Tutte le notizie

° Non cambia idea. E’ tempo perso
Tornando, a Verona, sull’argomento Scuola, il presidente parla nuovamente di strumentalizzazioni e corporativismi, come se nessuno gli avesse risposto e spiegato.
Il presidente si è detto pronto ad “ascoltare le istanze del mondo della scuola a patto che siano fatte in maniera costruttiva, senza strumentalizzazioni e senza corporativismo”. Giudizi, ancora una volta, infondati e offensivi. Monti ha poi detto: ''Tutti vogliamo una scuola più efficiente, più moderna, che sappia rispondere alla sfida del presente. Stiamo lavorando per avere per esempio una scuola digitale anche e soprattutto per le scuole del mezzogiorno'': Una frase che giustappone tesi (- la sfida del futuro per la scuola; - la scuola digitale e la ipotizzata funzione specifica di questa nel meridione d’Italia) che prospetta come soluzioni acquisite, e che invece sono all’ordine del giorno della ricerca e valutazione di studiosi qualificati nel campo delle scienze sociali e dell’educazione. E a noi sembra che sul tema Scuola, Monti (e, quel che è peggio, Profumo) siano pesci fuor d’acqua; d’altra parte, non si può essere onniscienti. Occorre vigilare affinché nei quattro mesi che restano alla legislatura non facciano altri danni, e speriamo che nella prossima legislatura non li si debba incrociare ancora tra i decisori della politica scolastica. Non è questo il luogo per discutere nel merito il modello educativo della scuola italiana, ma non possiamo accettare che Monti lo prospetti come acquisito. Molto, di grave importanza, va ponderato, a cominciare - spiega Vertecchi in un articolo che può leggersi nella nostra Rassegna stampa del 30 novembre - dalla funzione che gli insegnanti hanno di “collegamento tra l’istruzione (ossia le pratiche volte ad assicurare il passaggio sistematico di repertori conoscitivi) alla socializzazione (consistente nel porre in comune elementi culturali non limitati a insiemi ordinati di conoscenze, ma capaci di consentire la condivisione di simboli che consente di esprimere il proprio pensiero e di comprendere quello espresso da altri)”. Monti prospetta la panacea della modernizzazione digitale della didattica, e questa è un’ottima cosa se è realizzata come strumento tecnico, conservando la dimensione socializzante della didattica. E’ una pessima cosa, invece se, per ragioni di contabilità, produce la deschooling society; ha scritto, ancora, Vertecchi: “Gettare discredito sulla scuola, ridurne il tempo di funzionamento, svalutare il lavoro degli insegnanti, subordinare la didattica a operazioni di contenimento della spesa sono passaggi preliminari che hanno come sbocco processi di descolarizzazione”.

° Attribuzione di permessi brevi per esigenze personali dei docenti
Il d.s. può attribuirli compatibilmente alle esigenze di servizio o se è in condizione di sostituire il personale. Riportiamo da www.latecnicadellascuola.it.
Come stabilito nell’art. 16 comma 5 del vigente contratto collettivo di lavoro della scuola, i detti permessi non possono avere durata superiore alla metà dell’orario di servizio giornaliero individuale e in ogni caso non possono superare mai le 2 ore giornaliere; il docente, dovrà recuperare, le ore di permesso attribuitegli, entro i 60 giorni lavorativi successivi (per cui le feste interrompono il conteggio dei due mesi), il dipendente è tenuto a recuperare le ore non lavorate in una o più soluzioni in relazione alle esigenze di servizio. Il recupero da parte del personale docente avverrà prioritariamente con riferimento alle supplenze o allo svolgimento di interventi didattici integrativi, con precedenza nella classe dove avrebbe dovuto prestare servizio il docente in permesso. Il comma 4 dell’art. 16 del CCNL 2006-2009, afferma che nel caso in cui non sia possibile il recupero per un problema imputabile al dipendente, l'Amministrazione provvede a trattenere una somma pari alla retribuzione spettante al dipendente stesso per il numero di ore non recuperate. Si ricorda che il docente può chiedere in un anno, al massimo lo stesso numero di ore che svolge settimanalmente nella scuola. Il permesso breve è richiedibile sia dal personale a tempo indeterminato e sia a tempo determinato, che godono, in questo caso, degli stessi diritti. Il DS che dovesse decidere di non attribuire il permesso, dovrà motivare la sua decisione, spiegando il particolare motivo di esigenza di servizio che ha determinato la non attribuzione del permesso.
(Fonte: Lucio Ficara – www.latecnicadella scuola.it – 01/12/2012)

° Un ringraziamento al prof. Salvatore Settis
Intervenendo alla puntata di ieri, 3 dicembre, a “Che tempo che fa”, ha avuto calde parole di gratitudine verso gli insegnanti e ha archiviato le ridicolaggini sul loro presunto “corporativismo”.

° Nuova edizione del “CORTOFESTIVAL”, per cortometraggi prodotti dalle scuole
Il concorso è indetto dall’IC “Ettore Maiorana” di Lanuvio (RM).
Info: Istituto Comprensivo “Ettore Maiorana” – via Carlo Marx – 00040 LANUVIO (Roma) – tel. fax 06/9303153. E mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 

° Rilevazione sulle scuole statali e non statali, a.s.2012/13.
Gestita dalla D.G. per gli studi, la statistica e i sistemi informativi, si concluderà il 16 gennaio 2013. Riportiamo parte del comunicato n. 5242 dello scorso 30 novembre; in allegato, reca la Informativa e i modelli di rilevazione.

A partire dal 30 novembre prende avvio la Rilevazione sulle scuole finalizzata all’integrazione delle informazioni già presenti nell’Anagrafe Nazionale degli Studenti. … Le scuole dovranno inserire i dati richiesti accedendo all’area Rilevazioni - Rilevazioni sulle scuole - Dati Generali (ex Integrative) del portale SIDI. … Ad eccezione delle scuole dell’infanzia, l’inserimento dei dati nella scheda di rilevazione avviene obbligatoriamente attraverso la funzione “Precompila scheda” che permette di caricare i dati presenti nell’Anagrafe Alunni…. Eseguita l’importazione dei dati con la funzione richiamata di “Precompila scheda”, si dovranno completare le schede di rilevazione con le informazioni richieste non desumibili da Anagrafe Alunni e verificare, infine, la correttezza dei dati inseriti…. Le scuole non statali prive delle credenziali di accesso al portale SIDI (username e password) possono richiederle utilizzando la funzione presente nell’area “Scuole non statali –SIDI: richiesta utenze” del sito www.istruzione.it. Per l’assistenza relativa ad aspetti tecnici dell’applicazione è disponibile il numero verde del gestore del sistema informativo del Ministero (800 903080). Per supporto alle scuole a livello territoriale è possibile contattare i referenti nominati appositamente presso gli Uffici Scolastici Regionali e Territoriali.

° Olimpiadi di Italiano negli istituti di istruzione secondaria di II grado; A.s. 2012-13
Il termine per l’iscrizione degli istituti è il 15 gennaio 2013; l’iscrizione nominativa degli studenti (ogni scuola può candidarne un massimo di 15 per la sezione primo biennio, e 15 per la sezione triennio) è il giorno 8 febbraio 2013.

Si tratta di gare individuali rivolte agli studenti delle scuole statali e paritarie, e delle scuole italiane all’estero; sono distinte in due sezioni: sezione riservata agli alunni del Primo Biennio e Sezione riservata agli alunni del Secondo triennio e Ultimo anno. Lo svolgimento delle olimpiadi si articola in tre fasi: - gare di istituto (che si svolgeranno il 19 febbraio; consistono nella soluzione di 20 quesiti nel tempo massimo di due ore); - gare semifinali (che si svolgeranno il 26 marzo 2013, a livello provinciale, in modalità sincrona; consistono nella soluzione di quiz a risposta chiusa); - finale nazionale (si svolgerà il 27 aprile 2013 a Firenze, a Palazzo della Signoria; la prova includerà anche domande a risposta aperta e brevi prove di scrittura). La formulazione e la scelta delle prove (basate prevalentemente su articoli di giornale, testi scientifici divulgativi testi letterari) è affidata, in ogni fase, all’Accademia della Crusca e all’Asli; gli argomenti delle prove rimandano ai diversi livelli di analisi della lingua: dalla grammatica alla testualità (ortografia, morfologia, sintassi, lessico, organizzazione del testo), con riferimento anche alle Indicazioni Nazionali (per i Licei), e alla Linee Guida (per gli Istituti tecnici e per gli istituti professionali). La giuria è formata da linguisti, docenti, scrittori e intellettuali individuati dal MIUR in accordo con l’Accademia della Crusca e l’Asli; fa parte della giuria anche il vincitore, ed.2012, del Premio Campiello Giovani. I comunicati del comitato organizzatore saranno diramati attraverso il sito: WWW.OLIMPIADI-ITALIANO.IT

° Accordi di collaborazione internazionale nel settore AFAM
Aggiornamento banca dati. Un comunicato della D.G. per gli Affari Internazionali.

Dal 29 novembre al 20 dicembre 2012 è disponibile on line (http://afam.miur/istituzioni), il modello di rilevazione attraverso il quale le Istituzioni di Alta Formazione Artistico Musicale e Coreutica potranno aggiornare la banca dati sugli accordi internazionali avviati con analoghe istituzioni straniere.

° Il ministro Profumo si spenderà in Consiglio dei Ministri
Ma non per la scuola statale. Riportiamo da Tuttoscuola la notizia dell’impegno preso dal ministro Profumo, in Parlamento, per fare esonerare le scuola paritarie dall’Imu.

"Mi farò portatore della vostra richiesta, ne parlerò con il presidente del Consiglio in Consiglio dei Ministri". Così il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, rispondendo a Luisa Santolini (Udc) che durante un convegno del suo partito a Roma ha chiesto che le scuole paritarie siano esonerate dal pagamento dell'Imu. "Venerdì vedrò il premier al Consiglio dei ministri - ha precisato Profumo - e mi farò latore di questa richiesta". (Fonte: Tuttoscuola – 29 novembre 2012)

° Concorso personale docente: nel sito del MIUR ripubblicato il calendario delle prove
Ne dà notizia (28 dicembre) il Ministero; nel sito istituzionale, il nuovo calendario
A seguito di eventi atmosferici che hanno reso impraticabili alcune aule scolastiche e di rettifiche sulla data di nascita di alcuni candidati, il calendario delle prove è stato modificato.

° Il clima può uccidere un disegno di legge
Il clima è quello preelettorale e quello della protesta di docenti e studenti; il ddl è il n.3542 Atti Senato “Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche statali”. Il presente momento storico, sociale, politico ed economico sconsigliano dal procedere.
Una vicenda emblematica, questa dell’ex ddl “Aprea” che, presentato nel 2008 (allora Valentina Aprea, già sottosegretario alla Istruzione con la Moratti, presiedeva la VII commissione della Camera), ha sempre avuto salute precaria: adesso sembra che il clima lo abbia affossato (polmonite ?). Così abbiamo capito, al Senato, dai quesiti de presidente Senatore Guido Possa (PDL), dalle dichiarazioni del senatore Rusconi (capogruppo PD) e dalle perplessità espresse dalla senatrice Soliani, durante l’audizione dello scorso 27 novembre, alla quale siamo stati ammessi presso la Settima Commissione “Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport”. La senatrice Mariangela Bastico (PD, già sottosegretario all’Istruzione con Fioroni) è stata esplicita, in un comunicato: “…..Abbiamo compreso l’altissima contrarietà e l’allarme nei confronti di un testo, che, pur profondamente cambiato, viene percepito come “legge Aprea”, e comunque tale da determinare per le scuole rischi di frammentazione, arbitrio, marginalizzazione… gli insostenibili tagli e il discredito che il governo Berlusconi e, in modo differente ma parimenti pesante, il governo Monti hanno riversato sul mondo della scuola, hanno determinato una situazione di tale sfiducia e tensione tra gli insegnanti e gli studenti, che qualsiasi cambiamento è percepito come negativo, impraticabile“. Ci sembrano parole inoppugnabili. Negli ultimi lustri, la linea dei governi è stata quella del disimpegno dalla spesa per la pubblica istruzione, e molti temono che il trend sia alla privatizzazione; lo vedono implicito fin dall’art.21 della legge 59/1997, e nella legge 10 marzo 2000 n.62. Se, in futuro, i governanti decideranno, dico a caso, di ridurre l’acquisto di aerei militari, o di togliere il pubblico finanziamento ai partiti – come un referendum aveva stabilito -, o di acchiappare gli evasori e gli speculatori – lo vedremo. Ciò che in atto vediamo è che si usa la scuola come un bancomat: Negli ultimi 4 anni è stato tagliato un posto ogni 5 in organico di diritto, e ancora il ministro Profumo, sorridente, taglia quasi 50 milioni dal Fondo d’Istituto, ipotizza il taglio di un anno su 13 del servizio di istruzione pubblica, taglio che vale, da solo 44mila posti di insegnante in meno, o l’incremento dell’orario di servizio dei docenti (di quelli medi, non di quelli universitari che ore di insegnamento ne fanno molte meno), la riqualificazione dei soprannumerari sul sostegno, l’abbattimento di qualifica per gli inidonei (è legale ?). Intanto, al MIUR l’occupazione principale sembra essere la ricerca di idee per risparmiare, poco curandosi dell’essenza formativa e delle peculiarità didattiche della scuola. Questo il nostro parere. La dichiarazione ufficiale della Bastico così conclude: “Il gruppo Pd al Senato ha colto queste diffuse convinzioni e preoccupazioni ed è quindi orientato, una volta terminate le audizioni, a non procedere nell’iter di approvazione. Mi sembra questa la decisione giusta, rispettosa di quanto il mondo della scuola ci ha testimoniato, decisione che consegue ad un vero percorso di ascolto”. Occorre dire che la denominazione “ddl ex Aprea” è impropria, per questo ddl, perché: 1) il testo abortito unifica oltre 10 proposte di legge, parecchio differenti l’una dall’altra potando, da ciascuna proposta, le norme non condivise dalla maggioranza dei parlamentari (una della Lega Nord proponeva la nomina su base regionale dei docenti; un’altra (PD) conteneva, ad es., la proposta del preside elettivo e “a tempo” con rientro nei ranghi dell’insegnamento dopo due mandati); 2) scorpora, dal testo Aprea del 2008, non meno di due terzi delle norme, forse quelle di maggiore impatto sulla Scuola. Evidentemente, la situazione è precipitata solo nelle ultime settimane, perché ancora un mese addietro le cose sembravano potersi aggiustare. Esponenti del Partito democratico davano valutazioni del tipo: “… è più volte emersa la paura che arrivino capitani di impresa che, a fronte di finanziamenti forti (ad esempio per strutture o laboratori), possano poi chiedere modifiche dell'offerta formativa. Chi teme questo non sa che la possibilità per le scuole di ricevere finanziamenti esterni esiste già e che in proposito la nuova proposta di legge introduce restrizioni e regole di trasparenza che prima non c'erano. Non sa, inoltre, che i programmi scolastici non sono nella disponibilità delle scuole … rimangono di competenza nazionale”. Sembrava fatta. Nello scorso ottobre, il disegno di legge era stato approvato dalla Camera dei deputati. Adesso la VII Commissione del Senato si trova al bivio: - dare parere favorevole sul testo trasmesso dalla Camera; - apportare i necessari emendamenti accogliendo le non poche proposte (alcune sostanziali e strutturali, quali sono quelle da noi presentate, altre del tutto imprescindibili, avanzate dal relatore stesso di maggioranza, senatore Asciutti, che ha individuato addirittura contraddizioni, nel testo, e norme farraginose di difficile applicazione). Ma apportare modifiche comporta un nuovo passaggio del testo ddl 3542, alla Camera, in terza lettura, rendendo praticamente impossibile l’approvazione della legge entro la corrente legislatura. Dunque, addio a quattro anni di lavoro. La vicenda di questo ddl è emblematica di tutta una stagione politica che, all’insegna dell’eccezionalità Monti, ha scompaginato le regole della presa delle decisioni politiche.

° Concorso a cattedre. Avviata dal MIUR l’operazione test del 17 e 18 dicembre
Nella home page del sito www.istruzione.it è a disposizione dei candidati tutto ciò che occorre sapere a ciascuno, a cominciare dalla sede e sessione della prova preselettiva. Questa pubblicazione sul sito del MIUR ha valore di notifica a tutti gli effetti. Inoltre, nel sito, i candidati possono prendere visione dell’archivio contenente tutti i quesiti possibili.
L’archivio dei quesiti - da cui al momento della prova saranno estratti, con modalità random, quelli da somministrare a ogni candidato alla preselezione - è servito da un simulatore di test che presenterà, a coloro che vorranno esercitarsi, 70 batterie, ognuna delle quali formata da 50 quesiti, in analogia alla batteria che dovranno affrontare all’esame, e con le modalità di funzionamento stesse del software che sarà utilizzato nelle aule informatizzate destinate all’espletamento della prova preselettiva. Sarà un efficace modo per impratichirsi sulle modalità, oltre che per attenzionare i contenuti. Il simulatore consente, altresì, a ciascun candidato, di avere il riepilogo delle simulazioni effettuate. Il 29 novembre sul sito www.istruzione.it sarà attivata una funzione che consentirà la segnalazione di eventuali osservazioni sui quesiti presenti nell’archivio. Tutti speriamo che questa volta i quesiti siano corretti, anche se sappiamo già in partenza che – per contenuto - adeguati non sono, al target di candidati a cattedra. Il MIUR ha predisposto anche altre opportunità a favore dei candidati: - il risultato della prova preselettiva sarà visualizzabile direttamente sul personal computer, poco dopo che la prova sarà stata conclusa; - a partire dal giorno 8 gennaio 2013, il candidato potrà acquisire la propria prova sostenuta in sede di esame, servendosi delle credenziali di accesso al sistema di Presentazione On Line delle Istanze (già in suo possesso) al link http://archivio.pubblica.istruzione.it/istanzeonline; - il sito istituzionale del MIUR offre link sulla normativa completa relativa al concorso. Quanto al dettaglio di coloro che RIPORTIAMO da
Mainfatti.it – 28 novembre, una precisazione circa coloro che saranno ammessi alla prova: “Naturalmente, solo i candidati che riceveranno comunicazione di esclusione dal concorso scuola non potranno presentarsi alla prova preselettiva, che si svolgerà tra il 17 e il 18 dicembre 2012 ( tranne probabilmente quelli che hanno ottenuto la sospensiva del TAR dopo aver fatto ricorso su determinati requisiti d'ammissione, come la non abilitazione e l'aver ottenuto una laurea negli ultimi 10 anni). Tutti gli altri candidati dovranno invece presentarsi, nella sede, nel giorno e nell'orario indicato nell'elenco delle sessioni pubblicate sul MIUR, a sostenere la prova di preselezione muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità e del codice fiscale”.

° Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e I ciclo d’istruzione
In attesa della registrazione da parte della Corte dei conti, e della successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica ha pubblicato (26 novembre 2012) il Regolamento ministeriale (16 novembre 2012) che reca in allegato il le Indicazioni nazionali. Allo scopo di facilitare il lavoro di approfondimento del nuovo documento, è a disposizione del personale un numero monografico degli “Annali della Pubblica Istruzione” con il testo ufficiale delle Indicazioni; verrà recapitato a ciascun dirigente e docente presso la propria scuola di servizio.

° Job&Orienta, il Salone nazionale dell'orientamento raccomanda l’istruzione tecnica
Lo ha fatto il ministro Profumo stesso, e il trend attuale sembra dargli ragione: 52 ragazzi su 100 hanno scelto quest'anno gli istituti tecnici professionali, superando per la prima volta gli iscritti ai licei.
Quello dell’istruzione e formazione tecnica è un ordine che le famiglie italiane non apprezzano a sufficienza; non così all’estero, in Germania, in Giappone, negli USA. Gli effetti di questo misconoscimento sono ben visibili: la Scuola sforna diplomati in settori nei quali l’occupazione è poca, e nel contempo i settori produttivi che cercano addetti fanno fatica a trovarne tra i giovani italiani. Profumo sollecita quindi un’inversione di rotta nelle iscrizioni scolastiche e a questo scopo ritiene utile che nelle attività di orientamento che si svolgono a scuola siano coinvolti soggetti in grado di testimoniare agli studenti la propria esperienza nel mondo del lavoro dei diversi settori produttivi.
(FONTE: tuttoscuola.com – n.562, 24 novembre)
 

° I nostri privilegi corporativi? Il bue che dice cornuto all’asino
I dipendenti della scuola apprendono di essere corporazione: Fonte Mario Monti.
Bel messaggio, Presidente, ha inviato ai nostri alunni e alle loro famiglie ! Bel giudizio sui loro professori ! La pubblica opinione ne aveva bisogno.
Durante la trasmissione “Che tempo che fa” di domenica 25 le ho sentito fare alcune affermazioni errate o infondate che evidenziano scarsa considerazione e nessun trasporto per la istruzione pubblica. L’allusione che ha fatto – suggerendo un nesso tra il presunto corporativismo degli insegnanti e la strumentalizzazione che i corporativismi fanno dei giovani – potrebbe configurare diffamazione degli insegnanti. I giovani sono i partner del nostro lavoro; come la casta politica e quella della finanza sono i partner del suo lavoro. Noi conosciamo i nostri partner, abbiamo empatia nei loro riguardi e abbiamo cultura tale da non sognarci nemmeno di strumentalizzarli. Lei ha dato giudizi a destra e a manca: su chi sia il migliore rettore, sul parlamento che frappone ostacoli al suo lavoro politico, sugli insegnanti che non intendono dare due ore in più di cultura e didattica ai loro alunni. Delirio di onnipotenza? Emergenze subliminali dall’infanzia? Se avete in mente di ricavare, prima di andare via, altri risparmi sulla spesa per la istruzione (quella statale) vi suggerisco che, abbreviando di un anno l’iter scolastico potreste tagliare 44mila cattedre, abbreviandolo di due anni ne tagliereste quasi doppio e così via, fino al possibile taglio di 800mila docenti. Con il ricavato potreste fare acquistare migliaia e migliaia di LIM; le lezioni le farebbe il Grande Fratello e gli alunni potrebbero dialogare con i cd. A queste condizioni, l’orario di servizio di quelli che devono avviare i computer potrebbe essere portato a 38 ore settimanali. Previo contrattazione di un nuovo contratto di lavoro, però, perché non siamo nel Medioevo e la Rivoluzione francese ha messo fine alle Corvée.
AAA cercasi responsabili-decisori della politica scolastica che abbiano conoscenza della Scuola; si richiede esperienza almeno quinquennale; astenersi perditempo.
AAA cercasi giornalista che non si lasci scivolare tutto addosso, o che almeno non abbia l’aria soddisfatta mentre si beve qualunque cosa.
( Prof. Dino Maiorca)

° Soldi, soldi. La scuola bancomat
Il ministro Profumo cerca come lasciare la sua traccia indelebile sulla Scuola; avrebbe l’idea di rimpicciolirla. La riduzione del percorso scolastico degli studenti è una idea tanto cara a Profumo (e, da molti decenni, è un’idea cara all’alta borghesia italiana); probabilmente vuole lasciare al suo successore un progetto di fattibilità per ridurre il percorso scolastico da 13 a 12 anni. Riportiamo da Tuttoscuola.

“Scartata l’ipotesi di anticipare a cinque anni l’avvio dell’obbligo scolastico, per il possibile effetto della doppia annualità di partenza e della determinazione di un’onda anomala lunga dodici anni con l’aumento del 20% dell’organico di scuola primaria; scartata anche l’ipotesi di ridurre di un anno la parte centrale del percorso, proposta con insuccesso dodici anni fa dal ministro Berlinguer e non gradita a buona parte della categoria, è rimasta soltanto l’ipotesi di accorciare di un anno l’attuale quinquennio della secondaria superiore…. Ridurre di un anno la durata della secondaria superiore appena riformata potrebbe essere, dunque, l’obiettivo su cui sta lavorando il ministro che ha dichiarato come si stia pensando alla “scuola del futuro per arrivare - ha affermato - al 2014 con un lavoro preliminare alle spalle”. Il progetto è tecnicamente il più facile da attuare (“basta” fermare il percorso al quarto anno con doppio esame di maturità), ma avrebbe conseguenze pesantissime, perché porterebbe alla riduzione del 20% delle 220mila cattedre attualmente esistenti. Si perderebbero circa 44 mila posti di docente. Dopo lo scampato pericolo dell’aumento di sei ore settimanali a retribuzione invariata, per i professori delle superiori si affaccia una nube ancora più minacciosa”.
(Fonte: Tuttoscuola - N. 562, 26 novembre 2012)