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Competenza linguistica per l’esercizio della professione di docente
Nota n.5274/2013 - D.G. Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica – Oggetto: Riconoscimento qualifiche professionali (Dir.U.E.2005/36; d.lgs. 206/2007)
In data 26 settembre 2010 sono state indicate, con la C.M. n. 81, le modalità di accertamento e di documentazione della lingua italiana ai fini del riconoscimento della professione di docente, ai sensi della normativa indicata in oggetto. … Con la presente Circolare si intendono fornire indicazioni per l’applicazione della disposizione comunitaria di cui sopra allo scopo di armonizzarla con le esigenze previste dall’ordinamento scolastico italiano per il reclutamento del personale docente, riferite: 1. all’accertamento della competenza linguistica necessaria all’esercizio della professione di docente dopo l’adozione del provvedimento di riconoscimento; 2. alla delega di accertamento del possesso dell’attestato della competenza linguistica, caso per caso, alle istituzioni scolastiche autonome presso le quali i migranti sono chiamati ad esercitare la professione di docente; 3 all’accertamento del livello di competenza linguistica necessaria in relazione alla specifica disciplina di insegnamento. … Per coloro ai quali sarà rilasciato il decreto di riconoscimento professionale senza l’indicazione del possesso della competenza linguistica necessaria ai fini degli insegnamenti riconosciuti dal Ministero, l’accertamento della competenza linguistica sarà verificato, di volta in volta, dalle istituzioni scolastiche statali e/o paritarie autonome, all’atto della stipula del contratto individuale di lavoro secondo le indicazioni fornite dalla D.G. del Personale Scolastico di questo Ministero… Ai fini della determinazione del livello linguistico per i docenti, si ritiene di fissare livelli differenziati in relazione alle discipline d’insegnamento. Di conseguenza, ai fini dell’esercizio della professione di docente, l’interessato dovrà conseguire una certificazione corrispondente al livello avanzato C2 e C1 del Q.C.E. di riferimento, a seconda che l’insegnamento riguardi materie umanistiche o tecnico-scientifiche, come indicato nell’allegato A alla presente circolare. Ai fini dell’esercizio della professione di docente di scuola primaria e dell’infanzia, professioni non comprese tra gli insegnamenti di cui allegato “A”, la certificazione da conseguire è rispettivamente al livello avanzato C2 e C1. Sono esentati, di norma, dalla presentazione della Certificazione di competenza linguistica coloro i quali: • abbiano superato l'esame di Stato conclusivo di un corso di studio di istruzione secondaria superiore (di durata quinquennale) frequentato presso istituzioni scolastiche italiane con insegnamento impartito in lingua italiana; • abbiano superato l'esame di Stato conclusivo di un corso di studio di istruzione secondaria superiore (di durata quinquennale) frequentato presso istituzioni scolastiche italiane con lingua di insegnamento diversa da quella italiana; • abbiano superato l'esame di Stato conclusivo di un corso di studio di istruzione secondaria superiore, frequentato presso istituzioni scolastiche italiane funzionanti all’estero; • siano laureati ed abilitati all’estero in italiano quale lingua straniera; • siano in possesso di laurea conseguita presso una Università italiana, utile per l’accesso all’insegnamento; • siano in possesso del titolo accademico di “Dottorato di Ricerca” conseguito presso Università italiane con insegnamento in lingua italiana. Sono fatte salve le posizioni giuridiche di coloro nei cui confronti l’iter di riconoscimento della propria formazione professionale sia stato già avviato nella vigenza delle precedenti disposizioni.

I numeri dell’EsaBac
L’acronimo sta per “Esame di Stato-Baccalauréat” e indica il diploma italo-francese
Si tratta dell’esame di fine studi secondari bi-nazionale per il rilascio del diploma italiano di Esame di Stato e del Baccalauréat francese. Il curricolo italiano – spiega una nota dell’Ufficio Stampa del MIUR - prevede per 3 anni lo studio della Lingua e Letteratura francese, e della Storia veicolata in lingua francese. In Francia, il curricolo prevede un insegnamento in italiano di Lingua e Letteratura italiana e di Storia veicolata in italiano. I licei coinvolti nell’accordo sono 280 in Italia (con migliaia di allievi) e 42 in Francia. 800 circa sono gli insegnanti coinvolti.

Lavoro nel Servizio Civile Nazionale per i giovani dai 18 ai 28 anni
Data di scadenza: lunedì 4 novembre 2013 alle ore 14.00
Nella sezione "Bandi SCN" del sito ufficiale della Presidenza del Consiglio sono pubblicati i Bandi 2013 del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, delle Regioni e Province autonome, per la selezione di 15.466 volontari da impiegare in progetti di Servizio civile in Italia e all'estero. E’ possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile Nazionale, da scegliere tra quelli inseriti nel bando nazionale o nei bandi regionali e delle provincie autonome, pena l'esclusione.

Oggi, a Venezia, il convegno: "Pubblica amministrazione e immigrazione"
Alle ore 9.15, presso l'Aula Baratto dell'Università Ca' Foscari - Dorsoduro 3246 -
Studiosi di varie nazioni interverranno con relazioni su: I servizi sociali in Germania e l’interculturalità: approcci e sfide per le professioni sociali; Il sistema educativo belga e gli immigrati; La formazione professionale degli immigrati in Francia; Gli organismi istituzionali contro le discriminazioni razziali nei paesi europei; Le Regioni e le politiche sociali verso gli immigrati; I Comuni e le politiche sociali verso gli immigrati; La magistratura e l’immigrazione; Quando la Pubblica Amministrazione discrimina; I Comuni e le politiche d’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. In convegno proseguirà nel pomeriggio.Scuola: Aggiornamenti in progress -venerdì 11 ottobre 2013

L’indagine Programme for the International Assessment of Adult Competencies
L’Ufficio Stampa del MIUR riferisce il commento preoccupato rilasciato dalla Ministro, e anche la rassicurazione prospettata con l’elenco delle politiche avviate
I dati dell'Ocse sono allarmanti; desta particolare preoccupazione la condizione dei giovani che non studiano né lavorano, e il sottoutilizzo, in Italia, delle professionalità al femminile. Lo dichiarano, in una nota congiunta, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini, e il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, commentando i dati resi noti oggi dall'Ocse sulle competenze alfabetiche e matematiche della popolazione adulta. I due responsabili politici assicurano che il governo del quale fanno parte sta adottando le opportune contromisure: con il decreto Lavoro dello scorso giugno e il decreto Scuola approvato a settembre, sono stati stanziati 560 milioni di euro per il triennio 2013-15. In concreto, con il Decreto Lavoro: - si rifinanziano per 3 anni nei territori del Mezzogiorno le forme di autoimpiego e autoimprenditorialità (ex D.Lgs.185/2000); - si rifinanzia l'azione del Piano di coesione rivolta alla promozione e realizzazione di progetti promossi da giovani e da categorie svantaggiate, per infrastrutture sociali e valorizzazione di beni pubblici nel Meridione; - si istituiscono borse di tirocinio formativo a favore di Neet, di età compresa tra i 18 e 29 anni, residenti o domiciliati nelle Regioni meridionali; -si rendono operative misure di semplificazione dell'apprendistato, specie di quello professionalizzante o contratto di mestiere; - si adottano nuove misure per i tirocini nel settore pubblico (“Fondo mille giovani per la cultura", e Fondo per consentire alle amministrazione dello Stato di avviare tirocini formativi); - si promuove l'alternanza studio-lavoro e il sostegno delle attività di tirocinio curricolare degli studenti universitari; - si finanziano per il 2014 le spese di trasporto verso le sedi scolastiche e quelle di ristorazione destinati ai capaci e meritevoli ma privi di mezzi; - si rifinanzia la lotta alla dispersione scolastica mediante la didattica integrativa; si potenzia l’orientamento degli studenti della scuola secondaria di secondo grado, già dal quarto anno; - incrementa il Fondo per le borse di studio degli studenti universitari a partire dal 2014 e per gli anni successivi.

I Giochi delle Scienze Sperimentali 2014
Li indìce, con il patrocinio del MIUR, l’Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali. Sono rivolti agli studenti delle classi III delle scuole secondarie di I Grado.
• I Giochi delle Scienze Sperimentali consistono in prove scritte formate da domande a scelta multipla o aperta riguardanti diversi argomenti scientifici. I quesiti, indipendenti l’uno dall’altro, sono volti ad accertare la capacità di analizzare, interpretare e selezionare informazioni su vari aspetti delle conoscenze scientifiche e di utilizzare procedure trasversali e strumenti logici e matematici per individuare o proporre corrette soluzioni. I giochi sono articolati in più fasi di svolgimento. Le informazioni sui Giochi, nel sito web www.anisn.it

Progetto LS-OSA a sostegno dei Licei Scientifici Opzione Scienze Applicate
La D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica ha reso noti i risultati del secondo questionario di monitoraggio del progetto.
Novantuno istituti selezionati quali poli regionali, con indirizzo Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate, hanno partecipato al monitoraggio Progetto LS-OSA a sostegno dei Licei Scientifici Opzione Scienze Applicate per l’attuazione delle Indicazioni Nazionali relative agli insegnamenti della Fisica, delle Scienze Naturali e della Matematica a.s. 2013-2014. Il monitoraggio è stato effettuato tramite la compilazione di un questionario on line centrato sulla acquisizione di competenze degli studenti al termine del I biennio, sulle metodologie didattiche ed i contenuti relativi alle discipline di Fisica, Biologia, Chimica e Scienze della Terra. I dati della elaborazione – effettuata in collaborazione con l’Università Roma Tre - sono consultabili nel sito del MIUR.

Dati Eurostat sulla dispersione scolastica in Europa
All’Italia la non invidiabile percentuale del 17,6% di abbandoni sotto i 16 anni
L'Italia si colloca in fondo alla classifica europea, dove la media dei ragazzi che abbandonano è il 14,1%. La U.E. si è data l’obiettivo di contenere il fenomeno al 10% entro il 2020. Il dato del 17,6% dei ragazzi italiani minori di 16 anni che lascia la scuola cresce tra i giovani fino a 24 anni al 18,2%. Si calcola che questo fenomeno incida per 70 miliardi di euro di spesa pubblica.
(Fonte: ItaliaOggi – 1 Ottobre 2013)

Dichiarazione di possesso, al 31 agosto 2012 e al 31 dicembre 2012, dei requisiti pensionistici previgenti le disposizioni dell’art. 24 del D.L. 201/2011
Riportiamo la Nota di chiarimento emanata dal MIUR (prot. n. 2125, 4 ottobre 2013); in allegato reca il nuovo modello di dichiarazione da presentare entro il 15.10.2013.
Si fa seguito alla nota prot. 2085 - 1 ottobre 2013, nella quale è stata rappresentata l’esigenza di quantificare gli oneri derivanti da un eventuale intervento normativo a favore di coloro che sono in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi previgenti la riforma Fornero. A tal fine si invia in allegato un nuovo modello che sostituisce integralmente i precedenti. Tale modello dovrà essere compilato dal personale scolastico interessato in possesso dei suddetti requisiti, entro il 15 ottobre 2013 e consegnato secondo le seguenti modalità: - Personale docente ed educativo, IRC e personale ATA in servizio effettivo presso le istituzioni scolastiche: il modello dovrà essere compilato e consegnato alla Scuola di servizio; - Personale docente ed educativo, IRC e personale ATA non in servizio effettivo (comandati o collocati fuori ruolo): il modello dovrà essere compilato e consegnato all’ultima scuola di titolarità o di servizio o all’Ufficio Scolastico territoriale della provincia di titolarità ; - DD.SS.i: il modello dovrà essere compilato e consegnato all’USR di appartenenza. Con successiva nota verrà comunicata la disponibilità dell’apposita funzione con la quale gli uffici competenti inseriranno al SIDI le dichiarazioni… Precisiamo che le dichiarazioni che saranno inviate non costituiscono istanza di pensionamento, poiché la raccolta dei dati è una sorta di censimento; serve ad orientare il Dipartimento per l’Istruzione circa: - il numero dei dipendenti della Scuola che hanno maturato al 31 dicembre 2012 i requisiti per chiedere il pensionamento (per la pensione di anzianità, 60 anni di età e 36 anni di anzianità contributiva, o 61 anni di età e 35 di contribuzione o, indipendentemente dall'età anagrafica, 40 anni di anzianità contributiva; per la pensione di vecchiaia, 65 anni per gli uomini e 61 per le donne, unitamente a non meno di 20 anni di contribuzione) quali erano stabiliti dalla normativa previgente alla riforma Fornero; - il numero di quanti hanno maturato i su elencati requisiti addirittura al 31 agosto 2012; - il numero di coloro che, tra gli appartenenti alle due su citate categorie, avrebbero intenzione di chiedere il pensionamento.

Convention: “Smart Education & Technology days - 3 Giorni per la Scuola”
Si svolgerà da oggi all’11 ottobre, alla Città della Scienza di Napoli
Gli studenti, i docenti e dirigenti scolastici che interverranno saranno accolti da operatori delle istituzioni, delle associazioni del settore Scuola, delle aziende produttrici di LIM, tablet, apparati scientifici, App e software didattici. La convention si articola in conferenze, seminari, workshop, laboratori, animazioni scientifiche, sulle seguenti tematiche:  La dimensione europea dell'istruzione (programmazione della UE per il periodo 2014/2020);  Verso la “smart school”: luogo di conoscenza, sperimentazione, crescita, inclusione e innovazione (le attività realizzate per il Piano Nazionale Scuola Digitale);  Crescere in coesione (azioni di contrasto alla dispersione scolastica e all’esclusione sociale)  L’educazione ai corretti stili di vita (azioni per la promozione di: comportamenti ecosostenibili; benessere alimentare ed educazione alla salute; cultura della sicurezza).

Da domani, per una settimana, la Scuola riflette su violenza e discriminazione
Dal 10 al 16 ottobre, la “Settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione”
Le scuole di ogni ordine e grado sono invitate ad attivare percorsi di sensibilizzazione, informazione e contrasto verso tutte le forme di violenza e di razzismo. Le buone pratiche ed i progetti realizzati nel corso della Settimana saranno raccolti insieme a quelli delle edizioni precedenti ed organizzati in cataloghi e banche dati.

Educazione motoria nelle Scuole primarie. "Fusse che fusse la vorta bbona".
Il ministro per gli Affari Regionali e per lo Sport, Delrio ha annunziato in Parlamento un programma di educazione motoria nelle Scuole primarie, e una intesa con il CONI, per attività pomeridiane. Poco più che una dichiarazione di intenti, comunque.
Il Ministro Delrio ha precisato che il programma sull'educazione motoria nelle scuole primarie, alla luce degli esiti positivi della sperimentazione, costituisce una priorità e sarà esteso al pomeriggio. Ha auspicato la collaborazione tra enti locali e associazioni sportive, nonché la stipula di accordi tra Governo e Regioni per ottimizzare l'impiego di risorse…
(Fonte: http://www.senato.it/3818?seduta_assemblea=173 – resoconto stenografico)

Corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinate al personale docente in esubero. Disposizioni urgenti
Riportiamo la Nota prot.10402, dello scorso 4 ottobre, con la quale il Ministero stabilisce la priorità in ordine all’attivazione dei percorsi per la formazione degli insegnanti di sostegno: gli atenei dovranno attivare i percorsi specializzanti riservati al personale di ruolo soprannumerario, con priorità rispetto a quelli (per complessivi 6.398 posti) destinati, per l’a.a. 2013/14, a docenti non di ruolo abilitati.
“Si fa riferimento alla nota DGPER n. 2935 del 17 aprile 2012 di trasmissione del DDGPER n. 7 del 16 aprile 2012, che istituisce e regolamenta i corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinati al personale docente in esubero, in attuazione dell’art. 13 del D.M. n. 249 del 10 settembre 2010 “Percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità” Si fa inoltre riferimento al D.M. del 9 agosto 2013 n. 706, di definizione dei posti disponibili per l’ammissione ai percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità a.a. 2013/2014. In considerazione della particolare circostanza della contemporaneità dell’espletamento dei corsi di formazione destinati al personale docente in esubero e dei corsi di specializzazione destinati al personale docente fornito della prescritta abilitazione nello stesso anno accademico, si sottolinea l’urgenza di avviare prioritariamente i corsi destinati ai docenti delle classi di concorso in esubero e a seguire i percorsi di formazione destinati al personale munito di abilitazione”.

Borse “di mobilità”: 4160 le domande; quasi ¾ vengono da regioni del Sud e Isole
L’ufficio stampa del MIUR segnala che sono per venute al Ministero oltre 4mila domande per le borse di mobilità previste dal d.l. n. 69 - 21 giugno 2013. Riportiamo
Sono oltre 4mila le domande arrivate… per le borse di mobilità… Un sostegno destinato a studenti che si sono diplomati nell’anno scolastico 2012/2013 con un voto pari almeno a 95/100 e che nell’anno accademico 2013/2014 intendono immatricolarsi in Università statale o non statale (fatta eccezione per quelle telematiche) in regione diversa da quella di residenza. Il 26 settembre scorso è scaduto il termine ultimo per la presentazione delle domande. … Il 71% dei richiedenti proviene dalle Regioni del Sud e dalle Isole, il 13% dal Centro e il 16% dal Nord. L’importo di ciascuna borsa è di 5mila euro per anno di corso. Tenuto contro che il finanziamento disponibile è di 17 milioni di euro, i beneficiari, ad oggi, sono 889. E’ stata stilata una graduatoria provvisoria dei vincitori che sarà confermata nei prossimi giorni. L’attribuzione delle borse, infatti, resta subordinata a tre condizioni: l’effettiva immatricolazione, entro il 14 ottobre, in una regione diversa dalla propria o della propria famiglia, la verifica dei requisiti economici e del voto di maturità. Le 889 borse attribuite sono così suddivise: 606 destinate a studenti che hanno scelto corsi di laurea triennale, 117 per studenti che hanno scelto corsi di laurea magistrale di 5 anni e 166 per ragazzi che si iscrivono a una laurea magistrale di 6 anni. Tra i vincitori di borsa in graduatoria prevalgono quelli del Sud e delle Isole con 715 borse (80,4%). Seguono gli studenti del Centro con 92 borse (10,4%) e quelli del Nord con 80 borse (9%). Il maggior numero di borse, guardando alla regione di residenza, va ai candidati della Puglia: 204. Seguono gli studenti della Sicilia (151 borse ottenute), Calabria (141), Campania (90). Regione di approdo maggiore degli studenti in mobilità è la Lombardia, scelta da 145 borsisti. Seguono Piemonte (scelto da 100 borsisti) e Toscana (scelta da 77 borsisti)… In allegato al comunicato dell’U.S. le tabelle Borse di mobilità.

Il “Rapporto italiani nel mondo 2013”
E’ stato presentato a Roma dalla Fondazione Migrantes. Eccone alcune evidenze
Gli italiani che vivono all’estero sono circa 4 milioni e mezzo, con un trend di emigranti in incremento specialmente tra gli uomini nella fascia di età tra i trenta e i quarant’anni; molti provengono dall’Italia meridionale, in specie dalla Sicilia. Sono delle più diverse condizioni culturali: il 22% sono laureati e il 18% diplomati. Per lo più, cercano lavoro nei paesi europei.
(Fonte: www.latecnicadellascuola.it – 03 ottobre 2013)

Dal primo ottobre, la storica rivista del CIDI “Insegnare” è in versione digitale
Nella nuova veste, conserva un apprezzato ruolo come strumento di crescita professionale per tutti coloro che si occupano di educazione e istruzione.

Criteri generali per il trasferimento del personale amministrativo iscritto nei ruoli del MIUR, attraverso l’istituto compensativo dell’interscambio.
Riportiamo la Direttiva - prot. 14032, 3 ottobre 2013 - Capo Dipartimento della D.G. per le Risorse Umane del Ministero, acquisti e affari generali, Uff.IV
Art. 1. La procedura di trasferimento per interscambio si svolge con frequenza annuale ed è rivolta esclusivamente al personale amministrativo di ruolo del comparto “Ministeri” in servizio presso le sedi centrali e periferiche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (di seguito “MIUR”). La procedura si svolge, ordinariamente, nel mese di ottobre di ogni anno ed è regolata da uno specifico bando emanato a cura della Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, acquisti e affari generali. Art. 2. Per “interscambio” si intende il reciproco trasferimento di due unità di personale amministrativo da una sede di servizio ad altra sede del MIUR. Condizione necessaria per l’interscambio è che i richiedenti siano inquadrati nella medesima Area funzionale, appartenenti allo stesso profilo professionale e alla medesima fascia retributiva. Fermo restando il disposto di cui all’art. 35 co. 5 bis del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, sono ammessi a partecipare alla procedura di interscambio anche i dipendenti con anzianità di servizio inferiore ai 5. Art. 3. Le domande di scambio di sede debbono essere indirizzate, per il tramite dell’ufficio di appartenenza, al MIUR – Direzione Generale per le Risorse Umane, entro il termine perentorio di giorni trenta dalla pubblicazione del bando, complete dei dati richiesti nello stesso bando. Le domande sono esaminate nei 30 giorni successivi alla scadenza del bando; la procedura si conclude con l’approvazione di una graduatoria, che viene pubblicata sul sito internet e intranet dell’amministrazione. Ove siano presentate due sole richieste di reciproco interscambio tra 2 sedi, si procede, successivamente alla pubblicazione della graduatoria, al trasferimento dei richiedenti con provvedimento del Direttore Generale per le Risorse Umane. In caso di presentazione di più domande sulle stesse sedi, fermo restando il criterio di cui all’art. 2, comma 2, si tiene conto dei punteggi attribuiti secondo i criteri di cui all’Allegato 1, che costituisce parte integrante della presente direttiva. A parità di punteggio, è data precedenza al candidato più giovane d’età. Ai sensi della presente direttiva, in nessun caso è consentito procedere al trasferimento, ove non sia possibile effettuare l’interscambio.

Progetto “Read on for eCLIL”
Domani, 8 ottobre, si terrà al MIUR il primo dei seminari di informazione/formazione promossi dalla Direzione generale Ordinamenti scolastici e Autonomia scolastica.
Il Progetto, attivato in collaborazione con il British Council, coinvolge una rete di 51 istituzioni scolastiche; mira a coniugare l’apprendimento di contenuti disciplinari con lo sviluppo di competenze in lingua straniera e competenze digitali, in conformità della metodologia CLIL.

Dopo (ma anche prima) del disastro di Lampedusa.
Un assioma delle direttive politiche UE è che l’investimento in capitale umano sia produttivo per lo sviluppo dell’economia; d’altra parte, la necessità di ringiovanire la popolazione dell’Europa è correlata al suo declino demografico.
Messe insieme, le due su esposte evidenze conducono a dire che la vecchia Europa avrebbe necessità di qualificare le giovani leve di migranti. L’investimento produttivo della U.E. dovrebbe riguardare l’integrazione culturale degli immigrati, incentrandosi su tre aree formative: 1. La conoscenza della civiltà europea (storia delle istituzioni; storia ed educazione civile; civiltà artistica, letteraria, giuridica, filosofica); 2. La conoscenza linguistica e delle tecniche di comunicazione; 3. La cultura scientifica e tecnologica (settorialmente). Così formati, gli immigrati non starebbero per le strade a chiedere carità, né sarebbero nelle mani del caporalato, e anzi potrebbero, non diversamente dai nativi europei, produrre benessere: qualificati e integrati, i giovani del sud e dell’est del mondo sarebbero una risorsa per l’Europa. Fin qui l’evidenza teorica e i buoni principi. Ed ecco la proposta. La U.E. dovrebbe contribuire a finanziare il sistema scolastico e formativo di alcuni Paesi membri; l’idea sarebbe che la UE, avendo definito obiettivi educativi strategici di un – in atto inesistente – sistema educativo europeo -, incaricasse i Paesi di frontiera della formazione dei giovani immigrati. La UE dovrebbe investire in capitale umano nei Paesi che hanno una forte tradizione educativa dando loro un mandato definito e, poi, valutando che le conoscenze e competenze in uscita dai percorsi formativi siano funzionali alla integrazione dei migranti quali cittadini aventi diritti pari a coloro che nei Pesi della UE sono nati, e quali lavoratori che altri Paesi della UE – quelli nei quali non v’è disoccupazione – inserirebbero nel ciclo produttivo. In questa suddivisione delle funzioni in seno alla UE, l’Italia avrebbe pieno titolo ad essere incaricata della formazione, tanto è luminosa la sua tradizione culturale e tanto prestigiosa è la sua tradizione educativa.