Con provvedimento d'urgenza, il Tribunale del Lavoro di Civitavecchia sancisce il pieno diritto di un’insegnante - immessa in ruolo a seguito del piano straordinario decretato con la Legge 107/2015 - a ottenere l’assegnazione della sede di servizio definitiva “alla sede più vicina al domicilio della figlia minore da assistere tra quelle risultanti disponibili nella fase B della mobilità per l'anno scolastico 2016/2017”. Dal giudice è stata rilevata l'assoluta gravità e urgenza della situazione, proprio considerando come “la permanenza della ricorrente presso una sede di lavoro molto distante dal domicilio della figlia dunque, pregiudicherebbe in modo irreparabile l’assistenza e la cura della bambina”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la sentenza ha rilevato il contrasto tra il disposto normativo che tutela le persone disabili e il Contratto collettivo nazionale sulla mobilità del personale docente educativo ed Ata in corso. È doveroso che una mamma possa assistere la propria figlia e, contemporaneamente, svolgere l'attività di docente con serenità: i diritti dei lavoratori e delle persone con disabilità, che gli stessi assistono, non possono, infatti, essere violati con una generica norma transitoria o pattizia.
Ancora una volta l'Anief ottiene una dichiarazione di illegittimità della definitiva cancellazione dei docenti che non avevano prodotto domanda di aggiornamento/permanenza delle Graduatorie a Esaurimento: stavolta sono i tribunali del lavoro di Trapani e Taranto a dare pieno accoglimento alle tesi patrocinate dal nostro sindacato e a ordinare al MIUR l'immediato reinserimento di due nostri iscritti. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo, Maria Adamo e Massimo Menenti ottengono due sentenze impeccabili che impongono al Ministero dell'Istruzione il pieno rispetto della gerarchia delle fonti e, dunque, della normativa primaria che prevede la possibilità, per i docenti cancellati, di essere reinseriti nelle Graduatorie d'interesse all'atto dell'aggiornamento successivo a quello di cancellazione.
Mentre il premier Matteo Renzi conferma l’investimento dello Stato che arriva a 500 milioni di euro (nel 2014 erano 272), ma anche la revoca delle concessioni al 9% degli istituti paritari, il giudice del lavoro di Livorno riconosce il punteggio nelle operazioni di mobilità del personale docente: non vi è ragione per discriminare, sia in sede di formazione di graduatorie che ai fini della mobilità, tra servizi aventi per legge la medesima dignità e le medesime caratteristiche. Pronti centinaia di ricorsi anche per la ricostruzione di carriera.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il mancato riconoscimento del servizio svolto nelle paritarie viola la normativa primaria di riferimento che impone di valutarlo nella stessa misura prevista per il servizio prestato nelle scuole statali. Vedersi, poi, negato ingiustamente quel punteggio potrebbe avere un costo molto caro: perdere la titolarità scolastica, scivolando negli ambiti territoriali per sempre, con tutte le conseguenze negative del caso. Questo vale sia per le operazioni di mobilità, sia per le graduatorie interne d'istituto, sia ai fini della ricostruzione di carriera, per cui l'Anief ha già attivato uno specifico ricorso.
Calendarizzati l'esame degli emendamenti alla legge di stabilità.
Roma, 19 nov. (askanews) - "Il futuro di 100mila precari è appeso al voto della Commissione Bilancio": avverte l'Anief, ricordando che è calendarizzato alla Camera l'esame degli emendamenti alla legge di stabilità, che "qualora approvati, permetterebbero di risolvere una volta per tutte la piaga della supplentite: i parlamentari si dovranno esprimere sull'aggiornamento annuale GaE e sull'inserimento in fascia aggiuntiva di tutti gli abilitati ed educatori sinora esclusi, oltre che sull'aggiornamento annuale delle graduatorie d'istituto per ambiti territoriali e inserimento in terza fascia dei laureati".
Continua la lunga serie di ordinanze favorevoli ottenute dall'Anief sul diritto al riconoscimento del punteggio nelle operazioni di mobilità per il servizio svolto nelle scuole paritarie Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Simona Fabbrini fanno centro anche presso il Tribunale del Lavoro di Livorno ottenendo in favore di un nostro iscritto la condanna del MIUR a “valutare, nella graduatoria per la mobilità a.s. 2016/17 e seguenti, il servizio di insegnamento svolto dal ricorrente in istituto scolastico paritario” con l'attribuzione del relativo punteggio. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Il mancato riconoscimento del servizio svolto nelle scuole paritarie viola la normativa primaria di riferimento che impone di valutarlo “nella stessa misura prevista per il servizio prestato nelle scuole statali”. Questo vale sia per le operazioni di mobilità, sia per le graduatorie interne d'istituto sia, soprattutto, ai fini della ricostruzione di carriera per cui l'Anief ha già attivato uno specifico ricorso per sistemare questa ulteriore 'stortura' posta in essere illegittimamente dal MIUR”.
Da domani mattina, è calendarizzato alla Camera l’esame degli emendamenti Anief che, qualora approvati, permetterebbero di risolvere una volta per tutte la piaga della “supplentite”: i parlamentari si dovranno esprimere sull’aggiornamento annuale GaE e sull’inserimento in fascia aggiuntiva di tutti gli abilitati ed educatori sinora esclusi, oltre che sull’aggiornamento annuale delle graduatorie d’istituto per ambiti territoriali e inserimento in terza fascia dei laureati. Sono due emendamenti chiave relativi alle condizioni imprescindibili particolarmente sentite dai tanti lavoratori che hanno aderito allo sciopero indetto dal sindacato il 14 novembre con oltre mille manifestanti radunati davanti a Montecitorio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la loro approvazione permetterebbe anche l’utilizzo del doppio canale di reclutamento per gli abilitati delle graduatorie d'istituto. Sarebbe una prima risposta importante, probabilmente decisiva, al problema del precariato. Invece, sinora il Governo è riuscito a centrare un risultato incredibile: dove c’è offerta di posti non vi sono più candidati, poiché ha chiuso loro le porte d’accesso e bloccandoli, invece, laddove vi sia abbondanza di candidati. E intanto, numerosi posti per le immissioni in ruolo vanno persi.
Anche presso il Tribunale del Lavoro di Bari l'Anief ottiene un soddisfacente successo a tutela dei diritti dei lavoratori precari della scuola con ben quattro sentenze, di identico tenore, che riconoscono l'illegittimità dell'operato del MIUR nel non voler riconoscere ai docenti a tempo determinato le medesime progressioni stipendiali e i gli stessi diritti del personale assunto con contratti a tempo indeterminato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Michele Ursini ottengono ragione in favore di 4 nostri iscritti con il pieno riconoscimento del diritto agli scatti di anzianità e all'immediato e integrale computo del servizio a termine ai fini della ricostruzione della carriera. MIUR condannato anche al pagamento di 6.800 Euro oltre accessori per le spese di giudizio. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Professionalità e merito non si possono riconoscere solo “a posteriori” dell'immissione in ruolo e i tanti lavoratori con contratto a tempo determinato hanno diritto ad essere retribuiti secondo la propria esperienza e gli anni di servizio già maturati; anche la Corte di Cassazione lo ha ribadito fermamente e noi, ancora più fermamente, continueremo a chiedere giustizia per i precari anche nelle aule dei tribunali”.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.