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° “A scuola si cresce sicuri”. Si cresce sicuri ! ?
Le autorità danno segno di attivarsi per la sicurezza nelle scuole; di contro ci sono numeri poco rassicuranti circa la sicurezza nelle scuole.
L’Ufficio Stampa del Ministero dell’Istruzione ha dato notizia della firma di un Protocollo d’intesa per formazione alla salute e alla sicurezza nelle scuole, firmato con l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e con la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp); ha lo scopo di formare, in specifici corsi, il personale scolastico sulle tematiche della sicurezza e della prevenzione degli infortuni negli ambienti scolastici. La prima iniziativa è un progetto pilota per la formazione di circa 1.800 dipendenti in 60 scuole; altre seguiranno, in questo triennio. Gian Luca Galletti, il sottosegretario al ministero dell’Istruzione che ha la delega all’edilizia e alla sicurezza, giudica “un’emergenza” la questione sicurezza ed enfatizza l’intervento del Governo: “…investimenti che hanno anche un altro valore, sono un volano per l’economia”. Gli investimenti dei quali si tratta sono i 450 milioni stanziati con il Decreto del Fare, e 40 milioni all’anno per 30 anni che dovrebbero permettere alle scuole mutui per 800 milioni. In atto, sono stati impegnati i primi 150 milioni, per 629 interventi urgenti. Si tratta di un finanziamento congruo ? Non sappiamo, ma sappiamo a che cosa dovrebbero bastare (dati su oltre 5300 edifici scolastici, raccolti da Legambiente nello studio “Ecosistema scuola 2013”, e riportati su Il Messaggero, 13 gennaio 2014): Più di una scuola su 3 ha necessità di interventi urgenti, il 40% degli istituti sono privi del certificato di agibilità, il 60% non ha il certificato antincendio. Nelle zone a rischio sismico il test di vulnerabilità è stato effettuato su appena una scuola su cinque (il 21,1%). Per ulteriori risorse, il ministro dell’Istruzione penserebbe a le donazioni dei privati (favorite con misure di defiscalizzazione), e il Parlamento ha già deliberato (nella Legge di stabilità) la possibilità di destinare l’8 per mille alla sicurezza scolastica.

° Impianti wireless: 15 milioni a 1.554 istituti di istruzione secondaria
La D.G. per gli studi, la statistica e i sistemi informativi ha reso noto l’elenco – e la relativa ripartizione dei finanziamenti - delle Istituzioni e Reti di Scuole selezionate
Lo stanziamento – disposto in attuazione del d.l. n.104/2013 – è finalizzato alla innovazione didattica mediante l'uso di contenuti digitali in aula da parte degli insegnanti e degli studenti; a questo scopo, le somme assegnate saranno spese secondo i progetti approvati (1554 tra i 2074 presentati) per il cablaggio delle scuole e per l’attivazione delle dotazioni infrastrutturali. In funzione della medesima finalità didattica innovativa, il Ministero ha individuato, mediante un bando, alcuni Poli Formativi per il potenziamento delle competenze digitali degli insegnanti e ne ha pubblicato la graduatoria di ripartizione di 600.000 euro.

° Saranno gli studenti a realizzare il logo del Semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea
Ancora pochi giorni per i creativi: i bozzetti vanno presentati entro il 18 gennaio
Il MIUR, in accordo con la Presidenza del Consiglio e col Dipartimento delle Politiche europee, ha indetto il concorso "La mia Europa è". Alcuni istituti tecnici con indirizzo "Grafica e comunicazione" si sono subito messi all’opera per la realizzazione del logo.

° 370 milioni a copertura degli scatti di carriera per circa 45mila dipendenti della P.I.
Indiscrezioni sul testo della direttiva della Carrozza per la trattativa ARAN-Sindacati.
“I 370 milioni E. che servono a pagare gli aumenti, che il MEF aveva disposto di recuperare a colpi di 150 euro al mese, andranno a incidere per 250 milioni sul fondo di istituto. Gli altri 120 sono quelli disponibili a seguito dei risparmi della riforma Gelmini. Tutto bene allora? Niente affatto. … Serve anche una norma per sterilizzare il dpr che il consiglio dei ministri di fine agosto ha approvato e che ha prorogato a tutto il 2013 il blocco degli scatti di anzianità. …Ed è quella che sarà approvata al prossimo consiglio dei ministri. Probabilmente sarà poi presentata come emendamento a un dei decreti in conversione in parlamento. Forse il Milleproroghe. Il fatto politico è che il governo, che aveva annunciato un cambio di rotta sulla scuola, e che almeno sulla carta gode del consenso elettorale del personale scolastico, ha fatto un autogol mediatico. In queste ore in cui si intensificano le voci di un rimpasto di governo, sia il nome della Carrozza che quello di Saccomanni compaiono nella lista dei candidati alla sostituzione…”
(Fonte: Alessandra Ricciardi – ItaliaOggi – 14 gennaio 2014)

° Della serie: Incongruenze
Alcune sono addebitabili all’insipienza dei burocrati; la maggior parte scaturisce dalla complessità pressoché ormai inestricabile delle norme disorganicamente stratificate. Orizzonte Scuola ne segnala una: Il servizio su Sostegno, anche se svolto senza titolo, potrebbe fare la differenza per l'accesso ai corsi Specializzazione al Sostegno.
Il d.m. 30 settembre 2011 prevede all’art. 6 comma 8: "Il bando di indizione delle prove di accesso, predisposto dalle Università, individua ai fini della compilazione della graduatoria finale degli ammessi al corso, le tipologie di titoli culturali e professionali valutabili e il punteggio ad essi attribuibile, comunque non superiore a 10 punti complessivi". In linea di massima i bandi attribuiscono fino ad massimo di 5 punti per il servizio su sostegno …. E’ possibile affermare che, a parità di punteggio nelle prove, l’avere svolto servizio su sostegno, potrà essere determinante per l’accesso al corso. (Fonte: www.orizzontescuola.it - 04/01/2014)
Nella mobilità d’ufficio, accade che a un docente più anziano di servizio sia dato un punteggio inferiore rispetto a quello dato a un collega con meno anzianità di servizio.
La ragione? Le tabelle dei punteggi ancora in vigore non sono in linea con quanto la U.E. stabilisce (dir.1999/70) sulle caratteristiche dei contratti a tempo determinato; da sempre l’ANIEF si batte per eliminare le difformità tra questi e i contratti a t.i.
Questo è dovuto alle incongruenze di un desueto meccanismo di calcolo del punteggio di anzianità di servizio… Facciamo due calcoli esemplificativi… Consideriamo due docenti, il docente A e il docente B. Il primo docente, cioè “A”, ha un’anzianità di servizio di 8 anni, di cui 6 pre-ruolo e 2 di ruolo. Il secondo docente, cioè “B”, ha un’anzianità di servizio di 5 anni, tutti svolti in ruolo. Mentre il docente “A” riceve 28 punti di anzianità di servizio, così calcolati: per i primi 4 anni di anzianità pre-ruolo valgono 3 punti per anno, i successivi 2 anni pre-ruolo valgono soltanto 2 punti per anno ed infine i due anni di ruolo valgono 6 punti per anno, il docente “B” ottiene 30 punti di anzianità di servizio, cioè 6 punti per ognuno dei cinque anni di servizio di ruolo… La causa di questa anomalia è dovuta alle tabelle dei punteggi per i trasferimenti a domanda e d’ufficio, inserite nell’ipotesi di contratto di mobilità 2014-2015 firmata il 17 dicembre 2013… Nella clausola 4 della direttiva europea 1999/70 … è evidenziato quanto segue: “I criteri del periodo di anzianità di servizio relativi a particolari condizioni di lavoro dovranno essere gli stessi sia per i lavoratori a tempo determinato sia per quelli a tempo indeterminato, eccetto quando criteri diversi in materia di periodo di anzianità siano giustificati da motivazioni oggettive”. (Fonte: www.latecnicadellascuola.it - 12/01/2014)
Il Tar del Lazio censura una norma del decreto MIUR 24 settembre 2012: la prova preselettiva del Concorso a cattedra va intesa superata col punteggio di sufficienza.
Quante e quanto macroscopiche incongruenze l’ANIEF ha segnalato, per tempo, e a quante ha cercato rimedio ricorrendo alla giustizia amministrativa e a quella del lavoro ! Spesso ci è stato rimproverato il sistematico ricorso alla tutela giudiziaria che il nostro impianto costituzionale riserva ai cittadini. Che cos’altro si può fare dinanzi alla costatazione di amministratori che non ne azzeccano una ? E fosse solo questo ! Il problema è che più sbagliano più si rimettono alla prova: innovano, riformano, rifondano, in un delirio di illogicità. Resta memorabile la tesi della Gelmini secondo cui non ci sarebbe correlazione tra entità dei finanziamenti e qualità del servizio scolastico. Nei quattro anni di questa nostra esperienza sindacale non abbiamo avuto il bene di leggere un bando di concorso fatto come Dio vuole; e quante colte, in materia di prove preselettive, abbiamo messo il MIUR sull’avviso, sotto vari profili ? I nostri lettori ricorderanno l’elenco degli strafalcioni docimologici che segnalammo all’epoca della prova preselettiva del concorso a d.s. Ora, il TAR Lazio fa detonare la grana del voto minimo sufficiente a superare il test preselettivo del concorso a cattedra. Avevamo tentato fin da subito di disinnescarla (e non è il solo aspetto del bando che l’ANIEF ha contestato). Sull’assioma che le prove preselettive servono solo ad assottigliare la platea dei concorrenti, il TAR ha stabilito: ben diversa sarebbe dovuta essere la modalità di valutazione dei test, potendo limitarsi l'Amministrazione a stabilire una soglia minima di quesiti superati al fine di ammettere i candidati che si fossero avvicinati o avessero superato detta soglia. Soglia 30, e non 35, significa stravolgimento delle graduatorie. Adesso, alcuni colleghi sono salvi, e probabilmente altre migliaia saranno salvi a seguito delle sentenze che il TAR emetterà ad aprile. E gli altri ? Chi li ripagherà dell’aberrazione che i soloni del MIUR hanno prodotto al corso della loro vita ? Migliaia di persone hanno buttato al vento il loro tempo, le speranze, i progetti… ? Qualcuno pagherà per questo errore ? Non sarebbe il caso di rendicontare dinanzi al committente ? Ha dell’incredibile è che una struttura costosa e potente qual è un ministero dello Stato non sia in condizione di costatare ciò che è evidente a giovani sindacalisti, ultimi arrivati sulla scena di questo comparto da sempre tempio di Soloni.

° Iscrizioni per l’a.s. 2014/2015
Con l’impegno consueto per questi adempimenti, la Direzione Generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi ha avviato la fase propedeutica alle iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle prime classi delle scuole di ogni ordine e grado.
E’ fissato al 28 febbraio 2014 il termine di scadenza per le iscrizioni alle scuole dell’infanzia, alle prime classi delle scuole del I ciclo, alle prime classi del II ciclo, comprese quelle relative ai percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà integrativa e complementare dagli istituti professionali. Le domande possono essere presentate dal 3 febbraio 2014, ma le famiglie possono già dal 27 gennaio avviare la fase di registrazione al portale. Essendo cambiata la procedura di registrazione, le utenze generate nel 2013 non sono valide e occorre registrarsi di nuovo; per le scuole paritarie, la procedura on line è facoltativa.
Le iscrizioni avvengono in due ambienti: - le attività a carico delle scuole, sul SIDI – Area Alunni – Iscrizioni on line, e sono consentite già dal 7 gennaio 2014; - l’iscrizione a carico delle famiglie, da www.iscrizioni.istruzione.it, a partire dalla data definita dalla C.M. sulle iscrizioni. Calendario di massima delle attività: Rispetto allo scorso anno, sono state previste due novità. La prima è la funzione che consente alle scuole di visionare i moduli di iscrizione personalizzati in modalità anteprima (in formato HTML), come si presentano alle famiglie, prima dell’avvio delle iscrizioni. Nel caso in cui la scuola non abbia personalizzato il modello, all’apertura delle iscrizioni per le famiglie il sistema rende disponibile il modello base; dal 27 gennaio viene rivolto alla scuola l’invito a personalizzare (eventualmente) il modello entro il 31 gennaio. La seconda novità è l’anticipazione della funzione di registrazione per le famiglie (indispensabile e propedeutica per compilare la domanda) alla settimana precedente l’avvio delle iscrizioni. Inoltre, la procedura di registrazione al portale è stata semplificata: dapprima l’utente compila il form indicando un indirizzo email principale (che deve essere confermato digitandolo una seconda volta) al quale viene spedito il messaggio con il link di conferma registrazione; ricevuta l’email con il link, sarà sufficiente cliccare sullo stesso per confermare la registrazione. Questa seconda operazione deve essere eseguita entro le ventiquattro ore dalla ricezione della email; in caso contrario, l’utenza è annullata e occorre procedere a una nuova registrazione. I moduli di iscrizione sono stati rielaborati sia nella parte base sia nella parte personalizzabile. È stato rivisto l’elenco delle informazioni (raccolte nel “catalogo alunni” e nel “catalogo famiglia” predisposti dal MIUR) che possono essere richieste, se necessarie, alle famiglie. Tali richieste di informazioni, finalizzate all’accoglimento delle domande di iscrizione ovvero per l’attribuzione di precedenze o punteggi nelle graduatorie/liste di attesa, devono essere definite con delibera del Consiglio di istituto, che ne evidenzi in maniera puntuale i criteri sottesi di modo che sia, altresì, comprensibile l’indispensabilità delle informazioni che la scuola richiede. Gestione “tempiscuola”(scuole primarie e secondarie di primo grado). La scelta è esercitata dalle famiglie. Le articolazioni dell’orario settimanale, previste dagli artt. 4,5 D.P.R. n.89/2009, sono visualizzate nel modello di iscrizione. Le istituzioni scolastiche possono indicare, in un apposito spazio predisposto accanto a ciascun tempo scuola, quello non attivato nel 2013/14. Gestione indirizzi di studio (scuole secondarie di secondo grado). I licei inseriscono sul SIDI il percorso “licei” e l’indirizzo offerto, mentre gli istituti tecnici e professionali, dopo aver selezionato il percorso specificano sia il settore sia l’indirizzo. Per gli Istituti professionali può essere indicata anche l’offerta formativa sussidiaria (IeFP), se attivata nell'ambito regionale. Le famiglie possono scegliere di effettuare l’iscrizione a uno dei diversi indirizzi di studio presenti nella scuola, nonché indicare, in subordine, fino a un massimo di altri due istituti. Download delle domande ricevute. Sarà disponibile, per le scuole, un file excel contenente tutte le informazioni inserite nelle domande man mano che vengono inoltrate dalle famiglie. Iscrizione degli alunni sprovvisti di codice fiscale. Per gli alunni stranieri sprovvisti di codice fiscale, una funzione consente la creazione di un “codice provvisorio” da sostituire appena possibile con il definitivo.

° Della serie: Incomunicabilità politico-esistenziale
MEF e MIUR non comunicano. Prima, la questione 150 euro, poi il fantasma di una querelle sulle 4.447 immissioni in ruolo per il Sostegno (autorizzate nel Decreto istruzione, come anticipo per l’a.s. 2013/2014 del piano triennale di stabilizzazioni).
Entrambe le “incomprensioni” sono state, però, chiarite; così, né si procede al recupero degli scatti maturati da 45000 dipendenti, né si blocca l’assunzione degli insegnanti di sostegno. Della prima questione s’è occupato Letta in persona; in merito alla seconda, La Repubblica ha riportato (10 gennaio) questa precisazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze: “Il Ministero dell'Istruzione ha inviato al Ministero dell'Economia il decreto interministeriale MIUR-MEF di rideterminazione delle dotazioni organiche dei posti di sostegno in data 19 dicembre 2013, insieme alla richiesta di autorizzazione all'assunzione del primo nucleo di insegnanti. Nei dieci giorni lavorativi successivi, inclusi quelli tra Natale, Capodanno ed Epifania, la Ragioneria Generale dello Stato ha effettuato le verifiche prescritte ed espresso parere positivo tanto sul decreto quanto sulla richiesta di assunzione, fatti salvi gli ulteriori adempimenti del MIUR. Nelle prossime ore il decreto, controfirmato dal Ministro Fabrizio Saccomanni, verrà restituito al MIUR, mentre il parere favorevole all'assunzione verrà trasmesso agli uffici del Ministro per la Pubblica Amministrazione. Il Dipartimento della Funzione Pubblica predisporrà lo schema del Decreto del Presidente della Repubblica necessario per il completamento dell'iter di assunzione che potrà essere sottoposto quanto prima al Consiglio dei Ministri”. Ma ci ritenteranno !

° Qual e’ la considerazione verso l’insegnamento, da parte della classe politica
La tabella che riportiamo (Fonte COBAS) dice quale sia stata, da parte di una intera generazione di decisori politici (e di sindacalisti che ne hanno concertato le scelte).



In sostanza, nell’arco di una generazione, si è prodotto un arretramento marcato delle retribuzioni ai docenti e un altrettanto marcato plus riconoscimento ai dirigenti. Il rapporto Eurydice 2013 riferito ai 5 milioni di insegnanti che lavorano nei Paesi della U.E. documenta che il trattamento economico di quelli italiani è inferiore a quello dei colleghi, non solo dei lussemburghesi e dei tedeschi (gli insegnanti delle scuole primarie hanno già a inizio carriera retribuzioni maggiori rispetto agli insegnanti delle secondarie superiori italiani), ma perfino degli spagnoli, dei ciprioti e dei portoghesi. In Lussemburgo, un maestro delle elementari al primo giorno di scuola è retribuito con 67.129 euro lordi annui e a fine carriera con 118.443 E.
Poiché, nei sistemi a economia capitalistica, le retribuzioni sono correlate allo status secondo la concezione delle funzioni nella società, dalla tabella traiamo l’immagine di un sistema-Italia vetero industriale, a ordinamento gerarchico, estraneo al modello – ormai vincente – così detto della “economia della conoscenza”. E così non si progredisce. In questo modello della società, la Scuola è genericamente assimilata ad altri servizi pubblici perdendo la specificità educativa.

° Chi governa? C’è un guasto al sistema democratico? C’è “tutti” e “tutti”.
Si moltiplicano i sintomi (grave il tentennamento sulle tasse) di un governo titubante
La retromarcia del governo sulla questione della restituzione, da parte dei docenti, dello scatto stipendiale per il 2013 è stata accolta con giusta soddisfazione da parte dei colleghi, e con la faccia di bronzo da parte dei parlamentari che appoggiano il governo. Non avvertono disagio ? Hanno capito chi ha deciso la restituzione ? Chi ha deciso che non si proceda alla restituzione ? Hanno capito chi decide, che cosa ? Chi ha glissato sulle procedure per il pagamento dello stipendio ai supplenti ? Chi glissando sulla copertura della mini IMU invia ai commercialisti milioni di contribuenti per il calcolo di spiccioli ? Chi glissa sugli abusi dei comuni che le tasse per i servizi le raddoppiano anche erogando servizi da schifo ? Chi si volta dall’altro lato, alla vista delle spese (e ruberie) della “casta” ? E procrastina alle calende greche i provvedimenti per tagliere queste spese ? La sensazione è che a questo veicolo manchi lo sterzo. Abbiamo la sensazione di un procedere etero diretto (telecomandato, qual era quello del governo Monti) che autorizza il segretario del PD a chiedersi stupito: “Stiamo su 'Scherzi a parte” ? Mentre la ministro Carrozza vagheggia di chiedere a “tutti” che ne pensano della scuola, la giornalista Alba Sasso (il manifesto, 8 gennaio) sbotta: “Vergognatevi e se ce la fate dimettetevi tutti”.

° Democrazia e dòxa. Che cosa c’è di più democratico che una consultazione on line?
Con la Costituente della scuola, la ministro dell’Istruzione intende aprire un dibattito sulla Scuola coinvolgendo tutto il Paese.
“La Costituente della scuola… Vogliamo aprire un dibattito in tutto il paese… Cosa ne pensano, come la vorrebbero presidi, insegnanti, studenti, genitori, partiti, fondazioni, associazioni… Su alcuni temi, non so come gli italiani la pensino” ! La Ministro cerca soluzioni incrociando epistème (dagli addetti ai lavori) e dòxa (con la consultazione aperta a tutto il Paese). Sarebbe un’iniziativa commendevole per un centro studi, e di grande utilità per il tirocinio di stagisti, se non fosse che le diagnosi sullo stato della Scuola sono solidamente acquisite, e strasaputa è la terapia: finanziare la scuola pubblica in misura degna di un Paese civile. Ma siccome una tale scelta è estranea a questa dirigenza politica (ricordate il teorema Gelmini ? Secondo il quale non ci sarebbe correlazione tra cifre impegnate e qualità del servizio ?), si cerca di menare il can per l’aia scegliendo di nominare (in sequenza, negli anni) al MIUR ministri che sono competenti di tante cose ma non di scuola e, sinceramente interessati all’opinione di tutti, vanno a vedere di che cosa si tratta. E’ questa la democrazia ? Se il senso della democrazia è nella scelta che la popolazione compie – in sede elettorale - in base ai programmi e alle soluzioni che i dirigenti politici prospettano, il suo contrario è il sistema nel quale una oligarchia di designati avvia ad libitum consultazioni plebiscitarie riservandosi di decidere quali indicazioni accogliere (“Invieremo il questionario e chiunque, fino a maggio, potrà intervenire: risposte sul sito del ministero che resteranno anonime. A giugno renderemo pubblici i risultati, a settembre diremo quali indicazioni il ministero ha recepito.”). A pensare male …! Il ricordo va al precedente di quella consultazione on line sulla abolizione del valore legale del titolo di studio, che non diede i risultati preventivati da Monti. Se la Carrozza ha una sua politica, differente da quella che nel 2008 il tandem Tremonti/Gelmini (altri due esperti di scuola) attuò con 8 miliardi di tagli di spesa, o differente rispetto alla linea del governo Monti (che le tentò tutte, per risparmiare sulla Scuola), allora deve annullare i provvedimenti che hanno tagliato le risorse. Tutto, però, lascia intendere che stia proseguendo sulla vecchia strada: si prenda ad esempio il DPR 4.9.2013 n.122, con il quale Letta ha disposto la proroga a tutto il 2013 del blocco (voluto da Tremonti) dei contratti e degli automatismi stipendiali nella Scuola, ancora più grave è il fatto che, in piena continuità con l’ex ministro Profumo, la Carrozza vuole tagliare un anno all’offerta formativa di istruzione pubblica. Bando all’ipocrisia; se è solo una questione di risparmi, si affidi la politica scolastica direttamente al M.E.F.

° Trattamenti pensionistici e corresponsione del TFR
La Legge di Stabilità, nel testo approvato in via definitiva, torna a bloccare in parte la rivalutazione delle pensioni e stabilisce dilazioni nell’accreditamento del TFR
Nel triennio 2014-2016, le pensioni con assegno inferiore o pari a tre volte il minimo INPS saranno rivalutate (fino al detto limite) al 100%. Per i trattamenti con importo superiore a quello minimo è confermata l’attuale disciplina che prevede: - per i trattamenti pensionistici complessivamente pari/inferiori a quattro volte il trattamento minimo, la rivalutazione (fino al detto limite) è nella misura del 90%; - per quelli di importo complessivamente superiore quattro volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiore a cinque volte il trattamento minimo, la rivalutazione (fino al detto limite) è nella misura del 75%; - per quelli superiori complessivamente a cinque volte il trattamento minimo, la rivalutazione (fino al detto limite) è del 50%; - la stessa rivalutazione (eccezione fatta che per il 2014) è prevista per i trattamenti complessivamente superiori a sei volte il minimo. Chi ha assegni pensionistici annui lordi superiori a 90.168 euro è soggetto, anche, al “contributo di solidarietà”, per importi percentuali varianti secondo tre fasce: 14 volte il minimo, 20 volte il minimo e 30 volte il minimo. In fatto di corresponsione del TFR ai lavoratori che vanno in pensione dal 2014, si dispone che per importi superiori ai 50 mila euro, il TFR sia corrisposto in 2 rate, e che per importi superiori a 100 mila euro sia corrisposto in 3 rate. (Fonte: Orizzonte scuola -30 dicembre 2013)

° MIUR a piazzale Kennedy: 5,8 milioni di affitto per 40mila metri
“I lavori di adeguamento e messa a norma dell'immobile non sono stati ultimati… E così l'affitto della sede di piazzale Kennedy… è stato prorogato dal decreto Milleproroghe fino al prossimo giungo 2014 …” (Fonte: Alessandra Ricciardi - ItaliaOggi -06 gennaio 2014)