Lunedì 13 febbraio 2017, ore 16.00: Commissione Cultura della Camera - Audizioni su riforma sistema istruzione. Alle ore 16 la Commissione ha svolto le audizioni di rappresentanti delle categorie direttamente interessate, sui profili attuativi della legge n. 107 del 2015, relativa alla riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Guarda il video con l’intervento delle delegazioni Anief e Cisal. Scarica gli emendamenti proposti. Condivise anche le proposte. Interventi di Andrea Messina (vincitori concorso e idonei) al minuto 13.49, Eleonora Melidoni (precari II fascia graduatorie d’istituto) al minuto 20.30, Marcello Pacifico (sugli schemi di decreti delegati) al minuto 33.17. Le repliche di Andrea Messina a 1h.36m. 48s, di Marcello Pacifico a 1h. 44m. In delegazione anche Massimo Blasi (segretario confederale Cisal), Roberta Basco (ATA), Rossana Verdina (giovani laureati).
Guarda l'intervento del Presidente Anief Marcello Pacifico
La doppia urgenza è stata espressa dal sindacato ai componenti delle commissioni parlamentari, riguardo al parere sugli otto schemi di decreti attuativi della Legge 107/15. Durante gli interventi è stato sfatato il mito della continuità didattica, dell’esaurimento delle graduatorie, dell’idoneità al concorso: per gli alunni con disabilità la continuità didattica dovrebbe essere legata a tutti i componenti del consiglio di classe, non al solo docente di sostegno che può partecipare ai trasferimenti (abolizione vincolo quinquennale e decennale) e per ordine di scuola, qualora fosse ritenuta praticabile. Le graduatorie a esaurimento dovrebbero ritornare permanenti aggiornate annualmente, aperte a tutti gli abilitati per esaurirsi realmente e permettere l’incontro tra domanda e offerta, ossia tra la disponibilità dei posti e la presenza di abilitati oppure si potrebbe optare, nelle province in cui le GaE sono esaurite, a prendere in considerazione ai fini delle immissioni in ruolo i docenti inseriti in II Fascia delle GI. Il sindacato ha ricordato che ci sono 100mila posti liberi per il personale docente, quasi la metà dei quali su sostegno, mentre per gli Ata 35mila. Se non si mette mano alle deleghe, con i pensionamenti i numeri sono destinati a salire. Disco rosso anche per laureati in Scienze della formazione primaria ed educatori.