È ancora in corso l’incontro “Assemblea nazionale con il mondo della scuola” organizzato dal Partito Democratico. Il segretario Nicola Zingaretti ha aperto i lavori. Presente anche Anief, giovane sindacato ormai rappresentativo: Marcello Pacifico, suo presidente nazionale, è intervenuto affermando che “è arrivato il momento per la politica di risolvere i problemi dell’istruzione: ricostruiamo la scuola e l’Italia partendo dal confronto e dal dialogo”. Vai al video dell'intervento del presidente Anief
Nel corso dell’Assemblea nazionale con il mondo della scuola, organizzata dal Partito Democratico, Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha affrontato molte tematiche. A proposito del tempo scuola, “noi come Anief – ha dichiarato il sindacalista autonomo - abbiamo fatto molte battaglie contro i tagli avvenuti in seguito alla Legge 133 del 2008 che ha ridotto il tempo scuola, portandolo a 5 ore in ogni ordine e grado. Bisognerebbe riprendere il tempo scuola, quindi non solo tempo pieno e prolungato, e riprendere anche l’insegnamento per moduli nella scuola primaria che è stato abolito dalla legge 169 del 2008: prima si avevano maggiori risultati di apprendimento. Per quanto riguarda le riforme mancate, l’abbiamo approvata ma non abbiamo dato dignità di materia a cittadinanza e costituzione, così come abbiamo inserito l’educazione fisica nella scuola elementare ma non ci siamo forniti di organici suppletivi”.
“Questo mi riporta – ha continuato Marcello Pacifico - a uno dei problemi fondamentali, uno dei tre assi: gli organici. Prima di fare i banchi bisognava mettere mani ai Dpr sul dimensionamento scolastico: abbiamo bisogno di più plessi, negli ultimi 12 anni ne sono stati aboliti 15mila; in tempo di Covid-19 ne abbiamo recuperati 3mila, ne rimangono fuori ancora 12mila. È necessario avere plessi sicuri e classi non pollaio”. A proposito sempre di tagli, “abbiamo tagliato il 17% del personale Ata. Sul sostegno abbiamo gli organici bloccati, finalmente in Legge di Bilancio si parla di 25mila posti in più negli ultimi 3 anni ma è sempre poco rispetto a un aumento che è quasi raddoppiato di alunni con bisogni educativi speciali negli ultimi 15 anni. Abbiamo dunque bisogno di rivedere gli organici che devono essere legati ai bisogni del territorio: se si vogliono sconfiggere problematiche come Neet e dispersione, bisogna adeguare gli organici alle difficoltà di quel determinato posto”.
A proposito di supplentite, il presidente ha affermato che “più organici equivale a reclutamento, e tocchiamo il problema del personale precario, che può essere stabilizzato. I precari insegnano ogni anno nelle nostre scuole e sono preparati dal punto di vista professionale, con lauree, master, non sono capitati nelle nostre aule per caso. Visto che il partito democratico nel 2008 ha favorito un emendamento alla legge 169 e nel 2012 ha favorito un emendamento alla legge 14 aprendo le graduatorie a esaurimento, facendo sì che i precari fossero parte di quel processo di inserimento nel doppio canale di reclutamento per essere stabilizzati”, perché non farlo ancora? “Dal 2015 a oggi due leggi hanno portato a bandire dei concorsi straordinari che però non hanno portato alla risoluzione dei problemi, anzi il precariato è aumentato di parecchio. La soluzione è inserire i precari con 36 mesi di servizio in un doppio canale di reclutamento, da una parte i concorsi pubblici e dall’altra o le graduatorie a esaurimento o i concorsi straordinari: ce lo dicono la Corte Costituzionale Italiana, la Corte di Giustizia Europea la Cassazione”.
Per quanto riguarda la formazione permanente, Pacifico ha detto che “bisogna fare accedere alla formazione sul sostegno, ai corsi abilitanti, la più grande platea possibile di personale, perché poi con le università li selezioniamo in uscita. A maggior ragione in questo momento in cui il modello è la formazione telematica, è assurdo avere dei paletti”.
Per quanto riguarda il contratto e la valorizzazione professionale, Marcello Pacifico ha affermato che “bisogna rivedere il profilo professionale delle malattie invalidanti: in tempo di Covid ospedali e scuole devono rimanere aperte, ma se è così al personale scolastico bisogna riconoscere il rischio biologico. I dati degli ultimi due mesi ci dicono che purtroppo a scuola ci si ammala, ma non perché le scuole sono insicure, ma perché ci vanno i nostri figlie e il virus si è trasmesso e si trasmette nelle nostre case”.
Il presidente Anief si è soffermato anche sull’importanza di riconoscere “parità di diritti tra personale di ruolo e precario” ma anche sul “problema burnout: non si può insegnare fino a 67 anni, è un lavoro usurante”. Per quanto concerne la mobilità ha affermato che è un tema fondamentale, “non è possibile mettere troppe limitazioni di spostamento dei docenti”.
Concludendo, il leader del sindacato ha detto che “in questi ultimi mesi abbiamo firmato 7 accordi, sulla dad, sulle scuole in sicurezza e altro, perché crediamo che sia indispensabile recarsi nei nostri istituti in tutta sicurezza, il sindacato non si è sottratto al confronto. Adesso è fondamentale con il Recovery plan andare a scrivere i cluster, i progetti, così da spendere bene queste risorse, perché in futuro 20 miliardi alla scuola non li darà più nessuno: è un’occasione fondamentale. Importante riprendere il dialogo con la politica e costruire i progetti insieme con il personale che ogni giorno sta nelle nostre scuole. Ricostruiamo le scuole, l’Italia, dobbiamo andare in una direzione ma confrontiamoci”.
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