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° Progetto nazionale per l'educazione fisica nella scuola primaria. A.S. 2013/2014
Le candidature delle scuole e degli esperti, on line entro il 31 gennaio. indicazioni operative per l'adesione delle scuole.Linee generali per l'anno scolastico 2013/2014. Il progetto presenta caratteristiche comuni e omogenee su tutto il territorio nazionale. Il coordinamento è affidato al Comitato Direttivo Nazionale, composto da rappresentanti di P.C.M., M.I.U.R., C.O.N.I. e C.I.P. che ne assicura il governo delle attività, l'uniformità delle linee programmatiche e dei correlati adempimenti attuativi…. Il Progetto per l'anno scolastico in corso propone l'aggiornamento di alcuni elementi della didattica…: - affiancamento all'insegnante della scuola primaria da parte di un esperto laureato in scienze motorie o diplomato ISEF per 2 ore a settimana; - realizzazione in tutte le Regioni e Province dello svolgimento di due ore settimanali di attività nelle classi coinvolte, ripartite in giorni separati; - uniformità dell'impostazione scientifica e metodologica su tutto il territorio nazionale, sotto la diretta responsabilità educativa degli insegnanti della scuola primaria, cui viene affiancato un esperto di scienza motorie; - gli obiettivi di apprendimento perseguiti sono saldamente radicati in quelli previsti nelle Indicazioni nazionali per la scuola primaria; - particolare attenzione al coinvolgimento degli alunni con disabilità, secondo una linea inclusiva alla quale l'educazione fisica può fornire un ulteriore prezioso contributo; - progettazione congiunta delle attività tra insegnante titolare della scuola primaria ed esperto, ad inizio attività, in coerenza con la progettazione già predisposta dall'insegnante; - ulteriore arricchimento della proposta didattico-motoria per le classi 3^, 4^ e 5^, importanti in quanto momento di passaggio dall'educazione al movimento all'acquisizione di competenze motorie in chiave pre-sportiva; - valutazione ex-ante e ex-post degli apprendimenti; - realizzazione di una fase di formazione/aggiornamento specifica, rivolta agli esperti e ai tutor che saranno coinvolti nel progetto. Profili organizzativi….. A livello regionale il Progetto è curato dalle Commissioni paritetiche regionali, presiedute dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale o da un suo delegato, delle quali fanno parte rappresentanti di pari livello territoriale del C.O.N.I. e del C.I.P. ed eventualmente il rappresentante di ogni altro Ente che possa svolgere un ruolo attivo nel rafforzamento dell'attività progettuale. Le Commissioni paritetiche regionali rappresentano il cardine del governo locale del sistema e costituiscono riferimento privilegiato per l'interlocuzione costante con il M.I.U.R. e il C.O.N.I. La Commissione paritetica regionale, i coordinatori territoriali di educazione fisica, i referenti regionali C.O.N.I., i team operativi provinciali, sono impegnati sui rispettivi livelli a garantire il pieno sviluppo del progetto….Il progetto prevede il coinvolgimento nel corrente anno scolastico di circa 3.000 plessi scolastici, ripartiti secondo quanto indicato nella Tabella in allegato (Allegato 1). ….. Le Istituzioni scolastiche interessate a prendere parte al progetto dovranno formalizzare la loro richiesta compilando l'apposito modulo raggiungibile all'indirizzo internet: http://promozione.coni.it. Le richieste per le scuole e gli esperti dovranno pervenire a partite dal 20 gennaio fino al 31 gennaio p.v. A ciascun plesso sarà data la possibilità di effettuare la sperimentazione su un solo corso (5 classi dalla prima alla quinta). Su parere della Commissione paritetica regionale per Istituzioni scolastiche situate in aree a rischio e disagio sociale e per i piccoli comuni possono essere prese in considerazione le richieste di plessi che si discostano di poco dal numero delle cinque classi previste. Le risorse umane incaricate della realizzazione del progetto sono rappresentate da esperti e tutor. A coloro che si candideranno in qualità di esperti viene richiesto di presentare apposita domanda di partecipazione nella quale dovranno specificare gli ambiti territoriali provinciali presso i quali vogliono prestare servizio. I moduli per la presentazione delle domande sono pubblicati all'indirizzo internet: http://promozione.coni.it.... Il termine per l'acquisizione delle candidature degli esperti e delle scuole è il 31 gennaio 2014 e la loro designazione ed abbinamento dovrà essere conclusa il 10 febbraio 2014. … Coloro che sono interessati a presentare la candidatura di esperto dovranno essere in possesso del diploma I.S.E.F. o di una laurea in Scienze Motorie e di una buona competenza informatica di base. L'Esperto deve essere capace di tradurre gli obiettivi di programma in contenuti/attività. Requisiti per gli aspiranti tutor: I tutor saranno selezionati dal Comitato Difettivo Nazionale tra coloro che hanno già svolto la funzione di supervisore nel progetto di "Alfabetizzazione Motoria nella Scuola Primaria" nei precedenti aa.ss…. Saranno selezionati in tutto 150 tutor…. (Valle d'Aosta 1; Piemonte 10; Liguria 3; Lombardia 25; Bolzano 1; Trento 1; Veneto 13; Friuli Venezia Giulia 2; Emilia Romagna 12; Toscana 8; Umbria 2; Marche 3; Lazio 14; Abruzzo 3; Molise 1; Campania 17; Puglia 11; Basilicata 1; Calabria 5; Sicilia 14; Sardegna 3). Il ruolo di tutor è incompatibile per coloro che ricoprono l'incarico di Coordinatore territoriale di educazione fisica e sportiva e di Coordinatore tecnico del C.O.N.I. Modalità di designazione ed affidamento incarichi: I Dirigenti Scolastici interessati designeranno l'esperto scegliendolo liberamente tra coloro che sono inseriti nell'apposito/i elenco/chi predisposto/i secondo le indicazioni della Commissione paritetica regionale… L'abbinamento degli esperti ai plessi ed ai tutor e la sottoscrizione dei contratti dovranno completarsi entro il giorno 10 febbraio 2014….Tutti i tutor sono chiamati a partecipare ad una sessione nazionale di formazione/aggiornamento a Roma il 25 gennaio 2014…Le sessioni di formazione/aggiornamento per tutti gli esperti si svolgeranno a livello regionale… Riepilogo scadenze: dal 20 al 31 gennaio 2014: Presentazione domande scuole, esperti; entro il 10 febbraio 2014: Individuazione scuole; 25 gennaio 2014 a Roma: Formazione nazionale tutor; entro il 10 febbraio 2014: Individuazione esperti ed abbinamento con scuole e tutor; entro il 15 febbraio 2014: Formazione regionale esperti. In allegato la ripartizione regionale plessi.

° Trend demografico negativo
Dal 2008 – in concomitanza con la crisi economica – il numero delle nascite è in calo.
Secondo i dati Istat, nel 2012 sono nati complessivamente 521.855 bambini, cioè oltre 48 mila in meno di quei nati che sono in obbligo scolastico da quest’anno, pari ad un decremento dell’8,4%. Si tratta del numero più basso di nascite del millennio, tra le più basse in assoluto (si calcola che gradualmente andranno alla chiusura circa 2.500 classi, e si avrà la riduzione di circa 3.700 unità di insegnanti. (Fonte: TuttoscuolaNews – 19 gennaio 2014)

° Endorsement?
Si parla insistentemente dell’imminente bando per la partenza del secondo ciclo dei Tirocini formativi attivi; avranno una graduatoria nazionale, di ammissione, per consentire il transito degli idonei in atenei e istituzioni in cui residuano posti.
E’ imminente la seconda infornata di abilitazioni, e qualche insegnante è confortato dalla notizia che i sacrifici (tempo e denaro) che farà frequentando i corsi universitari potranno essere prontamente spendibili nelle graduatorie di istituto. Todos Caballeros, dunque; ma le prospettive di lavoro ? Di lavoro, intendo, per i futuri insegnanti (non di lavoro per i docenti dei corsi universitari). La scuola, con i suoi settecento mila docenti si sta rivelando il mammellone da cui gli atenei, in tempi di freddezza delle matricole universitarie, suggono nettare. Qualcuno ha calcolato quanto le famiglie stanno spendendo, in questo turbine di corsi di specializzazione, di qualifica, nei corsi-concorsi ecc… A occhio e croce, penso si raggiunga una cifra che compensa i tagli all’Università fatti dai governi recenti: piano perfetto, che postula la sensibilità per le fortune degli atenei che può avere un rettore universitario. Anzi due rettori. Intanto i nostri giovani, plurilaureati e onusti di titoli culturali (master, dottorati, corsi professionali) – che uno come me, formatosi 40 anni addietro, e giunto in cattedra a 23 anni con la semplice laurea, si dovrebbe andare a nascondere –, il lavoro lo vedono con il binocolo. OrizzonteScuola riporta (18 gennaio 2014) il testo di un comunicato con il quale la ministro Carrozza informa di avere predisposto il decreto ministeriale che modifica in parte l’attuale Regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti. La novità maggiore, quella che dovrebbe confortare gli aspiranti alla prossima tornata di TFA, è questa: chi conseguirà l’abilitazione potrà farla valere nelle graduatorie di istituto, di anno in anno, senza attendere la scadenza dell’aggiornamento triennale. “Il titolo garantirà una ‘corsia preferenziale’ per l’attribuzione delle supplenze brevi all’interno della terza fascia”: Parole melodiose che fanno sobbalzare i cuori dei nostri giovani abilitati, ai quali sembra di intravedere già la Eden. Raccomandiamo di mettere la testa in un secchio d’acqua, perché il decreto deve ancora passare per i ministeri co-interessati e per il Consiglio di Stato. Quando sarà legge, sarà già il tempo della ordinanza incarichi e supplenze 2014-2017. Dunque, tutto è consegnato al futuro; un futuro per il quale l’ANIEF sta provando – con l’aiuto dell’U.E. - a creare uno spazio sufficientemente largo per accogliere questi lavoratori. Una notizia, questa davvero subito spendibile, è che l’anno scolastico 2012/2013 sarà valido per la maturazione dei 3 anni di servizio necessari per poter essere ammessi ai Pas.

 

° Il Ministro Carrozza ad Auschwitz con gli studenti
Lo comunica l’ufficio stampa del MIUR
Il Ministro Maria Chiara Carrozza, insieme al Presidente del Senato Pietro Grasso e al Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Renzo Gattegna si è recata domenica scorsa, insieme a una delegazione di oltre cento studenti in Polonia per rendere omaggio alle vittime dell’ex ghetto ebraico di Cracovia e del campo di sterminio di Birkenau.

 

° Gli altri step della riforma previdenziale del 2011
Questo 2014 porta criteri restrittivi per le donne che vorrebbero andare in pensione. Ai “quota 96” della scuola li ha portati da tempo ma gli interessati non si rassegnano
Dal prossimo marzo non varrà più, per le lavoratrici, la possibilità di andare in pensione a 58 anni, con 35 anni di contributi, con la decurtazione (intorno al 15% mediamente) connessa al criterio interamente contributivo del calcolo. Dal prossimo settembre non varrà più, per le lavoratrici, la possibilità di andare in pensione, con le medesime modalità, a 57 anni. Resta una speranza, perché la commissione Lavoro del Senato ha chiesto al Governo di rivedere la situazione. E di rivedere la situazione è stato chiesto, dal PD al Governo, anche per la situazione dei “quota 96”, una delle peggiori prodotte dalla draconiana gestione della Fornero. Draconiana e “frettolosa” (fa notare Luca Cifoni) perché: “Quando nell’autunno del 2011 vennero approvate le nuove regole, molti docenti avevano già fatto domanda per andare in pensione alla fine dell’anno scolastico: nel corso del 2012 avrebbero raggiunto i 61 anni di età e 35 di contributi, oppure rispettivamente 60 e 36, cioè appunto la “quota 96” richiesta per l’accesso alla pensione di anzianità. La riforma ha però stabilito che questa possibilità non era più valida, indistintamente, in caso di maturazione dei requisiti dopo lo spartiacque del 31 dicembre. Anche per chi lavorava nella scuola quindi la data dell’uscita del lavoro era spostata in avanti di alcuni anni”. Come rimediare, se la Ragioneria generale dello Stato è ferma nel giudicare non adeguate le coperture finanziarie proposte.
(Fonte: Luca Cifoni - Il Messaggero - 19 gennaio 2014)

° PAS Insegnamento nella Scuola primaria e dell'infanzia. Il MIUR prende l’iniziativa
Lo ha fatto, finalmente, con la nota n.77 del 14.01.2014, che riportiamo.
OGGETTO: Attivazione Percorsi abilitanti speciali (Pas) a.a. 2013/2014 per l'insegnamento nella scuola primaria e dell'infanzia. Si comunica che tenendo conto delle richieste pervenute e al fine di valorizzare e tutelare gli aspetti qualitativi dei percorsi Pas, il Miur procederà ad autorizzare l'attivazione di tali percorsi prioritariamente presso le università già sede dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria classe LM-85bis. Al fine di permettere l'inserimento dell'offerta formativa potenziale da parte delle relative università, si comunica che dal 14 al 23 gennaio 2014 la banca dati Rad verrà riaperta al fine dell'aggiornamento dei dati inseriti. Si precisa che sarà consentito, in un'ottica di programmazione pluriennale, inserire i dati relativi all'utenza sostenibile da parte dei singoli atenei relativamente agli anni accademici 2013/2014, 2014/2015, 2015/2016. Acquisite tali informazioni, sarà cura di questo Ministero procedere tempestivamente ai provvedimenti di autorizzazione per l'attivazione dei relativi percorsi abilitanti speciali (Pas).

° Balzelli a carico dei genitori. Se ne lamenta l’Associazione italiana genitori.
Ripetutamente il MIUR (inascoltato) ha fatto divieto ai dd.ss. di chiedere contributi
Le scuole, in affanno per le spese, chiedono contributi economici alle famiglie degli alunni, senza dare servizi aggiuntivi e perché sono in affanno con le spese. Fabrizio Azzolini, presidente nazionale di una delle principali associazioni genitoriali dichiara: «Questa è una tassa occulta che si chiede alle famiglie senza dare poi alcuna rendicontazione, perché i genitori non sono messi in condizione di sapere come vengono spesi i soldi che danno alla scuola… Se prima pesavano meno con la crisi che abbiamo diventano un problema. Perché le scuole chiedono sempre di più, con le famiglie che invece possono dare sempre meno».
(Fonte: Il Messaggero - 17/01/2014)

° Contrasto alla dispersione scolastica; rafforzamento delle competenze (verificate con i test INVALSI) in Lettura e Matematica; integrazione degli alunni stranieri.
Sono i tre obiettivi dell’intervento ministeriale che impegna i 15 milioni (3,6 milioni nell'a.s. 2013/2014 e 11,4 nel 2014/2015) stanziati con il d.l. “L'Istruzione riparte".
Il testo del decreto è all’esame della Conferenza Unificata Stato Regioni, per il parere; reca i criteri per la distribuzione di 15 milioni, e una tabella delle quote regionali. Un bando fisserà i requisiti e i termini per la presentazione dei progetti da parte delle scuole. Le quote maggiori sono attribuite a Lombardia (2,2 milioni), Campania (1,8 milioni) e Lazio (1,5 milioni).
(Fonte: Il Sole 24Ore - 18/01/2014)

° Dematerializzazione dei documenti nelle scuole.
Segnaliamo alcuni dei dati di un’indagine condotta dalla KION (azienda del CINECA specializzata in tecnologie didattiche). Ricordiamo ai lettori l’articolo che abbiamo pubblicato nella Rassegna stampa dell’11 gennaio, pubblicato su ItaliaOggi, nel quale Carlo Forte spiega i rischi di un frettoloso accantonamento del registro cartaceo.
L’indagine è dell’Osservatorio Kion Scuola Innovazione (O.K.S.I.) che monitora e analizza ambiti e implicazioni dell’adozione delle moderne tecnologie nel mondo della Scuola. La realizzazione è stata affidata alla società Glik che ha interrogato 200 dirigenti scolastici di istituti italiani di ogni ordine e grado. Il 98% di questi si dice al corrente del processo di de materializzazione (di cui al Codice dell’amministrazione digitale, D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82) degli archivi cartacei delle Pubbliche Amministrazioni, e si dicono convinti del fatto che la dematerializzazione è vantaggiosa sotto vari profili, quali: - risparmio della carta e dello spazio necessario agli archivi fisici (36%);- possibilità di accedere più rapidamente alle informazioni (22%); - alleggerimento burocratico delle amministrazioni (13%); - prevenzione del degrado e dello smarrimento dei documenti (12%). Tuttavia, solo il 2% delle scuole usa un sistema di gestione documentale. Il registro di classe e dei docenti è considerato l’ambito prioritario di intervento (41%); probabilmente tale alta percentuale è il riflesso dell’urgenza dettata dalla Legge n.135/2012 che fa obbligo alle scuole di adottare, già nell’a.s. in corso, il registro elettronico. I dd.ss. segnalano difficoltà in ordine alla de materializzazione, per carenze delle necessarie dotazioni tecnologiche (28%) e per i costi (24%). Si registrano, altresì, “resistenze interne al cambiamento” (22%). (Fonte: OrizzonteScuolaNews - 17/01/2014).

° Secondo ciclo di istruzione, a.s. 2012-13: Esiti degli Esami di Stato e degli scrutini
I dati si leggono nel sito del MIUR; il focus evidenzia il trend positivo dei risultati (numero degli ammessi all’esame, dei diplomati e di quelli che hanno avuto voti alti.
- La percentuale degli scrutinati nell’anno terminale che sono stati ammessi all’esame è 95,5%;
- Sulle percentuali di ammissione, i dati migliori si hanno in Campania, i peggiori in Sardegna;
- La percentuale dei candidati all’esame di Stato che hanno conseguito il diploma è 99,1%;
- Limitatamente agli studenti con cittadinanza non italiana, il tasso di diploma è pari al 98,3%;
- Le regioni con la più elevata percentuale di diplomati sono le Marche e il Trentino Alto Adige;
- I diplomati con un voto tra 91 e 99 sono in aumento dello 0,8%, rispetto allo scorso anno;
Con riferimento agli scrutini nelle altre classi, il tasso di ammissione alla classe successiva resta sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Il primo anno di corso è il più selettivo, con una percentuale di ammissione alla classe successiva pari all’83,2%. La percentuale cresce all’aumentare dell’anno di corso e arriva al 91% al termine del IV anno. I Licei registrano il maggior numero di ammessi alla classe successiva (94,1%), seguono l’istruzione artistica (87,8%), gli istituti tecnici (85,2%); gli istituti professionali si collocano all’ultimo posto (80,6%) nonostante un lieve miglioramento rispetto all’anno passato. Gli studenti che non sono stati scrutinati per non aver raggiunto la frequenza dei tre quarti del monte ore annuale complessivo sono pari all’1,8% rispetto all’1,6% dell’anno precedente. Il fenomeno è in aumento e rilevante specialmente nel primo anno di corso (2,9%).

° La ministro Carrozza interviene, per il question time, alla Camera dei deputati
Alcuni passaggi della risposta in merito agli scatti di carriera preoccupano i sindacati
“Che confusione… sarà perché ti amo…”, cantavano. Sarà allora il troppo amore che la Ministro nutre per la scuola a suggerirle frasi ottimistiche cui inevitabilmente seguono impacciate precisazioni. L’ultima: è necessario un reinvestimento nel fondo di funzionamento delle scuole. Verissimo. Ma chi lo sta saccheggiando ? La redazione di La Tecnica della Scuola – periodico che segue il comparto Scuola con competenza e massima attenzione – reclama il dovuto riconoscimento: In tempi non sospetti e cioè almeno un mese e mezzo fa la nostra testata aveva fatto una analisi accurata dei dati contenuti nella legge di stabilità 2014 e aveva scoperto che la tabella 7, quella che indica la disponibilità finanziaria dei diversi capitoli di spesa del Ministero dell’Istruzione, aveva qualche “falla”. Ed è un po’ curioso che queste falle emergano ora mentre già a novembre le forze politiche avrebbero avuto tutto il tempo per accorgersene ed apportare le modifiche del caso… se si esamina la “tabella 7” fino in fondo si scopre un dato interessante: lo scorso anno 406milioni di euro rientravano nella voce “risorse da assegnare” e rappresentavano, di fatto, un “tesoretto” al quale poter attingere in corso d’anno. Per il 2014 lo stesso tesoretto è pressoché dimezzato. Non per nulla Carrozza ha dichiarato in queste ore che, ormai, tutte le risorse finanziarie a disposizione sono già state allocate e non c’è nessuna possibilità di intervenire per le emergenze. Se questo lo si sapeva già al momento dell’esame della Legge di stabilità, è allora il caso di dire: – al MIUR, o ci sono o ci fanno… Dicevamo della preoccupazione dei sindacati “rappresentativi” (e “concertativi”). Si stanno pentendo di avere concertato ? Sembra di si, perché sulla questione scatti di anzianità, la CISL si mostra (TuttoScuola, 15 gennaio 2014) piccata: La ministra Carrozza, intervenendo a una nota trasmissione televisiva, ha dichiarato che per il pagamento degli scatti di anzianità al personale della scuola si vedrà costretta, parrebbe suo malgrado, ad applicare accordi “che si trascinano dal passato” e che mettono “in sofferenza i fondi per il funzionamento della scuola”. Come sempre accade, le mezze verità possono dar luogo a uno stravolgimento dei fatti che un sindacato come la Cisl, protagonista degli accordi cui la ministra allude, non può in alcun modo tollerare. Vale dunque la pena fare alcune precisazioni... Le intese cui l’on. Carrozza fa riferimento sono due: la prima, nel 2010, consentì di utilizzare per il recupero degli scatti risorse che avevano in origine un’altra destinazione (il 30% delle economie realizzate annualmente dal MIUR, che la legge finalizzava alla valorizzazione del merito); la seconda, nel 2012, ci vide costretti – noi sì, in assenza di altre risorse - a dirottare sulle anzianità una quota di quelle che il contratto destina al pagamento delle attività di “miglioramento dell’offerta formativa”. Proprio perché si trattava di risorse contrattuali, fu necessaria un’apposita intesa negoziale, definita e sottoscritta all’ARAN. Nel firmarla, eravamo ben consapevoli di ridurre la possibilità di pagare prestazioni aggiuntive, ma altrettanto convinti della necessità di tutelare in via prioritaria un elemento fondamentale della retribuzione di tutti… Fummo dunque “costretti” dall’impossibilità di percorrere strade diverse, legate a risorse aggiuntive mai rese disponibili… Commentiamo anche questa dichiarazione: - Ovunque c’è gente che decide “per necessità”. A decidere così, è buono chiunque; a fare politica, no.

° “VALORI IN MOVIEMENTO”. Concorso per l’a.s. 2013/2014
Lo bandisce il MIUR-Direzione Generale per il Personale Scolastico, in collaborazione con RAI GULP e con Osservatorio Nazionale Bullismo e Doping, e con il contributo del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, dell’Ecoilogico International Film Festival.
L’iniziativa vuole incentivare la prevenzione del contrasto ai fenomeni del Bullismo giovanile e del Doping, anche promuovendo una Campagna Nazionale di Comunicazione. Gli alunni e i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso la realizzazione di prodotti video, potranno analizzare e reinterpretare, in forma creativa, i valori fondanti della cultura motoria e sportiva, quali fattori di partecipazione alla vita sociale, di tolleranza, di accettazione delle differenze e di rispetto delle regole, oltre che fonte di benessere psicofisico e di realizzazione personale. I dirigenti scolastici delle scuole interessate all’iniziativa dovranno effettuare l’iscrizione entro il prossimo 25 Febbraio inviando alla e-m,ail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., il Modulo di Iscrizione che potranno scaricare dal sito www.istruzione.it; successivamente, entro il 31 marzo, invieranno per posta le opere con le quali partecipano al concorso e la Scheda di Partecipazione. Per informazioni sulle tematiche oggetto del concorso, sulle caratteristiche, sui formati delle opere, ecc…) si rimanda al bando reperibile sul sito del MIUR.

° I duellanti: MEF e MIUR. La nuova puntata
Posizioni economiche ATA: non si restituiranno quelle passate ma saranno bloccate quelle di quest'anno e le successive. Come la prenderanno i lavoratori ?
La Carrozza prevale ai punti su Saccomanni, perché il personale ATA non dovrà restituire le somme percepite, a seguito del passaggio a mansioni più complesse di quelle previste dal profilo di appartenenza, per le posizioni economiche I e II. Dove saranno reperiti i fondi ? Dalle risorse per le attività necessarie alle attività delle scuole; la situazione resta pertanto difficile. Si aggiunga che il Ministro dell’Economia ritiene che queste somme non dovranno più essere erogate per l’anno in corso e per quelli a venire. (Fonte: www.orizzontescuola.it -13 gennaio 2014)

° Innalzamento dell’orario di lezione dei docenti della scuola secondaria
Il Partito Democratico boccia l’idea di portarlo a 24 ore settimanali: sarebbe la ricetta insipida pensata da cuochi che non conoscono gli ingredienti.
La posizione del PD sulla questione è questa, enunciata adesso in modo chiaro e incontrovertibile: L’orario di servizio non consiste solo delle lezioni frontali, comportando invece lo studio continuo, la partecipazione agli impegno negli organi collegiali, la correzione dei compiti, le attività connesse all’azione educativa; “L'orario di servizio andrebbe calcolato, come nel resto d'Europa, tenendo conto di tutte le attività svolte… I nostri docenti lavorano come i colleghi europei ma con salari nettamente inferiori… Prima portiamo i loro stipendi a livello europeo e poi discuteremo”. Il PD ha, dunque chiaro, adesso, ciò che è evidente a tutti i docenti italiani: hanno stipendi inadeguati, il cui potere di acquisto è fermo ai livelli del Duemila. (Fonte: tuttoscuola.com -13 gennaio 2014)

° Dal rapporto Eurydice: School Heads' Salaries and Allowances in Europe
La progressione retributiva in funzione dell’anzianità di servizio è attuata in quasi tutti i Paesi, e quella riconosciuta in Italia è la più lenta.
Tutti i paesi europei, oltre a fissare un salario di base minimo, prevedono una serie di incrementi salariali legati, per lo più, all'anzianità di servizio, agli straordinari e alle responsabilità supplementari. La valutazione comparativa viene fatta con riferimento al salario lordo annuo, cioè all'importo dello stipendio pagato in un anno che comprende premi, aumenti e assegni, come quelli per il costo della vita, la tredicesima, le ferie, meno i contributi assistenziali e previdenziali versati dal datore di lavoro. In Italia un docente di scuola media prende 24846 euro a inizio e 37212 euro a fine carriera, in Finlandia sono 34235 e 44526 euro, in Germania 44823 euro e 59451, in Lussemburgo partiamo con 77897 euro e arriviamo a 135408. Gli intervalli per l’incremento variano tra i Paesi e arrivano a sette anni in Italia (salvo poi ad essere stati congelati). Alla retribuzione massima si perviene in un lasso di tempo tra i 12 e i 40 anni di servizio; ungheresi, romeni e spagnoli sono i più lenti, seguono gli italiani con 34 anni; danesi, estoni e sudditi della Corona (Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord) impiegano solo 12 anni per arrivare al massimo stipendio. (Fonte: ItaliaOggi - 14/01/2014)