A differenza di quanto sta avvenendo in alcuni paesi dell’Unione europea, a partire da Germania e Francia, diventa sempre più improbabile che le scuole italiane possano riaprire prima di settembre: il pericolo di contagio rimane alto. E quando si tornerà gli alunni risultati insufficienti a giugno dovranno recuperare. Inoltre, si potrebbe partire anche con didattica mista (in presenza e a distanza), ma senza pensare ad un aumento dell’orario frontale del corpo insegnante: così si è espressa oggi la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intervistata dal Corriere delle Sera. “Scegliere di seguire un principio di cautela, come consigliato dalla comunità scientifica – ha detto - è una decisione molto politica. E non affatto scontata. Solo ieri ci sono stati altri 525 morti. Non cancelliamo gli sforzi fatti finora”.
Marcello Pacifico (Anief): “Sposiamo la sua cautela. L’abbiamo del resto sempre invocata, sostenendo che non avrebbe senso mettere a rischio Covid-19 la salute degli alunni, degli insegnanti e di tutto il personale scolastico. A sostenerlo, del resto, sono unanimemente tutti i più autorevoli epidemiologi, non solo del nostro paese. A questo punto, è bene che nelle ordinanze in arrivo del ministero siano incluse anche le indicazioni su come dovranno essere valutati gli alunni, in sede di scrutinio, e sulle modalità organizzative degli esami della scuola secondaria di primo e secondo grado. Sulle rassicurazioni riguardanti l’orario dei docenti, che non può essere incrementato, non avevamo dubbi: ci mancherebbe anche questo, dopo l’estenuante lavoro che stanno facendo da settimane per portare avanti la didattica a distanza, anche con mezzi propri”.