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Se vuoi giungere all’esame di Stato dopo 4 anni, e non dopo 5, chiedi alla Ministro
Ci sembra che i decisori politici del MIUR siano stati scelti in modo mirato; qual è il retropensiero di un’autorizzazione a tagliare il corso di studi liceali?
C’è poco da stare tranquilli: Il cavallo di Troia nelle mura del MIUR. I decisori politici al vertice del MIUR – che sembrano aver perso l'esperienza di lavoro maturata nelle scuole – sono propensi ad abbreviarne il corso di studi, nel quadro di un ridimensionamento della spesa pubblica per l’istruzione e la formazione. Quanto, poi – ma è un aspetto minore - la scuola paritaria stia nel cuore di questo ministro e di alcuni degli stretti collaboratori, lo abbiamo scritto ripetutamente. Le cronache riportano adesso un endorsement della Ministro a favore di un liceo paritario che fa riferimento all’Associazione Industriale Bresciana: Se ci fosse stata quando ero studentessa anch’io mi sarei iscritta a una scuola come la vostra… Si tratta di un’esperienza che dovrebbe diventare un modello da replicare in tutta Italia… Questa la dichiarazione della Ministro, qual è riportata sul sito del liceo di cui trattasi. E vi troviamo non solo il riconoscimento che la Carrozza ha elargito ma, cosa ben più grave, l’autorizzazione a ridurre, in via sperimentale, il corso di studi da 5 a 4 anni; ecco la pubblicità: “Il nostro Liceo diventa così una delle due scuole in Italia in cui i ragazzi potranno sostenere l’esame di Stato già dopo il quarto anno di studi, utilizzando un metodo che privilegia la didattica per competenze, laboratoriale e fortemente integrata. Qual è il vantaggio di questo approccio? Si incrementa significativamente l’apprendimento in tempi inferiori rispetto alla scuola tradizionale. Insomma, si migliora la qualità riducendo la quantità, facendo meglio in meno tempo e consentendo agli allievi di concentrarsi sugli obiettivi educativi e didattici volti a sviluppare al meglio i loro talenti…”. A tutta pagina, una foto della Carrozza (ma perché scegliere questa in cui la ministro è colta a occhi bassi) seduta nelle poltroncine a semicerchio in un’ampia sala del liceo, attorniata dalla delegazione degli studenti accompagnati dalla preside e dal vertice dell’Associazione Industriale Bresciana. La didascalia dice: “Via libera, per il Liceo, alla sperimentazione del corso di studi secondari in quattro anni, invece di cinque. L’autorizzazione arriva dal Ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, che ieri ha incontrato una delegazione di studenti della scuola accompagnati …”. Che cosa ha di prodigioso questa scuola, tale da giustificare l’autorizzazione concessa dalla Carrozza ? Utilizzando un metodo che privilegia la didattica per competenze, laboratoriale e fortemente integrata, otterrebbe di incrementare l’apprendimento in tempi inferiori, e di migliorare la qualità riducendo la quantità, facendo meglio in meno tempo e consentendo agli allievi di concentrarsi sugli obiettivi educativi e didattici volti a sviluppare al meglio i loro talenti. Roba da dilettanti. Ovviamente l’endorsement fatto dalla Carrozza va derubricato a scivolatina su una buccia di banana, una frase di cortesia buttata lì, anche perché la Ministro nei Licei pubblici non ha lavorato e confronti non può farne (a meno che non dica quali indicatori di valutazione stia adottando). Se poi si tagliano i finanziamenti ai licei dello Stato per sancire il primato dell’istruzione privata e ampliarne lo spazio di investimento, allora l’esito del confronto sarà stato truccato; ma questo non è uno scenario immaginabile, visto che i governanti sono funzionari dello Stato, e noi cittadini ne paghiamo lo stipendio. Resta, data l’impostazione politica in atto, il vero problema: questi vertici politici hanno una formazione idonea a capire la differenza, in termini formativi e culturali, tra un corso liceale di 4 anni e uno di 5 anni, oppure hanno competenze più spiccatamente versate a ottimizzare il bilancio dello Stato. Ottimizzare, si intende, risparmiando in questo settore, e non piuttosto tagliando il finanziamento alla casta o facendosi pagare le imposte dai gestori del gioco d’azzardo. Siamo malpensanti ? No, abbiamo memoria dei conti prospettati dal sorridente ex ministro Profumo: un anno in meno di offerta agli utenti della pubblica istruzione consentirebbe di recuperare risorse economiche nell’ordine di 1.380 milioni di euro (40mila cattedre in meno). Pensiamo che sotto il volto aggraziato dalla Carrozza si celi Profumo ? No pensiamo che a quel posto li abbia messo la stessa Entità (Confindustria, per non fare nomi).

Laboratorio di formazione “Valutare le competenze”
A Siracusa, l’iniziativa della rete di scuole “Minerva” sul tema della valutazione delle competenze anche alla luce delle Indicazioni ministeriali per il Primo ciclo.
Il Laboratorio si terrà presso I.C. “G.A.Costanzo”, Viale S. Panagia 162, nel pomeriggio di oggi e per l’intera giornata di sabato; sarà guidato dal prof.Mario Ambel, direttore della rivista Insegnare, e dal professore Maurizio Muraglia, pedagogista ed esperto di didattica.
 

Il MIUR aggiorna la ricognizione dei docenti in esubero che chiedono di frequentare i corsi di riconversione a posti di Sostegno. Le autocandidature entro il 20 novembre.
Gli elenchi regionali dei docenti che lo scorso a.s. hanno inviato la candidatura alla frequenza dei Corsi di formazione vanno rivisti perché alcuni richiedenti possono essere cessati dalla condizione di soprannumerari o avere mutato proposito, mentre, di converso, altri docenti potrebbero ora trovarsi nella condizione di soprannumerari.
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate alla Direzione generale regionale competente, entro e non oltre il 20 novembre 2013. La priorità nella formazione andrà ai docenti che hanno già presentato la domanda, ma potranno inoltrare l’istanza anche i docenti titolari della classi di concorso A075, A076, C555 e C999 che non l'avessero già presentata. I richiedenti saranno ammessi, secondo le seguenti priorità: a. i docenti in posizione di esubero nelle classi di concorso A075, A076, C555 e C999, e, per quest'ultime due, con precedenza a coloro che non potranno usufruire del transito, per l'a.s. 2013/2014, di cui al DL n.104/2013 in altro insegnamento per il quale siano in possesso di abilitazione e di idoneo titolo di studio; b. a seguire i docenti appartenenti alla Tabella C in base all'entità dell'esubero su scala regionale; c. in subordine, i docenti appartenenti alle classi di concorso in esubero della Tabella A). La C.M. n. 11235 del 22 ottobre 2013, avente a oggetto “Corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinati al personale docente appartenente a posto o classe di concorso in esubero a livello provinciale–A.s.2013-14” ribadisce il carattere volontario della partecipazione ai corsi, da parte del personale docente titolare delle classi di concorso in esubero nell'organico di diritto a.s. 2013/2014; tra gli allegati, la Circolare reca il modello della domanda di partecipazione e l’elenco dei posti disponibili, ripartiti per regione.

"Divertinglese"
In onda, anche quest’anno, i programmi prodotti in collaborazione tra MIUR e RAI
La programmazione quotidiana (canale RAI SCUOLA 146, digitale terrestre) è così articolata: PRIMA FASCIA, dalle 9.00 alle 9.30, con cartoni animati per i bambini della scuola primaria;
SECONDA FASCIA, dalle 9.30 alle 10.00: fiction, sit-com per la scuola secondaria di I grado;
TERZA FASCIA dalle 10.00 alle 10.30: una serie di documentari e programmi in lingua inglese, e programmi di apprendimento della lingua, per la Scuola secondaria di II grado e l’Università.
Il sabato, dalle ore 9.30 alle ore 10.30, e la domenica dalle ore 10:00 alle 11:00, lo spazio D Family è dedicato alle repliche delle puntate andate in onda durante la settimana. Altre repliche sono sul sito di RAI Scuola www.raiscuola.rai.it/categorie/lingue/281/1/default.aspxi, in video streaming. Nel sito www.istruzione.it l’intero programma con date delle trasmissioni.

Concorso per cortometraggi prodotti dalle scuole primarie e secondarie
L’I.C. “E. Majorana” di Lanuvio-Campoleone bandisce per l’a.s. 2013/14, il CortoFestival. Bando e regolamento, nel sito del MIUR; recano in allegato la scheda tecnica e la scheda di partecipazione.

Concorso: “Narratori in divisa - C’era un ragazzo che come me…”
Lo segnala la D.G. per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e Comunicazione
Promosso dal periodico della Polizia di Stato, è rivolto agli studenti della scuola secondaria di II grado che vorranno raccontare il proprio rapporto con coloro che lavorano in polizia: esperienze belle o “brutte”, vissute in prima persona o attraverso gli occhi di amici e compagni di scuola, ma anche semplicemente racconti frutto della propria immaginazione. Il concorso si inserisce nelle attività formative finalizzate alla cultura della legalità e della tolleranza. Maggiori informazioni nel sito del MIUR e ai numeri telefonici 06.46538318 oppure 06.46538355.

Il tempo trascorso sulla rete dagli studenti delle scuole superiori ne condiziona negativamente l’apprendimento in Italiano e in Matematica
Lo ipotizza un gruppo di ricerca delle università milanesi “Bicocca” e “Cattolica”
La ricerca, condotta su un campione di 2.327 studenti delle scuole della Lombardia, ha incrociato i dati sui tempi di fruizione della rete informatica con i risultati Invalsi sulle rilevazioni degli apprendimenti. Inoltre, la competenza digitale critica (la capacità di valutare le fonti, di riconoscere i rischi e di comprendere la natura dei contenuti consultati non line) risulta essere poco soddisfacente. Tra gli studenti che consultano i social network mentre studiano, un’alta percentuale sceglie Facebook. (Fonte: http://www.dire.it - 22 Ottobre 2013)

Corsi di riconversione TFA Sostegno. Il MIUR ne ha urgenza
Gli insegnanti in esubero avranno accesso, su base volontaria, ai corsi speciali gratuiti, da organizzarsi prioritariamente, ma poche università si sono fatte avanti.
I corsi per i docenti in esubero prevedono un percorso abbreviato con notevoli agevolazioni e frequenza on line per ore fino a 50% per i moduli previsti per il conseguimento della specializzazione sul sostegno. La priorità per la quale il MIUR preme è quella di riconvertire gli insegnanti soprannumerari delle classi di concorso A075 (Dattilografia e stenografia), A076 (Trattamento testi), C555 e C999 (insegnanti tecnico pratici, già assunti dagli EE.LL. e poi passati alle dipendenze dello Stato); ove il numero dei soprannumerari interessati fosse inferiore a quello dei posti assegnati ai corsi di riconversione, gli UU.SS.RR. riapriranno i termini per l’auto segnalazione ai soprannumerari delle altre classi di concorso del gruppo C e, in subordine, delle classi A più in sofferenza (quali sono, ad esempio, Economia aziendale e Discipline giuridiche ed economiche). Tutti i docenti ammessi ai corsi di riconversione potranno chiedere ai dd.gg. permessi contrattuali per diritto allo studio (fino a 150 ore nell’a.s.).

Un triangolo terribile nel Meridione d’Italia: disoccupazione giovanile – politiche scolastiche deficitarie – esigenza di un ricambio della classe politica.
Per adesso c’è incappata la Carrozza che si è presa il lancio di uova, ma da queste parti tutta la classe dirigente rischia contestazioni. Riportiamo da Lucio Ficara.
All’Università di Arcavacata di Rende gli studenti hanno fortemente contestato la ministro della Pubblica istruzione, senza limitarsi agli slogan e agli striscioni di protesta ma lanciando pietre e uova contro l’auto del responsabile del Miur ed altre vetture del corteo. Si intende che siamo dispiaciuti perché, a parere nostro, la Carrozza non ha responsabilità; il problema è, però, che fa parte di un governo che non ha meriti a sostegno della Scuola e dell’Università ricalcando le politiche consuete (vertice A del triangolo). Più in generale, le politiche del Governo sono le solite (vertice B del triangolo), e lo iato tra Nord e Sud si fa sempre più marcato. L’ignavia dei decisori politici è il terzo vertice del triangolo nel quale questo governo può affondare mentre si profilano all’orizzonte nuovi protagonisti politici. Argutamente Ficara conclude la nota su Latecnicadella scuola.it (21 ottobre 2013) con queste parole: “In questa circostanza a dare manforte alle proteste degli studenti è sceso in campo anche un esponente del Movimento 5 Stelle, che ha polemizzato contro le politiche governative in campo di scuole e università”. Grande solidarietà desideriamo manifestare alle forze dell’ordine che, come al solito, si sono frapposte tra il corteo ministeriale e gli accesi contestatori parando gli insulti, le uova e le pietre destinati alla casta.

Borse di mobilità istituite con d.l. n.69/2013. Sono state presentate 4160 domande
Il finanziamento disponibile è di 17 milioni di euro e l’importo di ciascuna borsa è di 5mila euro per anno accademico; ne potranno dunque essere erogate meno di 900.
Si tratterà di studenti che si sono diplomati nell’a.s. 2012/13 con voto non inferiore a 95/100 e che nell’a.a. 2013/14 intendono immatricolarsi in un’università (fatta eccezione per quelle telematiche) di una regione diversa da quella di residenza. Verificati i requisiti dei richiedenti utilmente collocati in graduatoria, se ne attenderà l’iscrizione all’università. Questa la distribuzione delle domande: 2.902 di studenti che vogliono immatricolarsi in un corso triennale, 530 per lauree magistrali a ciclo unico di 5 anni, 728 per lauree magistrali a ciclo unico di 6 anni. Il 71% dei richiedenti proviene dalle Regioni del Sud e dalle Isole.

Uno studio di Tuttoscuola sulla dispersione nella scuola secondaria di II grado
Riportiamo il dato di sintesi.
Nel quinquennio 2008/2013 si sono persi per strada, senza completare il percorso scolastico statale verso il diploma circa 180 mila studenti: erano partiti in prima nel 2008-09 in 604.995 e nel 2012-13 sono arrivati al quinto anno in 425.553. Si sono ‘dispersi’, dunque, in 179.442 (- 29,7%), quasi uno studente ogni tre…. Negli anni precedenti era andato peggio con dispersioni superiori alle 191 mila unità che avevano avuto la punta massima nel 2007/08 con 203 mila unità. Il record della dispersione si era avuto nel 1999/2000 con 216.805 studenti che non avevano concluso il loro percorso quinquennale. (Fonte: Tuttoscuola - 20 ottobre 2013)

Sottosopra. E’ il MIUR a stabilire quali siano i valutatori affidabili
Lo Stato ha qualificato e assunto oltre seicentomila docenti nella Scuola pubblica e decine di migliaia di docenti universitari ma, secondo la Carrozza, occorre che un manipolo di esperti docimologi, un’oligarchia di saggi ne supervisioni le valutazioni.
Questa nostra è una democrazia che scricchiola, perché sempre più spesso avviene che le istituzioni – Scuola e Università, nel caso nostro – vengano surrogate nelle funzioni, o poste sotto la tutela di organi irrituali di proposta e controllo. Il quotidiano La Stampa pubblica (20 ottobre) un’intervista – di cui riportiamo un passo - alla ministro Carrozza, che denota sfiducia sulla obiettività delle valutazioni scolastiche e sulla corrispondenza tra le qualifiche certificate e le competenze acquisite dagli studenti al termine dei corsi scolastici e universitari. Quale rimedio propone la Ministro ? Validare il merito con i concorsi e le prove Invalsi. In sostanza, le valutazioni esterne, formulate da personale ad hoc scelto, decontestualizzate dall’attività didattica, darebbero maggiori garanzie di obiettività rispetto a quelle espresse dai docenti che lo Stato ha abilitato e che sono giunti alla cattedra, a norma di legge, mediante concorso. Domanda (La Stampa): Chi studia non è detto che sia preparato? Ministro: «Esatto, e invece, conta quello che si sa fare mentre nel dibattito politico c’è troppa attenzione al punteggio per ottenere i titoli necessari. Preferisco i concorsi che premiano la competenza e vorrei che le università venissero valutate». Domanda (La Stampa): In modo diverso da quanto accade ora? Ministro: «Ho sostenuto fin dall’inizio del mio incarico i sistemi di valutazione Invalsi e Anvur, ho anche messo a disposizione tutti i dati in nome della trasparenza. È necessario però valutare le competenze in uscita dall’università e confrontarle». Come? «Partendo dal metodo Invalsi che va migliorato e adattato all’università: voglio sapere se gli studenti escono dagli atenei con una laurea in grado di essere alla pari con quelle di altri Paesi». Quindi un test Invalsi anche all’università ma in quale momento? Ministro: «All’uscita dall’università. Nell’ultima analisi Ocse-Pisa c’era un dato che secondo me è drammatico: la media dei laureati italiani ha competenze paragonabili a quelle di uno studente di scuola secondaria del Giappone. Le politiche dell’istruzione degli ultimi 20 anni hanno portato scarsi risultati, è necessario cambiare rotta»…. Sta lavorando sd una modifica del sistema di valutazione delle competenze dei ragazzi? Ministro: Ministro: «Sì, vorrei migliorarlo rispetto al sistema attuale e proporre un unico sistema di valutazione per gli studenti dalla scuola primaria all’università».

Un altro caso di “supplenza”: è la magistratura a dettare i tempi ai decisori politici
Con la sentenza n.8843/2013, il TAR Lazio interviene a sollecitare l’emanazione delle misure necessarie a costituire il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Il fenomeno della supplenza alla politica è presente da tempo, in innumerevoli vicende che sono state commentate da prospettive opposte e contrarie; accade quando i responsabili della pubblica amministrazione decidono ad libitum (o non decidono), e magari si lamentano di eventuali ingerenze se il corpo sociale organizzato si rivolge alla magistratura. In materia di Scuola, spesse volte è stato l’ANIEF a chiedere alla magistratura amministrativa di svegliare dal torpore (o peggio) l’Amministrazione; nel caso che prospettiamo, l’iniziativa è stata presa dalla CGIL. Si ha adesso che lo scorso 15 ottobre il TAR del Lazio ha pubblicato la decisione sul ricorso avverso l’inerzia del Miur che, scaduto il CNPI, non ha adottato la O.M. necessaria in forza di una norma legislativa del 2003, di costituzione del Consiglio Nazionale Superiore dell’Istruzione. Se il MIUR non provvederà entro 60 giorni, provvederà il Commissario ad acta. Tuttoscuola (16 ottobre) propone che il governo sani “il pasticcio” inserendo una norma ad hoc nel decreto legge n.104/2013, attualmente in fase di conversione alla Camera: “Innanzitutto si dovrebbe togliere di mezzo il decreto legislativo 233/1999 che aveva previsto l’improbabile Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione che, se attuato oggi, provocherebbe confusione, contraddizione e disorientamento istituzionale. In che modo? Abrogandolo, facendo, però, attenzione alle norme transitorie in esso contenute. Considerato che non è possibile prorogare sic et simpliciter il CNPI, organo già decaduto da quasi un anno, si dovrebbe prevedere un recupero delle sue funzioni già esercitate fino al dicembre scorso, affidandole in via transitoria (per un anno o due?) allo stesso CNPI nella struttura esistente a tutto il 2012, in una specie di ufficio-stralcio. Infine, come terzo intervento emendativo, dovrebbe essere previsto nella fase transitoria con legge ordinaria la riforma degli organi collegiali della scuola dell’autonomia”.

Orientamento postscolastico
Le prossime iniziative in Sicilia e in Calabria
La D.G. per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione, la Comunicazione favorisce i contatti degli studenti con università e con istituzioni di formazione postsecondaria; due appuntamenti:
- "OrientaSicilia" si terrà a Palermo presso Villa Lampedusa, dal 22 al 26 ottobre 2013;
- “OrientaCalabria” si terrà alla Fiera di Lamezia Terme, nei giorni 10-12 dicembre 2013.

G.aE. Il passaggio stretto
Il penoso incrocio di tre file di insegnanti precari sta sulla coscienza di chi ha gestito le politiche scolastiche negli ultimi decenni.
La VII Commissione della Camera non ha ammesso le nostre argomentazioni sulla necessità di rimodulare le terza fascia delle GaE per fare spazio agli idonei vincitori di concorso e agli abilitati con il TFA ordinario. Questi non amano quelli, ed entrambe le schiere meno che meno nutrono benevolenza per gli abilitandi PAS che si profilano all’orizzonte (il diritto ad accedere ai corsi senza scrematura preselettiva l’hanno maturato, per lo più, perché discrezionalmente assunti nelle scuole paritarie). C’è, però, da dire che in queste due file new entry, i più giovani hanno trovato disattivate le scuole di specializzazione all’insegnamento, e dunque ambiscono a buon diritto alle GaE. Appunto, le GaE. Vi stazionano (non meno di quattro anni e, in non pochi casi, più di dieci) oltre 200mila precari c.d. “storici”, e non diciamo di come guardino alla platea dei concorrenti che spingono vivendo una condizione ancora più difficile (squallida, in certi casi, se non pagati per il loro lavoro) e prospettive troppo remote di stabilizzazione. Non ci scandalizza che i 200 mila stazionanti nel cunicolo delle G.aE. non amino i precari delle due file che incalzano e tentano di scavalcarne l’ultima fila, né ci scandalizza l’insofferenza con cui le new entry attendono che gli “storici” trovino sistemazione, meglio se lontano dalla Scuola. Scena penosa. Chi ne sono i responsabili ? I decisori politici, gli stessi che, intanto, a distanza di sicurezza nella turris eburnea della casta, torchiano le pareti del cunicolo di accesso ai ruoli dell’insegnamento restringendone la luce. Che ne sanno del precariato, loro e i loro figli ? Quella dei precari è una condizione di sofferenza socio-economica ma anche esistenziale perché comporta l’incertezza costante del futuro e chiede una ricarica continua della speranza. Nell’alea della scelta, il precario non è mai nella condizione di potere valutare quale opzione gli sia più vantaggiosa, e però è nella necessità di scegliere se sia meglio, nella giostra del lavoro, attendere una supplenza duratura o accettarne una qualunque o ciò che si viene presentando (contratto a progetto, master che conferisce punti, stage). Abbandonare ? Neanche, perché il precario della scuola è nella condizione di giocatore perdente: quindi non può lasciare il tavolo. In questa Italia – nella quale i decisori, quale che sia stato l’esito del loro lavoro (e i risultanti dell’amministrazione in Italia sono sotto gli occhi di tutti), stanno a vita in politica – la responsabilità della strage delle speranze di un’intera fascia demografica è degli incompetenti che ci hanno governato. Quale sia la condizione del “precario”, i decisori politici non la conoscono ma il prezzo della insipienza lo pagheranno perché l’avere sacrificato un’intera leva di giovani si ritorce inevitabilmente sulla qualità della vita di tutti. L’ANIEF, sindacato sostenuto da precari della Scuola e in buona parte da essi formato, ha il “privilegio” amarissimo di capire la situazione sottesa allo scontro tra le file contrapposte di precari; continuerà a difenderli tutti.

Fondo di istituto. Si attende l’informativa del MIUR alle OO.SS.
Il MIUR impartirà le disposizioni ad anno scolastico. inoltrato creando difficoltà amministrative alle scuole
“…Il Miur aveva fatto sapere che, per ora, le scuole possono aprire la contrattazione facendo riferimento solamente agli eventuali avanzi dello scorso anno. Poi, qualche giorno fa, è stata divulgata la notizia che sarebbe imminente un acconto del 30% rispetto alle cifre dello scorso anno. Il problema è legato al fatto che per riconoscere gli scatti stipendiali per il passaggio di “gradone” bisognerà necessariamente attingere alle risorse del fondo di istituto…”.
(Fonte: www.latecnicadellascuola - 15 ottobre 2013)

Workshop ABA/VB, organizzato da Anief in convenzione con Eurosofia.
Il seminario, di 16 ore, si terrà a Palermo il 26 e 27 ottobre, presso la sede dell'Università telematica Pegaso, Palazzo Mazzarino, via Maqueda 383.
Questa seconda sessione è rivolta in particolare a coloro che hanno partecipato al corso di I Livello e consente di completare la certificazione delle competenze già acquisite.