Maciej Szpunar: “non può essere considerata come giustificata da ragioni obiettive”. Prende largo la tesi sull’incoerenza tra l’abuso di precariato nelle scuole italiane rispetto alla clausola 5 della Direttiva UE 1999/70 che impone agli stati membri l’adozione di misure preventive e sanzionatorie. L’ultima parola spetta alla Corte, che si esprimerà in autunno, ma per oltre 100mila supplenti italiani si aprono le porte dell’assunzione.
Secondo Sergio Galleano, uno dei legali che tutela i ricorrenti Anief a Lussemburgo, “il tono delle conclusioni depositate non sembra lasciare molto spazio ad una soluzione diversa”.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): crescono le nostre speranze per un epilogo a favore di migliaia di lavoratori della scuola che hanno creduto nella tutela del sindacati. Perché in caso di esito favorevole, Italia i giudici del lavoro non potranno che darne esecuzione. E lo Stato non potrà fare altro che stabilizzare in fretta 100mila docenti e 25mila Ata che operano su posti vacanti: altrimenti riceverebbe multe salatissime, anche di miliardi di euro, da mettere in carico alla collettività.