Sulla Carta del docente continuano a produrre sentenze pienamente favorevoli ai precari i ricorsi gratuiti prodotti da Anief per estendere il bonus annuale da 500 euro ai supplenti: anche a Padova, pochi giorni fa il giudice del lavoro ha deciso che vanno “disapplicati l’art. 1 commi 121, 122, e 123 della Legge n. 107/1915, l’art. 3 del DPCM 28.11.2016, nella parte in cui limitano l’assegnazione della “Carta elettronica” ai soli docenti a tempo indeterminato”. Il Tribunale veneto ha quindi assegnato 2.000, per le supplenze svolte tra il 2019 e il 2023, condannando anche l’amministrazione a pagare oltre mille euro di spese processuali.
Nella sentenza, il giudice ha spiegato che “la formazione e l'aggiornamento del docente non può che essere considerata identica sia per i docenti assunti a tempo indeterminato che per quelli assunti a tempo determinato. A ragionare diversamente, infatti, si dovrebbe ipotizzare che l'attività svolta dai docenti cosiddetti precari possa essere caratterizzata da un minor grado di aggiornamento rispetto al personale docente, il che certamente risulterebbe irragionevole ed in contrasto con il principio costituzionale di eguaglianza e finirebbe anche con il ledere il diritto all'istruzione costituzionalmente garantito, perché, in tal modo, si avrebbe un corpo docenti la cui formazione è differenziata a seconda della stabilità o meno del rapporto di lavoro”.
Tra le sentenze “illuminanti” citate nella sentenza di Padova figurano quelle dell’anno passato prodotte “dal Consiglio di Stato, nella pronuncia n. 1842 del 16.03.2022 ha ritenuto che la scelta ministeriale forgi un sistema di formazione ‘a doppia trazione’” e quella della “Corte Giustizia UE, sez. VI, 18/05/2022, n.450”, in base alla quale “ha affermato che “la clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell'importo di EUR 500 all'anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “portare in tribunale la richiesta del bonus annuale dei docenti da dare anche ai precari sta diventando una richiesta praticamente scontata, ancora più dopo la sentenza della Cassazione di un mese fa che ha allargato la Carta del docente per l’aggiornamento ai precari contrattualizzati sino alla fine di ogni anno scolastico. Invitiamo tutti gli interessati, che hanno svolto supplenze negli ultimi cinque anni, anche se hanno cambiato lavoro oppure sono entrati nel frattempo in ruolo, a presentare ricorsi gratuiti con Anief”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI PADOVA
P.Q.M.
Il Giudice, definitivamente pronunciando, ogni diversa domanda, deduzione ed eccezione disattesa,
- accerta il diritto di parte ricorrente al beneficio di cui all’art. 1 comma 121 Legge n. 107/2015 per ciascun anno scolastico 2019/20, 2020/21, 2021/22 e 2022/23;
- condanna il Ministero convenuto a costituire in favore di parte ricorrente ai sensi degli artt. 2,5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 una Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all'art. 1 comma 121 Legge n. 107/2015, con le medesime modalità con cui è riconosciuta al personale assunto a tempo indeterminato, con accredito sulla detta “Carta elettronica” della somma pari a 500,00 per ciascun anno scolastico 2019/20, 2020/21, 2021/22 e 2022/23;
- condanna parte convenuta a rimborsare alla parte ricorrente le spese di lite, liquidate in € 1.100,00 per compenso, oltre 15% per spese generali, I.V.A. e C.P.A., con distrazione a favore dei procuratori antistatari.
Padova, 21.11.2023
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