Oggi la Corte Costituzionale ha deciso la data in cui formulerà il proprio parere sulla richiesta giunta lo scorso 26 novembre dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo per mettere la parola fine al precariato in Italia: sono interessati 55mila diplomati magistrali, circa 20mila abilitati con Tfa e 60mila Pas, più diverse migliaia di abilitati con i corsi di Scienze della formazione primaria dopo il 2011. A cui si aggiungono 70mila docenti precari rimasti nelle GaE. In molti casi anche per l’ostinazione del Miur a non realizzare una seria ricognizione dei posti in organico di diritto.
Marcello Pacifico (presidente Anief): attendiamo fiduciosi, perché si tratta dell’anello finale per completare quel processo di avvicinamento alla normativa europea sul diritto al lavoro e sulla lotta alle supplenze reiterate negli anni senza ragione: avrà effetti diretti, oltre che sulla stabilizzazione, pure sulla concessione, seppure già sufficientemente consolidata, degli scatti di anzianità comprensivi del periodo di precariato, del pagamento dei mesi estivi e di tutte quelle indennità che vengono negate ai supplenti in mancanza di ragioni sostitutive.