L'attenzione per la scuola nel nuovo programma di Governo – incentrato sugli aumenti stipendiali, la dispersione, l’avvio dei concorsi ordinari e straordinari e la gratuità degli asili nido - annunciato alla Camera dei deputati dal premier, trova l’Anief favorevole, ma a patto che siano realizzati i punti da sempre richiesti dal giovane sindacato, senza i quali ogni intervento, purtroppo, fino ad oggi è risultato inconcludente. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Noi siamo pronti a spiegare le nostre proposte e chiediamo un incontro urgente al presidente del Consiglio per almeno spiegare le nostre ragioni, le ragioni di una scuola giusta”.
Convince la parte sulla scuola presentata oggi alla Camera da parte del premier Giuseppe Conte, prima tappa dell’iter per la fiducia al nuovo Governo: il presidente del Consiglio, al suo secondo mandato consecutivo, ha detto che “occorre intervenire per migliorare la didattica e per contrastare la dispersione scolastica, concentrando i nostri sforzi sulla professionalità dei docenti, ai quali occorre garantire la giusta valorizzazione, anche economica, in linea con quanto accade in altri Paesi europei”. Come occorre, ha proseguito Conte, “contrastare il precariato, attraverso lo strumento di concorsi ordinari e straordinari, che riconoscano il valore dell’esperienza e, nello stesso tempo, valorizzino il merito – e i meriti – di chi, con passione e vocazione, vuole dedicarsi a far crescere le prossime generazioni», ha aggiunto il premier”. Infine, “quale prima misura di intervento a favore delle famiglie con redditi bassi e medi”, il Governo “si adopererà, con le Regioni, per azzerare totalmente le rette per la frequenza di asili-nido e micro-nidi a partire dall’anno”.
LA REPLICA DELL’ANIEF
Secondo il giovane sindacato, sulla lotta alla dispersione risulta necessario dotare le scuole di organici differenziati rispetto alle esigenze e innalzare l'obbligo formativo a 18 anni come previsto e poi negato vent'anni fa.
Anief ritiene che sulla soluzione del precariato, certo, il concorso ordinario e straordinario può rappresentare una via, ma non è quella risolutiva: deve infatti essere accompagnata da graduatorie di merito nazionali, dell'assunzione di tutti i vincitori, dalla conferma nei ruoli di chi è stato assunto con riserva e dell'estensione del doppio canale di reclutamento a graduatorie di istituto provinciali, con corsi abilitanti regolari senza trascurare l'assoluta esigenza di stabilizzare anche tutto il personale Ata, educativo e assistente all'autonomia e alla comunicazione.
Sugli stipendi bisogna rimettere nei tavoli contrattuali subito le risorse risparmiate dalla legge Gelmini e trovare ulteriori due miliardi nella scuola e un miliardo nell'università per incrementi netti di 200 euro mensili per iniziare a recuperare almeno il costo dell'inflazione, senza dimenticare di attivare i già vecchi profili di coordinamento del personale Ata e riqualificare anche i suoi ruoli, ripristinando la figura del ricercatore a tempo indeterminato.
Sulla gratuità degli asili nido, bisogna ripensare il percorso 0-6 anni secondo gli obiettivi di Horizon 2025 raddoppiando la presenza dello Stato, con il ripristino dell'insegnamento modulare nella scuola dell'infanzia e l'anticipo a 5 anni della primaria con specifiche figure sul sostegno specializzate fin dai primi anni di vita dei bambini.
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