’intervento dai giudici, almeno per un risarcimento equo. Seguendo la stessa procedura si potrebbero realizzare assunzioni a tempo indeterminato anche per 35mila Ata.
Il Ministro: ora qualcuno dovrà fare il sacrificio di allontanarsi in un paese che va dalla Puglia e Sicilia fino alle Alpi; è un’esperienza che, d’altronde, molti di noi hanno fatto nella loro storia professionale. Secondo il sindacato, però, Giannini confonde l’insegnamento universitario con quello scolastico, visto che gli stipendi nel primo caso sono composti da cifre ben più consistenti. Ma c’è dell’altro: bisogna fare i conti con un sistema di reclutamento “ingessato”, con graduatorie aggiornate ogni cinque anni e chiuse a nuove inserimenti. Inoltre, abbiamo assistito anche quest’anno a un piano straordinario sulla mobilità basato sulla vecchia concezione degli organici attribuiti non in base al fabbisogno del territorio ma, bensì, agli iscritti.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): il sistema è iniquo per via della mancata dinamicità delle Graduatorie ad Esaurimento e quelle d’Istituto che dovrebbero diventare comunicanti. Tra i provvedimenti da adottare, vi è anche quello di assegnare gli organici andando oltre al numero ‘secco’ delle iscrizioni: bisognerebbe, invece, tenere conto delle difficoltà delle scuole che operano in zone montane e piccole isole, ad alto tasso di dispersione scolastica, oltre che di abbandoni e tasso di disoccupazione. Vanno cancellati, infine, i vincoli triennali su posto curricolare e quinquennali su sostegno e sull’assegnazione provvisoria: il personale assunto ha diritto, sin da subito, a essere trasferito su posti liberi soprattutto in presenza di legami familiari, andando a contrastare chiaramente l’articolo 8 della Cedu.
Anief confida nella buona volontà dei parlamentari e nella possibilità che possano mettere mano a queste norme ingiuste: anche per tali motivi, domani 14 novembre il giovane sindacato ha deciso di indire una giornata di sciopero nazionale e di scendere in piazza davanti a Montecitorio, dove giungeranno tanti docenti precari e anche di ruolo, anch'essi precarizzati.
Con le norme attuative della Legge 107/2015, i docenti specializzati dovranno avere più conoscenze specifiche: dovranno approfondire le competenze sui diversi tipi di disabilità ma anche garantire la continuità didattica, evitando i cambi di docenti specializzati nel corso dell’anno scolastico; gli stessi faranno, poi, capo a un centro unico che metterà in relazione scuole, ASP e Inps, all’interno del quale si richiederanno le ore da assegnare ad ogni alunno con problemi certificati.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): le scelte che si stanno prendendo non sono quelle attese. Perché si vuole obbligare un insegnante specializzato a rimanere per dieci anni sul sostegno, come se la sua fosse una professione qualsiasi? Vale la pena ricordare che un docente di sostegno è un insegnante della classe: non un assistente, né un infermiere. Anche sulla formazione generalista, in linea con l’abolizione delle aree, nutriamo seri dubbi considerato che si dovrebbe partire da un’analisi degli handicap riscontrati e puntare sul potenziamento delle conoscenze e degli interventi didattici su questi temi. Noi rimaniamo dell’avviso che qualsiasi riforma debba partire da un numero di docenti adeguato e dal rispetto delle ore richieste dai medici: non basta la trasformazione di 5mila cattedre da organico di fatto a quello di diritto, come si ha intenzione di fare con la prossima Legge di Stabilità, quando vi sono quasi 40mila cattedre libere e disponibili.
Anche a tutela dei diritti degli studenti disabili e delle loro famiglie, per avere più docenti di sostegno, per l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, oltre che per cancellare il vincolo quinquennale per tutti i neo-assunti, oltre che per chiedere rispetto e pari dignità per il servizio svolto durante il precariato non solo nelle operazioni di mobilità, ma anche ai fini dell’integrale ricostruzione di carriera una volta immessi in ruolo, Anief ha deciso di scioperare e indire un presidio davanti Montecitorio il prossimo 14 novembre.
Secondo Giannini ci saranno 60.000 ruoli da concorso ma la stampa specializzata lo smentisce. La realtà dei fatti è diversa: ci saranno, infatti, posti vuoti seppur non ancora quantificabili, poiché il concorso non si è ancora concluso in molte regioni e manca il dato più consistente, ossia quello di infanzia e primaria. Inutile dire che le soluzioni ci sarebbero. Immissione in ruolo idonei concorso oltre il 10%, ma al momento si fa finta che tutto sia andato alla perfezione. Sono diversi i casi di docenti vincitori esclusi senza motivo dall’immissione in ruolo: per geografia, in Sicilia, per assumere tutti i vincitori bisognerà attendere il pensionamento dei docenti in servizio entro due anni, perché tutti i posti messi a bando sono scomparsi. Anche chi vuole insegnare italiano agli stranieri dovrà aspettare molto tempo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la verità è che si è fatta una pre-selezione senza precedenti, escludendo 15 categorie di insegnanti, tra cui tantissimi aspiranti docenti giovani e motivati che avrebbero potuto, tra l’altro, ridurre di non poco l’età media del corpo insegnante italiano. Inoltre, soltanto metà delle graduatorie sono state approvate entro il 15 settembre 2016, termine ultimo per le immissioni in ruolo nell’anno scolastico in corso e molti commissioni, ancora oggi, devono terminare di valutare gli esiti delle prove. L'esempio più clamoroso riguarda, però, l’assurdo limite del 10% degli idonei che appare incomprensibile nella sua attuazione visto che, per legge, tutti i candidati che superano la valutazione di 7 sono ritenuti idonei all’insegnamento ovvero abilitati: idonei, quindi, per la commissione ma non idonei di fatto. Anche su questo Anief ha presentato specifici emendamenti nella Legge di Stabilità 2017, proponendo appositi emendamenti alla Camera e ha indetto lo sciopero nazionale dopodomani 14 novembre con manifestazione a Roma in Piazza Montecitorio.
È quanto scaturisce dal parere dei giudici dell’Organo supremo di Giustizia che, con una serie di sentenze “pilota” pubblicate in settimana, hanno fatto chiarezza sull’abuso dei contratti a termine, sui risarcimenti e sulle ricostruzioni di carriera del personale scolastico supplente o anche già di ruolo: chi ha avuto più di due anni di supplenza ha diritto al pagamento degli scatti di anzianità, oggi invece riconosciuti in parte. Il rispetto dei diritti dei lavoratori e la loro immediata stabilizzazione sono tra i punti-chiave dello sciopero nazionale organizzato dall’Anief per dopodomani 14 novembre con manifestazione a Roma in Piazza Montecitorio.
Secondo Marcello Pacifico (presidente Anief) la cifra da recuperare per ogni lavoratore è di almeno uno stipendio in più all’anno per il periodo pre-ruolo, come per quelli successivi all’assunzione. Va specificato che lo Stato, per il risarcimento, pagherà solo chi ricorrerà o ha ricorso per dei contratti svolti dopo i 36 mesi su posto vacante e disponibile, comunque senza ragioni sostitutive.
La Legge di Bilancio di fine anno lascia l’istruzione pubblica in balìa delle ingiustizie prodotte dalla riforma Renzi-Giannini e di aumenti contrattuali ridicoli, quasi fossero delle “mance” da elargire dopo sette anni di blocco. La piattaforma rivendicativa della giornata di protesta è quanto mai ampia.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): mai i motivi del dissenso avevano raggiunto una consistenza così forte. Abbiamo una serie di obbrobri normativi da cancellare: per questo motivo, abbiamo presentato oltre 70 emendamenti alla Legge di Stabilità 2017.
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