Il Decreto Ristori si avvia all’arrivo in aula, al Senato, con alcune nuove misure per la scuola. La prima riguarda la possibilità, per Comuni e Regioni, di stipulare convenzioni con società private di bus e con titolari di licenze taxi e Ncc, in modo da aumentare i mezzi a disposizione del servizio di trasporto pubblico locale, che deve fare i conti con le norme anti-Covid e, forse già a gennaio, con il rientro in presenza nelle aule. La seconda novità riguarda le scuole primarie e medie, dove si potranno svolgere corsi extrascolastici in presenza, per sopperire a eventuali carenze formative legate alla didattica a distanza. Le ultime modifiche sono state votate in una seduta notturna dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, che hanno licenziato il provvedimento. Il provvedimento dovrebbe arrivare “blindato” prima in Aula a Palazzo Madama e poi a Montecitorio dove arriverà il sì definitivo.
Marcello Pacifico: “Va bene introdurre norme che agevolano la sicurezza per la salute in vista del ritorno in classe a gennaio. Come anche la possibilità di recuperare il gap formativo che si è venuto a determinare a seguito prima del lockdown e poi della chiusura ad intermittenza in alcune località di quest’anno scolastico. Rimane da capire perché per il personale scolastico, invece, si continui a non fare nulla per sopperire alle odiose discriminazioni verso i precari ed alcune categorie professionali, oltre che l’introduzione di disposizioni utili ai lavoratori con particolari esigenze”.
Ci sono alcune modifiche nella fase di conversione in legge del Decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 269 del 28 scorso: sulla base delle ultimissime modifiche apportate a Palazzo Madama, gli enti locali avranno, in particolare, la possibilità di stipulare convenzioni con società private di bus e con titolari di licenze taxi e Ncc, per così incrementare le corse di servizio di trasporto pubblico locale laddove carenti rispetto alle esigenze di distanziamento imposte dal Covid19. Inoltre, nelle scuole secondarie di primo grado si potranno svolgere corsi extrascolastici in presenza.
CORSI DI RECUPERO NEL PRIMO CICLO
Per i corsi di recupero si vogliono stanziare 5.532.195 di euro per il 2021, così da favorire la cancellazione dei gap formativi per i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie. Le risorse “sono destinate esclusivamente all’attivazione di attività didattiche extracurricolari in presenza, per il riferimento alle istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione, volte anche a sopperire ad eventuali carenze formative conseguenti allo svolgimento dell’attività didattica in forma integrata ovvero a distanza, per il recupero degli insegnamenti curricolari inclusi nel piano triennale dell’offerta formativa”. Sostanzialmente, scrive Orizzonte Scuola, sono fondi per pagare i corsi di recupero per gli alunni che hanno avuto gap formativi con la Didattica a distanza o per coloro che, sempre a causa del Covid, hanno dovuto limitare il loro impegno a scuola.
IL COMMENTO DEL SINDACATO
Anief reputa condivisibili le decisioni prese in questa fase di esame del Decreto Ristori: il potenziamento dei mezzi di trasporto e l’organizzazione di corsi di recupero per gli alunni che non hanno soprattutto fruire delle lezioni di didattica a distanza, spesso per motivi legati al digital divide, sono investimenti che riducano, da una parte, i rischi di contagio e permettono, dall’altra, di sopperire a delle carenze formative sopravvenute per cause di forza maggiore.
LE RICHIESTE DELL’ANIEF
Non sono state tuttavia raccolte le richieste dell’Anief a tutela del personale, a partire dalla conferma nei ruoli per il personale assunto con riserva: confermare i contratti a tempo indeterminato stipulati con clausola rescissoria per i docenti che abbiano superato l’anno di prova per acquiescenza della PA e per la valutazione positiva espressa dagli organi collegiali, fermo restando l’annullamento di provvedimenti notificati durante l’anno in corso, nelle more dell’espletamento dei nuovi concorsi, avrebbe rappresentato un’opera di buon senso. Anche per garantire la continuità didattica, pure nelle nuove modalità di DaD, in ragione della sospensione delle procedure concorsuali nell’amministrazione scolastica.
Il giovane sindacato aveva chiesto, inoltre, di introdurre una norma che avrebbe permesso di fruire dei permessi retribuiti per il personale che sia genitore di figlio in quarantena, laddove non sia possibile svolgere l’attività lavorativa in modalità agile. Ma anche di finanziare la somministrazione di tamponi periodici, dei test antigenici rapidi, per tutto il personale scolastico in servizio in presenza, da eseguire periodicamente, come risposta al lavoro relazionale, che ogni giorno nella scuola prevede lo scambio ravvicinato di contatti con tanti di alunni.
Per agevolare le prestazioni lavorative in modalità agile del personale, l’Anief aveva anche chiesto di estendere il bonus formazione per i docenti di ruolo introdotto dalla Legge 13 luglio 2015, n. 107 al personale docente con contratto a tempo determinato nonché a tutto il personale educativo e Ata, così da superare la discriminazione tra i lavoratori a tempo indeterminato e quello precario, oltre che rispetto al personale educativo e Ata. Infine, per i genitori di figli in quarantena per contatti scolastici nel caso non sia possibile svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile bisognava prevedere una retribuzione e contribuzione INPS normale e non al 50% con contribuzione figurativa. Anche nel caso di sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio convivente si sarebbe dovuto garantire il diritto a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile ovvero a fruire di permessi retribuiti.
PER APPROFONDIMENTI:
Concorsi docenti, si parte in autunno con la secondaria: 32 mila posti da assegnare
Mancano solo 48 ore al concorso straordinario per 32 mila nuovi docenti, cresce la protesta
Covid, i contagi in crescita obbligano le Regioni a ricorrere alla dad: ma il concorso è partito
In calo le competenze degli alunni italiani in lettura, matematica e scienze
Commissione UE: la spesa dell’Italia scesa del 7% in dieci anni, alle superiori del 19%
RECOVERY PLAN – Per la scuola saranno stanziati oltre 19 miliardi. Anief: può essere la svolta
A gennaio gli studenti tutti in classe, per Anief il diktat di Miozzo ha delle condizioni