Ieri l’incontro al Ministero dell’Istruzione per la delegazione del giovane sindacato rappresentativo, per avviare un confronto sui bandi dei concorsi straordinario I e II Grado e Infanzia/Primaria, nonché sul decreto per il concorso ordinario I e II Grado. Chieste modifiche sostanziali. Marcello Pacifico (Anief): “Chiediamo al ministro Azzolina di garantire la parità di trattamento tra tutti i precari, per tutte le discipline e ordini di scuola, inclusi insegnanti di religione, infanzia e primaria, del sistema nazionale di istruzione. In migliaia sono pronti a ricorrere contro i bandi dopo che l'ufficio legale ha avviato le preadesioni ai ricorsi”
Nessuna informativa sulle modalità di accesso al corso abilitante e alla selezione per il personale con servizio nelle paritarie e percorsi IeFP. La delegazione Anief nel denunciare l'irrisolutezza del problema della supplentite e nel chiedere l'estensione della partecipazione alla procedura riservata per tutti gli esclusi, chiede una prova unificata per i precari del sistema nazionale di istruzione, l'accesso libero al pas senza selezione in entrata, una maggiore valutazione del servizio nella tabella dei titoli, il superamento con la sufficienza della prova preordinata, la possibilità di scegliere una seconda lingua comunitaria oltre l'inglese.
Marcello Pacifico (Anief): chiediamo al ministro Azzolina di garantire la parità di trattamento tra tutti i precari, per tutte le discipline e ordini di scuola, inclusi insegnanti di religione, infanzia e primaria, del sistema nazionale di istruzione. In migliaia sono pronti a ricorrere contro i bandi dopo che l'ufficio legale ha avviato le preadesioni ai ricorsi
In programma un focus sulle risposte alla consultazione pubblica attivata dal ministero del Lavoro. Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir: “I dirigenti scolastici devono sapere cosa fare per evitare sanzioni penali, la politica cambi le norme per adeguarle alla realtà”
Ci sono degli emendamenti proposti da Anief tra quelli che i parlamentari delle Commissioni di Montecitorio stanno esaminando per modificare il decreto 162/19 pubblicato in Gazzetta Ufficiale sulle “Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica”. Rimane in ballo l’assunzione degli idonei del concorso per dirigenti scolastici (6.06, 6.29) bandito con decreto del direttore generale del Miur n. 1259 del 23 novembre 2017, al fine di stabilizzarli e coprire i posti vacanti entro un “un triennio e comunque fino alla pubblicazione della graduatoria del concorso successivo”. I deputati si apprestano a valutare se pertinente l’attivazione di una procedura per selezionare nuovi dirigenti tecnici” senza alcuna prova preselettiva e nelle forme di corso-concorso formazione”, riservata “per il 40 per cento del totale dei posti messi a concorso”. Va al voto poi la richiesta di riapertura delle GaE (6.41), al fine dell’inserimento “a domanda, di tutto il personale in possesso di abilitazione, ivi incluso il diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 e il diploma tecnico professionale, nonché del personale educativo”
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Quello della supplentite è un problema serio, che la politica deve per forza di cose affrontare. Le nostre richieste, che non necessitano peraltro di particolari finanziamenti, garantirebbero, se approvate, la stabilizzazione di personale – docente, Ata e dirigente - già formato, scelto e pronto a subentrare su posti vacanti. Ci affidiamo alla sensibilità e competenza dei deputati, anche perché le nostre proposte, se approvate, ridurrebbero di molto quel danno all’erario derivante dalla cronica violazione del nostro Stato della direttiva 1999/70/CE del Consiglio dell’UE, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP per vincere il lavoro a tempo determinato reiterato negli anni”.
La legge di bilancio 2020 ha aperto il riscatto della laurea agevolato anche ai lavoratori che temporalmente posizionano i propri periodi di studi prima del 1996: lo ha comunicato l’Istituto di previdenza nazionale, con la circolare n. 6 del 22 gennaio, la quale fornisce finalmente un decisivo chiarimento sull’interpretazione del riscatto a costi minori, allargando di molto la platea dei possibili beneficiari della misura. Per il riconoscimento ai fini previdenziali, l’Inps ha detto che serviranno oltre 5.200 euro per ogni anno di studi. Anief accoglie con favore l’apertura del Governo a considerare senza distinzioni i periodi di studi universitari svolti, ai fini dell’accesso al riscatto agevolato, chiesto dallo stesso sindacato. Non accetta invece la scelta di considerare quegli anni con il sistema contributivo, perché abbatte ulteriormente l’assegno pensionistico.
Marcello Pacifico (Anief): “Il peso del montante dei contributi che può far valere oggi un insegnante o un Ata è già stato fortemente penalizzato dalle ultime riforme. Nella scuola, considerando pure i compensi di settore, tra i più bassi dell’area Ue e Ocde, con un disavanzo a fine carriera di circa mille euro medi al mese, si sta facendo di tutto per farli andare in pensione sempre più tardi, con eventuali anticipi a caro prezzo, con un trattamento mensile sempre più vicino alla soglia di povertà. E sempre più lontano rispetto all’ultimo stipendio percepito”