Dai Tribunali del Lavoro di Arezzo e Roma arrivano nuove conferme per l'Anief a tutela del personale precario della scuola destinatario di contratti a termine per supplenze “brevi e saltuarie”: i legali Anief ottengono la condanna del Ministero dell'Istruzione a riconoscere anche ai supplenti “brevi” la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) riconosciuta, invece, solo al personale di ruolo o ai precari con contratti annuali. L'Anief ricorda a tutti i propri iscritti che è ancora possibile aderire gratuitamente allo specifico ricorso promosso dal nostro sindacatoper vedersi riconosciuto l’assegno mensile dal valore di 164,00 euro fino a 257,50 euro per i docenti e da 58,50 fino a 64,50 euro per gli Ata
Insegnare all’estero: incontro organizzazioni sindacali con i tecnici sul funzionamento della piattaforma per inoltrare le domande di partecipazione alle prove per la formulazione delle graduatorie per la destinazione all’estero
Che fine ha fatto la parte del Patto per la Scuola sulla stabilizzazione del personale docente e Ata della scuola? A chiederlo pubblicamente è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief: nel corso di un’intervista all’agenzia Teleborsa, il sindacalista ha ricordato che lo scorso 20 maggio "nell'ambito del Patto per la Scuola, noi dell'Anief avevamo chiesto al governo delle ipotesi di reclutamento anche per il personale docente, ma anche amministrativo ed educativo”, i tempi per attuarle sono ristretti, “bisogna intervenire subito" anche perché quest’anno le immissioni in ruolo dovrebbero completarsi entro il prossimo 31 luglio. Ci sono oltre 113mila cattedre vacanti e senza cambiare le regole si arriverà ad assumere solo 30mila precari, arrivando nemmeno a coprire il turn over con circa 40mila pensionamenti in arrivo. E pure negli altri profili professionali si assumerà solo su pochi posti liberi. Eppure solo tra il personale Ata ci sono decine di migliaia di posti senza titolare. Anche i lavoratori lo sanno: mercoledì pomeriggio in piazza, con i sindacalisti e i docente, molti manifestanti appartenevano a tutti i profili professionali. Tra i 4mila emendamenti al decreto Sostegni-bis vi sono molte proposte dettate da Anief che rappresentano delle soluzioni a questi problemi, diverse delle quali pure a costo zero.
All’interno dei 4mila emendamenti al decreto Sostegni-bis hanno trovato spazio anche diversi dei temi proposti dal giovane sindacato autonomo sulla scuola per evitare una sicura debacle in vista della ripresa delle lazioni a settembre. Le richieste di modifica al dl n. 73/2021 vertono su diversi temi: no all’anticipo dell’anno, sì all’assegnazione provvisoria annuale per superare i vincoli sulla mobilità, alla call veloce per docenti e DSGA precari, alla conferma dell’organico Covid e alla fine delle classi pollaio o con oltre 20-22 alunni. Tra i vari temi proposti figura poi l’immissione in ruolo da prima fascia Gps senza necessità di servizio svolto e da seconda fascia attivando corsi PAS e TFA, l’approvazione di un doppio canale di reclutamento, l’assunzione a tempo determinato dai docenti con 36 mesi, l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti, l’esonero per lo svolgimento dell’anno di prova per chi l’ha già superato pure se con riserva, la ripetibilità della partecipazione dei concorsi senza alcun vincolo, l’attivazione per il personale educativo di una graduatoria per soli titoli.
Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, ricorda che “abbiamo 113mila posti vacanti, oltre 100mila in organico di fatto e ora si vuole rispondere a questi numeri con qualche migliaio di assunzioni da prima fascia Gps con tanto di vincolo temporale sul servizio e pochi vincitori del concorso straordinario, più qualcuno rimasto nelle GaE e nelle vecchie graduatorie di merito. Ma stiamo scherzando? Per non parlare della mobilità ingessata da motivi che in tempo di pandemia rasentano il ridicolo, andando a ledere il diritto al riavvicinamento alla famiglia costituzionalmente garantito. La verità è che occorrono accorgimenti, come pure sulla formazione degli organici dei docenti e Ata, per fare le classi e tanto altro. Noi attendiamo con fiducia, ricordando che solo due giorni lo stesso hanno chiesto i rappresentanti dei lavoratori in tante piazze d’Italia e davanti Montecitorio. In caso contrario, comunque, non ci fermeremo: la protesta continuerà e la questione si sposterà pure nei tribunali”.
Come ci si poteva aspettare, risulta sostanzioso il numero di emendamenti al decreto Sostegni-bis: sono infatti ben 4mila le richieste di modifica formalmente depositate in commissione Bilancio alla Camera entro le 17.30 di ieri, termine di presentazione. Per quanto riguarda la scuola, risulta decisamente alta la percentuale di richieste di cambiamento del decreto. Per conoscere l’orientamento dei deputati non si dovrà attendere molto, considerando anche che nelle ultime ore si sono susseguite le riunioni di maggioranza e anche all’interno dei partiti: terminata la fase di raccolta degli emendamenti, presto si passerà a un primo esame, da cui scaturirà una prima importante scrematura con l’indicazione delle proposte di modifica ritenute inammissibili.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la politica non può continuare a essere insensibile alle richieste che giungono da chi porta avanti l’attività scolastica, in classe e negli uffici: due giorni fa abbiamo manifestato compattamente in diverse piazze d’Italia e davanti Montecitorio per mandare un chiaro messaggio a chi deve decidere come si devono presentare 8.200 istituti scolastici alla riapertura del prossimo mese di settembre. Diversi politici hanno già compreso il senso delle nostre proposte. Solo come Anief abbiamo presentato quasi 60 emendamenti, perché bisogna agire assolutamente su più fronti: assunzione precari, anche da seconda fascia Gps; mobilità del personale, senza paletti che vanificano il diritto alla famiglia anche in tempo di pandemia; incremento degli organici e degli spazi scolastici, così da favorire la sicurezza, oltre che la riduzione del numero di alunni per classe. Lo chiede la piazza, lo chiede il buon senso”.