° Per la riforma universitaria, il governo tira dritto.
In settimana il voto alla Camera. Dinanzi a Montecitorio protestano i ricercatori che aderiscono alla Rete 29 aprile e al Cnru.
Il PD tenta di fermare l’iter presentando una mozione pregiudiziale di costituzionalità. Sono circa 400 gli emendamenti presentati e ammessi alla discussione; ovviamente quelli più insidiosi per il governo sono i dieci presentati dai finiani (il cui voto è necessario per l’approvazione della legge); in particolare, un emendamento chiede di sbloccare gli scatti di anzianità a favore dei ricercatori e dei professori, il Tesoro li aveva congelati fino al 1013 e sarebbe possibilista a sbloccare quelli che spettano ai più giovani.
° Al MIUR il forte esodo pensionistico falcidia i quadri dei funzionari di prima fascia
Potrebbe essere finalmente il momento propizio al rinnovamento dei dirigenti
Al ministero, i pensionamenti, accelerati per effetto della recente normativa Brunetta-Tremonti riguardante coloro che hanno raggiunto i 40 anni di contributi, hanno lasciato vacanti alcuni posti chiave (circa il 30% tra i direttori generali, e non pochi tra i direttori degli UU.SS.RR.), e non è escluso che si debba fare ricorso a esperti esterni al Miur. Secondo fonti ufficiose, ben 600 sarebbero intanto i pretendenti - dirigenti di seconda fascia -, per nulla scoraggiati dalle difficili prospettive del lavoro che li attende su poltrone roventi. I problemi creati per via dei numerosi pensionamenti potrebbero, comunque, avere un risvolto positivo in termini di rinnovamento generazionale.
° Il Miur verserà quasi 112 milioni di arretrati alle scuole.
La cifra è stata definita lo scorso 11 novembre, nell’incontro tra Ministero e sindacati; coprirà le spese per supplenze pagate negli anni finanziari 2009 e 2010
I fondi saranno ripartiti secondo il criterio fissato nell’accordo del 18 maggio 2010: la cifra di 112 milioni diviso 750 mila (il numero di insegnanti in organico di diritto) dà un quoziente; questo viene moltiplicato, scuola per scuola, per il numero degli insegnanti in organico; si ottiene così la quota spettante a ogni scuola. Un differente criterio (“a corpo”) si adotta per le spettanze della scuole, a copertura delle indennità corrisposte al personale ATA per prestazioni già effettuate.
(Fonte: Italia Oggi del 23 novembre 2010 – Antimo di Geronimo).
° Gradimento parziale del PD sulla valutazione del sistema scolastico e degli insegnanti
In una dichiarazione, Francesca Puglisi, responsabile Scuola, conferma la tradizionale linea del partito, orientata a valorizzare economicamente la carriera degli insegnanti.
Il PD approva che la Gelmini, incalzata dall’imminenza della crisi politica, voglia avviare la sperimentazione della valutazione di sistema e della valutazione dei docenti, ma pone tre condizioni: che questi aderiscano volontariamente al progetto; che la valutazione non serva a stilare una classifica delle scuole migliori “andando a favorire probabilmente un ingestibile esodo da una scuola all’altra”; che la differenziazione delle retribuzioni avvenga nella logica dell'autonomia scolastica (con premi a chi svolge lavoro supplementare in una scuola aperta tutto il giorno e tutto l'anno, col riconoscimento di funzione per la correzione dei compiti, la ricerca e per ogni altra attività svolta a casa in funzione del lavoro scolastico; col riconoscimento ai docenti impegnati contro la dispersione scolastica, nelle zone degradate dalla malavita nelle quali la scuola resta “l’unica Istituzione democratica che davvero può cambiare la vita delle generazioni future”. Già in precedenza, il PD aveva espresso una linea possibilista e la disponibilità al confronto su questo tema, in occasione del primo Seminario Nazionale “La scuola alla riscossa: come rilanciare la pubblica istruzione” (25/26 settembre), al Forum Politiche dell'Istruzione, e all’assemblea nazionale del PD riunitasi a Varese l'8-9 ottobre. A smuovere le acque era stato, ancora prima, l’ex ministro Fioroni, in una lettera al Corriere della Sera con la quale aveva insistito sulla necessità di “premiare il merito dei docenti e individuare una metodologia per evidenziarlo, fondata su riscontri oggettivi e sulla reputazione”).