ROMA, 11 DIC - "In piazza contro la 'Buona Scuola' sono scesi, con i docenti, anche gli Ata, gli studenti e pure alcuni Dirigenti scolastici. La maggioranza parlamentare non ha voluto ascoltarli e, solo a distanza di un anno, ha compreso quanto quelle norme fossero nocive alle scuole. Perché non si parla, invece, della mancanza cronica dei capi d'istituto, del problema delle reggenze e del concorso per Dirigenti che continua ad essere rimandato?". E' quanto chiede in una nota il presidente di Anief e Cisal Marcello Pacifico, secondo il quale "senza nuovi presidi una scuola su tre l'anno prossimo inizierà le lezioni con il dirigente in condominio, andando così a peggiorare quanto accaduto quest'anno". Lo stesso poi, aggiunge Pacifico, "vale per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi. Sarebbe stato molto più logico, ad esempio, chiedere per quale motivo i Dirigenti scolastici assunti negli ultimi 10 anni debbano guadagnare meno di 2.500 euro netti", conclude.
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Per il vicepresidente del sindacato dei Ds, gli insegnanti avrebbero avuto un atteggiamento incomprensibile: i docenti si sono opposti in massa alla legge 107, respinta in blocco in maniera conservatrice e con preconcetti, facendo un muro compatto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): in piazza contro la “Buona Scuola” sono scesi, con i docenti, anche gli Ata, gli studenti e pure alcuni Dirigenti scolastici. La maggioranza parlamentare non ha voluto ascoltarli e, solo a distanza di un anno, ha compreso quanto quelle norme fossero nocive alle scuole. Perché non si parla, invece, della mancanza cronica dei capi d’istituto, del problema delle reggenze e del concorso per Dirigenti che continua ad essere rimandato? Senza nuovi presidi, infatti, una scuola su tre l’anno prossimo inizierà le lezioni con il dirigente in condominio, andando così a peggiorare quanto accaduto quest’anno; lo stesso, poi, vale per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi. Sarebbe stato molto più logico, ad esempio, chiedere per quale motivo i Dirigenti scolastici assunti negli ultimi 10 anni debbano guadagnare meno di 2.500 euro netti.
Ministero dell'Istruzione bacchettato in Consiglio di Stato per il colpevole ritardo nel riconoscimento del titolo conseguito all'estero che ha materialmente impedito ai candidati la corretta partecipazione alla selezione del concorso a cattedra 2016. I legali del nostro sindacato hanno ottenuto l'ammissione con riserva al concorso di quei candidati che avevano prodotto domanda di riconoscimento del titolo almeno 4 mesi prima della scadenza della domanda di partecipazione al concorso 2016 essendo stato valutato dal Tribunale Amministrativo un “affidamento incolpevole” da parte dei ricorrenti nella corretta gestione della procedura. Il MIUR aveva, invece, negato l'accesso a tutti i candidati sprovvisti di decreto di equipollenza del titolo estero, non considerando che i ritardi non dipendevano certo dalla volontà dei candidati, ma – come rilevato dai legali Anief in udienza - dalla medesima Amministrazione che aveva gestito il concorso. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Nuova dimostrazione che il discrimine per l'accesso al concorso 2016 operato dal MIUR faceva acqua da tutte le parti e sono state illegittimamente escluse tante categorie di docenti che, invece, avevano pieno diritto alla partecipazione alle procedure selettive per l'accesso ai ruoli. Ora il MIUR rompa gli indugi e proceda con l'organizzazione e la calendarizzazione delle prove suppletive”.
La riforma degli ambiti, prevista dalla Legge 107/2015, prevedeva l’attribuzione di ulteriori incarichi al personale amministrativo, tra cui l’istruttoria dei documenti che portano al pensionamento degli insegnanti. A Mantova, sei mesi dopo la scadenza ministeriale per l’allestimento delle reti, non sono state ancora individuate le due scuole capofila; inoltre, all’apice del tragicomico, gli assistenti amministrativi che dovranno produrre e lavorare ai documenti relativi al pensionamento non hanno svolto nessun corso, risultando digiuni di formazione. Altre scadenze però incombono: quella per la presentazione delle domande di pensionamento è fissata al 20 gennaio 2017 e, per i presidi, una settimana dopo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ci troviamo di fronte all’ennesima riprova di come la riforma sia stata impostata in modo improvvisato; di come non si possano realizzare la delocalizzazione delle funzioni senza un progetto metodico e preventivo; di come le scuole necessitino di personale Ata aggiuntivo (30-40mila tra amministrativi, tecnici e ausiliari), perché l'autonomia, maggiorata con la riforma Renzi-Giannini, ha portato nuove responsabilità così come il potenziamento, con ulteriori compiti e incombenze. Dimenticando, tuttavia, di introdurre risorse umane fresche e di formarle adeguatamente. È l’ennesima riprova che la Legge 107 va cancellata, per dare spazio ad una riforma che parta dal basso: dalle esigenze della scuola, che il Governo appena caduto non ha voluto ascoltare, trincerandosi dietro le proprie convinzioni sbagliate.
Anche in provincia di Napoli l'Anief consegue l'ennesimo successo nella tutela dei diritti dei docenti cancellati dalle Graduatorie a Esaurimento e ottiene l'immediato reinserimento di un nostro iscritto che il MIUR aveva “esiliato a vita” dalle GaE per non aver prodotto domanda di aggiornamento per tempo. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Michele Speranza, con l'esperienza che da sempre li contraddistingue, ottengono dal Tribunale del Lavoro di Torre Annunziata (NA) una nuova sentenza di pieno accoglimento che condanna il Ministero dell'Istruzione per aver illegittimamente negato il reinserimento del ricorrente all'atto dell'ultimo aggiornamento valido per il 2014/2017.
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