“Per quanto riguarda la Scuola e l’Università, il nuovo Governo dovrà assolutamente operare in discontinuità rispetto alle politiche degli ultimi venti anni e da quando qualche sedicente “progressista” ha deciso che la scuola potesse essere gestita più efficientemente come un’azienda”: a dirlo è stata la senatrice del Movimento 5 Stelle Bianca Laura Granato, durante il suo intervento sulla fiducia al Governo Conte.
Le speranze della senatrice del M5S sono anche quelle dell’Anief. Confondere la scuola con i contesti aziendali ed industriali, infatti, rappresenta un errore storico introdotto a metà degli anni Novanta, dall’allora ministro dell’Istruzione Giancarlo Lombardi, guarda caso un industriale, che introdusse la “Carta dei servizi”: una sorta di patto con discenti e famiglie, che trasformava gli studenti in utenti. Il processo è continuato negli anni, anche quelli più recenti, con delle riforme asservite alle lobby lavorative e ai conti pubblici. Marcello Pacifico, presidente Anief: È l’ora della svolta, per questo il nostro sindacato autonomo ha predisposto un decreto salva scuola ad hoc.