Cominciano a materializzarsi le richieste di incremento di organico delle scuole, a seguito delle rilevazioni effettuate in tutti gli istituti le scorse settimane per determinare gli spazi aggiuntivi e così rispettare il distanziamento degli alunni “bocca a bocca” imposto dal Comitato Tecnico Scientifico, in modo da prevenire contagi da Covid19. Dall’Ufficio scolastico regionale della Toscana, dopo un accurato confronto con le istituzioni locali, è emerso che “servirebbero quasi 3.600 insegnanti e oltre 3.100 dipendenti Ata in più per il nuovo anno scolastico”, scrive la stampa specializzata. Se si proietta la richiesta anche alle altre regioni, emerge un fabbisogno molto vicino ai 200 mila posti rivendicati ormai tre mesi fa dall’Anief.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “I 160 mila docenti e Ata da aggiungere rappresentano una quantità di posti molto più vicine alle nostre richieste di 200 mila posti aggiuntivi, piuttosto che a quelle del Governo che ha detto di volere al massimo incrementare gli organici degli insegnanti del personale docente e Ata di non oltre 50 mila unità di docenti e Ata in più, peraltro licenziabili in qualsiasi momento laddove dovesse esservi l’esigenza di un secondo lockdown. Il numero di lavoratori da assumere deve essere quattro volte pari a quello annunciato, che vanno tutti inquadrati nei ruoli dello Stato e non con un contratto di lavoro ‘usa e getta’, senza preavviso e nemmeno l’indennità di disoccupazione”.
Le regioni stanno formulando le loro richieste al ministero di viale Trastevere. Una delle prime domande è stata formalizzata in queste ore dal direttore dell’Usr toscano, Ernesto Pellecchia, al termine del tavolo regionale per la ripresa tenuto a Firenze: quello da noi individuato, ha detto il direttore dell’Usr della Toscana, è il “fabbisogno aggiuntivo di organico sia docente che Ata, necessario per attuare le misure che sono state individuate dalle scuole in aderenza alle indicazioni dei documenti nazionali".
IL COMMENTO DELLA MINISTRA
Alla riunione ha partecipato anche la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, la quale ha detto che il suo “compito sarà dare ovviamente più organico alla Toscana così come anche alle altre regioni che lo hanno chiesto”. La ministra ha anche ricordato che i limiti di organico docente e Ata sono stati determinati “dopo anni di tagli alla scuola” e che quindi “non è che sono nati con il coronavirus”. Azzolina ha quindi assicurato che “nel momento in cui si stabilisce con il comitato tecnico-scientifico che deve essere mantenuto un metro di distanziamento, noi a quel a quel metro di distanziamento dovevamo dare una risposta, con spazi nuovi, facendo degli interventi di edilizia scolastica leggera all’interno degli spazi scolastici che già abbiamo, e in più l’organico”. A questo proposito, ha concluso, “stiamo già costruendo al Ministero dell’Istruzione il decreto per ripartire l’organico a tutte le regioni d’Italia”.
IL SINDACATO AVEVA RAGIONE
Anief ritiene importate l’impegno preso dalla ministra dell’Istruzione sulla costituzione di un organico aggiuntivo da determinare in vista del rientro in classe di tutti gli alunni italiani. È bene, però, che si faccia chiarezza sull’entità di questo contingente aggiuntivo: il giovane sindacato Anief, su questo punto, ha sempre preso una posizione netta, in tempo non sospetti, chiedendo pubblicamente da inizio di maggio almeno 160 mila insegnanti, più 40 mila posti tra amministrativi, tecnici e ausiliari da adibire a supporto, controllo e pulizia delle aree aggiuntive individuate in sintonia con gli enti locali.
I NUMERI IN PROIEZIONE
Le indicazioni che provengono dalla Toscana danno ragione al sindacato: i 6.700 posti di docenti e Ata chiesti in più dall’Usr per la ripresa delle lezioni a settembre confermano in pieno le stime dell’Anief. Perché parliamo di una regione che detiene circa il 5-6% dell'organico nazionale: facendo una proiezione complessiva dei 6.700 posti a fronte dei circa 850.000 docenti che compongono l’organico nazionale (sostegno compreso), più 250 mila Ata, si raggiungono infatti circa 160 mila posti complessivi da integrare.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “in vista di una scuola con meno alunni per classe, al massimo 15, con contestuale cancellazione delle classi pollaio, come confermato in questi giorni dalla ministra Lucia Azzolina, è evidente che serviranno più insegnanti, amministrativi, tecnici (almeno uno anche nel primo ciclo e nelle scuole d’Infanzia) e collaboratori scolastici. A meno che non si vogliano creare dei precari di serie B, continuano a considerare ancora la scuola come una spesa e non un investimento. L’Europa, anche attraverso il Recovery Fund, non sostiene questo: è bene – conclude Pacifico – che chi amministra la scuola e le sorti del nostro Paese lo tenga bene a mente”.
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