Quasi un milione e mezzo di dipendenti pubblici hanno ricevuto in queste ore l’anticipo del rinnovo dei contratti pubblici previsto dall’art. 3 del decreto-legge 18 ottobre 2023, n.145: assieme allo lo stesso cedolino stipendiale di dicembre e della tredicesima del 2023, è stata loro corrisposta una quota che vara tra gli 800 e i 1.500 euro lordi. La maggior parte che l’hanno ricevuta sono insegnanti e personale Ata della scuola. Come spiegato da NoiPA in un avviso del 15 dicembre, l’anticipo è stato corrisposto in via eccezionale in un’unica soluzione, in misura pari a 6,7 volte il valore annuo lordo dell’indennità di vacanza contrattuale: si passa, quindi, ad una percentuale di indennità di anticipo di oltre quattro volte quella prevista per via dell’inflazione a due cifre che si è determinata nell’ultimo periodo.
Ad essere coinvolti negli aumenti sono i lavoratori statali in servizio presso Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti Pubblici non Economici, Enti ex art. 70 del D.lgs. 165/2001 (CNEL, ANSFISA-ANSV), Istruzione e Ricerca, Funzioni Locali, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Difesa, Sicurezza e Soccorso Pubblico, Carriera Diplomatica, Carriera Prefettizia. L’importo corrisposto, identificabile nel cedolino delle competenze con il codice 967 e la dicitura “Anticipo rinnovo Ccnl 2022 – 2024”, si somma allo stipendio di dicembre e alla tredicesima, arrivando nella scuola a quasi 5.000 euro complessivi netti.
“Il problema – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che si tratta solo di dipendenti con contratto a tempo indeterminato: ancora un volta i precari sono tagliati fuori. E questo noi non lo possiamo accettare. Già è accaduto per altri motivi e per questo siamo andati dal giudice, sempre vincendo: si tratta della Carta del docente della ricostruzione della carriera, delle ferie non godute, degli scatti automatici in busta paga: accadrà, ce la metteremo tutta, anche con l’anticipo di indennità vacanza contrattuale, per questo proponiamo ricorsi specifici per i precari. Come abbiamo deciso di fare partire le procedure di diffida a tutela di tutti gli insegnanti e Ata di ruolo per fargli avere per intero l’indennità di vacanza contrattuale al 50% del tasso di inflazione programmata, superiore al 16%, con risarcimenti che arrivano a 4-5-00 euro a lavoratore”.
COME SI È ARRIVATI ALL’ANTICIPO CONTRATTUALE
L’applicazione dell’anticipo contrattuale è stato realizzato dopo l’approvazione dell’articolo 3 del decreto Anticipi, decreto-legge 18 ottobre 2023, n.145, convertito in legge, con modificazioni e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 dicembre, prevede:
“Nelle more della definizione del quadro finanziario complessivo relativo ai rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024, per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendente dalle amministrazioni statali, in via eccezionale, l’emolumento di cui all’articolo 1, comma 609, secondo periodo, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, nel mese di dicembre 2023 è incrementato, a valere sul 2024, di un importo pari a 6,7 volte il relativo valore annuale attualmente erogato, salvi eventuali successivi conguagli. Il predetto incremento non rileva ai fini dell’attribuzione del beneficio di cui all’articolo 1, comma 281, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, come modificato dall’articolo 39 del decreto legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85. Agli oneri derivanti dal comma 1, valutati in 2.000 milioni di euro per l’anno 2023, si provvede ai sensi dell’articolo 23. Le amministrazioni di cui all’articolo 48, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 possono erogare al proprio personale dipendente a tempo indeterminato l’incremento di cui al comma 1 con le modalità e nella misura di cui al medesimo comma 1 con oneri a carico dei propri bilanci”.
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