Centottanta giorni di supplenza, tra dicembre 2016 e giugno 2017, senza nemmeno un euro in busta paga nella “voce” Retribuzione professionale docente, mentre al personale di ruolo o con supplenza annuale vengono assegnati circa 170 euro al mese: un insegnante precario, assistito dai legali dell’Anief, ha chiesto spiegazioni al tribunale di Ferrara e questi gli ha dato ragione assegnando al docente oltre mille euro “a titolo di differenze retributive”. Il giudice del lavoro, infatti, ha stabilito che “come ben evidenziato dalla Suprema Corte nell’ordinanza n. 20015/2018, l’emolumento” della Rpd “non è in realtà agganciato a particolari modalità di svolgimento della prestazione, sicché non vi è alcuna ragione oggettiva che giustifichi (secondo la giurisprudenza comunitaria sopra ricordata) la disparità di trattamento tra docenti di ruolo, o con supplenze annuali, e docenti con supplenze brevi e saltuarie”.