Marcello Pacifico (Anief): non siamo contrari, ma il modello va esteso anche alla primaria, va ridotto a 24 mesi il servizio minimo e si valuti anche quello svolto nella scuola paritaria. Inoltre, necessariamente, si devono modificare le attuali graduatorie di istituto, utilizzandole per le immissioni in ruolo e per le supplenze, a livello provinciale se proprio non si vogliono aprire le GaE, senza dimenticare i vincitori e idonei degli attuali concorsi ordinari e straordinari, i supplenti cui rinnovare il contratto scaduto al 30 giugno scorso, i neo-immessi in ruolo con riserva o licenziati nonostante abbiano superato l'anno di prova
Con l’autonomia scolastica, il numero degli studenti e dei plessi delle sedi scolastiche è rimasto pressoché invariato, a differenza invece delle sedi di presidenza, che sono state ridotte del 25%. Ciò ha portato senza dubbio a un sostanziale aggravio delle attività e delle responsabilità dei presidi, spesso ridotti a gestire in media cinque plessi con mille alunni e 200 dipendenti, a differenza di tutti gli altri dirigenti degli uffici pubblici, peraltro in edifici per l'80% non a noma di cui devono rispondere pur non avendo potere di spesa per gli interventi, spesso condannati in sede penale. La denuncia di UDIR
Il ministro Lorenzo Fioramonti annuncia che i precari potranno chiedere di essere assunti fuori regione. Marcello Pacifico (Anief): Bene, ma dovrà corrispondere una maggiore flessibilità sulla mobilità dopo l'anno di prova, altrimenti si rischia di avere nuovi docenti ingaggiati. Si parta dall'abrogazione del blocco quinquennale con priorità di rientro nella regione in cui si è concorso per idonei e vincitori.
Nell’anno del boom delle supplenze annuali e dell’assegnazione delle cattedre vuote tramite Mad, il nuovo corso del Miur sembra finalmente volere cambiare rotta: il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha annunciato la volontà di inserire nel decreto salva-precari rivisto e corretto la clausola della mobilità volontaria su posto vacante anche fuori regione. Si tratta di un primo tentativo verso l’avvicinamento dei candidati alle disponibilità di organico, anche per rispondere al 60% delle cattedre andate vacanti durante le ultime immissioni in ruolo. Ma da solo non basta per il presidente Anief che insiste nel richiedere “la riapertura annuale delle graduatorie ad esaurimento a tutto il personale abilitato, e comunque l'assunzione a tempo indeterminato o determinato da graduatorie di istituto provinciali”.
L'incontro segue quello delle altre sigle sindacali firmatarie di contratto. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, apprezza l'apertura del titolare del Miur e chiede interventi urgenti in un decreto #salvascuola e nella prossima legge di stabilità. Analisi e soluzioni, in 25 punti le proposte del giovane sindacato per sconfiggere la supplentite e valorizzazione la professione di tutto il personale.
“Per la scuola servono una serie di provvedimenti urgenti, che affrontino con forza il tema del precariato e quello degli investimenti”: lo ha chiesto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, nel corso del primo incontro tenuto con il nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Durante la riunione, che fa seguito a quella tenuta ieri con le altre organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto alla luce del perfezionamento delle procedure di accertamento della rappresentatività raggiunta dall’Anief nelle ultime elezioni Rsu, il leader del giovane sindacato ha ripercorso il decennio che ha portato l’organizzazione sindacale alla rappresentatività e quindi illustrato sia le urgenti iniziative da porre in atto per garantire il corretto avvio dell’anno scolastico sia le modalità per combattere e sconfiggere la piaga della precarietà, suggerendo anche la via per poter trovare risorse aggiuntive per il rinnovo del Contratto scaduto. A questo proposito, il sindacato ha messo in risalto come in base ai dati Ocse, riportati nel rapporto Education at a Glance, gli stipendi dei docenti italiani risultino ancora molto bassi rispetto a quelli dei colleghi dei Paesi sviluppati. Ecco perché servono aumenti consistenti, che sfruttino anche le risorse già esistenti, ma rimaste congelate.
Roma, 18 settembre 2019. La delegazione Anief ricevuta in Viale Trastevere. Potrebbe essere una data storica: il sindacato ha illustrato al ministro Lorenzo Fioramonti le proposte Anief in 25 punti per il decreto #salvascuola, dopo l’ascolto delle richieste pervenute dai tanti precari e dalle famiglie che chiedono il rispetto del diritto. Continueremo ad ascoltarvi per far sentire la vostra voce. Per una scuola giusta, equa e solidale
Ma in Italia, il ruolo è stato messo ad esaurimento da nove anni, da quando chi vuole fare ricerca la può fare soltanto da precario. Nel 2009, infatti, l'anno si apre con l'annuncio del ministro Gelmini sull'assunzione di 6 mila giovani ricercatori - poi bloccata - e si chiude per motivi di finanza pubblica con la cancellazione dei futuri contratti a tempo indeterminato. In 40 mila, tra dottori e assegnisti di ricerca, aspettano da molto e nel frattempo pur di insegnare accettano incarichi gratuiti presso gli Atenei. Chi ha avuto l'idoneità nei concorsi relativi all'abitazione nazionale per ordinario e associato già nel 2012, per le stesse esigenze di risparmio delle Università, non ha avuto il posto bandito e ora dopo molte proroghe è costretto a ripresentarsi. Marcello Pacifico (Anief): Urgente una nuova riforma del reclutamento, soltanto un dottore di ricerca su dieci insegna all'università.