L’Italia si conferma terz’ultima per il numero di alunni che lascia la scuola prima dei 16 anni: tra le motivazioni la povertà e la didattica rigida. Marcello Pacifico (Anief): Bisogna ripristinare l'obbligo scolastico a 18 anni, finanziare organici differenziati in base al tessuto economico e sociale del territorio, ma anche aumentare le borse di studio. Lo Stato non può abbandonare le Regioni del Paese più in difficoltà, come vorrebbero alcuni Governatori del Nord e dalla Lega con il nuovo progetto di autonomia differenziata sul quale il premier Giuseppe Conte e il M5S hanno posto il veto almeno sul fronte dell’istruzione pubblica.
Accantonati i posti ai riservisti come richiesto da Udir, che si dice pronto a impugnare la nota Miur laddove lascia ai direttori degli UUSSRR la discrezionalità nell'assegnazione delle sedi ai nuovi DS da assumere. Prossima la scelta delle preferenze tra le regioni dopo la pubblicazione dell'elenco dei posti disponibili e la pubblicazione dell'elenco degli idonei. Aperte le adesioni per costituirsi in appello contro la sentenza di annullamento del Tar del Lazio sospesa dallo studio legale Udir. Possibile sin da adesso aderire ai corsi in presenza, in tutta Italia, a fine agosto per affrontare con Eurosofia il primo mese nel nuovo ruolo da DS. Registrati per seguire il webinar di domani
L'Anief ottiene un nuovo successo a tutela dei diritti dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante: nei giorni scorsi l'ATP di Verona aveva emanato un decreto di cancellazione dalle GaE di alcuni docenti con diploma magistrale che risultavano, però, ancora beneficiari di specifica ordinanza TAR Lazio di inserimento in GaE con conseguente diritto non solo a permanere nelle GaE della provincia veneta, ma anche alla relativa stipula di contratti a tempo determinato e indeterminato dalle stesse. Marcello Pacifico (Anief): “Azione sindacale e legale che agiscono in sinergia, questa è la forza del nostro sindacato”.
Il decretone che il Governo potrebbe esaminare il 9 agosto non contempla le indicazioni della Commissione Ue sulle disposizioni da adottare per non discriminare e sfruttare i precari. Si procede solo al “salvataggio” di un precario su tre e all’approvazione di disposizioni che lasceranno in vita l’attuale situazione di emergenza.
Nel testo si prevede l’inclusione del percorso abilitante speciale, rivolto a chi ha svolto tre anni di supplenze in qualunque istituto, e alla procedura per la secondaria, riservata a docenti con tre anni di servizio negli ultimi otto nella statale, di cui uno nella classe di concorso per cui si chiede di partecipare. Ci dovrebbe essere il via libera al concorso straordinario bis per diplomati magistrale e laureati Scienze della formazione primaria e la proroga per far completare l’anno scolastico con contratto fino al 30 giugno 2020 ai diplomati magistrale a cui dovesse arrivare la sentenza di merito negativa. Spazio poi alla proroga delle graduatorie del concorso a cattedra 2016, oltre che alla proposta di mobilità nazionale volontaria per i docenti, anche idonei, ancora nelle graduatorie dei concorsi 2016 e 2018 e allo slittamento di un anno nell’applicazione delle aliquote previste per le graduatorie del concorso abilitati 2018. In forse, infine, la norma che cancellerebbe la prova Invalsi sia per la terza classe della secondaria di I grado che per la quinta della secondaria di II grado.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “le disposizioni urgenti da adottare erano ben altre. Per fare incontrare i posti vacanti con le candidature, superando gli attuali vincoli provinciali, sarebbe ad esempio stato molto utile predisporre delle graduatorie nazionali affinché possano essere a domanda reclutati vincitori e idonei dei concorsi ordinari e straordinari su tutte le regioni dove ci sono i posti privi di insegnante titolare. Ovviamente, occorrerebbe anche liberare la scuola dal fardello dell’organico di fatto, portando in organico di diritto tutti gli attuali posti oggi utili solo a rimpolpare la supplentite, oltre che riavviare il doppio canale di reclutamento, salvare tutti i precari con oltre 36 mesi e idonei dei concorsi, nessuno escluso”.
Avrà effetti solo per una parte delle Regioni italiane l’accoglimento dell'appello del Comune di Torino e del Miur contro la sentenza che consentiva alle famiglie di rifiutare la mensa per i figli e fruire del pasto portato da casa. Marcello Pacifico (Anief): La sentenza degli ermellini è esemplare, ora però lo Stato o gli Enti Locali finanzino e assicurino il servizio del pasto a scuola che nel Meridione è quasi inesistente, come dimostrano i pochi istituti con tempo pieno e prolungato il cui prerequisito è proprio il finanziamento del tempo mensa. E non si venga a dire che al Sud le famiglie non vogliono il tempo pieno, perché se il servizio venisse proposto con tutti i crismi non avrebbero dubbi a mandare i figli a scuola fino alle ore 16.