Rimangono i dubbi di Anief per i trasporti anche sotto i 15 minuti. Per Marcello Pacifico diventa essenziale arieggiare spesso i locali e comunque educare gli studenti al rispetto delle nuove indicazioni sulle norme anti COVID-19 alla ripresa delle lezioni fuori e dentro l'aula. Intanto in Sicilia ogni istituto potrà decidere di aprire dopo il 24 anche se non sede elettorale. Le regioni dove si parte il 24 sono, oltre alla Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Puglia.
A meno di due settimane dalla riapertura della maggior parte delle scuole e a poche ore dal ritorno a scuola di una parte dei giovani delle superiori risultati insufficienti in una o più discipline a seguito degli scrutini di giugno, giunge l’indicazione ufficiale del Comitato Tecnico Scientifico sull’utilizzo delle mascherine all’interno degli istituti scolastici: secondo gli esperti si può stare in classe seduti al banco senza mascherina ma solo se c’è la distanza minima di almeno un metro e prendere i bus sotto il tragitto dei 15 minuti di percorrenza. Inoltre, la mascherina potrà essere imposta dall’autorità sanitaria in base al trend epidemiologico.
Secondo il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, “le ultime aperture del comitato tecnico scientifico anche sui trasporti cercano di superare i diversi ostacoli ancora in campo. Ma rimangono dubbi sugli spazi ancora insufficienti nonostante i primi sforzi del Governo dopo anni di tagli. Stesso discorso per gli organici, per i quali il giovane sindacato chiede la trasformare in organico di diritto anche per quei 70 mila posti annoverati per fronteggiare l'emergenza COVID”.
Niente mascherina in classe se gli alunni sono collocati a una distanza minima di 100 centimetri uno dall’altro: partirà così la scuola, poi si vedrà strada facendo. Il dato epidemiologico, le conoscenze scientifiche e le implicazioni organizzative riscontrate - scrive Orizzonte Scuola - potranno determinare una modifica delle raccomandazioni proposte, anche in relazione ai differenti trend epidemiologici locali, dall’autorità sanitaria che potrà prevedere l’obbligo della mascherina anche in situazioni statiche con il rispetto del distanziamento per un determinato periodo, all’interno di una strategia di scalabilità delle misure di prevenzione e controllo bilanciate con le esigenze della continuità ed efficacia dei percorsi formativi.
NON È UNA SOLUZIONE DEFINITIVA
Il Cts ha fatto sapere di avere approvato disposizioni diversificate, a seconda del grado scolastico. Nella scuola primaria, ad esempio, “per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (ad esempio il canto)”. Invece, “nella scuola secondaria, anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria”.
CADUTA L’IPOTESI DELLA MASCHERINA FISSA
Alla fine, quindi, nel Comitato tecnico scientifico è venuta meno l’ipotesi che si stava facendo largo di imporre l’obbligo di indossare la mascherina per l’intero periodo di permanenza nelle scuole superiori. L’Anief su questo punto aveva messo le mani avanti, definendo tale possibilità “impraticabile”, almeno alle attuali condizioni epidemiologiche: “si può chiedere ad un ragazzo di tenere coperto il volto per così tanto tempo, anche quando il distanziamento minimo indicato dallo stesso Cts è garantito?”, ha chiesto a tal proposito il giovane sindacato.
IL PARERE DEL PRESIDENTE
“Siamo d’accordo con le indicazioni del Comitato tecnico scientifico sull’uso della mascherina a scuola – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -: lo riteniamo un buon compromesso per non compromettere l’efficacia delle lezioni, ma anche per mantenere lo stato di sicurezza rispetto al rischio contagio, poiché il volto dovrà comunque essere protetto all’entrata e all’uscita dagli istituti scolastici, come in ogni occasione di spostamento, pure all’interno della stessa classe. Riteniamo importante il mantenimento della distanza minima ‘boccale’ di un metro tra un allievo e l’altro”.
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