L'Anief ottiene ancora una volta piena conferma delle ragioni da sempre sostenute in favore del personale precario della scuola destinatario di contratti a termine per supplenze “brevi e saltuarie” con due nuove sentenze ottenute a Roma e a Verona dagli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi coadiuvati, sul territorio, dagli Avvocati Salvatore Russo (Tribunale Roma) e Maria Maniscalco e Denis Rosa (Tribunale Verona) che condannano il Ministero dell'Istruzione a riconoscere la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e il Compenso Individuale Accessorio (CIA) anche al personale destinatari di supplenze temporanee. Marcello Pacifico (Anief): “Anche i supplenti “covid” discriminati sul punto, li tuteleremo in tribunale”. L'Anief ricorda a tutti i propri iscritti che è ancora possibile aderire gratuitamente allo specifico ricorso promosso dal nostro sindacatoper vedersi riconosciuto l’assegno mensile dal valore che varia da 164,00 euro fino a 257,50 euro per i docenti e da 58,50 fino a 64,50 euro per gli Ata
Anief respinge in modo fermo l’ipotesi di tenere aperte le scuole elementari per tutto il mese di giugno: l’idea, che sarebbe al vaglio del governo per fare recuperare la socialità ai più piccoli, come più volte sottolineato dal nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, non riguarderebbe la scuola secondaria. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è inutile prolungare le lezioni per la scuola primaria, dove peraltro quest’anno le lezioni si sono sempre svolte in presenza. Si pensi, piuttosto, a reintrodurre l’apprendimento per moduli cancellato dalla Legge 169 del 2008, incentrato sulla didattica per gruppi e sulla base delle esigenze effettive degli alunni. Così si migliorerebbe sia l’apprendimento degli alunni sia la sicurezza per la salute degli stessi. Noi siamo per l’insegnamento mirato e di qualità, il prolungamento dell’anno scolastico è un palliativo”.
In Italia già prima della pandemia avevamo un tasso di dispersione scolastica superiore al 13%, anche se il trend era in discesa negli ultimi anni grazie al lavoro che si era portato avanti: lo dice la Comunità di Sant’Egidio, al termine di un’inchiesta svolta in ventitré città di dodici regioni coinvolgendo 2.800 bambini che frequentano 80 doposcuola. Da quando è stata introdotta la dad, nel rischio dispersione non rientrano solo di bambini svantaggiati: “la gravità dei dati raccolti non riguarda solo situazioni estreme, ma ci riguarda tutti”, tanto che “il risultato è che circa un minore su quattro è considerato a rischio dispersione. Stiamo parlando del 25% come dato su base nazionale che diventa uno su 3 al sud Italia, dove la situazione è molto più grave”.
Tra le proposte della Comunità di Sant’Egidio figura quella di “istituire la figura dello “School facilitator”, anche solo in modalità straordinaria, non permanente, legata all’eccezionalità del momento, che siano delle figure di intermediazione tra la scuola e la società per evitare che i bambini si perdano”. Ma anche di “rendere obbligatoria, come misura di lungo periodo, la scuola dell’infanzia dai 3 ai 6 anni, come avviene in Francia e che si è rivelata una misura con un impatto enorme sull’educazione e la crescita dei bambini”. Anief si dice d’accordo sulla richiesta dell’anticipo scolastico a tre anni, perché favorirebbe, oltre che lo sviluppo psicologico e formativo del bambino, anche la cultura verso la didattica: una coscienza che non c’è in molti casi e che è alla base dall’addio ai banchi ogni anno di 50 mila alunni.
“Piuttosto che pensare di ridurre un anno le superiori – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – dovremmo pensare a risolvere il problema del ritardo delle competenze dei nostri giovani ampliando il numero di anni di obbligo formativo: è giusto quindi introdurre il modello francese anche in Italia, come sarebbe auspicabile anche estenderlo sino al conseguimento del diploma di maturità. Non possiamo permetterci, come purtroppo sta accadendo, di incrementare ulteriormente i tassi di dispersione scolastica e di Neet. Grazie ai fondi del Recovery fund abbiamo un’occasione unica: tornare al tempo scuole pre-Gelmini, allargare gli anni di obbligo, potenziare il Pcto nel triennio finale delle superiori. Oltre che ridurre il numero di alunni per classe, potenziare gli organici e assumere tutti i precari con più di 36 mesi di supplenze. Anche su questi aspetti attendiamo di essere convocati, come sindacato rappresentativo che conosce la scuola e vuole il bene di chi vi vive tutti i giorni”.
Continua l'incessante e vittoriosa azione di tutela promossa dal sindacato Anief contro il mancato riconoscimento del diritto alle progressioni stipendiali per i precari e per ottenere il giusto risarcimento per illegittima reiterazione di contratti a termine oltre il limite dei 36 mesi di servizio. Con ben tre nuove sentenze ottenute dai legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Simona Fabbrini, i Tribunali della Toscana fanno registrare per il Ministero dell'istruzione una disfatta totale con una condanna al risarcimento danni e progressioni stipendiali mai corrisposte ad altrettanti precari “storici”. Sempre possibile aderire gratuitamente ai ricorsi specifici promossi dall'Anief
L’Anief ha inviato una missiva per richiedere la vaccinazione del personale scolastico in servizio all’estero: l’organizzazione sindacale chiede di organizzare un piano di vaccinazioni anti Covid per il personale scolastico in servizio all’estero