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Le scuole del Friuli-Venezia Giulia restano chiuse agli studenti con la sospensione dell’attività didattica; nella contigua regione del Veneto si è invece disposta la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado. L’Anief non può che dissentire dall’interpretazione autentica diffusa dall’Ufficio scolastico regionale del FVG e pubblicata sul sito dell’Usr, a seguito della quale i dirigenti scolastici hanno emanato le circolari precisando dunque che il personale Ata dovrà rimanere in servizio

L’ordinanza del Presidente della Regione FVG nelle misure urgenti per evitare la diffusione del Coronavirus cita: “Chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie, corsi per l’educazione degli adulti e dei servizi per il diritto di studio ad esso connessi, ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza”.

L’Anief ha chiesto al Ministero dell’istruzione che su tutto il territorio nazionale le scuole restassero chiuse, in via prudenziale, fino all’8 marzo.

“Avevamo visto con favore l’ordinanza al fine di prevenire i contagi del presidente Massimiliano Fedriga, ma per il personale Ata è stata una doccia fredda l’interpretazione autentica”, fanno sapere gli operatori dell’Anief Friuli-Venezia Giulia. Infatti, nel vicino Veneto l’ordinanza viene precisata con la specifica dell’Usr Veneto “si deve intendere che la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado integra la dispensa dalla presenza in servizio del personale docente e Ata”. Allora ci si chiede perché nel Veneto e in altre regioni italiane il personale Ata è dispensato dal servizio, mentre in Friuli-Venezia Giulia no. In ambito sanitario è prassi ragionevole aderire al principio di previdenza della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.