A tutti i docenti con supplenza annuale o fino al termine delle attività didattiche spetta la Carta del docente. Anche a precari che svolgono sostegno senza specializzazione. Lo hanno già detto i giudici del lavoro nel rispondere ai ricorsi prodotti dai legali che operano per Anief. Così ha risposto anche il giudice del tribunale di Verona, al quale si è rivolto un insegnante precario che ha svolto due supplenze annuali su sostegno, pur privo di specializzazione agli alunni con disabilità, senza ricevere la card per l’aggiornamento professionale invece assegnato regolarmente ai colleghi docenti già di ruolo.
Nella sentenza, che ha condannato il Ministero a fare avere al docente 1.000 euro, “oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione”, il giudice ha scritto che “con riferimento all’eccezione sollevata dal Ministero in merito alla mancanza di titolo di specializzazione per il sostegno, come più volte affermato da questo Tribunale” del lavoro: “Non rileva il fatto che la supplenza sia stata svolta dalla ricorrente in mancanza di specifico titolo di specializzazione per il posto di sostegno, atteso che la normativa disciplinante le modalità di assegnazione dei posti di sostegno non richiede quale requisito necessario il possesso del titolo di specializzazione, consentendo piuttosto l’assegnazione anche a docenti privi del titolo specializzante, il quale ultimo costituisce mero titolo di precedenza. Il possesso dello specifico titolo di specializzazione è pertanto un elemento inidoneo ad incidere sul contenuto effettivo della prestazione resa” (cfr. da ultimo sentenza 609/2023 del 15.11.2023)”.
Lo stesso giudice del tribunale scaligere ha citato la Corte di Cassazione, che chiamata ad esprimersi sulla materia ha detto, 14 mesi fa (con sentenza n. 29961/2023 del 27.10.2023), che ai docenti precari “interni al sistema delle docenze scolastiche, perché iscritti nelle graduatorie per le supplenze, incaricati di una supplenza o transitati in ruolo, spetta l’adempimento in forma specifica, per l’attribuzione della Carta Docente, secondo il sistema proprio di essa e per un valore corrispondente a quello perduto, oltre interessi o rivalutazione, ai sensi dell’art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all’accredito alla concreta attribuzione”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, fa osservare che “ancora una volta il parre delle Suprema Corte di Cassazione sulla Carta del docente non fa una piega e viene applicato in modo perfetto da un tribunale del lavoro. Così come non può essere motivo valido di diniego il fatto che il docente non sia specializzato o abilitato all’insegnamento. Pertanto, presentare ricorso gratuito attraverso il nostro sindacato Anief, facendo sempre attenzione a non superare i cinque di prescrizione, sta diventando quindi una prassi pressoché certa per arrivare a farsi restituire, con gli interessi, le somme per aggiornarsi negate dall’amministrazione pubblica”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI VERONA
P.Q.M.
Il Tribunale di Verona in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria e diversa domanda ed eccezione rigettata
1. in accoglimento del ricorso, dichiara il diritto di parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui tramite Carta Elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici: 2021/2022 e 2022/2023;
2. condanna il Ministero convenuto ad erogare a parte ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente, oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione;
3. condanna il Ministero convenuto alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente, liquidate in complessivi € 258,00 per compensi professionali, oltre al rimborso spese generali al 15%, oltre maggiorazione del 10% ex art. 4, co.1bis DM 55/14 s.m.i. IVA e CPA, oltre rimborso CU di € 21,50, con distrazione a favore dei procuratori antistatari.
Verona, 17.12.2024
IL GIUDICE
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