Il parere della Corte di Giustizia europea sulle norme comunitarie è vincolante per tutti i Paesi membri dell’Ue e non può essere contraddetto dalle sentenze nazionali: a scriverlo, in una sentenza esemplare pubblicata ieri, è stato il Tribunale di Tivoli, sezione Lavoro, chiamato dai legali Anief ad esprimersi sul ricorso di un’insegnante di Colleferro che ha svolto supplenze nella scuola pubblica tra il 2016 e il 2021 senza vedersi assegnare la Carta del docente da 500 euro anni per l’aggiornamento professionale. Il giudice ha pienamente accolto l’istanza, condannando il Ministero al pagamento di 2.500 euro complessivi a fare della docente, sottolineando che nel 2022 la Corte di Giustizia europea, con apposita Ordinanza, ha spiegato che “la sola natura temporanea di un rapporto di lavoro non è sufficiente a giustificare una differenza di trattamento tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori a tempo determinato (punto 46); ha infine sostenuto che la differenza di trattamento in ordine all’indennità in questione “non risulta giustificata da una ragione obiettiva”.