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°Approvato dal Consiglio dei Ministri il Piano Sud; 12,5 miliardi per Scuola e Ricerca.
Riportiamo alcuni passaggi della nota emessa dall’Ufficio stampa del Miur
Lo sviluppo della ricerca ed il potenziamento del sistema scolastico sono tra i fattori principali per il rilancio del Mezzogiorno e la riduzione del divario con le Regioni. Il potenziamento del sistema scolastico prevede svariati interventi tra i quali: la costruzione di una scuola-modello in ogni Provincia del Mezzogiorno;l’ammodernamento dei plessi scolastici, con precedenza a quelli del I e II ciclo;l’assegnazione di borse di studio agli studenti meritevoli; ilmiglioramento della qualità della didattica grazie ai nuovi meccanismi di valutazione degli istituti e dei docenti, introdotti in via sperimentale con la collaborazione dell’Invalsi e dell’Ansas; un programma, per i giovani in possesso della licenza media, di inserimento nel mondo del lavoro attraverso percorsi di apprendistato tecnico e professionale. Il Programma Nazionale della Ricerca 2011 – 2013 concentra le risorse per il Mezzogiorno su alcuni interventi di grande valore scientifico-tecnologico, capaci di favorire l’innovazione e la competitività del tessuto industriale e produttivo. Il piano prevede la realizzazione di Poli Integrati di Ricerca-Alta Formazione-Innovazione, ovvero centri di eccellenza dove il settore pubblico e quello privato lavorano insieme per favorire la ricerca in settori strategici per il futuro dei giovani.

 
°Un disegno di legge per i precari della scuola
Nell’utilizzare a tempo determinato decine di migliaia di precari, tra docenti e personale tecnico, il Miur non ne tutela i diritti. Riportiamo alcuni passi della proposta di legge di iniziativa dell’On. Russo (PD) che chiede al Governo diottemperare agli obblighi comunitari e ristabilire parità di trattamento con gli altri comparti della P.A. dove si è già proceduto con le stabilizzazioni dei precari.
(Disposizioni generali sui procedimenti per l’adempimento degli obblighi comunitari
nell’amministrazione scolastica)Onorevoli colleghi…,l’accordo quadro comunitario in materia di diritto al lavoro, introdotto dalla direttiva 1999/70/CE, vieta a ogni Stato membro di predisporre iniziative legislative finalizzate a realizzare disparità di trattamento tra personale a tempo determinato. Le sentenze della Corte di Giustizia Europea del 4 luglio 2006 su procedimento C. 212/04, del 7 settembre 2006 su procedimento C. 53/04, del 134 settembre 2007 su procedimento C. 307/2005 confermano tale indirizzo che, in verità, è stato recepito nel nostro ordinamento dal Decreto Legislativo 6 settembre 2001, n. 368, ma, purtroppo, mai attuato nel comparto della scuola, a differenza di quanto previsto dalla legge 26 dicembre 2006, n. 296 e dalla legge 24 dicembre 2007 n. 244, per altri comparti della p.a.… Articolo 1
1. Entro l’anno scolastico 2012-2013, al fine di dare attuazione nell’amministrazione scolastica a quanto disposto dalla direttiva comunitaria 1999/70/CE, e recepito nel nostro ordinamento dal decreto legislativo n. 368/01, e al fine di dare adeguata soluzione al fenomeno del precariato storico nel settore dell’istruzione e di evitarne la ricostituzione, di stabilizzare e rendere più funzionali gli assetti scolastici, di attivare azioni tese ad abbassare l’età media del personale docente, a domanda, è stabilizzato il personale scolastico in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 31 agosto 2010 o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge, che ne faccia istanza, purché sia stato assunto mediante procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge….
2. Considerata la normativa… possono inserirsi, a domanda, con riserva nelle graduatorie ad esaurimento disposte per il biennio 2011/2013, ai sensi dell’articolo 1, commi 605, lettera c), e 607, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, i docenti che hanno frequentato i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID, ABA), il secondo e il terzo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A, attivati nell’anno accademico 2008/2009 e 2009/2010, e coloro che si sono iscritti negli anni accademici 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011 al corso di laurea in scienze della formazione primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica, e i docenti che sono in possesso di un’abilitazione conseguita in Italia.

°I punti essenziali della Riforma dell’Università
Entro 6 mesi dall'approvazione della legge, quando anche il Senato lo abbia votato, le università dovranno approvare statuti conformi alla Riforma, nei quali coniugare l’autonomia delle università con la diretta responsabilità finanziaria, scientifica, didattica (i finanziamenti agli atenei saranno commisurati in base alla qualità). Il ddl stabilisce nuove regole per il reclutamento del personale e la governance delle università, secondo criteri meritocratici. Segnaliamo alcuni dei punti più significativi.
Adozione di un Codice etico, con il quale si dovranno evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele (fino al quarto grado). Limite massimo al mandato dei rettori, complessivo di 6 anni inclusi quelli trascorsi prima della riforma. Nuova Governance: distinzione di funzioni tra Senato Accademico e Consiglio d'Amministrazione: il primo, organo accademico, il secondo, organo di amministrazione e programmazione. Il Senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il Cda ad avere la responsabilità delle assunzioni di personale e delle spese, anche per le sedi distaccate. Nel Cda siederanno componenti esterni al mondo accademico (massimo tre), e gli studenti saranno rappresentati negli organi di governo. La figura del direttore amministrativo viene sostituita con quella del direttore generale, con compiti di maggiore responsabilità dovendo rispondere delle scelte come manager dell’ateneo. Gli atenei avranno la possibilità di aggregarsi su base federativa per realizzare economie. Riorganizzazione interna degli atenei: passa attraverso il taglio del numero di facoltà (potranno essere al massimo 12 per ateneo) specie quelle che hanno scarsi sbocchi nel mondo del lavoro. I docenti dovranno certificare la loro presenza a lezione;l’impegno dei professori a tempo pieno è stabilito in 1500 ore annue, per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio per gli studenti. Gli scatti stipendiali saranno appannaggio solo dei professori migliori:si rafforzano le misure annunciate nel DM 180 in tema di valutazione dell’attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può essere designati commissari ai concorsi.
Reclutamento dei giovani: ilddl introduce, come condizione per l’accesso all’associazione e all’ordinariato, l’abilitazione nazionale; sarà attribuita da una commissione, sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati.

 
° A buon intenditore …. Parla la Gelmini e replica il PD
Una nota dell’Ufficio Stampa Miur fa una precisazione che potrebbe dividere il fronte dei contestatori del ddl Università. Riportiamo la nota e la replica che la smentisce.
Cosa succede se non passa la Riforma. Dopo il passaggio alla Camera dei Deputati, la Riforma dell'Università torna al Senato per l'approvazione definitiva. Se il ddl non dovesse ricevere il via libera definitivo o non essere calendarizzato potrebbero verificarsi le seguenti conseguenze per il sistema universitario: Nessun concorso per ordinari e associati: Il fondo per assumere 1.500 professori l'anno, tra il 2011 e il 2013, sarebbe inutilizzabile pur a fronte di un massiccio esodo di docenti già in larga parte avvenuto nel 2009-2010. La legge del 2005 ha abrogato le vecchie regole concorsuali ma non ne sono stati varati i decreti attuativi. Quindi al momento non si possono bandire concorsi né da associato né da ordinario, mancando una normativa in materia; Nessun concorso da ricercatore: Le norme sui concorsi da ricercatore, riviste con la legge 1/2009 scadono il 31 dicembre 2010. Dal 1 gennaio quindi, se non passa il ddl, non si potranno bandire posti da ricercatore; Blocco delle risorse per reintegrare scatti: Il ddl prevede un fondo premiale per il 2011-2013 che serve a reintegrare su base meritocratica parte degli scatti di stipendio: senza il ddl le risorse non saranno usate per lo scopo previsto”.
Il PD blocca la Gelmini, e le sue bugie, al Senato. La conferenza dei capigruppo del Senato ha respinto la richiesta della Gelmini di discutere il ddl università prima della mozione di sfiducia a Berlusconi. Lo slittamento della discussione sul ddl Gelmini è una vittoria del Pd. Se Berlusconi e il suo governo non avranno la fiducia allora non se ne discuterà più. Nelle ultime ore la Gelmini ha tentato nuovamente di mettere l’università sotto ricatto… Secondo il Ministro, senza l’approvazione della legge si perderebbero i fondi per i concorsi da associato. È falso, poiché quei fondi sono già stanziati nella legge di stabilità che verrà approvata la prossima settimana… la Gelmini paventa il rischio di un vuoto normativo sui concorsi che proprio lei ha creato al fine di piegare il mondo accademico….
(Fonte: On.Tonino Russo Newsletter N° 38 del 5 dicembre 2010)

° Autonomia scolastica: assegnazione dei fondi della legge 440/97
Riportiamo una valutazione di Tuttoscuola sulla Direttiva min. n.87, 8 novembre 2010, che è in atto alla Corte dei Conti per la registrazione.
Ridotte del 10% le risorse per l’autonomia scolastica”.
Anche questo provvedimento è stato sottoposto ad una riduzione economica con un taglio di circa il 10%, portando l’ammontare complessivo da erogare alle istituzioni scolastiche a poco meno di 15 milioni di euro (14.746.505,24). Alcuni settori, nonostante la riduzione del fondo, sono stati incrementati, come, ad esempio, il sostegno alle attività di formazione (+ 5 milioni), alla editoria digitale (+ 20%), alla valutazione degli apprendimenti e alla innovazione (fondi quasi triplicati). Le note dolenti riguardano la valorizzazione delle eccellenze (non vi è traccia delle borse di studio agli studenti meritevoli), il sostegno ai progetti per il potenziamento della cultura scientifica e all'insegnamento della lingua italiana ed inglese nella scuola primaria (riduzione di circa il 60%), il sostegno all'educazione ambientale e alla salute (taglio di circa il 50%)…
(Fonte: TuttoscuolaNEWS n. 465, 30 novembre 2010)

 
° Gli ATA CO.CO.CO., ex LSU, sciopereranno il giorno 6 dicembre
Lo sciopero è indetto dalle OO.SS. FELSA/CISL, CGIL/NIDIL, UIL/CPO; in precedenza era stato fissato per il 24 novembre.

 
° Norme per la salvaguardia del sistema scolastico in Sicilia e per la rinnovazione del concorso per dirigenti scolastici
Il 23 novembre 2010, la 7ª Commissione permanente (Istruzione, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) ha approvato, in sede legislativa, il disegno di legge, d’iniziativa dei deputati Siragusa, Barbieri, Goisis, Ghizzoni, Capitanio Santolini, Granata, Antonino Russo, Giammanco, già approvato dalla Camera dei deputati.
Forse risolto il pasticciaccio brutto. Il Ministro è autorizzato a emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, un decreto per i rinnovo del concorso distinguendo tre tipologie di candidati e disponendo differenti modalità concorsuali per ciascuna di esse. I presidi vincitori sosterranno una prova scritta, in materia di esperienze già maturate dirigendo scuole; in certo modo quasi una sorta di ope legis per la conferma in ruolo. Per quelli che invece sono nella graduatoria dei vincitori del concorso indetto con decreto direttoriale 22 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 94 del 26 novembre 2004, ma che non sono ancora in servizio, la prova scritta verterà su un argomento da loro scelto tra quelli che sono stati svolti nel corso di formazione. Tutti gli altri partecipanti alle prove scritte del vecchio concorso potranno partecipare anche al nuovo e accedere eventualmente a un nuovo corso di formazione. Il tutto si concluderà entro due mesi.
(Fonte: Newsletter N° 37 del 27 novembre 2010 www.toninorusso.it)

Indicazioni e istruzioni per l’applicazione al personale della scuola delle nuove norme in materia disciplinare, introdotte dal d.lgs. 27 ottobre 2009, n. 150
Diamo in sintesi alcuni passaggi della C.M. Prot. n.88 dell’8 novembre 2010
Innovazioni in materia disciplinare e di responsabilità dei dipendenti:
Si recuperano alla fonte legale spazi di disciplina che nel previgente ordinamento erano occupati dalla fonte negoziale: in specie, gli spazi relativi a materie concernenti gli organi competenti ad irrogare sanzioni, le modalità di svolgimento dei relativi procedimenti e le impugnazioni esperibili.
Obbligo di pubblicità del codice disciplinare:
Si dispone la pubblicazione nel sito istituzionale dell’Amministrazione del codice disciplinare, recante l’indicazione delle infrazioni e relative sanzioni; equivale all’affissione all’ingresso della sede di lavoro. Il d.s. disporrà la pubblicazione dei codici disciplinari nel sito web della scuola. Per i dd.ss., il direttore generale dell’U.S.R. la pubblicazione del codice disciplinare nel sito web.
Divieto di istituire con il CCNL procedure di impugnazione:
Si fa divieto alla contrattazione collettiva di istituire procedure di impugnazione dei provvedimenti disciplinari, salva la possibilità di disciplinare con contratti collettivi procedure di conciliazione non obbligatoria, purché fuori dai casi per i quali è prevista la sanzione del licenziamento. Per quanto concerne il settore scolasticoconseguenza della riforma sul personale docente è il venir meno delle funzioni dei Consigli di disciplina operanti presso il CNPI e i Consigli Scolastici Provinciali. Le sanzioni previste per il personale docente non di ruolo (ammonizione, censura,sospensione dalla retribuzione fino a un mese, sospensione dalla retribuzione dall’insegnamento da un mese ad un anno, esclusione dall’insegnamento da un mese a un anno, esclusione definitiva) sono sostituite da quelle previste per il personale di ruolo (avvertimento scritto, censura, sospensione dall’insegnamento fino a un mese, sospensione dall’insegnamento da uno a 6 mesi, destituzione).
Organi e procedimento:
In sintesi, le norme succitate prevedono quanto segue. Per le infrazioni di minore gravità, punite con sanzioni superiori al rimprovero verbale e inferiori alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per più di dieci giorni, l’autorità disciplinare competente è individuata nel responsabile, con qualifica dirigenziale, della struttura in cui il dipendente lavora anche se in posizione di comando o fuori ruolo. In questi casi, il dirigente, quando ha notizia dell’illecito disciplinare, “senza indugio” e comunque non oltre venti giorni dal ricevimento della stessa, deve contestare per iscritto l’addebito al dipendente e convocarlo, con un preavviso di almeno dieci giorni, per il contraddittorio a sua difesa con l’eventuale assistenza di un procuratore o di un rappresentante dell’associazione sindacale cui il lavoratore aderisce o conferisce mandato. Dopo l’espletamento dell’eventuale ulteriore attività istruttoria, il responsabile della struttura conclude il procedimento, con l’atto di archiviazione o di irrogazione della sanzione, entro sessanta giorni dalla contestazione dell’addebito. In caso di differimento superiore a dieci giorni del termine a difesa, per impedimento del dipendente, il termine per la conclusione del procedimento è prorogato in misura corrispondente. La mancata osservanza dei termini sopra richiamati comporta, per l’Amministrazione, la decadenza dall’azione disciplinare e, per il dipendente, dall’esercizio del diritto di difesa. Per il personale docente, a tempo indeterminato e determinato, l’organo competente a gestire i procedimenti sopra descritti è il dirigente dell’istituzione scolastica presso cui l’insegnante presta servizio. Il dirigente scolastico deve in ogni caso assicurare che l’esercizio del potere disciplinare sia effettivamente rivolto alla repressione di condotte antidoverose dell’insegnante e non a sindacare, neppure indirettamente, l’autonomia della funzione docente.
Ufficio per i procedimenti disciplinari e relative competenze:
Qualora il responsabile della struttura non abbia la qualifica dirigenziale, o nel caso in cui il responsabile abbia tale qualifica ma la sanzione da applicare sia più grave della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino a dieci giorni, gli atti sono trasmessi, entro cinque giorni dalla notizia del fatto, all’ufficio per i procedimenti disciplinari individuato ai sensi del comma 4, dell’articolo 55-bis.

 

° Il modello ICF nell’integrazione scolastica
Riportiamo il progetto e il bando per sperimentare in ambiente scolastico il modello ICF.
La disabilità è una condizione determinata da molteplici fattori che coinvolgono non soltanto il soggetto con disabilità ma anche il contesto in cui esso vive. Il modello ICF, Messo a punto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001, l’ICF (International Classification of Functioning, Health and Desease), è una risorsa utile a individuare gli elementi contestuali della realtà scolastica che condizionano il livello di disabilità dell’alunno: facendo riferimento alla realtà concreta in cui è inserita la persona, l’ICF può aiutare a trovare le soluzioni confacenti ai bisogni delle persone con disabilità. La loro capacità di attività non è condizionata esclusivamente dalle funzioni e strutture corporee, ma anche dall’interazione di queste con fattori ambientali (fisici, sociali e culturali) e con fattori personali (portati psicologici). La capacità è la possibilità del soggetto di svolgere determinati compiti in un ambiente virtuale, mentre la performance è la capacità del soggetto di svolgere quei compiti in un contesto concreto che lo può aiutare (mediante facilitatori), o ostacolare (opponendo barriere). I concetti di facilitatori e di barriere costituiscono un importante momento descrittivo della relazione fra persona con disabilità e ambiente, e nella fattispecie fra alunno con disabilità e scuola; l’ICF aiuta a individuare quali debbano essere nelle scuole gli opportuni facilitatori e quali barriere invalidanti vadano rimosse.
Il Progetto ICF. Dal modello ICF dell’OMS alla progettazione dell’inclusione (2 settembre 2010), promosso e finanziato dal MIUR – Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione, ha l’obiettivo di applicare nella scuola, in un campione di istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e distribuite a livello nazionale, il modello ICF, al fine di diffondere un approccio all’integrazione focalizzato sul ruolo determinante che l’ambiente scolastico, nei suoi molteplici aspetti, svolge nell’effettiva integrazione degli alunni con disabilità. Il progetto sarà avviato nell’a.s. 2010-2011 con completamento previsto nell’a.s. 2011-2012. Il bando è destinato alle istituzioni scolastiche nazionali, statali e paritarie, di ogni ordine e grado, che possono concorrere singolarmente o aggregate in rete con altre scuole e/o con Università, Enti o Associazioni (denominati “partner”); le reti in questione faranno sempre e comunque riferimento ad una istituzione scolastica, denominata “Scuola capofila”, che rappresenterà la rete presso questa Amministrazione. Un Gruppo Tecnico Nazionale avrà il compito di valutare e selezionare i progetti da finanziare. Il bando e la scheda di iscrizione sono visionabili sul sito del MIUR. I progetti dovranno essere spediti entro il 30 dicembre 2010, al seguente indirizzo:
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione – Ufficio VII Viale Trastevere 76/A 00153 ROMA (RM). Info all’indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 
° La validità giuridica deglianni 2010, 2011 ai fini della progressione di carriera
Riportiamo, da Tuttoscuola, un interrogativo circa le intenzioni del Governo.
Che con decreto interministeriale, Tremonti e Gelmini abbiano scongelato gli scatti di anzianità per il prossimo biennio non significa che abbiano ripristinato, per il personale della scuola, la validità giuridica di progressione nella carriera. In altre parole, è ancora da capire se ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali, gli anni 2010, 2011 e 2012 saranno calcolati. A parere di Tuttoscuola, con il decreto interministeriale dell’altro giorno è stato salvato soltanto l’aspetto economico degli scatti di anzianità (sempre che siano corrisposti per intero e non sotto forma di una tantum), ma non il valore. Si è trattato di un tamponamento di semplice natura economica senza incidenza giuridicaAlla fine della carriera il personale scolastico avrà 40 anni utili a pensione con una posizione stipendiale corrispondente solamente a 37 anni….. Il dubbio, insomma, c'è tutto. Il decreto chiarirà l'enigma?”
(Fonte: Tuttoscuola.com – n.464 - 22 novembre 2010)

 
°Sabato 27 novembre 2010, Giornata Nazionale della Colletta Alimentare
I volontari del Banco Alimentare consegneranno un sacchetto per riporre gli alimenti che verranno donati ai poveri che il Banco Alimentare sostiene attraverso oltre 7.700 strutture caritative.
(Fonte: Newsletter n° 79 del 23/11/10 del Centro InfoHandicap FVG)