Emendamenti di Commissione relativi al DDL n. 1934
Proseguiamo con il segnalare alcuni interessanti emendamenti al DdL n. 1934proposti al voto della VII Commissione Senato.
Emendamenti di Commissione relativi al DDL n. 1934
Proseguiamo con il segnalare alcuni interessanti emendamenti al DdL n. 1934proposti al voto della VII Commissione Senato.
Lo stesso giorno in cui prenderanno il via gli esami di maturità e a Palazzo Madama la VII Commissione procederà alle votazioni su alcuni dei più attesi emendamenti alla riforma, il giovane sindacato tornerà in piazza: prima davanti al Senato, per unirsi alla manifestazione organizzata da Unicobas, poi si sposterà al Pantheon, dove si unirà ai Cobas. I motivi del dissenso sono trasversali, talmente evidenti da compattare la protesta come non è mai accaduto.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Governo e parlamentari devono capire che questo disegno di legge va ritirato oppure riscritto totalmente. E che per salvare le assunzioni previste occorre approvare con urgenza un decreto legge. Sulla incostituzionalità di questo ddl ci siamo espressi più volte. E non solo noi: la scorsa settimana, si è detto di questo parere la Commissione Affari Costituzionali del Senato, dove non ci risulta che siedano dei sindacalisti. Una riforma così importante per il Paese, per le nuove generazioni, per le famiglie, per la cultura e per l’economia pubblica, non può passare senza il consenso generale e delle parti sociali.
Pubblichiamo alcuni articoli sulla riforma e le assunzioni che rischiano di slittare di un anno, il futuro dei precari rimane appeso alle graduatorie. Docenti italiani, altro record di cui vergognarsi: i più anziani e meno pagati. Se passa il ddl andrà ancora peggio
Adesione massiccia al blocco degli scrutini, ma alcuni insegnanti denunciano il 'boicottaggio' dei dirigenti. E intanto sono sempre più a rischio le 100mila assunzioni promesse dal governo.
Stipendi, entrata nel mondo del lavoro, classi pollaio, licenziamento, valutazione e finanziamenti pubblici: i rapporti annuali Eurydice mettono a confronto i sistemi scolastici in Europa. Il nostro Paese arranca ancora una volta.
Nei mesi di Giugno e Luglio iniziano i corsi di formazione per le RSU elette
Autonomia della Funzione Docente e “chiamata diretta”
La normativa vigente. Alcuni emendamenti, di Commissione, al DDL n. 1934, che si oppongono alla chiamata diretta di docenti.
Nelle elezioni per il CSPI Anief e Cobas hanno superato il 5%, una delle condizioni per essere considerati 'rappresentativi'. Ma ne ce sono altre.
Lo dice il rapporto annuale Eurydice che ha messo a confronto i vari sistemi scolastici del vecchio Continente: l’8,2% dei docenti francesi ha meno di 30 anni, mentre nel Belpaese ad avere quell’età sono appena lo 0,4%. I docenti spagnoli percepiscono fra i 32mila e i 45mila euro lordi l'anno; i tedeschi tra i 46mila e i 64mila; gli italiani si fermano tra i 24mila e i 38mila euro. Capitolo finanziamenti pubblici: nel 2013 l'Inghilterra ha speso per l’Istruzione 80 miliardi di euro, la Francia 78 miliardi, il nostro Paese appena 48.
Se la riforma ‘La Buona Scuola’ dovesse essere approvata, per i giovani laureati porte sbarrate nei concorsi. Per tutto il personale, inoltre, non sono previste risorse per riportare gli stipendi, fermi dal 2009, almeno al livello dell’inflazione. Infine, saremmo gli unici in Europa ad avere gli insegnanti valutati da genitori e alunni.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): sono dati che non ci sorprendono, ma il futuro è davvero nero. Perché si continua a non parlare di rinnovo del Ccnl. E lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale, prevista soltanto dal 2019, porterà appena cinque euro in più al mese a lavoratore.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.