ROMA, 21 NOV - Un docente con figlio disabile che venga assunto in una sede lontana da casa ha diritto all' avvicinamento: lo dice l'Anief, che rende nota una sentenza del Tribunale del Lavoro di Civitavecchia che ha dato ragione a una insegnante, immessa in ruolo a seguito del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge Buona Scuola, a ottenere l'assegnazione della sede di servizio definitiva "alla sede più vicina al domicilio della figlia minore da assistere tra quelle risultanti disponibili nella fase B della mobilità per l'anno scolastico 2016/2017". Dal giudice, secondo quanto riferisce Anief, è stata rilevata l'assoluta gravità e urgenza della situazione, proprio considerando come "la permanenza della ricorrente presso una sede di lavoro molto distante dal domicilio della figlia pregiudicherebbe in modo irreparabile l'assistenza e la cura della bambina". "La sentenza - afferma il presidente Anief Marcello Pacifico - ha rilevato il contrasto tra il disposto normativo che tutela le persone disabili e il Contratto collettivo nazionale sulla mobilità del personale docente educativo e Ata in corso. È doveroso che una mamma possa assistere la propria figlia e, contemporaneamente, svolgere l'attività di docente con serenità: i diritti dei lavoratori e delle persone con disabilità, che gli stessi assistono, non possono, infatti, essere violati con una generica norma transitoria o pattizia". (ANSA).