A poche ore dalla denuncia dell’Anief sull’impossibilità di effettuare le 53.627 assunzioni di docenti autorizzate dal Mef, con riduzione di 5 mila posti per via del calo del tasso di natalità, è lo stesso ministero dell’Istruzione a dire che tante immissioni in ruolo salteranno: incontrando i sindacati per un confronto sulla suddivisione del contingente - per regione, provincia e classe di concorso – i dirigenti di Viale Trastevere hanno spiegato che i 5.000 posti saranno tolti in prevalenza “al sostegno in regioni del Nord” e nelle regioni “in cui si è registrato il maggior calo demografico”.
“Le immissioni in ruolo 2019 – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si stanno trasformando in una manfrina, perché opponendosi alla riapertura delle GaE, alle assunzioni degli abilitati, dei precari con oltre 36 mesi di servizio e degli idonei vincitori di concorso fuori regione, ci apprestiamo a rivivere il copione dello scorso anno, quando quasi 33 mila convocazioni andarono deserte. Anzi, a dire il vero, quest’anno andrà peggio, perché le graduatorie ad esaurimento e di merito sono ancora più scoperte e i concorsi salva-tutto che continuano ad essere annunciati dal ministro dell’Istruzione risultano in alto mare oppure, come accaduto ieri con il bando dell’ordinario di infanzia e primaria, vengono rimandati di continuo, smentendo le rassicurazioni di Bussetti sulla pubblicazione immediata”.