Continua la battaglia dell’Anief per garantire il diritto alla mobilità e cancellare il vincolo quinquennale imposto ai neo assunti con la Legge 159/2019. In tribunale, ma anche in Parlamento. Il giovane sindacato ha prima presentato uno specifico emendamento all’ultima Legge di Bilancio, per poi ripetersi con una richiesta analoga alla Commissione Bilancio della Camera per la modifica del decreto Milleproroghe.
“La richiesta che i parlamentari hanno portato avanti – spiega a Italia Stampa il presidente Anief Marcello Pacifico - riguarda la mobilità, in particolare la volontà di garantire il diritto alla famiglia e quello al lavoro di tutto il personale che è stato assunto nel 2020 anche a centinaia, a volte migliaia, di chilometri di distanza rispetto alle proprie sedi. Ma anche rispetto all’acclarata presenza di oltre 200 mila posti vacanti. Ora, non si comprende perché il diritto alla famiglia per tanti lavoratori debba essere negato, quando in realtà potrebbero benissimo lavorare in sedi scolastiche vicino alle loro residenze, garantendo comunque la qualità del servizio dell’amministrazione scolastica”.
Rimane in ballo, alla Camera, la proposta suggerita da Anief, dietro reclamo, sulla proroga della mobilita straordinaria contro il blocco sui trasferimenti: la richiesta è stata riesaminata a seguito dei numerosi ricorsi contro i giudizi di inammissibilità di talune proposte emendative pronunciati nella seduta del 03 febbraio: dopo una ulteriore valutazione delle proposte emendative, la Commissione di competenza ha riammesso delle proposte emendative, fra cui quella dell’on. Emma Bucalo (5.09), tra cui quella della proroga dei termini per la mobilità straordinaria per il personale docente di ruolo riguardante l'anno scolastico 2021/2022. Si tratta di un tema sollevato da tempo dall’Anief, perché ne va di mezzo la dignità lavorativa e il diritto al ricongiungimento alla propria famiglia dei lavoratori della scuola.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
“Si tratta – dice il leader dell’Anief – di un emendamento sul quale già in passato l’Anief ha convinto il legislatore a ridurre il vincolo quinquennale che si oppone ai trasferimenti del personale. Un emendamento che sarebbe veramente importante, perché approvato in un periodo di pandemia durante il quale il distanziamento sociale priva la libertà di spostamento personale per parecchi mesi, ma anche in un momento in cui ancora una volta il governo dovrebbe portare avanti, su richiesta dell’Unione europea, la mobilità transfrontaliera”. Il sindacalista fa notare che però questo non potrà avvenire se la mobilità interna non sarà garantita, “malgrado si tratti di un diritto costituzionalmente protetto. Per questo, speriamo – conclude Pacifico – che i parlamentari lo approvino”.
IL PRECEDENTE
Anief ricorda che la deroga è stata introdotta già nel 2011. Non si comprende per quale motivo debba esserci tanta ostinazione nell’anno dell’emergenza Covid-19, per la quale appare più che logico ridurre al massimo gli spostamenti dei lavoratori, costretti a stare lontano da casa, per raggiungere periodicamente le loro famiglie. L’odiosa norma, introdotta con la Legge 159/2019, attraverso la quale si obbligano migliaia di docenti nominati in ruolo dal 2020/21 a rimanere 5 anni nella sede di titolarità senza diritto a trasferirsi e nemmeno a chiedere passaggi di ruolo o assegnazioni provvisorie, è stata presa di mira anche dal M5. Con alcuni emendamenti a firma dell’on. Vittoria Casa, presidente della commissione cultura di Montecitorio, e dell’on. Virginia Villani, anche il Movimento 5 Stelle ha chiesto l’abolizione del vincolo quinquennale.
LA STRADA DEI RICORSI
La rivista Orizzonte Scuola ha definito “un annus horribilis” quello che si apprestano a vivere i docenti sottoposti a vincolo triennale o quinquennale: una modalità che li “inchioda alla cattedra sulla quale hanno già ottenuto il trasferimento o l’immissione in ruolo”. Inoltre, a complicare le cose c’è pure la decisione dell’amministrazione di evitare di ridurre al 25% il numero dei posti per i trasferimenti dei docenti: una circostanza che penalizza ulteriormente gli insegnanti di ruolo che hanno intenzione di spostarsi. Nel frattempo, Anief continua a raccogliere le preadesioni gratuite al ricorso contro il vincolo di cinque anni.
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